[FUMETTO] Dylan Dog

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    Son stata buona :hihi:
     
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    CITAZIONE (MissBalzary @ 14/4/2015, 01:05) 
    Son stata buona :hihi:

    ma tanto eh...:hihi:
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Dylan Dog, Recchioni annuncia una storia che farà epoca

    La storia che ha realizzato Paola Barbato per Dylan Dog farà epoca. Parola di Roberto Recchioni.

    Roberto Recchioni ha quasi finito di revisionare una storia per Dylan Dog che è stata affidata a Paola Barbato ed ai gemelli Cestaro.

    Non sarà una storia qualsiasi - come lo stesso curatore ha spiegato su Facebook - perché farà epoca e cambierà del tutto la concezione di continuity dentro Dylan.

    Roberto ha fatto capire di aver lavorato più del solito su questo albo, poiché sarà un tassello fondamentale della rinascita di Dylan Dog. Adesso sta portando a termine l'ultima revisione, prima di mandarlo al lettering. Fino ad adesso è andato a raffinare ed a incastrare nel contesto un qualcosa che comunque considera "straordinariamente buono di suo".

    Questa storia sarà pubblicata a luglio 2015. La curiosità è alle stelle... Quello della Barbato sarà il fumetto che spalancherà le porte alla fase tre della rivoluzione recchioniana? Probabilmente sì ed è lo stesso Recchioni, rispondendo alle domande dei suoi fan, a confermare che ha tra le mani "l'antefatto alla fase tre".

    Fonte
     
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    Come riesce a farsi pubblicità lui, nessuno mai :hihi:
     
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    CITAZIONE (MissBalzary @ 22/4/2015, 10:46) 
    Come riesce a farsi pubblicità lui, nessuno mai :hihi:

    Infatti :hihi: .
     
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    CITAZIONE (MissBalzary @ 22/4/2015, 10:46) 
    Come riesce a farsi pubblicità lui, nessuno mai :hihi:

    gran paraculo :sisi2:

    cmq, WOW! Non sto nella pelle proprio
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Riporto qui una delle risposte ( le altre ve le risparmio ) della Barbato intervistata ( sic ! ) sul sito SBE a proposito del prossimo albo di Dyd ( da lei sceneggiato e disegnato dai Cestaro bros. ) in uscita fra una settimana:

    "Tutt’altro, a muovere praticamente tutte le mie azioni è l’affetto che gli porto. Un po’ come quei genitori che sono troppo severi con i figli “per il loro bene”, i figli non saranno contenti ma crescono con la schiena dritta. Lungi da me sentirmi madre di Dylan, però sono una di famiglia, e da tempo lo vedevo appannato e smarrito. Quello che gli sottraggo in questo albo non è la sua identità ma certe sue certezze, quelle cose che lo definiscono in maniera esteriore, tutto sommato posticcia, non interiore. Anche lui, come molti lettori, si era adagiato sui suoi cliché e rischiava di restarvi intrappolato, cosa pericolosissima. Dylan non è il campanello che urla, non è il maggiolone, non è il suo clarinetto. È un personaggio che è in grado di essere (e ritrovare) se stesso anche quando viene denudato di ogni cosa. È proprio allora, quando a Dylan non resta che Dylan, che riesce a riconoscersi e noi con lui. O almeno io l’avevo intesa così."
     
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    ecco la copertina del numero di fine ottobre, con il ritorno ai testi del Tiziano Sclavi
     
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    ah beh, allora. Ricordo che le ultime storie di Sclavi erano delle porcate assurde
     
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    Presto accorrete ad accattervelo :hihi:
     
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    Dylan Dog si sposa! Con Groucho… E uccide il suo creatore: la rivoluzione è servita

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    Nel mondo dell’Indagatore dell’incubo niente sarà più come prima. In anteprima esclusiva ecco quello che succederà nei prossimi numeri: dall’impegno sociale all’Apocalisse. Il curatore della collana Roberto Recchioni: “Siamo pronti a combattere”

    "Questa è una di quelle cose che fanno di Dylan Dog Dylan Dog" fa pervenire Tiziano Sclavi, il creatore dell’Indagatore dell’incubo di cui oggi potete leggere in esclusiva qui su Repubblica la terza parte di uno dei nuovi racconti che celebrano il suo grande ritorno alla sceneggiatura dopo un lungo silenzio (i “dylandoghiani” apprezzeranno la citazione). A riferirci la notizia è Roberto Recchioni, direttore della collana e autore della rivoluzione che sta per compiersi e che vi raccontiamo in anteprima in queste pagine: "Ho incaricato Roberto di portare Dylan nel presente e questa è una battaglia che Dylan doveva combattere da tempo e che finalmente ha realizzato" continua Sclavi. "Tutta l’operazione è un passaggio di testimone" aggiunge Recchioni "da parte mia credo di averci messo la stessa voglia del suo creatore di superare quello che è stato e di portare Dylan nel 21° secolo e nel suo tempo".

