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Creeping Death
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Cerco di fare un paio di riflessioni spicciole.
L'articolo 18 è effettivamente, come poi dicono molti (anche quelli che lo vogliono togliere), un falso problema. Nel senso che, totem o tutela reale che sia, se gli investitori esteri hanno tanta paura di venire da noi non è perché sanno che un lavoratore licenziato per cause discriminatorie poi deve venire reintegrato (cosa che succede ovunque in Europa), ma perché sanno che perderanno un sacco di tempo e denaro in una causa data la pessima giustizia civile italiana. Quindi, più che preoccuparmi di eliminare l'articolo 18 mi occuperei di riformare la giustizia civile (possibilmente non con Berlusconi pls).
Sulla diatriba "non serve a nulla-invece serve" io credo che si torni sempre al punto di cui sopra: il suo dettato è abbastanza semplice (soprattutto dopo la riforma Fornero che di fatto ha portato la reintegra ad essere quasi un caso eccezionale, motivo ulteriore per cui Renzi&co. dicono un sacco di cazzate), sia che se ne faccia abuso sia che invece sia poco applicato non facciamo quelli che se ci indicano la luna guardiamo il dito: lasciamo perdere l'articolo 18 e rendiamo decente sta cazzo di giustizia civile.
Quanto alla struttura del mercato del lavoro, fatto salvo che una volta riformata non è che i posti di lavoro saltino fuori magicamente, io sarei anche d'accordo ad avere un contratto a tutele crescenti, ma che sia l'unica forma contrattuale o quasi, altrimenti è tutto un cazzo.
Dopodiché però si deve cominciare anche a fare un discorso serio sugli ammortizzatori sociali e sul sistema di formazione, inserimento e reinserimento, cosa che al momento stanno facendo in pochi, oltretutto poco ascoltati. Altrimenti rimane un discorso a metà. Non è che possiamo andare avanti in eterno con la cassa integrazione in deroga, ci vuole un serio ripensamento di tutto il sistema.
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65 replies since 1/10/2014, 13:13 514 views
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