Champions League 2017-18

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Champions, Shakhtar-Napoli 2-1: gol di Taison, Ferreyra e Milik su rigore

    Finisce 2-1: brutto primo tempo degli azzurri, che nella ripresa dopo una papera del portiere vanno sotto 2-0. Non basta il rigore di Milik, che poi fallisce il pari

    13 SETTEMBRE 2017 - MILANO
    Brutta sconfitta per il Napoli, che perde 2-1 in casa dello Shakhtar Donetsk a Kharkiv. Male nel primo tempo la squadra di Sarri, chiuso sotto dopo il gol di Taison al 15'. Nella ripresa errore di Reina e comodo 2-0 per Ferreyra, prima del rigore conquistato dal nuovo entrato Mertens e trasformato da Milik. Proprio Milik nel finale ha fallito la palla del 2-2.
     
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    secondo me contro il Barcellona era una sconfitta annunciata. Troppe assenze e troppo alto il divario. L'anno scorso a Torino abbiamo fatto l'impresa, quest'anno no.
    Certo, De Sciglio e Dybala avrebbero potuto sbloccarla, ma dopo il gol di messi la Juve si è disgregata come a Cardiff
     
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  3. Simo0'Rulez2
     
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    Le assenze contano se avesse perso 1-0 o 2-1.. Qualche mese fa la Juve non ha vinto per miracolo, ha vinto per superiorità netta. Quindi o é migliorato molto il barca, o ha perso qualcosa la juve
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Champions, il Real riparte da Ronaldo. Super Kane per il Tottenham

    Liverpool fermato dal Siviglia, sorpresa Besiktas in casa del Porto, il Lipsia parte con un 1-1 col Monaco

    13 SETTEMBRE 2017 - MILANO
    I campioni ripartono vincendo, il Tottenham batte il Borussia Dortmund, sorpresa Besiktas e pareggio del Liverpool col Siviglia
    GRUPPO E — Liverpool 1, Siviglia 1, Maribor 1, Spartak Mosca 1.

    LIVERPOOL-SIVIGLIA 2-2

    Il ritorno del Liverpool in Champions parte male, con un buco di Lovren al 6' sul cross di Escudero, che porta al gol di Ben Yedder e il vantaggio andaluso. Ma già nel primo tempo i Reds ribaltano il match, primo con il tocco sottomisura di Firmino, che segna al debutto nella competizione, poi con una azione caparbia di Salah (37'), che recupera di forza il pallone a N'Zonzi e poi tira, trovando la deviazione di Kjaer che inganna Rico. Firmino può segnare anche il terzo dal dischetto, ma centra il palo, invece al 73' arriva il pareggio di Correa, innescato da Muriel. Klopp si gioca la carta Coutinho, che debutta in stagione dopo i tormenti del mercato estivo, ma il 2-2 non si sblocca. Anzi, è Muriel a mangiarsi il possibile vantaggio per gli spagnoli

    MARIBOR-SPARTAK 1-1
    Tutti a un punto nel girone: finisce in pareggio anche in Slovenia (1-1), con il Maribor che nel finale sfiora la clamorosa rimonta. Russi in vantaggio al 60', con Handanovic (cugino dell'interista) che respinge corto sul tiro di Fernando. Samedov piazza il tap in vincente per la squadra di Carrera, che cala nel finale incassando il destro a giro di Bohar al minuto 86. Lo stesso Bohar va poi vicino a regalare la prima vittoria ai suoi.
    GRUPPO G — Besiktas 3, Rb Lipsia 1, Monaco 1, Porto 0.

    LIPSIA-MONACO 1-1
    Per il Red Bull Lipsia, fondato con questa denominazione nel 2009, è la prima storica partecipazione alla Champions: il primo gol non si scorderà mai e porta la firma dello svedese Emil Forsberg (bomba sul primo palo dopo chiusura in ritardo di Jemerson). Il Monaco ex rivelazione e tremendamente rinnovato però trova subito il pareggio: gol tedesco al 33', pareggio di Tielemans al 34', sottomisura, dopo un primo tentativo di testa respinto dal portiere. Benaglio nel finale evita il k.o. della squadra di Jardim.