    Nei prossimi due numeri la serie di Dylan Dog subirà una trasformazione profondissima: "E’ il culmine di un processo iniziato moltissimo tempo fa", spiega Michele Masiero, direttore della casa editrice Bonelli, "talmente complesso nella sua realizzazione da aver accumulato quasi un anno di ritardo ma a quel punto abbiamo fatto in modo che si concludesse con il numero 400 così da sancire lo stacco anche in maniera fortemente simbolica". Molti non hanno idea di quanto tempo ci voglia per realizzare un albo Bonelli "Ci vogliono dai 10 ai 12 mesi a seconda della velocità del disegnatore, quindi un ciclo che dura un anno è estremamente complesso da realizzare anche solo per riuscire a sincronizzare il lavoro. Roberto ha supervisionato tutto e ha anche scritto i pezzi di raccordo di ogni numero in modo che le varie trame si riconnettessero senza contraddizioni per il gran finale che sarà contemporaneamente una grande ripartenza con i primi sei mesi del prossimo anno dal 401 al 406 che sarà una sorta di miniserie all’interno della collana dove il mondo di Dylan sarà nuovamente sconvolto".

    E dal 406 in poi? "Chi lo sa? Stiamo cercando di avvicinarci di più tra la lavorazione e l’uscita per cercare di cogliere maggiormente la contemporaneità perché un personaggio come Dylan vive molto nel presente e ha la necessità di stupire continuamente. Il che significa non solo che bisogna tenere le antenne alzate ma anche riuscire a realizzare un’idea in tempi minori rispetto all’anno che ci vuole di solito magari, se sarà necessario, utilizzando più disegnatori su una stessa storia o cambiando delle cose in corsa per tenerla più agganciate all’attualità". Chiediamo a Roberto Recchioni cosa cambierà dunque nei prossimi due numeri rivoluzionari.

    Cosa sta succedendo in questo periodo a Dylan Dog?
    "Siamo alla fine di quello che abbiamo chiamato “Ciclo della meteora”: un gigantesco sasso spaziale si sta avvicinando lentamente alla terra e sta per arrivare l’Apocalisse. Dylan si confronta con lei alla sua maniera e cioè con un gesto di speranza: si sposa".

    Oggi sposi appunto, come recita il titolo dell’albo: Dylan sposa Groucho. Come ti è venuto in mente?
    "Era da molto tempo che volevo scrivere una storia su cosa significa l’amore che per me è la risposta a tutte le paure e non riconosce diversità. Lo dicevano già i Beatles con All You Need Is Love: sembra facile ma è la cosa più difficile. Se invece di avere paura dei nostri simili che sbarcano sulle nostre coste avessimo un sentimento diverso, se avessimo empatia per il nostro prossimo, il mondo andrebbe decisamente meglio. Quindi il matrimonio tra Dylan e Groucho non è uno scherzo, non è una gag, non è un escamotage: è un matrimonio d’amore. Ci tenevo molto a scrivere una storia come questa".

    Uno dei personaggi chiede “Ma la sposa può avere i baffi?”
    "E l’ispettore Bloch risponde: “La sposa può avere quello che vuole”. È una delle mie battute preferite della storia".

    Creerete un certo scompiglio con questa cosa, ve ne rendete conto?
    "Sì ma è giusto che sia così. Dylan ha sempre preso posizione in maniera molto precisa: non c’è lettore che possa pensare che lui non sia a favore dei matrimoni gay. Il personaggio la pensa sicuramente così: è sempre stato dalla parte di chi è in qualche modo oppresso. Ogni tanto vale la pena ricordarlo perché magari c’è una parte di lettori che, diventando più vecchia, si è dimenticata che Dylan è quello che ha combattuto contro i nazisti a Londra in Dr Terror, è quello che ha sempre detto che i veri “mostri” sono il perbenismo, la presunta “normalità”, il pensiero borghese. Per cui è normale portare Dylan al centro di un dibattito forte su una battaglia che mi sento fermamente di voler combattere".

