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Posts written by Mage890

  1. .
    :hihi: in effetti... però conta che Valencia è fuori dalla Catalogna, è nella Comunità autonoma di Valencia!



    [OT] Ho fatto la scheda viaggi di Milo!! [/OT]
  2. .
    Durata del viaggio:
    3 – 11 settembre 2015

    Con chi siete partiti?
    Con Franzella; un paio di giorni dopo di noi è arrivata un’altra coppia di amici con cui abbiamo trascorso il resto della vacanza a Milo.

    Con cosa siete partiti?
    Aereo Easyjet da Malpensa ad Atene; aereo Aegean da Atene a Milo.

    Alloggio:
    A Milo:
    Hotel Vythos, ad Adamas (o Adamantas, che dir si voglia) principale città e porto dell’isola. Comodo, pulito ed economico.

    Ad Atene:
    Hotel Adrian, solo per la notte tra il 10 e l’11 settembre. Meno pulito e più caro di quello a Milo, ma proprio sotto l’Acropoli di Atene. E a me serviva un hotel proprio sotto l’Acropoli.

    Perchè avete visitato proprio questo/i posto/i?
    Perché le isole greche mi piacciono moltissimo, perché era un po’ che non facevo una vacanza di mare (ed ero bianco come il latte) e perché Milo mi era stata consigliata da un amico, che poi è quello che ci ha raggiunti un paio di giorni dopo, di cui mi fido ciecamente.
    Milo fa parte delle Cicladi, è una piccola isola di circa 5.000 abitanti. Ha una grande varietà di rocce, spiagge e paesaggi. Le sue piccole dimensioni fanno si che percorrendo pochi km si possa passare da una parte all’altra dell’isola, anche se gli spostamenti non sono sempre agevoli, dato che per la maggior parte dell’isola le strade non sono asfaltate. Necessario, a tal proposito, il noleggio di un motorino o - meglio - di un quad.
    È l’isola della famosa Venere di Milo, che venne consegnata ai francesi per proteggerla durante la dominazione ottomana e che non venne mai più restituita, nonostante le proteste dei locali (il governo francese [mahatma francia :hihi: ] si è però curato di far avere agli abitanti di Milo una copia della Venere, che è oggi esposta al museo archeologico).
    Siccome abbiamo avuto problemi con la coincidenza al ritorno (ci siamo mossi tardi per questo viaggio) ho deciso di fare una notte ad Atene per avere la possibilità di visitare l’Acropoli, che non avevo mai visto.

    Luoghi visitati:
    A Milo:
    le città di Plaka, Adamas, Pollonia e Klima (oltre a qualche altro paesino minuscolo), il teatro antico, le catacombe e un’infinità di spiagge, una più bella dell’altra (ma ne parlerò meglio in “viaggio in generale”).

    Ad Atene:
    zona attorno a piazza Syntagma, quartiere di Plaka, Acropoli, museo dell’Acropoli e Agorà.