    PORTO-BESIKTAS 1-3
    Arriva dai turchi del Besiktas la sorpresa della serata: Porto battuto in casa 3-1. Al primo vantaggio di Talisca risponde un autogol di Tosic, poi Casillas non onora il fresco primato di presenze in Champions con un paio di errori su tiro da fuori di Tosul e poi nella ripresa sulla conclusione di Babel.
    GRUPPO H — Real Madrid 3, Tottenham 3, Borussia Dortmund 0, Apoel 0

    REAL MADRID-APOEL 3-0
    Lo striscione al Bernabeu parla chiaro: "Camino a la Decimotercera", "Verso la Tredicesima". Il Real parte con una discreta fiducia. Nessuno aveva dubbi sul risultato finale dei campioni in carica, si accettavano scommesse sul numero di gol segnati da Cristiano Ronaldo. Il portoghese si ferma a due, e probabilmente stanotte faticherà a prendere sonno per i rimpianti. Se da una parte infatti segna la sua 30ª doppietta in Champions (Messi è a 27), avrebbe potuto allungare ulteriormente sulla concorrenza nei gol segnati, visto che le occasioni che gli capitano sono almeno otto. Trasforma la prima al 12', su suggerimento di Bale, con un piattone in diagonale sul secondo palo, poi fa il bis su rigore (51', mano di Lago). Il terzo gol arriva al 61' con una rovesciata di Ramos, che parte dalla linea difensiva e poi sfrutta la sponda di testa di Bale. Insomma i soliti noti a segno per la squadra di Zidane, contro i ciprioti dell'Apoel che almeno riescono a lungo a limitare i danni. Per i blancos la cattiva notizia è l'infortunio, che potrebbe essere serio, di Kovacic.

    TOTTENHAM-BORUSSIA DORTMUND 3-1
    Due singoli tiri per il Tottenham nel primo tempo, e due gol per la squadra di Pochettino, che parte chiusa dietro e riparte con contropiedi letali. Il primo al 4' con Son che parte dalla sua metà campo , arriva in area e infila il portiere sul primo palo, per il suo settimo (!) gol al Dortmund, sua vittima preferita. Dopo il gran pareggio di Yarmolenko, tiro a giro, Harry Kane trasforma un altro contropiede giocato tutto in verticale, in una partita dai ritmi altissimi. A inizio secondo tempo gli Spurs hanno più di una occasione per trovare il terzo gol, poi ci pensa il solito Kane, che quando finisce agosto (zero gol) si scatena (siamo a 5 a settembre). Nel finale espulso Vertonghen, ma il Tottenham ha già messo nel ghiaccio il 3-1 fondamentale in quella che poteva essere una sfida per il secondo posto nel girone.
     
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  5. stellaoscura1979
     
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    CITAZIONE (Simo0'Rulez2 @ 14/9/2017, 16:00) 
    Quindi o é migliorato molto il barca, o ha perso qualcosa la juve

    entrambe le cose.
    Poi contano gli episodi. Se nei quarti di finale Messi avesse avuto la mira dritta magari due gol l segnava anche all'andata a Torino, stavolta non ha sbagliato lui e lui l'ha messa dentro
     
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    Champions, Qarabag-Roma 1-2: Manolas e Dzeko in gol, ma i giallorossi non brillano

    A Baku i giallorossi centrano i 3 punti col minimo sindacale: il Qarabag segna con Pedro Henrique dopo il doppio vantaggio degli ospiti e sfiora il pari nel finale

    27 SETTEMBRE 2017 - BAKU (AZERBAIGIAN)
    Missione compiuta. La Roma, anche se troppo col fiatone, torna centrare quella vittoria in trasferta in Champions League che le mancava dal 3 novembre 2010. Lo fa battendo per 1-2 il Qarabag grazie alle reti di Manolas, Dzeko, seguito poi dal gol di Henrique.

    GAP — Detto che ancora una volta Di Francesco cambia cinque titolari rispetto all'ultima partita con l'Udinese, la differenza tecnica fra le due formazioni appare quasi subito abissale, il che accentua i demeriti dei giallorossi. Il 4-3-3 di Di Francesco prende subito il comando del gioco stringendo le due linee serrate della squadra azera nelle propria metà campo per un 4-1-4-1 che vede Garayev come mossa tattica quasi della disperazione, visto che per un tempo sta tra le linee per provare a fermare Nainggolan - un po' in ombra- che tenta la percussione partendo dal centrosinistra per lasciare la fascia libera alle sovrapposizioni tra Kolarov ed El Shaarawy. Stesso discorso accade sulla destra tra Bruno Peres e Defrel, mentre in mediana Gonalons prova a smistare il gioco a due tocchi. La differenza tecnica si nota soprattutto in fase di pressing, quando gli uomini di Gurbanov, se aggrediti, compiono errori di tocco anche in area.

