Serie A 2014-2015

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  1. TheCaptain
     
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    Oggi si gioca una partita fondamentale per i diritti tv.

    CITAZIONE
    Una partita da un miliardo di euro. Ma chi vince guadagnerà molto di più. Un posta in palio altissima, che ha trasformato in guerra aperta e senza esclusione di colpi (anche sotto la cintola) la sfida tra Sky e Mediaset per accaparrarsi i diritti tv della Serie A per il triennio 2015-2018. Una guerra che ha superato i confini dei bandi di gara ed è diventata anche mediatica. Nel senso letterale del termine. Giovedì, prima di Italia-Costa Rica la testimonianza plastica: “La gara deve avere regole certe e date” l’affondo di Ilaria D’Amico nel pre partita Sky. “Le regole non possono essere evocate per gli altri e disattese in proprio”, la risposta di Mediaset durante un programma sui Mondiali condotto da Mino Taveri. Uno scontro a tutto campo. Chi dovrà decidere il vincitore (lunedì 23 in un’assemblea che si preannuncia agitata) è la Lega calcio, giudice terzo ma interessato, perché la torta dei diritti andrà dritta nelle sue casse e, di conseguenza, in quelle delle società che con quei soldi finanzieranno il calciomercato. Per molti, tuttavia, l’arbitro è sospettato di poca parzialità a causa del pedigree del suo advisor Infront. Che è guidato da Marco Bogarelli, i cui affari e uomini di fiducia hanno più volte incrociato la propria strada con Mediaset (Bogarelli stesso, è stato, tra l’altro, consigliere di Milan Channel) e che controlla anche il sempre più importante lato commerciale di otto squadre di A, tra le quali gli stessi rossoneri e l’Inter. Un sospetto, per carità. I fatti, invece, sono certi. A partire dalla portata dell’affare.

    Il bando più ricco di sempre e i sospetti su chi sceglierà il vincitore
    Quello per i diritti della Serie A 2015-2018, infatti, rappresenta il bando più ricco di sempre per il calcio italiano, con un totale di 13 offerte presentate che porterebbero circa 1,1 miliardi di euro nelle tasche dei diciotto club. La guerra di oggi, però, ha un precedente non di poco conto. Durante lo scorso inverno, infatti, con un’offerta monstre di 700 milioni di euro Mediaset ha strappato la Champions League al gigante di Rupert Murdoch. Tutto è partito da qui. Lo squalo di Sky ha voluto rifarsi mettendo sul piatto una cifra altissima per i diritti della Serie A sul digitale terrestre, ‘invadendo’ così il campo del Biscione, che ha reagito con un colpo di coda. Tradotto: Sky ha offerto di più, Mediaset (la cui offerta era inferiore) ha cercato di rimediare alla sconfitta certa, con metodi che – lo si legge nelle parole di Ilaria D’Amico – Sky ha valutato poco trasparenti. Non solo. Sky prima di sferrare il colpo ha preparato il campo come meglio non poteva. Grazie a un accordo con Telecom Italia, dopo anni di voci circa una possibile collaborazione, infatti, il gruppo di Murdoch ha affittato cinque canali sul digitale terrestre. Un piano d’appoggio per sbarcare in un territorio da sempre controllato da Mediaset per quanto riguarda il calcio italiano.

    Le cifre della guerra: Sky fa la parte del leone
    La mossa è chiara e fa il paio con le offerte arrivate sul tavolo della Lega dagli uffici di Sky. Oltre ai 355 milioni (tutte le cifre non sono confermate) messi sul piatto per la trasmissione dei match in esclusiva sul satellite, gli uomini di Murdoch hanno fatto irruzione sul dtt con un’offerta da 420 milioni per avere tutti i match delle otto squadre più importanti della Serie A. A Sky andrebbe anche il pacchetto C (interviste esclusive e immagini speciali per 248 partite), mentre Mediaset sarebbe in vantaggio sul pacchetto D con un’offerta da 301 milioni, la meno ‘ricca’ perché garantirebbe la trasmissione delle 132 partite restanti, quelle delle squadre con minor bacino di tifosi. Secondo indiscrezioni circolate negli scorsi giorni, l’offerta arrivata da Cologno per il pacchetto D sarebbe tuttavia vincolata all’acquisto anche dei pacchetti A e B, una norma non prevista però dal bando.