    Viaggio in generale:
    Partiamo giovedì 3 settembre dall’aeroporto di Malpensa, arrivando ad Atene prima di mezzogiorno. Dopo qualche ora parte il volo Aegean che ci porta da Atene a Milo, con un aereo da 35 posti ad elica. L’aeroporto di Milo è – credo – il più piccolo che mi sia mai capitato di vedere! Una volta arrivati cerchiamo l’albergo, lasciamo giù le valigie (che poi erano solo i due bagagli a mano) e andiamo a fare un bagno nella spiaggia di Adamas, che è bruttina, ma per fare un bagno veloce va più che bene. Ci gustiamo il tramonto sulla città, per poi dedicarci ad aperitivo e cena.
    Dal giorno successivo si comincia a vedere le varie spiagge disseminate lungo le coste dell’isola. Per prima cosa noleggiamo un motorino, con la possibilità di cambiarlo con un quad nei giorni successivi pagando la differenza (per arrivare in alcune spiagge il motorino non basta, servono le quattro ruote, dato che si trovano strade ripide, sterrate e piene di buche). Mi rendo conto che un elenco dei nomi delle spiagge non può essere esaustivo, quindi posterò le foto di ciascuna di esse per farvi capire di cosa sto parlando. Il primo giorno lo dedichiamo alla costa nord, dove vediamo Alogomantra, una bellissima insenatura con una lingua di sabbia (che potrà ospitare al massimo 20 persone), parzialmente all’ombra di una grotta, Pachena, spiaggia dall’acqua cristallina e Papafragas, altra insenatura nei dintorni di Pollonia, raggiungibile solo a nuoto, superando un bell’arco di roccia. Prima di tornare a casa facciamo in tempo a fare un salto a Sarakiniko, una delle spiagge più note di Milo, famosa per il suo paesaggio, che viene definito “lunare”, a causa della particolare composizione e della forma delle sue rocce; non facciamo il bagno e ci fermiamo pochi minuti anche perché sapevamo di doverci tornare con i nostri amici, che sarebbero arrivati il mattino seguente.
    Il giorno dopo, difatti, torniamo a Sarakiniko, dove facciamo numerosi bagni e – soprattutto – MILLE tuffi, soprattutto di testa, da vari speroni rocciosi. La sera mangiamo a casa dei nostri amici e andiamo a nanna, anche perché Milo, a differenza di altre isole delle Cicladi più famose per la vita notturna, non ha granché da offrire per l’after-dinner.
    Il giorno seguente ci rechiamo, al mattino, in un’altra delle spiagge più famose dell’isola: Tsigrado deve la sua popolarità soprattutto alla lingua di roccia che bisogna attraversare (calandosi con una corda, come se fossimo in arrampicata e scendendo per una scala a pioli nell’ultimo tratto) per potervi arrivare. È l’unico modo per poter scendere in questa spiaggia. Nulla di impossibile o eccessivamente pericoloso, ma di certo rende un po’ più divertente l’approdo (anche qui metterò delle foto per far capire meglio di cosa si tratta). Nel pomeriggio andiamo a Firiplaka, una spiaggia più “tradizionale”, ma dalle bellissime rocce (rosse, gialle e bianche, a causa dei minerali presenti in esse) e dall’acqua cristallina, forse la più limpida di tutta la vacanza. Qui ci rilassiamo al sole, giochiamo a racchettoni e beviamo un paio di birre nel baretto sulla spiaggia. Ecco, normalmente e Milo è difficile trovare bar/ristoranti nelle spiagge. Capita di trovarne giusto in quelle più famose, ma per tutte le altre bisogna portarsi pranzo e acqua da casa.
    La sera andiamo a mangiare in quello che forse è stato il ristorante migliore della vacanza, O Hamos, rustico e ricercato al tempo stesso. Abbiamo mangiato in un bellissimo giardino con stoviglie tipiche. Polpette di ceci e zucchine, melanzane fritte con pomodori e feta, formaggi tipici locali, souvlaki, agnello al cartoccio e capretto di un anno le portate che ci siamo divisi, davvero squisite! Il tutto, ovviamente, accompagnato da abbondante vino rosso della casa, di buona qualità. Per chiudere, un bel Raki.
    Il giorno dopo l’abbiamo dedicato alla crociera. Già, perché a Milo alcune spiagge, tra cui Kleftiko, la più bella e famosa in assoluto, non sono nemmeno raggiungibili col quad, ma solo in nave. Dal porto di Adamas partono numerose navi (quasi sempre velieri, piuttosto scenografici) che ti fanno fare il giro dell’isola e, in particolare, di quelle spiagge che altrimenti non potresti vedere. I prezzi sono parificati e, con 60 € a testa, si sta in giro dalle 9 del mattino alle 7 di sera con colazione, brunch e pranzo (ottimi, credetemi, tutti cucinati al momento e serviti sulla barca) compresi nel prezzo. Si parte da Adamas, si fa una breve sosta a Klima, bellissimo villaggio di pescatori con le case dalle imposte colorate e si vira poi sulla costa occidentale dell’isola, fermandosi prima a Sikia, una grotta enorme da cui è crollato il “soffitto” creando una sorta di vulcano – la barca attracca e si può arrivare qui solo a nuoto, in poco più di cinque minuti – poi a Kleftiko, il luogo più rinomato di Milo, famoso per essere stato un punto di sosta per i pirati (lo stesso nome deriva da Kleptein, rubare) e per i suoi faraglioni, che costituiscono il simbolo dell’isola. Ah, tra l’altro Milo è stata anche governata da un pirata, Ioannis Kapsis, tra il 1675 e il1678; Kapsis respinse svariati attacchi degli ottomani e godette di grande credito verso la popolazione locale, prima di essere assassinato a tradimento su ordine del sultano. Basta digitare “Milo” su Google immagini per vedere la scogliera di cui sto parlando. Anche qui la barca attracca e si può nuotare tra le rocce, passando nelle insenature dei faraglioni, un’esperienza davvero indimenticabile. Durante il ritorno la barca si ferma altre due volte, in luoghi di cui non ricordo il nome ma che potrebbero essere Cape Kalogries e Cape Machera, certamente meno suggestivi degli altri due ma dove si può fare comunque un bel bagno.