    I GOL — Tra l'altro, la Roma mette subito il match in discesa, visto che al 7' passa già in vantaggio dopo un paio di angoli causati proprio dallo stato ansiogeno in cui vive la difesa azera. Sul secondo, infatti, Sehic esce in modo non perfetto, la palla finisce a Pellegrini che tira verso la porta, ma sulla sua conclusione è appostato Manolas, abile a metterci la testa e a battere il portiere bosniaco. Passano solo otto minuti che i giallorossi raddoppiano. È sufficiente che al 15' El Shaarawy serva Dzeko per vedere il centravanti liberarsi del marcatore e battere il connazionale con una tiro sotto la traversa, segnando il 10° gol in Champions League in carriera e il 7° stagionale in 7 gare. Il Qarabag sbanda e rischia subito la grandinata. Al 20' Defrel serve il Faraone in area, ma la sua conclusione viene murata a due passi dalla linea. Sempre sulla linea, al 28', Garayev salva un colpo di testa di Gonalons, mentre al 28' è Sehic a dover bloccare un tiro dai sedici metri di Dzeko. Sembra un monologo persino noioso finché, sempre al 28', Gonalons - brutta prova la sua - non perde palla al limite della propria area, consentendo a Ndolovu di servire Henrique che, solo davanti ad Alisson, accorcia le distanze. La rete rinvigorisce il morale dei padroni di casa, però non può far nulla per colmare il gap tecnico. Così è sempre il portiere Sehic il protagonista, respingendo le conclusioni di El Shaarawy (33') e di Kolarov su punizione (40'), mentre al 42' deve uscire alla disperata su un delizioso assist di Dzeko per Defrel lanciato in porta.

    I BRIVIDI — La ripresa comincia col Qarabag schierato con un più propositivo 4-3-3, che avanza il raggio di azione di Henrique e Madatov. Non è un caso che il primo tiro sia degli azeri, con Michel che al 5' conclude alto da buona posizione. Da quel momento, però, ricomincia il monologo Roma, che si rende pericolosa all'8' con Pellegrini e al 16' con Bruno Peres, su cui Sehic è bravo a deviare in angolo in entrambe le occasioni. Perduto Defrel per infortunio, Di Francesco rispolvera Florenzi esterno alto. I giallorossi, però, si siedono sul vantaggio e abbassano troppo il ritmo, dando così troppo campo alle velleità azere, che cominciano a credere nel miracolo. Dopo un brutto rinvio di Alisson, infatti, al 38' è Elyoniussi, servito da Ndlovu, a tirare alto da buona posizione. I giallorossi però, pur irrobustiti in mediana con l'ingresso di Strootman al posto di Pellegrini (autore di un buon primo tempo), al 44' rischiano di essere raggiunti da un colpo di testa di Ndlovu, che di testa sfiora il palo alla destra di Alisson. Sarebbe la beffa, ma la vittoria di misura - accolta con gioia dal pubblico di Baku - lascia molto da riflettere in casa Roma.
     
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    Champions, Manchester City-Napoli 2-1
    Sterling e Jesus in gol, non basta Diawara


    Gli uomini di Guardiola dominano per un tempo, poi calano e Sarri la riapre. Mertens sbaglia un rigore alla fine del primo tempo, Insigne si fa male

    17 OTTOBRE 2017 - MILANO
    Vincono i più belli, vincono i più bravi: perché il Manchester City di Guardiola, che si impone 2-1 sul Napoli nel terzo turno del gruppo F (leggi qui la classifica) di Champions League, incanta e concretizza per un tempo e resta in piedi anche quando c'è da soffrire, nella seconda parte della gara, controllando come fanno le grandi squadre. Guardiola batte Sarri: il gap c'è ma la ripresa degli azzurri lascia sperare per il cammino in questa Champions.

    CITY OF STARS — Il primo tempo del City è stellare, praticamente perfetto. Ci sono i gol, “solo” due e portano la firma di Sterling (che piazza di sinistro al 9’ dopo una respinta corta di Koulibaly su tocco di Walker, discesa di Silva a sinistra) e Jesus (tocco facile al 13’ su cross basso di De Bruyne da destra). Ci sono le occasioni – la traversa di De Bruyne al 25’ è clamorosa, il salvataggio sulla linea di Koulibaly su Jesus tre minuti dopo è miracoloso – e c’è il gioco di Guardiola, col pallone a viaggiare solo su binari biancocelesti: il possesso palla del primo quarto d’ora, per dire, è un 76%-24% che si commenta da solo.

