La madre di tutti gli articoli anti-Ogm era una superbufala

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Ecco una notizia che si dimenticheranno di darvi: la madre di tutti gli articoli anti-Ogm era una super bufala



    seralini



    Gilles-Éric Séralini. Questo nome suona come una bestemmia alle orecchie di molti scienziati. Uno di quelli citati all’università come esempio da non seguire. Si tratta un biologo molecolare, ricercatore in Francia, che, essendosi laureato a soli 16 anni, potrebbe aver studiato un po’ troppo frettolosamente alcune materie, statistica in primis.

    Dopo alcuni articoli ripudiati dalla comunità scientifica, ecco l’ultimo capolavoro, nel settembre 2012, presentato in pompa magna, con la stampa e il lancio contemporaneo di un sito apposito e un film sulla sua storia. Seralini aveva ottenuto la pubblicazione sulla rivista Food and Chemical Toxicology di una ricerca sulla tossicità nei ratti di un mais Gm, resistente all’erbicida RoundUp, con gioia immane dei sostenitori della lotta anti-Ogm (che, tra l’altro, erano tra i finanziatori del progetto) che ne hanno fatto, per tutto questo tempo, il loro cavallo di battaglia.

    Semplificando, possiamo paragonare la statistica utilizzata nell’articolo al lancio dei dadi. Prendo cinque dadi bianchi, di “controllo”, e cinque dadi che sono stati per mezz’ora a mollo nell’erbicida. Coi dadi bianchi ho ottenuto 5, 4, 1, 5, 2. Con quelli all’erbicida 1, 3, 5, 5, 5. Oddio! Il cinque è venuto tre volte! Il dado è sicuramente stato fallato dalla presenza dell’erbicida, che è quindi un agente tossico per i dadi. Lecito chiedersi se, tirando i dadi altre cento volte, avremmo ottenuto gli stessi risultati. Seralini non s’è posto questo dubbio, ha preso dieci ratti di controllo e altrettanti con alimentazione addizionata di Ogm e/o erbicida (lo standard è usarne 65), ha visto 5-5-5 e ha tratto le sue frettolose conclusioni.

    In virtù delle approssimazioni statistiche e di altri errori o omissioni, l’articolo è stato quindi sbugiardato dalla comunità scientifica internazionale e quindi anche dall’Efsa, la quale, vale la pena ricordarlo, è l’agenzia che si preoccupa della sicurezza degli alimenti in Europa, una delle più restrittive al mondo. Infine, pochi giorni fa, anche la rivista stessa ha deciso di ritirare l’articolo per mancanza di scientificità. Era stato un fallimento palese per l’editore accettarlo, ma onore a chi sa riconoscere i propri errori. Una preoccupazione rimane: questa smentita ufficiale avrà la stessa pubblicità sui media che ha avuto, ai tempi, l’articolo originale?

    fonte
     
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    Non conosco l'articolo di questo Seralini in questione e non voglio partire con preconcetti, ma perchè dovrei fidarmi di un articolo che semplifica la cosa all'eccesso e che soprattutto non mette nemmeno un link che sia uno ad una pubblicazione scientifica che sbugiardi effettivamente sto tizio? Per come stanno le cose potrebbe essere una bufala questo come potrebbe esserlo lo studio di Seralini.
     
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  3. ScreamingBunny
     
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    www.ilfattoalimentare.it/efsa-bocciatura-seralini-ogm.html

    Tanto per dirne uno. Mi sembra Stamina, un tizio urla al complotto e racconta la sua "verità" e tutti a crederci.
    Attendiamo altri studi ben condotti -questa volta- che dicano con significatività statistica ed imparzialità come stanno veramente le cose
     
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  4. Mattia™
     
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    Qui un articolo fatto bene: http://cattaneo-lescienze.blogautore.espre.../criminal-mais/

    Che cosa indecente... Non solo perchè l'articolo in questione fosse stato ridicolo (e lo era), ma perchè è stato accettato prima dall'editor e poi ha superato la peer revew.
     
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  5. ScreamingBunny
     
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    Esatto. Uno può scrivere quel che vuole ma una rivista seria dovrebbe controllarlo prima della pubblicazione
     
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    Adesso già va meglio.
    Comunque più che la loro evenuale cancerogenicità (tantissime cose che mangiamo tutti i giorno lo sono, non credo che una in più faccia una gran differenza) a me interessa sapere che impatto hanno gli Ogm sull'ambiente e sulla biodiversità.
     
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    Esagerato, stai tranquillo e pensigh no

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    A me invece interessa la questione della contaminazione, dei brevetti sulla vita e il rischio di monopolio sulla produzione agricola da parte delle multinazionali.
     
