Ha senso la castrazione chimica degli stupratori?

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  1. Èttore
     
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    CITAZIONE (ScreamingBunny @ 17/12/2014, 21:02) 
    Sulle donne, non banalizzerei a "tette grosse e cattive compagnie", seguendo il tuo ragionamento non ha senso nemmeno informare sui rischi dei rapporti non protetti, non potendo sapere chi li avrà. Eppure si fa, e il bersaglio sono gli adolescenti perché È MAGGIORMENTE PROBABILE CHE SIANO DISINFORMATI. Mi pare un discorso banale, cerchi un gruppo di rischio e lo informi sul rischio. Non credo mandino opuscoli sulle malattie a trasmissione sessuale ai sessantenni, anche se qualcuno che va in Thailandia a prendersi l'HIV sicuramente c'è, ma sono statisticamente meno rilevanti dei teenager che fanno sesso senza preservativo. Non capisco cosa ti turbi. Potrei farti altri mille esempi, come i test di screening, le pubblicità a target e così via, in cui individui una categoria sulla base dei dati che hai. Che non so quali siano, potrebbero pure essere le tette grosse per quel che ne so, non è questo il punto.

    Fai proprio l'esempio giusto.

    Per l'HIV è noto e stranoto che non esistono categorie a rischio. E le campagne, quelle poche che ahimè vengono fatte oggi, battono (o dovrebbero battere) proprio su questo punto: non esistono categorie a rischio.

    Esistono comportamenti a rischio, quello sì. Perciò nessuno dovrebbe mai fare sesso non protetto.

    E ahimè non credo ci siano molte categorie (tra quelle, grazie al cazzo, sessualmente attive) che praticano sesso non protetto più di altre.

    Ma a dire il vero, se ci fossero, non sono affatto sicuro che sarebbero gli adolescenti. Quantomeno se guardiamo alle statistiche di contagio. Gli adolescenti sono in crescita oggi, ma in passato i nuovi contagi erano più frequenti sopra ai 30 anni.

    CITAZIONE
    Sulla magistratura potrei fare migliaia di esempi, non è quello che mi preme, il punto qui è che hai capito l'esatto opposto di ciò che ho chiaramente scritto sui processi per stupro, non perderò tempo a riscrivere tutto, ma mi pare ovvio che la lettura è stata quantomeno superficiale per farti capire precisamente il contrario.

    Non fare il furbo.

    Tu hai detto, e sei stato molto chiaro, che la castrazione chimica sarebbe un rischio per via degli errori giudiziari (tra le altre ragioni) (e per giunta, hai ragione da vendere).
    Poi hai ipotizzato una possibile obiezione, per quanto grottesca, che è facilmente desumibile dalle tue parole, ed è qualcosa di simile a: "ma che razza di errori giudiziari vuoi che ci possano essere in un caso di stupro?", alla quale hai sprezzantemente risposto qualcosa di assimilabile a "hai voglia, la magistratura è quell'organo che ha sbagliato in quelle due occasioni là, figurati se non sbaglierebbe anche in un caso di stupro!".

    CITAZIONE
    Non ho detto questo, in nessun modo. Non ho detto di fare visite psichiatriche alle categorie di rischio, ma di informare ed OFFRIRE aiuto psicologico a chi potesse temere di non controllare i propri istinti.

    A chi potesse temere di non controllare i propri istinti? Questa non l'avevi ancora tirata fuori. Addirittura ci sarebbero dei potenziali stupratori autodenunciatisi-tali?

    Hai ragione, avevo desunto io che tu ipotizzassi visite coatte, non l'avevi detto. Mi scuso.

    Ma resta, secondo me, ai limiti della follia pensare di poter individuare categorie a rischio e mirare su quelle un'eventuale azione educativa.

    Secondo me ad essere necessaria è un'operazione culturale. Ad essere sbagliata è tutta la strategia di comunicazione su grande scala, impostata già di per sé su una marcatissima disparità di genere. C'è una profonda frattura tra l'immagine che si dà della donna come di un essere debole e da difendere e l'immagine forte e antagonista alla società patriarcale che dà di sé la donna emancipata.

    Sembrano discorsi slegati, ma bisogna sconfiggere la società patriarcale in tutti i suoi fortini più importanti: la centralità della famiglia tradizionale, la trasmissione del nome maschile, intere zone di territorio senza medici non obiettori, ecc...

    Ad essere controproducente è la colpevolizzazione del maschio e il rinforzo del mito dell'impulso sessuale incontrollabile maschile. È controproducente dare la sensazione che i crimini di violenza sessuale siano in aumento (quando non è affatto così, grazie al cielo), continuare a parlare di emergenza violenza sulle donne, insomma alzare la temperatura dello scontro di genere.

    Cheers,
    Ettore
     
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20 replies since 17/12/2014, 06:24   192 views
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