    Paradossalmente oggi forse questa cosa fa più scalpore di ieri visto che c’è a livello mondiale una destra che in maniera strumentale cerca continuamente di suscitare odio verso qualsiasi forma di diversità. Paradossalmente contro il pensiero di Papa Francesco pur facendo riferimenti alle “radici cristiane”.
    "Io sono ottimista: per me questo è l’ultimo disperato tentativo di mantenere il potere da parte di una generazione che capisce che sta per morire perché tutto sta cambiando. Noi comunque stiamo meglio oggi che negli anni ’80 quando c’era una terribile commistione di edonismo e disperazione: da una parte le siringhe che hanno devastato una geneazione, dall’altra le Veline. Certo noi oggi continuiamo a fare affari con gente con cui non dovremmo neanche sederci al tavolo: con la Russia che ha leggi abominevoli sui gay, con la Turchia che… lasciamo perdere! E quindi nel nostro piccolo che poi forse tanto piccolo non è perché credo che Dylan lo conoscano tutti, bene o male, abbiamo deciso di metterci la faccia. Io ce lo metto senza timore, infatti questa storia ho voluto proprio scriverla in prima persona. Sono pronto a prendermi tutti gli haters su Facebook e i vari social".

    Però l’odio su questi temi funziona molto.
    "Salvini e il suo mondo questo lo sanno molto bene e hanno sempre bisogno di nutrirsi di odio ma questo non significa che bisogna stare stare zitti".

    Anche Gipi prende in giro questa paura di non dire delle cose “per non portare voti a Salvini” in uno dei corti per Propagandalive.
    "Un vecchio precetto di Internet dice di non dare da mangiare ai “troll” (gli hater, spesso organizzati quando si vuole demolire una persona) ma se si incomincia ad aver paura di prendere posizioni chiare vuol dire che ci troviamo in una situazione davvero pericolosa e a questo la cultura, attraverso le sue diverse forme ha il dovere di reagire".

    Comunque, tanto per non lasciare dubbi, in Oggi sposi c’è anche una “sacra” alleanza tra il commissario nero e disabile con la poliziotta musulmana contro i vampiri nazisti guidati dal sopraintendente razzista e corrotto della polizia…
    "La battaglia di Tiziano è sempre stata questa e va combattuta con coraggio: il suo Dylan non è un personaggio “comodo” e il mio non lo sarà. La gente che ha paura diventa peggiore e invece noi con Dylan dobbiamo portare avanti il coraggio che aiuta ad essere migliori".

    E questo era il numero 399 che da oggi si può trovare in anteprima a Lucca Comics (in edicola uscirà il 29 novembre). Nel numero 400, E ora l’Apocalisse, il mondo di Dylan per come lo avevamo conosciuto fino a oggi invece finisce per sempre, fatto che viene esemplificato attraverso un atto simbolico moto forte: cosa ha detto Sclavi quando ha visto Dylan uccidere il suo creatore (cioè lui stesso!)?

    "Io a Tiziano ho detto: “Ti giro tutte le pagine della storia ma il finale te lo mando dopo, come ultima cosa”. Era chiaramente una provocazione anche nei suoi confronti ma per fortuna ha reagito benissimo anche perché non ho fatto altro che portare avanti quel discorso di eredità che lui stesso mi aveva chiesto all’inizio ma che io nei primi anni sono stato un po’ timoroso nelrealizzare fino in fondo".

    E adesso?
    "Adesso lo farò, scriverò molte storie di Dylan in prima persona mentre fino ad ora sono stato molto cauto perché so di avere una voce autoriale, una voce forte che, se scrive un personaggio, lo scrive nel suo modo. Mi sono abbastanza trattenuto in questi cinque anni ma adesso il Dylan che vedrete sarà un Dylan diverso, il mio Dylan a tutti gli effetti".

    Tiziano ha chiesto davvero come il colonnello Kurtz-Marlon Brando in Apocalypse Now (e in Cuore di tenebra di Conrad a cui è ispirato) di venir ucciso?
    "Sì, certo. Tutto nasce dalle conversazioni fatte con lui e con sua moglie Cristina su quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato a cinque anni dal rilancio che abbiamo fatto. Cristina mi aveva riempito di testi sul significato dell’eredità e Tiziano mi ha invitato a portare fino in fondo questo discorso".

    A sua volta Tiziano uccide Groucho e butta la sua testa tra le gambe di Dylan legato: non lo vedremo mai più?

    "Mmm, questa è un’affermazione forte".

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205 replies since 12/9/2007, 20:07   2074 views
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