    Martedì è stato un altro giorno bello pieno: al mattino noleggiamo il quad, consapevoli che per raggiungere le spiagge pianificate il motorino non sarebbe stato sufficiente; quindi ci dirigiamo a Kastanas, situata sulla costa est dell’isola. Raggiungerla è una vera rottura di maroni ma, caspita, ne vale proprio la pena! Mia opinione personale, questa è la spiaggia più bella di Milo (escludendo Kleftiko, che non è una vera e propria spiaggia). Kastanas è fatta da due spiaggette, non grandi, in cui complessivamente, in almeno 5 ore di permanenza, avremo visto 8 persone. Il valore aggiunto sono le rocce, che qui più che in altri luoghi hanno colori fantastici, sembrano veramente disegnate! Archi di roccia, colori che spaziano dal rosa al rosso, dal giallo al viola, questo posto è una sorta di miracolo geologico! Nel primo pomeriggio prendiamo le nostre cose e ci dirigiamo verso un’altra meta piuttosto difficile da raggiungere, le vecchie miniere di zolfo a Paliorema. Anche qui la strada è un incubo (tanto per intenderci i noleggi la mettono come zona off limits, per il rischio che i quad si possano danneggiare, quindi se si va lo si fa a proprio rischio e pericolo), ma quando si arriva si rimane a bocca aperta: colori irreali e questa vecchia struttura con rotaie, carri arrugginiti e dormitori vari a fare da contorno a una spiaggetta dalla sabbia color argilla. La miniera è stata chiusa nel 1958 e da allora tutto è rimasto inalterato, o almeno le fondamenta, dato che molte cose sono state trafugate nel corso degli anni. Anche qui le foto permetteranno di capire meglio di cosa sto parlando. Sembra di essere in un set cinematografico!
    Dedichiamo il mercoledì ad alcune spiagge nella zona sud dell’isola, cominciando da Paliochori, una delle spiagge più gettonate, a causa dell’ampiezza e della facilità con cui ci si può arrivare – la si raggiunge solo con strade asfaltate, una rarità!. Anche qui le rocce offrono il consueto spettacolo di colori, mentre la sabbia, più scura, non rende agevole il cammino, anche ai primi di settembre (credo che ad agosto non si possa camminare su questa sabbia senza ustionarsi le piante dei piedi!). Dopo pranzo ci dirigiamo in una spiaggia vicina, sempre sulla costa sud, anche questa piuttosto facile da raggiungere: Aghia Kiriaki. Qui si possono addirittura trovare gli ombrelloni! Ne approfittiamo, e dopo un bagno ci mettiamo a bere birre e a giocare a carte all’ombra. Finito con Aghia Kiriaki ci dirigiamo verso Plaka, la capitale dell’isola, con l’intenzione di visitare l’antico teatro (con una splendida vista sul mare), le catacombe (che i cristiani utilizzarono come rifugio per difendersi dagli ottomani) e il centro cittadino, iper-turistico ma decisamente carino. Entriamo un po’ a caso in un ristorante appena fuori Plaka dove ci facciamo una mangiata principesca: dopo quello ad Adamas di cui ho parlato sopra, decisamente il miglior ristorante in cui siamo capitati.
    Giovedì è il giorno della partenza. Riusciamo a vedere l’ultima spiaggia, a nord-est di Adamas, Firopotamos (attorniata da un piccolissimo villaggio di pescatori, con tanto di chiesetta e murales) e a fare l’ultimo bagno prima di tornare in albergo, fare le valigie, consegnare il motorino e prepararci per andare in aeroporto. Da qui parte il volo ad elica che ci riporta ad Atene, dove arriviamo circa alle 19. Prendiamo la metro per andare in centro a raggiungere il nostro albergo, nel mezzo del quartiere di Plaka, immediatamente sotto l’Acropoli (che si vedeva dal nostro balcone). Passeggiamo per il quartiere e andiamo in un bel ristorantino cercato precedentemente su tripadvisor, dove mi mangio un bell’agnello e un’insalata greca. Dopo un paio di Ouzo facciamo un’altra passeggiata digestiva a Plaka e torniamo in hotel, consapevoli del fatto che la sveglia sarebbe suonata prestissimo il giorno dopo (avevamo il volo di ritorno alle 16.30 e volevamo vedere bene almeno tutta l’Acropoli in mattinata).
    Venerdì, quindi, ci alziamo presto, facciamo colazione sulla terrazza dell’hotel e ci presentiamo all’ingresso dell’Acropoli all’orario di apertura. Che dire, l’Acropoli conserva un fascino rimasto inalterato nel tempo: ok, la quasi totalità dei marmi del Partenone sono al British Museum, c’è un restauro perenne con impalcature ingombranti, sia sul Partenone che sui Propilei, le Cariatidi originali sono al museo dell’Acropoli e non sull’Eretteo, ma la sensazione che ti da camminare su quelle rocce è qualcosa di eccezionale, quasi commovente. Dalla collina è possibile vedere un panorama a 360° della città di Atene, che è davvero grande vista da lassù. Poco più in basso si possono ammirare il teatro di Erode Attico e, poco lontano, il teatro di Dioniso, che ha visto rappresentate le più grandi tragedie e commedie del mondo greco a cavallo tra i Secoli V e IV a.C. A questo punto ci dirigiamo al museo dell’Acropoli, che merita assolutamente una visita: il pezzo forte della collezione sono le Cariatidi originali, esposte in ottime condizioni dopo un lunghissimo lavoro di restauro che viene spiegato nei dettagli da alcuni monitor posti a lato delle statue. Usciti dal museo facciamo in tempo a dare un’occhiata veloce all’Agorà, prima di dirigerci (senza aver pranzato) in aeroporto, dove riusciamo ad imbarcarci senza eccesivi patemi.

