Serie A: stagione 2017-18

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  1. Simo0'Rulez2
     
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    Anche quest'anno due squadre su 3 sono già condannate alla B.. Che calcio strano
     
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    per ora Juve prima a punteggio pieno. Occhio alla Lazio, a prescindere da come finirà la partita.
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Il Sassuolo si serve dal bar chiuso. All’aeroporto arriva la polizia…

    Nessuna denuncia di furto ma solo un grosso equivoco: la dirigenza e i giocatori hanno cercato di chiarire la loro posizione e alla fine hanno saldato il conto superiore ai 100 euro all’arrivo dei responsabili del locale

    Trasferta con piccolo inconveniente finale per il Sassuolo. I neroverdi hanno giocato mercoledì sera a Cagliari: successo di misura grazie al goal di Matri su rigore. In nottata la squadra emiliana è ripartita per tornare in sede.
    All’aeroporto di Elmas, prima del volo, i giocatori del Sassuolo, hanno pensato di fare un piccolo break, ma il bar, visto l’orario, era già chiuso.
    I calciatori non si sono persi d’animo: come riporta l’Unione Sarda hanno preso dei gelati dal frigo di un locale spostando il tendone. Un giocatore ha iniziato a servire i compagni lanciando i gelati. A quel punto sono intervenuti gli uomini della sicurezza dello scalo aeroportuale e gli agenti della Polaria.

    Nessuna denuncia di furto ma solo un grosso equivoco: la dirigenza e i giocatori hanno cercato di chiarire la loro posizione e alla fine hanno saldato il conto superiore ai 100 euro all’arrivo dei responsabili del locale. A saldare il conto – secondo quanto riporta il quotidiano sardo – è stato Alessandro Matri, per festeggiare il suo goal vittoria. Con l’aereo che alla fine è decollato anche con un leggero ritardo proprio per il piccolo inconveniente.
     
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    Roma-Udinese 3-1: Dzeko ed El Shaarawy in gol

    Nell'anticipo il bosniaco apre le danze prima della doppietta di El Shaarawy. Primo errore dal dischetto in A per Perotti, Larsen segna il gol della bandiera. Roma a quota 12, friulani ancora k.o., il quinto nelle prime sei giornate

    23 SETTEMBRE 2017 - ROMA
    La Roma incassa la terza vittoria consecutiva e prosegue nella sua scalata alle posizioni che contano. Partita chiusa nel primo tempo, dove i giallorossi hanno messo in mostra qualità e spessore, con un El Shaarawy decisivo non solo per la doppietta ma anche perché dentro la partita in ogni situazione tattica. Delneri, invece, sbaglia assetto nel primo tempo, per poi riequilibrare la squadra nella ripresa con gli inserimenti di Fofana e Pezzella. Ma non basta, anche se la Roma nella ripresa rallenta, risparmiando risorse ed energie in vista della Champions.

    DOMINIO GIALLOROSSO — Di Francesco manda in campo El Shaarawy per Defrel (non al meglio per un problema alla caviglia) e rispetto a Benevento riporta dentro dal via Manolas, Florenzi, De Rossi e Nainggolan. Delneri, invece, accantona Scuffet e affida la porta a Bizzarri, affidandosi stavolta a un 4-4-2 più lineare e omogeneo. Almeno sulla carta, perché poi in campo non c'è mai davvero partita. I friulani sono subito pericolosi con Jankto dopo appena 20 secondi (diagonale deviato in angolo), poi è tutto un monologo giallorosso. Dzeko (piattone a tu per tu con Bizzarri) apre le danze dopo un'azione insistita di Nainggolan tra tre avversari, poi cerca il bis - invano - in un altro paio di circostanze. Allora l'Udinese ce l'ha anche la palla del pari, ma Maxi Lopez spreca malamente su Alisson uno spunto pregevole di De Paul. Poi ci pensa El Shaarawy a chiudere il match prima dell'intervallo: il 2-0 arriva con una carezza di esterno su assist di Dzeko, il 3-0 approfittando di un disastro imbarazzante di Larsen, che sbaglia la misura del retropassaggio a Bizzarri e lascia al Faraone giallorosso la palla che chiude definitivamente il match.