    La reazione di Mediaset: strategia e motivazioni
    Il nocciolo della vicenda è che, dicono i rumors, Mediaset starebbe tentando di alzare la tensione perché non può permettersi di perdersi l’esclusiva sul digitale terrestre delle ‘grandi sorelle’ del calcio italiano, per due motivi. In primis, dopo la spesa di circa 700 milioni di euro per l’esclusiva della Champions League 2015-18, non possedere i diritti per le dirette delle grandi del campionato farebbe perdere appeal alla già ventilata ipotesi di accordo con broadcaster internazionali (arabi in primis) per la trasmissione di tutto il calcio che conta. E al di là di altri players e newco, le partite delle big di Serie A restano il traino necessario per attrarre il grosso degli appassionati sui propri canali. Per questo il Biscione continua a ventilare l’ipotesi secondo cui Sky per la violazione del ‘single buyer rule’, cioè l’impossibilità prevista dalla legge Melandri per un solo operatore di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette. Una mossa dalla quale il competitor si è sganciato in punta di diritto non presentando alcuna offerta per il pacchetto E, che metteva all’asta la trasmissioni di 3 partite a giornata su piattaforme internet e di telefonia mobile, un mercato che in Italia non ha mai sfondato, e in ogni caso una mossa strategica per evitare la violazione della ‘single buyer rule’. Da qui la presa di posizione piccata di Sky, che accusa apertamente il sistema Italia di cambiare le regole in corsa. Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, inoltre, la polemica sarebbe addirittura finita a Palazzo Chigi, con l’ad dell’emittente di Murdoch, Andrea Zappia, che durante un incontro con il presidente del consiglio Matteo Renzi avrebbe ricordato l’insofferenza delle multinazionali al cambio delle regole mentre il match è già in corso. Un ‘pressing’ smentito nel pomeriggio non dall’azienda ma dall’Ansa che cita “fonti ben informate”.

    La Lega, Infront e il rischio annullamento
    Al netto di ogni polemica, la matassa dovrà essere sbrogliata dalla Lega nell’assemblea per l’analisi del dossier sui diritti tv che si terrà lunedì 23: aprire le buste e assegnare i diritti rischiando una contestazione da parte di Mediaset o riscrivere il bando facendo infuriare Sky? Tutti vogliono evitare scontri aperti che finirebbero per innescare battaglie legali. Uno scenario che terrorizza Mediaset quanto Sky, nonché i club che con il miliardo in entrata si garantirebbero un tesoretto spendibile sull’imminente calciomercato. E anche Infront, che in questa partita gioca un ruolo delicatissimo. Se la partita dovesse chiudersi senza intoppi, infatti, porterebbe vantaggi a Infront che avrebbe piazzato i diritti a un prezzo di molto maggiore rispetto al minimo garantito alla Lega, assicurandosi automaticamente il rinnovo del contratto come advisor fino al 2021. Mentre l’eventualità che Mediaset si ritiri anche dal pacchetto D, stando ai rumors riguardanti le offerte giunte, dovrebbe portare alla riassegnazione del pacchetto e rischierebbe di far precipitare il totale al di sotto del minimo garantito, con Infront costretta a porre rimedio di tasca propria. Sullo sfondo, neanche a dirlo, c’è una prospettiva (o un rischio) che avanza sempre più: l’annullamento. Con cui perderebbero tutti i protagonisti di questo affare all’italiana, almeno in termini di credibilità.

    Fonte: Il Fatto Quotidiano
     
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  2. TheCaptain
     
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    CITAZIONE
    Forse si decide giovedì

    All'inizio dell'assemblea, che potrebbe restare aperta fino a giovedì (termine ultimo per l'assegnazione previsto dal bando) sarà l'advisor Infront a chiarire ai club quale è la strada migliore per massimizzare i profitti, minimizzando il rischio di strascichi legali.


    I dubbi legali sono tre

    Tre, in particolare, sono i dubbi più diffusi: se la Lega A possa assegnare a un unico broadcaster i pacchetti A e B, ossia i diritti per trasmettere su satellitare e digitale terrestre le partite delle otto big del campionato; se sia ricevibile l'offerta (più alta) vincolata proposta da Mediaset per il pacchetto D, ossia le partite fra le altre 12 squadre; e infine se possa configurarsi un abuso di posizione dominante qualora il pacchetto D andasse a Fox, che ha fatto la seconda offerta migliore e fa parte del gruppo Murdoch come Sky.


    L'arbitro e i sospetti


    Situazione difficile per l’arbitro è sospettato di poca imparzialità a causa del pedigree del suo advisor Infront, guidato da Marco Bogarelli, i cui affari e uomini di fiducia hanno più volte incrociato la propria strada con Mediaset (Bogarelli stesso, è stato, tra l’altro, consigliere di Milan Channel). Bogarelli controlla anche il sempre più importante lato commerciale di otto squadre di A, tra le quali gli stessi rossoneri e l’Inter.
    Ci vorrà poco per scoprire se si trtata solo di sospetti malevoli.

    Sky ha diffidato la Lega

    Si attende la decisione della Lega, riunita a Milano. Ma, non fidandosi, stamattina è partita una "diffida" di Sky, che teme uno stravolgimento e ha scritto una lettera alla Lega calcio.
    "È un passo a cui siamo stati costretti - spiega in una lettera ai presidenti dei club - perché il rispetto delle regole è sempre fondamentale e in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte".
     
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  3. Pablo88
     
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    Speriamo di non tornare all'epoca Tele+ vs. Stream, che uno che voleva seguirsi il campionato come si deve doveva conoscere qualcuno con l'abbonamento all'altra emittente a cui scassare il cazzo quando si giocava in campi non coperti dalle trasmissioni della propria.
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    ma per capirci: io che ho la tessere mediaset riesco a vedermi il Milan o no?
     