    NAPOLI DI RIGORE — Il Napoli che sbuca dagli spogliatoi dopo l’intervallo è un’altra cosa (ma era difficile fare peggio): tanto basso e in difficoltà sulle fasce nel primo tempo (Silva e Sané fanno quello che vogliono dalle parti di Hysaj), quanto aggressivo, ordinato e ricaricato di idee nel secondo tempo (Allan, entrato per l'infortunato Insigne, aggiunge sostanza e lucidità in mezzo al campo). La differenza per la banda Sarri, alla fine, la fanno i calci di rigore: Mertens tradisce facendosi intercettare il primo tiro dagli 11 metri al 38’, Diawara non sbaglia il secondo rigore al 28’ della ripresa. Tra i due penalty c’è un abisso: il primo è un jolly calato dal cielo (il belga arriva sul dischetto con i suoi che non hanno mai tentato un tiro), il secondo un “premio” all’anima ritrovata nella ripresa. Ma non basta ancora per raggiungere la creatura di Pep, più matura e pronta per recitare un ruolo da protagonista in Champions: la bellezza abita a Manchester, almeno per adesso.
     
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    Continua la nostra stagione da sesto posto. Pareggio a Stanford Bridge. Di Francesco non mangia il panettone.
     
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    Partitona della Roma ieri sera
     
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    Spartak distrugge il Siviglia.
    Piano piano ci stiamo riprendendo dopo un inizio di stagione pessimo
     
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    Champions League, Roma-Chelsea 3-0: doppio El Shaarawy, ottavi più vicini

    Il Faraone sblocca dopo 37" e raddoppia prima dell'intervallo, poi i giallorossi arrotondano con Perotti: ora sono a tre punti dalla qualificazione

    31 OTTOBRE 2017 - MILANO
    Altri tre, ma stavolta valgono di più. Valgono la serata più bella per Eusebio di Francesco, che indossa lo smoking da Champions, batte 3-0 il Chelsea, vola in testa al girone e va a dormire con una fetta grande così di qualificazione agli ottavi in tasca, complice anche il pareggio dell'Atletico Madrid con il Qarabag. Altro che Halloween, altro che mostri e fantasmi: all'Olimpico solo sorrisi per la Roma, con gli emoticon di El Shaarawy e Perotti che se la cantano e se la suonano.

    SUBITO IN GOL — Devono infatti aver svolto bene il riscaldamento le due squadre, se è vero che la partita inizia a mille all'ora. Ventiquattro secondi di gioco e Bakayoko imbuca per Pedro, che prende per terra e grazia Alisson. La palla va subito dall'altra parte, Kolarov cerca Dzeko che devia il pallone in maniera sporca, El Shaarawy arriva in corsa e con l'esterno destro, da destra, trova il palo opposto: un gol strepitoso, Roma subito avanti dopo 37 secondi, la rete più veloce della storia giallorossa in Champions. Poi Hazard comincia il suo tiro al bersaglio. Il belga ci prova quattro volte nel giro di 20', senza mai riuscire a pareggiare. Al 4' vola tutto solo verso Alisson, che lo ipnotizza favorendo il rinvio di Florenzi. Il Chelsea avanza il baricentro, la Roma difende e si allunga in contropiede. Al 20' Hazard si accentra da sinistra e con il destro centra Alisson. Al 24' doppia occasione Chelsea: prima il solito Hazard che aggira Florenzi ma trova ancora Alisson a bloccare. Pochi secondi e Kolarov sbaglia un rinvio, il pallone dopo un rimpallo arriva a Morata che al limite dell'area piccola manda incredibilmente alto. E' l'occasione più grande del primo tempo per il Chelsea. La Roma, passata la sfuriata londinese, va vicina al raddoppio al 35': Luiz sbaglia un controllo e lancia Dzeko in un 3 contro 2, il bosniaco serve El Shaarawy che con il destro stavolta favorisce l'intervento di Courtois. Ma la gioia è solo rinviata: minuto 36' Nainggolan lancia verso l'area avversaria, Rudiger lascia sfilare non accorgendosi che dietro di lui c'è El Shaarawy, pronto a battere ancora una volta Courtois con l'esterno destro, stavolta sul palo più vicino con un tocco di precisione. Il Chelsea a questo punto si riaffaccia in avanti: al 44' occasione per Alonso, che con il destro chiama Alisson a una gran parata. E sull'angolo conseguente Bakayoko tutto solo spreca la rete dell'1-2.