    PIÙ EQUILIBRIO — La ripresa è ovviamente una partita molto diversa, con la Roma che non spinge sull'acceleratore un po' per il gran caldo ed un po' perché all'orizzonte c'è anche la massacrante trasferta di Champions in Azerbaijan (anche se contro il modesto Qarabag). Così l'Udinese prova anche a costruire qualcosa con Pezzella (entrato ad inizio ripresa), acquistando anche qualità in mezzo con l'ingresso di Fofana. A sfiorare il gol, al 9', è Larsen , dopo una bella discesa dello stesso Pezzella. Dall'altra parte, invece, è ancora Dzeko a cercare più volte la via del gol. L'Udinese ora tiene meglio, grazie ad un 5-3-1-1 che vede il solo De Paul in appoggio a Maxi Lopez. Così i friulani sfiorano ancora in due occasioni il gol: prima è Alisson perfetto su Bajic da dentro l'area, poi sugli sviluppi del successivo angolo Nuytinck è sfortunato, con il suo colpo di testa che finisce sulla traversa. Nel frattempo Di Francesco ha mandato dentro Defrel, per la prima volta da centravanti (se si eccettua il primo tempo dell'amichevole di Vigo). E al 37' è proprio il francese a fallire il 4-0 a tu per tu con Bizzarri. Al 42' Perotti va via ad Angella esattamente come a Skriniar in Roma-Inter. L'azione è identica, il fallo pure. Stavolta però è rigore, ma lo stesso Perotti lo calcia sul palo. Così a segnare al 45' è l'Udinese con Larsen: lancio di Nuytinck, Larsen taglia alle spalle di un appisolato Moreno e supera Alisson a tu per tu. Finisce così, con la Roma con la testa già alla Champions e l'Udinese a interrogarsi su quale sia il miglior assetto da qui in poi.
     
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    Sampdoria-Milan 2-0, Zapata e Alvarez affondano Montella

    Pessima prestazione dei rossoneri che subiscono la pressione e il ritmo dei blucerchiati fin dal primo tempo e cadono nella ripresa sotto i colpi del colombiano e dell'argentino

    24 SETTEMBRE 2017 - GENOVA
    Se questa era la partita per capire, per il momento in effetti è più o meno tutto chiaro: la Samp si candida per un ruolo da protagonista, subito dietro il trenino delle imprendibili, e il Milan si rende conto che la strada per agganciare gli obiettivi stagionali è una salita molto più impervia di quanto fosse lecito pensare. Dopo la Lazio, i rossoneri si schiantano anche con la Samp, che nella ripresa legittima con due gol il totale dominio dei primi quarantacinque minuti. La realtà dice che il Milan visto di questi 90 minuti non solo non ha alcuna possibilità di arrivare fra le prime quattro, ma non riuscirebbe nemmeno a bissare la qualificazione in Europa League della scorsa stagione.

    CHE TONFO — La Sampdoria era in cerca di conferme, forte di un percorso ancora senza sconfitte e alla ricerca di un ruolo in questo campionato, possibilmente da potenziale outsider (l'ambizione dichiarata di Ferrero sarebbe il settimo posto). Per il Milan invece è iniziato un mini ciclo dal coefficiente di difficoltà piuttosto alto, che continuerà con la Roma e il derby. Ecco perché era molto interessante, e Montella ovviamente si era messo in cima alla lista, capire le possibilità di questo gruppo che fin qui era uscito malconcio dall'unica sfida di alto livello. Giampaolo ha riproposto dal primo minuto Strinic largo a sinistra in difesa, con Ferrari preferito a Regini, Ramirez sulla trequarti e Zapata accanto a Quagliarella. Montella ha confermato le intenzioni della vigilia tornando, rispetto all'ultima uscita contro la Spal, al 3-5-1-1 con Suso a supporto di Kalinic. In mediana Bonaventura ha rilevato Calhanoglu e la difesa a tre ha visto nuovamente dal primo minuto l'altro Zapata della sfida.