    Ti è piaciuto? perchè?
    Si, mi è piaciuto un casino. Milo è stata davvero una sorpresa, penso sia l’isola greca che mi è piaciuta di più tra quelle che ho visto, con la parziale eccezione di Creta (che però ha tutt’altre dimensioni: per andare da una parte all’altra di Creta bisogna percorrere 250 km, per andare da una parte all'altra di Milo ci saranno a stento 30 km). Poi, a differenza di altre Cicladi più blasonate, non è invasa dai manzi nostrani in cerca di belle fighe e serate in discoteca, o da quelli inglesi (o nordici in generale) bianchicci e flaccidi che affollano normalmente le isole greche e che sono tanto esperti nella pratica dell’ubriachezza molesta.
    Atene, invece, non è certo una città che consiglierei nel novero delle capitali europee, tuttavia merita una visita, magari di un paio di giorni, per l’acropoli e i suoi dintorni (senza dimenticare in quartiere di Plaka, che ha personalità!)

    Rifareste questo viaggio?
    Non nell’immediato. Magari un domani, con famiglia, tornerò in questa splendida isola, anche se ce ne sono tante altre che mi mancano e che vorrei vedere. Di certo Milo rimarrà una meta particolarmente cara e che non mancherò di consigliare a chi mi chiederà una dritta su quale isola greca sia particolarmente meritevole.

    Spese fatte e costo del viaggio in generale:
    Anche qui, come nel caso di Copenaghen, non so fare una stima precisa. Devo dire che la Grecia me la ricordavo meno cara di quanto non l’abbia trovata, anche se ci si può arrangiare. Posso dire che abbiamo speso 250 € di volo a testa andata e ritorno (150 Milano-Atene e 100 Atene-Milo); 240€ per una settimana di albergo a Milo (120€a testa, onestissimo); 80€ per la notte ad Atene (40 a testa) e circa 180€ di noleggio motorino/quad per una settimana: ecco, i noleggi sono cari! Siccome i locali sanno che è inutile andare a Milo senza noleggiare un’auto, un motorino o un quad, applicano dei prezzi molto alti. Ad Adamas è impossibile noleggiare un qualunque mezzo a motore per meno di 25€ al giorno, che sono tanti! Ma anche se si va “fuori città”, nei paesini limitrofi (e lo abbiamo fatto), i prezzi sono più o meno gli stessi – toh, magari si riesce a risparmiare 5 € al giorno, ma non di meno. Per quanto riguarda i ristoranti i prezzi sono più o meno i seguenti: posto “turistico”, sul lungo mare, di buona qualità --> 20/25 € a persona vino compreso; appena si esce dalla zona del lungomare i prezzi si abbassano (e la qualità, spesso, sale) --> siamo attorno ai 15€ a persona, 10€ nei più economici.