    ANCHE DIEGO — Il secondo tempo riparte senza cambi. Il Chelsea prova ad alzare i ritmi del pressing, ma è Dzeko al 9', con un sinistro potentissimo da posizione defilata, a non andare lontano dal gol. All'11' Conte mescola le carte: fuori Cahill, dentro Willian, Azpilicueta terzo centrale e Pedro largo a fare tutta la fascia. Neppure un minuto e Morata va vicino alla rete, con un destro un po' troppo strozzato dal limite dell'area. Ma la mossa di Conte si rivela un suicidio tattico, perché libera la catena di sinistra Kolarov-Perotti, a quel punto ben felice di puntare e far male proprio dalle parti di Pedro, tutto tranne che un difensore. E non è un caso che il gol arrivi proprio da quella parte: al 18' fa tutto Perotti dopo un recupero palla di Kolarov, l'argentino punta Fabregas, si accentra e con il destro da oltre 20 metri batte Courtois. Cinque minuti più tardi Perotti avrebbe persino l'occasione per il 4-0: grande lavoro di Dzeko che attira su di sé tre difensori, il bosniaco si gira e serve l'argentino tutto solo in piena area, ma il destro di prima intenzione dell'argentino finisce alto. Altri cambi, tutti al 30': Batshuayi per Morata, Manolas per Florenzi e Gerson per El Shaarawy. La Roma sfiora altre due volte il 4-0: minuto 34, Nainggolan costringe Courtois in angolo, poi il portiere belga si deve esibire in un super intervento su colpo di testa di Manolas, che va a stringergli la mano per complimentarsi. Ma stasera un bel po' di carezze le merita soprattutto Di Francesco.
     
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    Sporting-Juve 1-1: Higuain risponde a Bruno Cesar

    Nella ripresa il Pipita, messo in porta da Cuadrado, risponde a Bruno Cesar ed evita una sconfitta che avrebbe avuto conseguenze importanti. Pessima Juve nel primo tempo, buona reazione nella ripresa

    31 OTTOBRE 2017 - MILANO
    A Gonzalo Higuain non fanno mai difetto i gol stagionali. Quello con cui regala alla Juve un fondamentale 1-1 a Lisbona vale molto più di uno. Lo scavetto del Pipita, messo in porta da Cuadrado, pone fine alle sofferenze della Juve. Che gioca un pessimo primo tempo, al livello di quello del Camp Nou, va sotto e deve fare una fatica pazzesca per portare a casa il punto che potrebbe essere quello decisivo per gli ottavi. Con 3 punti da portare a casa tra Barcellona (a Torino) e Olympiacos (in Grecia) sarà qualificazione senza guardare in casa Sporting, che all'ultima andrà in visita al Camp Nou. Una vittoria avrebbe chiuso i giochi e riaperto addirittura la questione primo posto nel girone. Ma non è serata di rimpianti, ché la sconfitta è stata un fantasma molto concreto per quasi 80'.

    A DUE ALL'ORA — E' questa la fotografia del primo tempo di una Juve davvero brutta. I portoghesi pressano con grande intensità, e infatti poi la spia della riserva si accenderà nella ripresa. Ma i bianconeri commettono un sacco di errori tecnici. Di cambi di ritmo nemmeno a parlarne. E sono anche poco reattivi. Come quando Cuadrado e Pjanic non sono pronti sulla seconda palla dopo l'imperfetta respinta di Buffon su conclusione di Gelson Martins. Il tap-in buono è quello di Bruno Cesar.

    LA SVOLTA — Se lo Sporting non può avere quell'intensità dopo l'intervallo, la Juve ha il dovere di giocare meglio. La qualità della manovra non è mai eccelsa, anche perché da Dybala in giù nessuno è nella serata della vita. Però Pjanic sale di tono, la Juve prende campo, Matuidi e Douglas entrano bene in partita per Khedira e De Sciglio. Dopo aver sfiorato il 2-0 con Dost, lo Sporting soffre: Higuain prima grazia Rui Patricio, poi scarta il cioccolatino di Cuadrado, con Gelson Martins che rovina una gran serata tenendo in gioco il Pipita.
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Culla Bianconera

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    Brutta Juve nel primo tempo ma i portoghesi hanno picchiato come fabbri, incredibile abbiano finito la partita in 11.Su Dybala fallacci a ripetizione, se li subiva Messi ci sarebbero stati dure rossi. Arbitro indecente.
     