    DOMINIO BLUCERCHIATO — Il primo tempo è stato quasi esclusivamente nel segno della Samp. Fortissimamente Samp, se escludiamo circa cinque minuti (tra il 35' e il 40') in cui il Milan è riuscito a mettere la testa fuori. Esatto: cinque minuti su quarantacinque. Senza ombra di dubbio la peggior prima frazione stagionale per i rossoneri, che non avevano mai approcciato una partita così timorosi, imbambolati e propensi all'errore. Di quelli gravi – ovvero palloni persi malamente in mediana - ne abbiamo contati sette, ripartiti fra Kessie (un disastro: completamente scarico, imprecisioni a ripetizione), Bonucci, Zapata e Biglia. Un Milan incapace di uscire dalla propria metà campo e tenere il pallone fra i piedi per dar modo a terzini e mezzali di salire. In altre parole, se il primo tempo è finito senza reti è soltanto grazie all'imprecisione della Samp, che ha spinto tantissimo ma, arrivata all'altezza dell'area rossonera, il più delle volte si è ingarbugliata. Comunque, un plauso alla convinzione e all’atteggiamento. E zero a zero anche perché il Milan dopo due minuti è stato salvato dalla Var: cross di Strinic, braccio di Kessie in area su cui Valeri lì per lì non ha avuto dubbi, indicando il dischetto. Le immagini però hanno cambiato il verdetto in calcio d’angolo. Un episodio che, a giudicare da quanto si è visto dopo, probabilmente ha aumentato la carica agonistica dei blucerchiati e in qualche modo spaventato a morte il Milan (che ha rischiato un autogol con Romagnoli).

    ESAMI — Nella ripresa il Milan, pur senza fare meraviglie, è riuscito a tenere un po' il pallone fra i piedi, pur patendo sempre parecchio l'aggressività della Samp. E in un paio di occasioni ha fatto anche capolino dalle parti di Puggioni, prima con Suso, poi con una bella combinazione Kalinic-Suso-Kessie e poi con una conclusione di prima di Kalinic. Il gol blucerchiato è arrivato proprio nel momento in cui i rossoneri stavano prendendo un minimo di coraggio e, in perfetta aderenza con l'andamento del primo tempo, è stato un gentile omaggio del Milan, con Zapata che in area ha servito un assist "perfetto" all'omonimo blucerchiato. Regalo impossibile da non scartare. Montella poi le ha provate tutte: dentro Calhanoglu, Cutrone e Borini (per la prima volta da esterno destro, al posto di Abate), ma senza successo. Anzi: la Samp ha chiuso la pratica nel recupero con Alvarez, in gol una manciata di secondi dopo essere entrato. Per il Milan giovedì torna l'Europa League, a San Siro con il Rijeka, e non sarà un problema. Quelli sono tutti in campionato.
     
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    Ciao, mi chiamo Simone, ho 35 anni, tifo Milan e alla sesta giornata mi sono già rotto il cazzo
     
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    Niente. Partita accorta ma tanto si manda tutto in vacca alla fine, questa volta contro una squadra secondo me scandalosa...e con qualcuno di davvero potente che la assiste da lassù.
    Ennesima prestazione da film muto dell'Inter che immeritatamente porta a casa un'altra utilissima vittoria..." eh ma il bel gioco arriverà pian piano ". Spero invece che il culo gli molli e crollino come due anni fa.
    Il Milan è vergognoso, esalta Zapata. Andate a nascondervi
     
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    Fiorentina-Atalanta 1-1: Freuler al 94' risponde a Chiesa

    Perla del 19enne, Sportiello para un rigore a Gomez e fa altri interventi decisivi ma non basta a Pioli: la squadra di Gasperini trova il gol del pareggio con lo svizzero all'ultima azione

    24 SETTEMBRE 2017 - FIRENZE
    Freuler al 94' gela il Franchi e consegna un pareggio meritatissimo all'Atalanta. Chiesa e Sportiello avevano trascinato i viola per tutta la gara, ma il destro del centrocampista nel recupero brucia i padroni di casa: è 1-1. Pioli recupera Laurini a destra, piazza Sanchez al posto dello squalificato Badelj e punta su Gil Dias a destra con Benassi in panchina. Gasperini replica affidando l'attacco ad Ilicic con Gomez che parte da sinistra: out Petagna mentre Spinazzola torna titolare. Il primo tiro è di Thereau al 6', palla troppo morbida e centrale per impensierire Berisha. L'occasione vera arriva però sul piede di Kurtic, servito da Gomez, al minuto numero dieci. Sportiello è bravo a respingere in calcio d'angolo. Passano due minuti e la Fiorentina va in vantaggio con un altro gol gioiello di Chiesa. Federico raccoglie un colpo di testa di Thereau, si smarca e dai 20 metri fa partire un bolide di destro che supera l'incolpevole Berisha.

