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Amanda78.
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L'articolo 18 per anni è stata una tutela, il simbolo dello Statuto dei lavoratori del 1970. Il problema è che lo statuto era adatto a quel periodo, dove occorreva proteggere veramente i lavoratori dai soprusi. Impedire il licenziamento ai sindacalisti, o chi aveva la tessera di un partito scomodo (spesso il PCI).
Poi il sindacato si è sputtanato, non ha saputo cogliere i cambiamenti. Sono rimasti spiazzate le aziende e molti datori, figuriamoci chi per anni ha continuato a rimanere ancorato a credenze ideologiche e alla visione di un mondo che non c'è più.
Io quando entrai in banca, avevo un collego che non faceva nulla. Leggeva il giornale, andava al bar, stava al telefono. Io mi ritrovavo a fare il doppio lavoro. Mi lamentai col mio direttore e mi disse
"Amanda, non posso farci nulla. Se lo obbligo a lavorare i sindacati mi fanno il culo, e dopo il capo del personale perché ho svegliato il personale. è più veloce fargli avere una promozione così lo trasferiscono e ce lo togliamo di torno".
Altro esempio per dimostrare come ragionino male i sindacati.
L'anno scorso mi vogliono promuovere a direttrice. Sono titubante perché con la promozione possono spostarmi in tutta la provincia. Stavo per chiedere a Cate di venire a vivere da me e l'idea che poi mi dovessi alzare all'alba scompaginando il nostro menage per avere 200 € lordi in più al mese mi frenava ad accettare.
Esposi i miei dubbi al delegato sindacale e la sua risposta fu questa:
"Che ti frega Amanda. Se poi ti vogliono mandare in una zona che non ti è grata rifiuti, e gli piantiamo una grana sul fatto che ti spostano perché sei omosessuale"
Alle mie rimostranze sul fatto che nessuno in banca mi avesse mai discriminata lui fece spallucce:
"ma che ti frega, è una buona scusa, e lo mettiamo in **** al padrone".
Credo che qualcosa sia andato storto negli anni. E lo dico da elettrice di sinistra..
Articolo 18. Totem o tutela vera? |