[RECE] Terremoto - Litfiba

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  1. Shagrath82
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Tracklist:
    Dimmi il nome – 3:41 (Pelų/Renzulli)
    Maudit – 4:54 (Pelų/Renzulli)
    Fata Morgana – 5:13 (Pelų/Renzulli)
    Soldi – 3:49 (Pelų/Renzulli)
    Firenze sogna – 4:38 (Pelų/Renzulli)
    Dinosauro – 3:47 (Pelų/Renzulli)
    Prima guardia – 4:56 (Pelų/Renzulli)
    Il mistero di Giulia – 5:57 (Pelų/Renzulli)
    Sotto il vulcano – 4:50 (Pelų/Renzulli-Aiazzi)

    1) Dimmi il nome: Introdotta dal suono di uno scacciapensieri, ci travolge con un riff di chitarra spaccaossa di Ghiga e un urlo di Piero "o' terremotooo". Il cantato di Pelų, rabbioso ed aggressivo č perfetto non solo per questa canzone, ma per tutto lo stile dell'album. A tratta sembra quasi rifarsi ad Hetfield. Conclusione ad effetto con "fanculo l'onore, e l'omertā".
    Uno dei migliori brani dei Litifba, da sempre richiesto nei live della band.

    2) Maudit: Altro brano che sfrutta un intro atipica: in questo caso č lo Scratch, poi sostituito da un ottimo lavoro della coppia ritmica Caforio/Terzani, cui poi si inseriscono le belle schitarrate di Ghigo. Il tema č del potere, ormai nemmeno pių tanto occulto, della televisione e della decandenza della societā italiana di quel periodo. Come Dimmi il Nome č una canzone di un attualitā incredibile:

    "E l'Europa che ci fa "Ciao"
    "Pizze pazze e corruzione"


    Non sembra nemmeno scritta nel 1993 :hihi:

    3) Fata Morgana: Il brano č considerato una delle migliori composizioni in assoluto della band fiorentina, sia per quanto riguarda l'arrangiamento musicale (con un arpeggio iniziale di sitar molto suggestivo) che per il testo, che descrive l'omonimo effetto ottico, uno dei pių poetici mai scritti da Pelų. Nonostante il brano non sia stato promosso come singolo, fu girato ugualmente un videoclip, che mostra Pelų e Renzulli cantare in mezzo al deserto, in preda alla sete e ai miraggi.

    4) Soldi: Il titolo giā lascia intuire il tema trattato. Il denaro, del suo potere e di come spesso non vengano spesi bene, Il problema della canzone, che non sarebbe nemmeno malvagia, č che giunge dopo tre canzoni spettacolari, entrate nella storia della band. Quindi sfigurare č molto facile. Resta una canzone onesta, giocosa ma non eccelsa.

    5) Firenze sogna: il brano peggiore del disco. Musicalmente un po' insulsa, ha un testo a dir poco assurdo e demenziale. Credo che sia la canzone pių skippata di questo disco da tutti i fans dei Litfiba. Ovviamente č dedicata alla cittā natale di Pelų e alla sua decadenza economica e morale.

    6) Dinosauro: Era una vecchia canzone esclusa da El Diablo (che aveva un ritornello diverso, che era quello di Ritmo 2#; ritmo pa bailar, ritmo pa gozar...), Ghigo l'ha risistemata e riarrangiata, rendendola una gemma hard, con un riff quasi metal. Torna la voce incazzata di Pelų nel ritornello. Anche in questo caso il tema č molto attuale: le gerontocrazia che affligge da anni il nostro paese. Un classico esempio di epicitā litfibiana.

    7) Prima guardia: L'unico momento un po' intimista del disco, č un (ennemiso?) inno antimilitarista dei Litfiba (dopo Guerra, Ferito, Tango, Linea d'ombra), una delle canzoni migliore del disco. A farla da padrone č il wah-wah di Renzulli e le tastiere che creano un sottofondo musicale che quasi non si sente ma serve a sorreggere tutto il brano. In certi momenti tornano i testi ispirati di Pelų della trilogia degli anno Ottanta, anche se meno ermetici.

    “Trasforma il tuo fucile… in un gesto pių civile”

    8) Il mistero di Giulia: Altro momento ludico del disco, č dedicata alla coppia in crisi ed alle scapaptelle coniugali (una sorta di Gioconda parte Seconda ;) ). Un buon tiro, č l'unica che vede la presenza di due chitarre

    9) Sotto il vulvanoBrano conclusivo del disco, č un hard blues che, apparentemente, č dedicato al cantante dei Nomadi Augusto Daolio, morto nel 1992. Io mi sono sempre chiesto in base a cosa questa canzone sia dedicata al compianto Daolio.


