Ha senso la castrazione chimica degli stupratori?

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  1. ScreamingBunny
     
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    Allora, individuate le realtà socio-ecoomiche più a rischio si può:
    - fare una corretta educazione al rispetto della figura femminile nelle scuole, educazione mirata sì ai bambini (in previsione futura), ma che funge anche da termometr delle famiglie in cui i bambini stessi vivono (psicologo nelle scuole? sarebbe utopistico!)
    - individuare mediante gli assistenti sociali le situazioni di degrado o di rischio e tentare un intervento
    - favorire l'accesso delle donne ai consultori, che devono essere posti in zone strategiche ed adeguatamente pubblicizzati, soprattutto in certe realtà (molti non sanno dove né cosa siano i consultori, non sanno che l'accesso è anonimo e non vi è obbligo di denuncia ma si può anche solo parlare con uno psicologo), utili anche i consultori telefonici, a patto di pubblicizzarli a dovere
    - individuare i potenziali aggressori: età, precedenti, livello culturale, ecc e raggiungerli con corsi, accessi gratuiti e pubblicizzati ai consultori ed offerte (pubbliche, non è che li chiami per chiedere se vogliono stuprare qualcuno) di assistenza psicologica... la maggior parte dei serial killers fa di tutto per farsi prendere perché si rendono conto della loro malattia e vorrebbero non "dover" uccidere, con gli stupratori credo possa essere la stessa cosa, a patto di far capire la gravità del gesto
    - promozione del ruolo della donna nei media, da "preda" ad essere umano autonomo, emancipato e con diritto di scelta
    - rafforzare le forze dell'ordine, in particolare nei quartieri "caldi"
     
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20 replies since 17/12/2014, 06:24   193 views
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