    Consigli sui luoghi da visitare:
    A Milo direi tutte le spiagge citate. Imprescindibile la gita in veliero a Sikia e Kleftiko. Menzione speciale per Kastanas.
    Ad Atene l’Acropoli (ovviamente) e il quartiere di Plaka.
  3. .
    Io non sono d'accordo :hihi:

    Lasciando stare quello che è accaduto a Valencia, che è la logica conseguenza di quanto successo prima, e su cui c'è poco da dire a mio avviso, volevo approfondire un paio di situazioni:

    CITAZIONE
    ha vinto comunque il pilota più veloce

    Si, forse Lorenzo è stato, mediamente, il pilota più veloce del mondiale. Dico mediamente perché in alcune parti della stagione (prime tre gare, un paio nel mezzo, finale di stagione) non è stato certo il pilota più veloce: non fatevi ingannare dai piazzamenti nelle ultime gare, le honda, in questo finale di stagione, ne avevano ben più della Yamaha. A Valencia, Marquez avrebbe potuto vincere con 10 secondi di distacco da Lorenzo, non lo ha fatto perché non era il suo obiettivo.
    Ma sopratutto, essere il pilota più veloce conta fino ad un certo punto, così come conta il numero di gran premi vinti: come dice the hangman, con questa "impostazione" del motomondiale, è molto più importante la costanza della velocità e del numero di gran premi vinti. Se un pilota, per assurdo, avesse fatto solo secondi posti in tutta la stagione, avrebbe fatto 360 punti, ben più di quelli che ha fatto Lorenzo, senza vincere nemmeno una gara.
    Rossi è stato in testa al mondiale dalla prima all'ultima giornata, ha fatto 15 podi su 18 gare e, tra le 3 volte che è rimasto giù dal podio due è arrivato 4 (una a Valencia partendo dall'ultima posizione) e l'altra 5, nel GP di Misano che è stato un po' particolare per tutti, con la sosta per il cambio gomme. A mio parere, il mondiale lo MERITAVA decisamente lui. Poi oh, anche Lorenzo ha fatto un'annata eccezionale (sfortunatamente per lui macchiata dagli ultimi avvenimenti), ci mancherebbe.

    CITAZIONE
    Ora gli italiani la smetteranno di rompere con questa storia, o saranno ancora a lutta perché il loro eroe antisportivo, dalla lingua lunga con il vizietto di evadere le tasse ha perso il mondiale?

    Non mi pare che siano stati solo gli italiani a lamentarsi di quanto fatto dai piloti spagnoli, anzi. Raramente si vedono prese di posizione così forti perché raramente si vedono porcate del genere. Pensi che quelli che fischiavano Marquez e Lorenzo a Valencia fossero tutti italiani? A Valencia, in casa loro... gli unici che esultavano erano quelli del paddock di Lorenzo :hihi:
    E i primi ad essersi accorti di questa situazione sono proprio i due piloti spagnoli: Lorenzo in totale confusione, ha detto tutto e il contrario di tutto ("gli spagnoli [Marquez & Pedrosa ndr] mi hanno capito, sapevano quello che mi giocavo, mi hanno aiutato a tenere il titolo in Spagna. E' il titolo mio, nostro, della Spagna" :eek: , "capisco Valentino per la reazione nel post gara, avrei fatto lo stesso", "No, anzi, non sono stato io ad essere aiutato dagli spagnoli, è stato Valentino ad essere aiutato dagli italiani"... tutto e il contrario di tutto); Marquez, invece, più freddo, ha capito che con la sua condotta ha perso un sacco di tifosi e ha subito corretto il tiro: nelle interviste post Valencia si è presentato con il suo solito sorriso dicendo che capiva il comportamento di Rossi e che alla prima occasione gli avrebbe teso la mano.
    Un'ultima cosa: non capisco perché molti continuino a tirare in ballo la storia dell'evasione fiscale di Rossi. Ha sbagliato, è stato processato, ha pagato. Non è rimasto impunito perché è VR46. La sua pena l'ha scontata. Non capisco a che pro tirare in ballo aspetti che non hanno nulla a che vedere con il motociclismo, aspetti che - peraltro - hanno avuto una conclusione definitiva anni fa.
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    :rulez:
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    FOTO!!
    Finalmente ci sono riuscito! Che rottura di balle caricarle sul sito però! Le metto in spoiler, anche perché non ne ho messe poche!
    Ora che so bene come si fa procederò (con calma, ovvio) a fare altre schede viaggi, a partire da quella di Milo!