    Terremoto, uscito nel 1993, č l'album pių politico dei Litfiba dai tempi di "Tre" del 1988. I temi trattati sono, infatti, il malaffare e la corruzione, il potere dei soldi, della televisione, la mafia, l'antimilitarismo, l'esclusione da parte dei pių deboli dei diritti fondamentali eccetera. La cosa non deve stupire, visto che venne composto nel 1992, in piena tangentopoli italiana da un lato e stragi mafiose dall'altra. Terremoto č il disco pių duro dei Litfiba, influenzato dalla musica hard rock e grunge che in quel periodo Pelų ascoltava, tanto che giunge ad omaggiare i Metallica nel logo del gruppo (sempre Piero in quel periodo era fissato col Black Album dei 'Tallica). Č anche l'ultimo ad avere Pirelli come produttore artisti accreditato tra le note di copertina, che ebbe anch'egli una forte influenza in fase di composizione su Renzulli: tutte le canzoni vennero "incattivite".
    "Su El Diablo la mia chitarra č rock ma non troppo dura, e a dir la veritā non ero convintissimo che fosse il caso di incattivirla. Poi, a furia di sentirmi nelle orecchie i martellini di Satana di Piero e Alberto che ripetevano "pių duro pių duro pių duro", mi sono gradualmente lasciato andare: solo Dimmi il nome era nato giā violento, mentre gli altri sono stati un po' forzati e resi pių grintosi". Queste le parole di Ghigo Renzulli, che in futuro dichiarō anche che per lui Terremoto fu un errore terribile. A parte che avercene di errori cosė, posso capire che per un musicista forzare il sound sia un peccato capitale, e che forse l'unica pecca di questo album (a parte l'orrida Firenze Sogna) č l'estrema omogeneitā del disco, accentuata, come scritto prima, da un missaggio non impeccabile, che non evidenzia il ruolo delle tastiere e del basso (paradossalemente le canzoni rendono meglio nel live successivo "Colpo di Coda") Il che rende Terremoto un album granitico, a tratti monocorde nei cronici problemi di missaggio, ma anche violentissimo, con la sola Prima Guardia a svolgere il ruolo di canzone riflessiva. Dimentichiamoci le atmosfere rock classiche ed a tratti latineggianti di El Diablo. Qui abbiamo il disco hard rock italiano (e cantato in italiano) pių famoso.
    Oppure, semplicemente Ghigo faceva un ragionamento commerciale, visto che Terremoto vendette 350 mila copie, meno di El Diablo. Perō fu un risulto tutt'altro che disprezzabile per un disco con un sound cosė duro e tematiche non cenrto semplici.
    Per quanto riguarda la "famigerata" tetralogia degli elmenti, questo disco dovrebbe essere dedicato alla terra. In realtā, come la trecedente trilogia del potere, č un concetto realizzato a posteriori, a partire da Spirito, visto che nel 1995, a registrazioni concluse, si accorsero che il disco era pių arioso rispetto a Terremoto e musicalmente pių vario (ma meno valido, secondo me) e quindi gli appiopparono il nome Spirito cambiando quello originale ("Serpente d'asfalto"). Quindi nelle interviste iniziarono a dire che El Diablo rappresentava il fuoco e Terremoto la terra. Ma non aspettatevi quindi nessun concept album.
    In conclusione, diamo un voto. Il disco č molto omogeneo, a parte Firenze Sogna che ha un testo atroce, e Soldi che alla lunga č un po' noiosa, i brani sono come minimo buoni, con quattro vette: Dimmi il nome, Maudit, Fata Morgana, Prima guardia. Di conseguenza il voto č molto alto per un discorso di veduta d'insieme dell'opera. Sicuramente č il disco migliore della fase Renzulli/Pelų.

    VOTO: 9

    Line Up
    Piero Pelų - voce
    Ghigo Renzulli - chitarre, scacciapensieri, voce addizionale
    Roberto Terzani - basso, voce addizionale
    Antonio Aiazzi - tastiere
    Franco Caforio - batteria
    Federico Poggipollini - chitarra ritmica

    Altri musicisti
    Dj Stile - Scratching in Maudit
    Harish Powar - sitar in Fata Morgana

    Edited by Shagrath82 - 13/9/2014, 23:11
     
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18 replies since 13/9/2014, 19:27   216 views
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