Cina, picchiati operai in una fabbrica italiana

lotte di classe

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  1. bukowski
     
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    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach.../fabbrica.shtml

    PECHINO - Chiedevano una migliore indennità di licenziamento e per questo tre di loro sarebbero stati malmenati dalle guardie di sicurezza. Così, centinaia di lavoratori, in segno di solidarietà, hanno manifestato all'esterno di una fabbrica che produce mobili italiani a Shenzhen, nella Cina meridionale. Lo riferisce un giornale di Hong Kong.

    PROTESTA - I lavoratori si sono riuniti intonando slogan contro la fabbrica di proprietà della ditta DeCoro, fondata dall'uomo d'affari italiano Luca Ricci, secondo quanto riferisce il quotidiano South China Morning Post. Una foto sul giornale mostra una folla numerosa di uomini seduti a terra davanti alla fabbrica. Una portavoce della DeCoro della sede di Hong Kong della società ha confermato che la protesta è in atto. Ma la donna, che ha detto di chiamarsi Lam, ha evitato di dare altre informazioni.

    AGGRESSIONE - Il giornale riferisce che i dipendenti hanno denunciato che cento guardie di sicurezza che brandivano barre di ferro hanno attaccato i lavoratori dopo un incontro avvenuto martedì con la direzione della fabbrica sulle indennità di licenziamento. Le guardie hanno aggredito i lavoratori dopo che i dirigenti hanno lasciato la riunione, secondo quanto riferisce il quotidiano. La maggior parte degli operai è fuggita, ma tre sono stati spinti in un angolo e picchiati finendo in ospedale con ferite, riferisce il giornale. Un operaio ha subito la frattura di alcune costole e ha perso conoscenza.

    ARRESTO - Secondo il quotidiano, un poliziotto ha detto che cinque responsabili dell'assalto sono stati arrestati. Il giornale riferisce anche che alcuni lavoratori, non identificati, hanno detto che la società intendeva licenziare 75 operai dando loro un compenso inferiore al previsto.

     
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  2. Naerior
     
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    Non mi stupisce la vicenda, mi stupisce il fatto che stia volgendo ad una conclusione positiva.

    Cheers,
    Naerior
     
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  3. Azygos
     
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    benvenuti nella società dei consumi
     
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  4. bukowski
     
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    come ha colto Azygos, la vicenda non deve affatto stupire...
    sono cose accadute anche in occidente, agli albori dell'industrializzazione....è normale che sia così.

    La condizione dei lavoratori è sempre risultato dello scontro fra capitale e lavoro.
    In cina lo scontro è appena iniziato e la situazione di partenza è, come normale che sia, fortemente sbilanciata dalla parte del capitalista, che, come sappiamo, ha l'unico interesse di trarre il massimo profitto possibile dalla sua forza lavoro.
    La tendenza del lavoratore di migliorare le sue condizioni di esistenza è però ineludibile, e non può che prendere forma concreta nelle lotte.
    La "conclusione positiva" di questa vicenda, se vogliamo chiamarla così, è infatti il risultato della protesta organizzata dei lavoratori.

    La cosa da notare è che nessuna conquista è "concessa" per benevolenza, ovviamente, visto che, come emerge da questa storia, il capitalista non si fa scrupoli a trattare uomini come bestie, se questo è possibile... e questo è possibile nella misura in cui il proletariato che si trova a sfruttare è giovane e immaturo.

    In cina però, dove lo sciopero è ancora vietato, non si può parlare di conquiste.... nel caso in esempio l'azione dei lavoratori è stata una reazione a soprusi illeciti anche per la giustizia cinese....i lavoratori sono ancora in "posizione di difesa", reagiscono per non imbarbarirsi ulteriormente piuttosto che "attaccare" per ottenere qualcosa in più.

    la dice lunga il fatto che gli imprenditori italiani in cina non si facciano problemi a usare i metodi che in italia usarono i loro nonni.... i capitalisti italiani non sono "più bravi" o "più cattivi" di nessun altro capitalista, semplicemente fanno tutto quello che possono fare per i loro profitti.
    Le loro "potenzialità" di sfruttamento diminuiscono nella misura in cui aumenta l'organizzazione e la coscienza dei lavoratori...che ovviamente non si manifesta solo con "lettere di vibrante protesta".

    Nei prossimi anni quindi assisteremo a un escalation di lotte di classe nella cina dell'ascesa economica spericolata, contrapposte alla passività rassegnata del nuovo lavoratore precario europeo, che non ha più margini di lotta essendo immerso in un mercato in declino.

     
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3 replies since 5/1/2007, 11:46   206 views
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