Il più grande uomo-scimmia del Pleistocene

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  1. Dude
     
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    Roy Lewis – Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

    Questo testo, molto originale e ben narrato, racconta della storia di una famiglia di uomini-scimmia, particolarmente impegnata nel ricercare il progresso per l’orda stessa e per l’umanità. La vicenda è ambientata appunto nel Pleistocene, in una zona dell’Africa Centrale (la futura Uganda).
    I protagonisti dell’avventura sono principalmente due: il padre, Edward e il figlio (che assume anche il ruolo di narratore), Ernest: due personaggi dal carattere molto particolare e spesso simile, che si ritrovano a dover affrontare situazioni difficili ed improbabili.
    Ernest ha numerosi fratelli. Quelli più grandi sono Oswald, Wilbur ed Alexander, il primo dotato di prestazioni fisiche notevoli che lo aiutavano nella caccia, il secondo abilissimo nel lavorare la selce e in genere nei lavori manuali di precisione, il terzo con una notevole vena artistica.
    Il personaggio che viene messo più in risalto nella prima parte del racconto è sicuramente il padre, autore di numerose scoperte ed invenzioni sorprendenti e talvolta anche bizzarre. Egli è costantemente impegnato nel ricercare il progresso e nel tentare di creare un futuro migliore per i suoi figli e i suoi nipoti.
    Alla figura di Edward si contrappone decisamente quella dello zio Vania, nemico delle innovazioni, che preferiva vivere sugli alberi piuttosto che scendere nelle caverne. Egli contrasta e ripudia tutte le scoperte del fratello, sebbene in un certo senso apprezzi i loro risultati. E’ fortemente convinto che il progresso sia contro natura, e che l’uomo-scimmia debba rassegnarsi a vivere di rendita.

    All’inizio del libro è chiaramente esplicitato che tutta l’orda vive in condizioni abbastanza difficili, e la sua sopravvivenza è strettamente legata alla volontà degli animali predatori, che hanno sull’uomo-scimmia una totale dominanza. Possono scacciare i nostri antenati dalle caverne quando vogliono, li costringono a passare lunghe notti insonni ed a ridursi a cacciare prede di piccole dimensioni.
    Ciò provoca in tutta la famiglia un sentimento di desolazione, quasi di rassegnazione, finché il padre non decide di partire alla volta del vulcano Ruwenzori. Fa ritorno qualche giorno dopo, con un bastone incendiato in mano, spaventando e sbalordendo tutti i presenti. La famiglia decide allora di provare a trasferirsi in una caverna più spaziosa, ingaggiando una lotta contro un orso. Ma la padronanza del fuoco permette all’uomo di prevalere per la prima volta sull’animale.
    Edward inventa anche delle lance con la punta indurita dal fuoco e ciò permette all’orda di vivere un periodo buono per la caccia.
    Un giorno, zio Vania torna a fare visita, e critica apertamente il padre. Gli consiglia di lasciar correre gli eventi e di non intralciare il corso naturale della vita, accusandolo di voler generare una nuova specie e sollevando il problema della masticazione del cibo. Edward appare perplesso, e per un periodo si mostrò bisbetico e nervoso, e tutti i suoi esperimenti per tentare a “catturare” il fuoco fallirono malamente.
    Nel frattempo, Alexander esprimeva i primi segni del suo talento artistico e, dopo un’incomprensione generale, tutti ne furono entusiasti.
    Poco dopo, fece ritorno zio Ian, un vagabondo che aveva esplorato moltissime zone del Mondo e desiderava enormemente andare in America. Egli raccontò delle sue sbalorditive avventure all’orda, ma il giorno dopo morì nel tentativo di cavalcare un Hipparion.
    Da questo momento, l’autore fa risaltare sempre di più le figure di Ernest, Oswald, Wilbur ed Alexander. Infatti, il padre li convoca per una misteriosa missione, che consiste nel cercarsi una compagna di un’altra orda. I quattro, spaventati dall’idea, pensano dapprima ad una rivolta, ma poi accettano l’incarico, sebbene di malgrado.
    Dopo pochi giorni di preparativi, sono pronti ad attuare il loro piano, ma nulla va come hanno previsto. Tutti i fratelli sono costretti a lunghissimi inseguimenti prima di catturare le ragazze prescelte, tranne Alexander che invece ha più “fortuna”. Così, fanno una nuova “scoperta”: l’amore, sentimento che non avrebbero mai creduto di provare e che ora li rende così strani.