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    Vuoi proprio farti del male anche l'anno prossimo ghghg :hihi:
     
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    CITAZIONE (Darkness O'Riley @ 23/6/2014, 20:46) 
    Vuoi proprio farti del male anche l'anno prossimo ghghg :hihi:

    mi stimola abbondantemente la caghetta.
    Tieni presente che, purtroppo devo vedermi pure le partite della Rube casua moglie
     
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    Menomale che in famiglia c'è chi se ne capisce!
     
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    proprio, guarda :shifty:

    pensa se un domani mi nasce un figlio e mi diventa dell'Inter
     
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  9. TheCaptain
     
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    Teoricamente dovrebbe aver preso tutto Sky, digitale e satellitare. Lasciando praticamente nulla a Mediaset.
    Che cosi dovrebbe ritrovarsi con la Champion's ma senza campionato.

    CITAZIONE
    La battaglia per il calcio in Tv si infiamma. Oggi i vertici di Sky Italia hanno inviato una lettera di diffida alla Lega Calcio, in occasione dell’assemblea ordinaria dei presidenti di Serie A appena iniziata in via Rosellini, invitando a rispettare le regole sull’assegnazione dei diritti televisivi per il triennio 2015-2018. «Non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti», si legge nella lettera. Poche ore dopo, e arriva la controdiffida firmata Mediaset, che parla di turbativa d’asta e concorrenza sleale, minacciando di chiedere i danni in caso di assegnazione congiunta dei pacchetti A e B.

    Sul piatto c’è un pacchetto del valore di oltre 1 miliardo di euro all’anno per il prossimo triennio. La decisione definitiva però potrebbe slittare a giovedì, lasciando ancora un margine per trovare un punto di equilibrio, che eviti il rischio di ricorsi da parte di chi resta fuori.

    Sky punta alla fetta di torta più grossa, composta dalle 8 grandi squadre, mentre Mediaset rischia di portare a casa le briciole, con le partite delle altre 12 squadre. Una situazione esasperata da un vero e proprio battibecco televisivo condotto dai volti più noti delle due emittenti: Ilaria D’Amico e Mino Taveri, che hanno invocato ciascuno il rispetto delle regole per l’altro. La pay tv di Murdoch potrebbe fare il pieno, visto che ha presentato la migliore offerta (355 milioni di euro) per il pacchetto A, per trasmettere sul satellite le gare delle 8 squadre principali, fra cui Juventus, Milan, Inter, e una fra Napoli e Roma. Con 420 milioni di euro, poi, Sky ha superato l’offerta di Mediaset per il pacchetto B, ossia per le stesse partite sul digitale terrestre, dove il Gruppo australiano avrebbe un’intesa con Telecom Italia per l’affitto di cinque canali.
    È di Fox l’offerta più alta (15 milioni di euro, ma sotto il minimo d’asta) per il pacchetto C, ossia i diritti per interviste e immagini degli spogliatoi, che però, in base al bando, possono essere assegnati esclusivamente a un soggetto licenziatario del pacchetto A o B. Mediaset infine ha avanzato l’offerta maggiore (300 milioni di euro, contro i 150 di Fox che però non raggiunge il minimo d’asta) per il pacchetto D, contenente le partite fra le 12 squadre non incluse nei primi due slot. Si tratta di un’offerta condizionata che potrebbe non essere accettata.

    L’advisor Infront dovrebbe chiarire all’assemblea i vari dubbi, indicando ai club la strada migliore per massimizzare i ricavi limitando i rischi di incorrere in interferenze legali. Non sono arrivate infine offerte per il pacchetto E (piattaforma internet) e per questo la Lega potrebbe esercitare l’opzione di rifare l’asta.


    CITAZIONE (Pablo88 @ 23/6/2014, 19:20) 
    Speriamo di non tornare all'epoca Tele+ vs. Stream, che uno che voleva seguirsi il campionato come si deve doveva conoscere qualcuno con l'abbonamento all'altra emittente a cui scassare il cazzo quando si giocava in campi non coperti dalle trasmissioni della propria.

    Teoricamente dovrebbe aver preso tutto Sky. E il rinvio di oggi con termine ultimo giovedi sembra la preparazione ad un bel ribaltone.
     
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  10. the.hangman
     
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    meno male che si erano messi daccordo per non farsi la guerra
     
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    pensa se si stavano sul cazzo :piglia:
     
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  12. TheCaptain
     
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    Ma quale d'accordo.... Dopo la mossa di mediaset che si è aggiudicata in esclusiva la Champions per 3 stagioni, normale che Sky passasse al contro attacco. Ma a quanto pare Berlusca se la comanda alla grandissima appoggiato dalla lega che smistando i due pacchetti principali guadagnerebbe di più. Nonostante l'asta sia stata vinta da Sky :pomodoro:
     
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    beh, le società con due piattaforme ci guadagnano di più. Pare oltre un miliardo di euro da spartirsi.
    per le serie A. :pazzo:
     
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  14. TheCaptain
     
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    Si ok ma c'è un bando, una gara e delle offerte.
     
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    vero, ma siamo in Italia :piglia:

    All'estero come funziona? Può esserci il caso di monopolio da parte di un'emittente?
     
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984 replies since 23/6/2014, 14:33   6853 views
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