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    Champions: Psg e Bayern agli ottavi. Barcellona e Manchester Utd, quasi fatta

    Francesi e i tedeschi avanti a braccetto. Mourinho e il Barça vicinissimi, l'Atletico Madrid rischia l'eliminazione

    31 OTTOBRE 2017 - MILANO

    Psg e Bayern volano agli ottavi, il Barcellona non vince in Grecia e deve ancora sudarsela, il ManUtd batte il Benfica ed è a un passo dalla qualificazione, Simeone e il suo Atletico si complicano tremendamente la vita e sono a rischio eliminazione. Nella serata del martedì di Champions, in campo quattro gironi: ecco come sono andate le partite e quali sono i primi verdetti (leggi qui risultati e classifiche).

    GRUPPO A — Manchester Utd a punteggio pieno e praticamente qualificato agli ottavi (artimeticamente non lo è ancora).
    Basilea-Cska Mosca 1-2: Grazie a un ribaltone nel secondo tempo, il Cska aggancia in classifica gli svizzeri e rientra in corsa per gli ottavi. Il Basilea passa al 32', con il tiro da fuori di Zuffi che scavalca Akinfeev, poi la rimonta: al 65' Dzagoev non sbaglia a tu per tu con Vaclik, al 79' un destro di controbalzo di Wernbloom dal limite fissa il 2-1 finale degli ospiti.
    Manchester United-Benfica 2-0: Una sfortuna clamorosa, quella di Mile Svilar, 18enne belga portiere del Benfica. All'andata aveva regalato i 3 punti a Mourinho con un'autorete, al ritorno ci ricasca: un tiro di Matic al 44' colpisce il palo e poi sbatte sulla sua schiena e i Red Devils passano in vantaggio, dopo che sempre Svilar aveva parato un rigore a Martial al 14'. Nulla può, Svilar, sul secondo rigore concesso allo United da Mazeika: sul dischetto va Blind e Mou è vicinissimo agli ottavi.

    GRUPPO B — Psg e Bayern qualificate agli ottavi
    Celtic-Bayern 1-2: Lewandowski non c'è e Jupp Heynckes ringrazia Coman e Javi Martinez: i loro gol mandano il Bayern agli ottavi. Il francese ex Juve sblocca al 22': aggancia su rinvio di Ulreich e si inventa il gol del vantaggio. Il sinistro di McGregor al 74' illude gli scozzesi ma la gioia dura pochissimo, perché tre minuti dopo Javi Martinez di testa regala ai tedeschi la qualificazione.
    Psg-Anderlecht 5-0: Quattro vittorie su quattro, 17 gol fatti, nessuno subìto. Il Psg di Champions League è una macchina da guerra e stacca il biglietto per gli ottavi con due partite di anticipo. Il successo contro i belgi porta le firme di Kurzawa, che esagera con una tripletta, di Marco Verratti, che segna l'1-0 e festeggia la seconda rete in Champions, e del solito Neymar. Dopo il destro a giro dell'azzurro al 30' e il raddoppio di O Ney al 49' del primo tempo, si scatena il terzino che segna al 52', 72' e 78'.

    GRUPPO C — L'Atletico rischia: è a quota 3 in classifica
    Atletico-Qarabag 1-1: Clamoroso Simeone: il suo Atletico fa due punti in due partite con gli azeri e rischia di salutare la Champions già alla prima fase. A Madrid, il Qarabag passa in vantaggio al 39' con un colpo di testa dello spagnolo Michel, che gela Oblak sfruttando il corner di Guerrier. Nella ripresa Gameiro si divora subito il pari e gli ospiti vanno vicini al raddoppio (Godin è provvidenziale a salvare sulla linea); al 56' pareggia Thomas grazie a un destro potente e preciso da fuori area. Ma i colchoneros - in 11 contro 10 dopo l'espulsione di Pedro Henrique al 58' - non riescono a sfondare il muro degli azeri. E ora si fa durissima.

    GRUPPO D — Il Barcellona resta in testa al girone ma non è ancora agli ottavi
    Olympiacos-Barcellona 0-0: "Solo" un punto per i blaugrana di Valverde, che non passano sul campo dell'ultima in classifica, che contro i catalani conquista il primo punto in questa Champions. Ad Atene va in scena un duello tra Messi e Proto: vince il portiere dei greci, che para tutto il parabile all'argentino (almeno quattro interventi sono decisivi).
     
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    Molte sorprese ieri sera :sisi2:
     
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