    SUPER SPORTIELLO — L'Atalanta reagisce ed un liscio di Veretout libera Gomez che serve Freuler a centro area. Sportiello, ex con il dente avvelenato, si supera per deviare il pallone in corner. Si fa male Toloi (problema muscolare) e Gasperini lancia un altro ex, Mancini. Al 30' tocca ad Ilicic calciare in porta, ma il destro non è il piatto forte della casa. Chiesa è una furia e fa impazzire Castagne, Gil Dias dalla parte opposta invece soffre la prepotenza fisica di Spinazzola. Il primo tempo si chiude con il colpo di testa di Palomino alto sopra la traversa.

    ATALANTA ALL'ULTIMO RESPIRO — Si riparte senza cambi e con una buona occasione per Ilicic (punizione), il cui tiro sfiora l'incrocio dei pali. Gasperini corre ai ripari: fuori Kurtic, dentro Cornelius ed attacco più pesante. Nei viola fuori un generoso Simeone, dentro Babacar. Al 15' ci prova da fuori Veretout, conclusione che si perde sul fondo. Al 17' Pezzella tocca Ilicic in area, Pairetto fischia il rigore tra le proteste viola. Sportiello però, in serata di grazia, si distende e devia la conclusione dagli undici metri di Gomez. Altri due k.o. Al 70' Biraghi che deve uscire per un problema alla caviglia destra: dentro Maxi Olivera. Fuori anche Ilicic, zoppicante, sostituito da Orsolini. Pioli si gioca anche la carta Eysseric al posto di uno stanchissimo Thereau, provando ad aumentare il palleggio in mezzo al campo per interrompere la pressione atalantina. Gli ospiti insistono ed Orsolini in rovesciata sugli sviluppi di un corner calcia alto da buona posizione. Astori reclama il rigore per un fallo sugli sviluppi di un corner. Poi è Castagne a presentarsi da solo davanti al portiere ma Sportiello compie un altro miracolo salvando il risultato. All'85' è Gil Dias in contropiede a presentarsi davanti a Berisha che lo tocca. Proteste dello stadio ma per Pairetto (e per la Var) non è rigore per la rabbia di Pioli e tutta la Fiorentina. Babacar si mangia il 2-0 tutto solo davanti a Berisha, errore gravissimo visto che al 94' Freuler con un gran destro da fuori supera Sportiello. Finisce 1-1 con l'Atalanta che ha meritato il pareggio. Ed i viola a ribollire di rabbia verso Pairetto... e la Var.
     
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    CITAZIONE (+Stefchoen+ @ 24/9/2017, 18:54) 
    Niente. Partita accorta ma tanto si manda tutto in vacca alla fine, questa volta contro una squadra secondo me scandalosa...e con qualcuno di davvero potente che la assiste da lassù.

    A parte contro le "Big" e il Bologna, l'Inter trova tutte partite in cui l'avversario si difende in 44 :D

    Come diceva qualche commentatore della Gazza, con Eder e Karamoh è tutta un'altra cosa, visto che saltano l'uomo, corrono e si muovono senza palla.

    Il problema è che spalletti li fa entrare agli ultimi minuti :D

    Altrimenti c'è Candreva che fa mille cross a vuoto, Icardi che tocca 2 palloni in tutta la partita e gli altri attaccanti che provano (poco) a fare qualcosa.

    Di sicuro il modulo attuale con gli interpreti attuali non ha senso :D

    Edited by -El Diablo - 25/9/2017, 07:59
     
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    Udinese-Sampdoria 4-0, doppio Maxi Lopez e rigori di De Paul e Fofana

    Dopo 3 k.o. consecutivi i friulani tornano alla vittoria: decisiva l'ingenuità di Puggioni per il penalty che sblocca l'incontro nel primo tempo, poi l'espulsione di Barreto al 40' fa il resto

    30 SETTEMBRE 2017 - UDINE
    La Samp si ferma, l'Udinese riparte. Il primo anticipo del 7° turno di Serie A alla Dacia Arena segna il primo stop dei blucerchiati dopo 5 risultati utili consecutivi e il ritorno al successo dei bianconeri, reduci invece da tre sconfitte di fila. Decisiva l'ingenuità di Puggioni, che nel primo tempo rovina in uscita su Maxi Lopez causando il rigore sblocca-risultato, quindi l'espulsione di Barreto che condanna la Samp all'inferiorità numerica già dal 40'. Il successo porta le firme di De Paul, autore dell'1-0 dagli undici metri, quindi di Maxi Lopez, che nella ripresa raddoppia su penalty e si concede pure la doppietta con uno splendido pallonetto di controbalzo all'85', infine di Fofana, che chiude con un altro rigore proprio prima del fischio finale.
     
