Un vaccino contro il tumore al pancreas

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    Un vaccino contro il tumore al pancreas

    Il prodotto, sviluppato alle Molinette di Torino, è già stato sperimentato con successo sugli animali: la malattia è la quarta causa di morte per cancro in Europa

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    I pazienti affetti da tumore del pancreas, forse il peggiore che esista, e che hanno un particolare tipo di anticorpi (anti-alfa enolasi), rispondono meglio alle terapie antitumorali. Grazie a questa scoperta è stato sviluppato un vaccino risultato efficace sugli animali. All’ospedale Molinette di Torino i ricercatori, guidati dal professor Francesco Novelli, ed i clinici dell’Oncologia del COES lavorano a stretto contatto per individuare molecole presenti nel sangue, i cosiddetti “biomarkers”, utili per monitorare l’andamento della malattia prima e dopo la terapia.

    LA SCOPERTA
    «La maggior parte dei pazienti con tumore pancreatico produce anticorpi contro alfa-enolasi ed i ricercatori del mio gruppo hanno dimostrato che i pazienti che hanno anticorpi anti-alfa enolasi nel sangue rispondono meglio alle terapie antitumorali», spiega il professor Novelli. Analizzando le risposte anticorpali nei pazienti contro l’alfa-enolasi, è stato sviluppato un vaccino risultato efficace nell’aumentare l’aspettativa di vita di animali da esperimento con tumore pancreatico. L’approccio combinato tra nuove chemioterapie, nuovi farmaci immunoterapici e vaccini può rappresentare la chiave per aumentare la sopravvivenza dei malati affetti da un tumore spesso mortale.

    GIOCO IN ATTACCO
    E’ quindi un vero e proprio gioco di squadra per attaccare su più fronti il tumore del pancreas, quello messo in atto dai medici e dai ricercatori dell’ospedale Molinette. Alla presentazione delle evidenze scientifiche più recenti della ricerca pre-clinica e delle possibili applicazioni in clinica, è dedicato il convegno “La ricerca pre-clinica e l’approccio multidisciplinare nel tumore del pancreas: vantaggi e opportunità nella pratica clinica”. L’incontro è in programma domani, venerdì 24 dicembre, presso l’Aula Lenti (corso Dogliotti 14) dell’ospedale.

    KILLER SPIETATO
    Il tumore del pancreas è la quarta causa di morte per cancro in Europa e si ritiene che entro il 2020 supererà il cancro della mammella come seconda causa di morte per tumore. La maggiore incidenza si registra tra le persone con 60-70 anni d’età. Gli ultimi dati AIRTUM 2017 rilevano che a livello nazionale i nuovi casi attesi sono circa 13.700 con un trend di incremento dell’incidenza nel sesso maschile. Elevato in Piemonte il peso epidemiologico di questa grave neoplasia: il Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO) ha calcolato per il 2015 circa 1.161 nuovi casi/anno. E’ una malattia segnata da un elevato tasso di mortalità: a cinque anni dalla diagnosi solo l’8% dei pazienti è ancora in vita. La maggior parte di loro muore entro i primi due anni. Al convegno delle Molinette si parlerà anche di percorsi diagnostico-terapeutici, di fattori di rischio e dell’importanza del regime alimentare nella prevenzione della malattia ed in corso di trattamento nel paziente con diagnosi di tumore pancreatico.

    QUALITA’ DELLA VITA
    I riflettori sono puntati anche sulle innovazioni terapeutiche in grado di migliorare aspettativa e qualità di vita, in particolare le nanotecnologie che hanno cambiato il paradigma di cura di questi pazienti e l’immunoterapia, alla quale sono rivolte le speranze future. Grazie all’efficacia delle nanotecnologie, negli scorsi anni è stato reso disponibile il nab-paclitaxel, un farmaco che, attraverso una innovativa piattaforma tecnologica, sfrutta le proprietà naturali dell’albumina come veicolo per colpire direttamente le cellule tumorali. Il Nab-paclitaxel, approvato nella UE come terapia di prima linea del carcinoma del pancreas metastatico in associazione a gemcitabina, è al centro di numerosi studi di associazione con altri principi attivi per migliorare ulteriormente la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore pancreatico.
     
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