    Durante il ritorno verso casa, i giovani scoprono che il padre ha inventato un altro modo per mangiare la carne: cuocerla sul fuoco, in modo da renderla più tenera e più masticabile. Oswald prepara così una grande battuta di caccia e Edward organizza una festa, a cui partecipa anche zio Vania, che, dopo la solita critica al fratello, assaggia la carne cotta e ne rimane piacevolmente colpito. Durante una danza improvvisata, alcuni maschi irrompono e rapirono le sorelle e le zie di Ernest, che rimane dispiaciuto dall’accaduto, ma poco tempo dopo capisce che è stato suo padre ad organizzare il tutto.

    Qualche tempo dopo, accade un fatto importantissimo quanto tragico. Edward e Wilbur convocano tutta l’orda sulla collina, dove sono riusciti ad appiccare un fuoco. Entusiasti, mostrano i loro successi alla famiglia ma qualcosa non va: l’incendio si propaga, le fiamme bruciano tutto quello che trovano e il fumo circonda i protagonisti, che riescono a mettersi in salvo per miracolo. Una volta tornati alla caverna, emerge il problema del trasloco: la zona è completamente bruciata e non c’è più selvaggina. Durante il viaggio, emergono i primi sentimenti di odio nei confronti di Edward. A sollevarli sono Griselda ed Ernest, che lo accusano di voler rendere “pubblico” il segreto del controllo del fuoco e di voler ostacolare il benessere della famiglia.
    Il padre, da parte sua, assume un’aria quasi di sfida, che preoccupa i suoi figli.
    Una volta raggiunta una verde prateria, decidono di accamparsi in alcune caverne di formazione calcarea, ma si accorgono presto della presenza di un’altra orda. Dopo tre giorni di contrattazioni lente ed impedite dalla difficoltà di comunicare, il padre raggiunge un accordo con l’altro capo-tribù, che comprende la spartizione a metà del territorio di caccia e la rivelazione del segreto del fuoco. Tutta la famiglia di Edward si dimostra a questo punto delusa ed ha perso quasi tutta la fiducia nel padre, che qualche giorno dopo mostra ad Ernest la sua ultima invenzione: un prototipo di archi con frecce. Il figlio approva ammaliato ma allo stesso tempo rassegnato, e comunica ad Oswald che suo padre ha inventato una nuova arma da caccia, che pone tutti i cacciatori allo stesso livello e non esalta più le capacità fisiche di ogni individuo.
    Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, i fratelli decidono di far capitare un “incidente” durante le esercitazioni di tiro con l’arco e il padre cade senza fare un lamento.

    Questo libro mi ha appassionato moltissimo, perché è originalissimo, ben narrato e piuttosto divertente. Si tratta comunque di un tipo di umorismo sottile, che fa riflettere e allo stesso tempo sorridere.
    La vicenda è molto particolare anche se non del tutto improbabile, mentre alcune caratteristiche dei personaggi sono invece totalmente fuori luogo (ad esempio il fatto che parlino di cose che non hanno ancora inventato).
    Ho trovato nel libro anche molti risvolti critici e sociali, ad esempio mi pare che venga messo in mostra quanto il desiderio di essere il migliore, il privilegiato, prevalga sulla generosità e sul progresso, e quanto questo sentimento sia contagioso, in quanto un po’ tutti all’interno della famiglia si convincono che il padre sta diventando un elemento di disturbo, di impedimento all’interno della società, e addirittura arrivano ad ammazzarlo e mangiarlo, quasi si fossero dimenticati (o non avessero mai capito) quanto di buono egli avesse fatto per loro e per i loro figli e per tutte le generazioni future.
     
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  2. Antho Nyum
     
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    Ma dove trovi sti testi.....
     
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  3. Dude
     
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    boh, me l'han fatto leggere e recensire x scuola
     
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  4. Wiggs
     
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    Long...
     
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    QUOTE (Dude @ 30/10/2003, 13:50)
    boh, me l'han fatto leggere e recensire x scuola

    Anche a me lo avevano fatto leggere a scuola un bel po' di tempo fa.....frs alle medie se nn sbaglio
     
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  6. Imperator_Mundi
     
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    L'ho letto anch'io, molto bello
     
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  7. elenpius
     
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    mai visto sto reply

    ciao ciao impe... spero di rivederti su forumcommunity (o su qualche altro forum)
     
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    Interessante, cazzo ci fa in cinema? :D
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Direi che posso spostare in scienza
     
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    :ride3:

    Guarda che è un libro non-scientifico XD
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Vabbè leggo il topic meglio dopo che vado a cagare
     
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    Esagerato, stai tranquillo e pensigh no

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    Non riesco a leggere messaggi del 2003, mi viene la nostalgia.
     
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