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    Abbiamo le occasioni più ghiotte e ce la prendiamo in culo.
    Quest'anno rischiamo seriamente di retrocedere
     
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    Milan-Roma 0-2: Dzeko e Florenzi in gol

    I rossoneri giocano un buon primo tempo, poi si sfaldano al gol del bosniaco e terminano in 10 per l'espulsione di Calhanoglu. Quarto successo di fila in campionato per Di Francesco

    01/10/2017 - MILANO
    Roma ci sei. Milan ci fai soltanto, e chissà se e come potrai essere da Champions. Lo scontro diretto con mille esami nell'esame premia la Roma, alla quale bastano cinque minuti per affondare il Milan a San Siro: 2-0 firmato Dzeko e Florenzi nel momento clou della partita, quando i padroni di casa spingono e i giallorossi di Di Francesco non incantano come altre volte. Ma anche questo fa la differenza tra una squadra che sta in alto da anni e può puntare a restarci ancora, e un progetto di squadra che ancora squadra non è, o quantomeno non lo è per 90 minuti. Eusebio se ne torna a casa con tre punti d'oro e un quinto posto che potrà mutare in quarto a recupero con la Samp giocato, mentre l'amico Montella si prepara a vivere i giorni peggiori da quando è sulla panchina del Milan. Gli ultimi?

    ROMA COL FRENO, POI… — La sensazione è che De Rossi e compagni sembrino per troppo tempo eccessivamente rispettosi del Milan, attenti più a controllare le fiammate avversarie che non a cercare la profondità. Perché quando lo fa, la Roma dimostra di avere la qualità giusta per arrivare dalle parti di Donnarumma, bravissimo a salvare su Florenzi al 61', prima vera occasionissima della partita. In generale, il 4-3-3 di Di Francesco non riesce a svilupparsi in ampiezza e il tecnico paga le assenze in attacco, che non gli offrono alternative a un El Shaarawy in versione poco faraonica. La fame di Dzeko (com'era la storia che non segnava gol decisivi nelle grandi sfide?) è stata la chiave per risolvere il rebus, la stoccata di Florenzi il timbro per la terza vittoria consecutiva a San Siro. Non un scampagnata come nelle altre due occasioni, ma una prova di forza forse ancora più preziosa di quelle passate
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    IL DIAVOLO SI SGONFIA — Per una settantina di minuti, il Milan mostra buoni passi avanti quanto a solidità: la banda Montella copre bene il campo e chiude gli spazi, grazie anche alla generosità di Borini e Rodriguez. L'attaccante reiventato esterno di centrocampo si sdoppia sfiancandosi in maniera quasi commovente: toglie l'aria e i tempi a El Shaarawy e prova a fare male quando avanza, scodellando anche un paio di cross interessanti; lo svizzero è tra i più cercati da Biglia in fase di costruzione e dai suoi piedi partono i palloni più insidiosi. Ma restano la fatica immane a creare pericoli – le parate di Alisson su Bonucci e Kalinic arrivano solo a metà ripresa – e l'incapacità di reagire nel momento di difficoltà: incassato il gol di Dzeko al 27', i rossoneri ne prendono un altro da Florenzi al 32' (inspiegabile il movimento di Rodriguez, che anziché coprire sull’esterno giallorosso davanti a Donnarumma, si sposta dalla parte opposta) e Calhanoglu completa l'opera beccandosi il rosso per doppia ammonizione. E i bonus ora sono finiti: dopo la sosta arriva il derby più delicato degli ultimi anni, con l'Inter a guardare i cugini dall'alto dei suoi 19 punti, 7 in più del Milan.
     
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    Sul 2-0 pensavo fosse chiusa, invece direi che è andata ancora bene. Secondo me il rigore non c'era, ma almeno Dybala ha sbagliato, così non ci saranno polemiche per due settimane
     
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