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    CITAZIONE (Phæk di un utente britannico @ 5/12/2013, 14:03) 
    A me invece interessa la questione della contaminazione, dei brevetti sulla vita e il rischio di monopolio sulla produzione agricola da parte delle multinazionali.

    esatto, anche questo :quoto:
     
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    sugli OGM parliamone in questo topic

    https://ilbazar.forumcommunity.net/?t=54546758
     
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  10. Comy
     
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    oggi ho letto l'articolo,
    scientificamente imbarazzante...eticamente ripugnante

    e guardandolo ho anche notato che poco tempo fa gli animalisti hanno preso una foto da questo articolo
    scrivendo una cosa del tipo "ditemi voi se questa è scienza", perchè si vedevano dei ratti con dei tumori giganteschi...
    ecco, queste cose fanno raccapriccio e basta, puro fango

    io davvero mi domando come sia stato possibile pubblicare una cosa del genere, vorrei davvero sapere cosa abbia assunto l'editore prima di inviarlo a dei revisori (giudicandolo quindi da revisionare e non da cannare in 2 secondi)
    e mi domando cosa abbiano assunto loro..cioè, è stato DAVVERO revisionato?

    bha, pessimo
     
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  11. ScreamingBunny
     
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    era sensazionalistico, in fondo a tutti piace fare le rockstar, persino agli editori del giornale... spero cadano delle teste perché è una figura di merda spaziale
     
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    CITAZIONE

    Il liberal New Yorker sbugiarda l’eroina indiana anti Ogm



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    Il giornale statunitense passa al setaccio titoli di studio, affermazioni e propaganda di Vandana Shiva. E lei perde le staffe



    Il 25 agosto scorso il New Yorker ha dedicato un lungo reportage a Vandana Shiva, l’attivista indiana che ha fatto della lotta contro gli organismi geneticamente modificati (Ogm) la propria ragione di vita e che di quella lotta è diventata il simbolo più in vista. Un ritratto duro, sebbene molto accurato, quello firmato da Michael Specter, al quale è seguito uno scambio di “cortesie” tra la Shiva e il direttore del New Yorker, David Remnick. Alla Shiva non è andato giù che una testata blasonata e di chiara impostazione liberal mettesse a nudo le pesanti contraddizioni del suo personaggio di fronte a lettori tradizionalmente sensibili alle sue battaglie, Remnick invece non è stato disposto a digerire in silenzio che il suo giornale venisse accusato di fare propaganda interessata per le multinazionali biotech, e nella sua risposta non le manda certo a dire.

    Le questioni sollevate dal New Yorker su Vandana Shiva non sono nuove, ma difficilmente avevano raggiunto finora il grande pubblico, stregato più che altro dal carisma del personaggio e dal fascino delle sue battaglie, dagli studenti universitari che a Firenze, racconta Specter, non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso mentre distribuivano semi di ortaggi e materiale propagandistico sull’agricoltura biologica, fino agli organizzatori di Expo 2015 che l’hanno voluta come consulente scientifica. E la prima delle questioni riguarda l’affidabilità e la sincerità della signora Shiva, a cominciare dal curriculum: “La maggior parte delle sue copertine di libri includono la seguente nota biografica: ‘Prima di diventare un’attivista, Vandana Shiva è stata uno dei fisici più importanti dell’India’. Quando ho chiesto se avesse mai lavorato come fisico, mi ha suggerito di cercare la risposta su Google. Non ho trovato nulla”. E poi gli spericolati viaggi contro l’evidenza quando racconta i devastanti effetti per la salute degli alimenti Ogm, confrontando i grafici sull’aumento delle colture biotech con quelli sull’aumento di autismo, diabete e Alzheimer: “Shiva ha commesso un comune, ma pericoloso errore: confondere correlazione con causalità. (Si può scoprire, per esempio, che la crescita delle vendite di prodotti biologici negli ultimi dieci anni corrisponde quasi esattamente con l’aumento dell’autismo. Del resto, anche l’aumento delle vendite di tv ad alta definizione, o del numero di americani che vanno al lavoro ogni giorno in bicicletta)”.

    Per finire al suo più celebre cavallo di battaglia, quello della relazione tra la diffusione del cotone BT e un picco di suicidi tra gli agricoltori indiani. Secondo la Shiva, la vita di quegli agricoltori pesa sulla coscienza di Monsanto, rea di pretendere pesanti e insostenibili royalty sui semi, mentre la realtà sembra essere ben diversa: “Shiva dice anche che i brevetti della Monsanto impediscono ai poveri di conservare i semi. Non è questo il caso dell’India. Il Farmers’ Rights Act del 2001 garantisce a ogni persona il diritto di ‘conservare, usare, riutilizzare, scambiare, condividere o vendere’ i propri semi”. E le storie che Specter ha raccolto in India tra i piccoli coltivatori di cotone sono ben diverse da quelle con le quali la Shiva ammalia le platee della middle class urbana occidentale. Sono storie che parlano di aumento delle rese, di maggiori profitti e minori costi, di migliore salute: il numero dei casi di avvelenamento da pesticidi tra gli agricoltori è crollato del 90 per cento. “Perché le persone ricche ci dicono di piantare colture che rovinerebbero le nostre aziende agricole? – chiede l’agricoltore Narhari Pawar – Il cotone BT è l’unica parte positiva dell'agricoltura. Ha cambiato le nostre vite. Senza di esso, non avremmo colture, niente”, riporta il New Yorker. Mentre la Shiva, a corto di argomenti, accusa la Bibbia liberal del giornalismo di “razzismo”.

    Fonte
     
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  13. ScreamingBunny
     
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    http://www.iflscience.com/plants-and-anima...-safe-livestock

    Fine questione
     
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    CITAZIONE (ScreamingBunny @ 21/9/2014, 10:06) 

    vallo a dire agli idioti ambientalisti, salutisti vegani antimodernisti luddisti

    P.s. bentornato
     
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  15. ScreamingBunny
     
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    "tornato" è un parolone, almeno fino a Ottobre sarò nella cacca fino al collo
     
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14 replies since 4/12/2013, 23:16   133 views
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