Le donne laureate più brave dei compagni. Ma con meno chance di lavoro dei maschi

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  1. Pablo88
     
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    Detto così è una cazzata, bisogna scendere nel dettaglio e non è così semplice.
    Premesso che in genere si lavora previo colloquio (che mette in gioco anche la personalità dell'individuo oltre alle sue conoscenze), e che quindi non è solo il voto di laurea ad essere validato, bisogna pensare anche al metodo di studio dell'uomo medio e a quello della donna media, che è statisticamente diverso.
    Trascurando il fatto che molti di questi 110 e lode provengono da facoltà umanistiche, che purtroppo oggi come oggi sono quelle meno in grado di fornire lavoro dopo la laurea, mi viene da fare un personalissimo discorso che però credo non verrebbe deteriorato dai grandi numeri, e si basa sulla mia esperienza universitaria: io studio Informatica e sono a stretto contatto anche con ingegneri, matematici e fisici. Baso le mie relazioni sugli atenei che ho frequentato, quello di Potenza alla triennale e quello di Pisa ora.

    Per quanto riguarda il mio campo, di persone brillanti di sesso femminile ne ho conosciute davvero poche: in 3 anni di triennale ne potrei contare davvero un paio, con qualcuna che si è laureata anche sotto il 100; in compenso ho conosciuto una 110 e lode, una 106 e una 108, che erano estremamente nozionistiche e andavano molto in panico in situazioni di ragionamenti.
    Alla mia magistrale, che è a numero chiuso ed è a test attitudinale + colloquio, molto peggio: nel mio anno su 28 studenti ammessi c'era una sola ragazza, che si è ritirata al primo semestre (non conosco quelli che non sono stati presi, ma so che erano 209, ovviamente ci saranno state altre ragazze); l'anno dopo non ne è stata ammessa neanche una, e quest'anno ho visto che c'è una sola ragazza, ucraina.

    Anche di ragazze di Ingegneria Informatica ne ho personalmente conosciute poche, ho visto che in altri campi se ne trovano di più, ma lì non so in quante si laureano con 110 e lode.
    Dove ne trovo di più è a Biologia e Chimica e soprattutto a Matematica: in quest'ultimo ho conosciuto anche più 110 e lode, ma di base secondo me è perché c'è ancora nozionismo e astrazione, certamente ad altissimi livelli di difficoltà ma con un approccio allo studio che non si scosta molto da quello scolastico, per cui la tipica secchiona da tutti 10 al liceo potrebbe continuare a trovarsi bene.

    Ho conosciuto anche ragazze matematiche d'eccellenza che si "vantavano" di essersi potute laureare velocemente e ottimamente in Informatica, se avessero voluto sceglierla. Secondo me il loro ragionamento non era perfettamente consapevole, perché basavano il loro approccio sperimentale sull'esamino col C++ da 6 crediti che hanno fatto. L'approccio è ben altro, e di questo ne sono certo perché, per come sono fatto io, se avessi avuto tutti gli esami come Analisi 1 non mi sarei mai laureato.

    Secondo me le ragazze tendono, dai tempi di scuola, ad affezionarsi a un metodo di studio che rende in quell'ambiente e da cui hanno traumi a staccarsi, e infatti spadroneggiano nei campi accademici in cui c'è poco distacco dal libro. Questo nel mondo del lavoro esce fuori dal primo colloquio, almeno per le mansioni ad alto livello: per certi lavori da operaio (per esempio quello del sistemista, in Informatica) prendono chiunque, ma i pochi che sono contenti di fare quei mestieri hanno basse pretese. Gli altri, si turano il naso e pensano solo a portare i soldi a casa.
     
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7 replies since 7/10/2014, 09:14   77 views
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