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    Una via del centro di Aarhus, io sono il bomber di spalle, mentre l'edificio giallo sullo sfondo è la stazione.
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    Den Gamle By
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    Nikolaus, Franzella & io a Den Gamle By
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    "Your Rainbow Panorama" @ ARoS Museum
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    ARoS Museum
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    "The Boy" @ ARoS Museum - vi assicuro che è davvero imponente e inquietante!
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    Cattedrale di San Clemente ad Aarhus
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    Facciata del municipio di Copenaghen. Quella torretta che vedete sulla destra della foto è una delle giostre del Tivoli!
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    Murales (enorme) alla stazione di Copenaghen
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    Stroget, l'isola pedonale del centro di Cop.
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    Amalienborg e, sullo sfondo, la Marmorkirken
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    Alcuni dei molteplici ciliegi che costeggiano la passeggiata per arrivare alla Sirenetta.
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    La famosa sirenetta. In questa foto sono anche relativamente nascoste, ma vi assicuro che lo sfondo è tutto gru, ciminiere, industrie e pale eoliche.
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    Galleria Nazionale danese - ritratto con riga verde (Matisse)
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    Galleria Nazionale danese - Alice (Modigliani)
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    Municipio di Cop. e parte della piazza omonima
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    Castello di Rosenborg
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    Christiansborg, oggi sede del Parlamento danese. E' possibile salire in cima alla torre per fare qualche foto.
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    Giardini di Tivoli by night. Si vede la pagoda, il laghetto, un pezzo di montagna russa e la torre tipo "space vertigo".
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    O15RBR
    N5CJGY
    Nyhavn


    Edited by Mage890 - 30/10/2015, 15:12
  7. .
    beh conta che eravamo in due, non 800 a persona. Inoltre circa di 200 vanno via solo per volo + hotel (100 a persona). l'autobus da Cop ad Aarh è costato un altro 150 euro in due. Poi c'è il noleggio bici, i musei, le birre, tivoli e il mangiare. Solo due volte siamo stati al ristorante, ma si spende in ogni caso!
    Ma poi non so, ho detto una cifra forfettaria, posso aver sbagliato sia in difetto sia in eccesso :hihi:
    sto cercando di caricare qualche foto, ma non sono capace e mi devo applicare. Ora sto uscendo, entro domani vedo di metterle!
  8. .
    Durata del viaggio:
    23 – 27 aprile 2015

    Con chi siete partiti?
    Con Franzella (la mia ragazza)

    Con cosa siete partiti?
    Aereo da Malpensa a Copenaghen; autobus da Copenaghen ad Aarhus

    Alloggio:
    Ad Aarhus abbiamo usufruito dell’ospitalità di un amico che vive lì, mentre a Copenaghen siamo stati in un alberghetto a pochi passi dalla stazione, piccolo ma pulito, moderno e accogliente.

    Perchè avete visitato proprio questo/i posto/i?
    Volevo vedere la capitale danese già da un po’. Inoltre un mio amico di vecchia data vive e studia ad Aarhus, quindi abbiamo deciso di unire le due mete in un unico viaggio.

    Luoghi visitati:
    Ad Aarhus: centro, università, Cattedrale di San Clemente, ARoS Kunstmuseum, Den Gamle By e Gellerup, considerata la peggiore periferia di Danimarca e - secondo i locali - di tutto il nord Europa (che poi è dove vive il mio amico).
    A Copenaghen: stazione e centro città, con tutta l’isola pedonale (stroget) che parte dalla piazza del comune; Chiesa del Nostro Redentore; Marmorkiren (che poi di marmo non è); Christiansborg (oggi sede del Parlamento); Nyhavn; Christiania; palazzo di Amalienborg; castello di Rosenborg; statua della sirenetta e fontana d Gefion; giardini di Tivoli; teatro dell’Opera; Kastellet; Staten Museum for Kunst (Galleria Nazionale danese); museo nazionale danese.

    Viaggio in generale:
    Partiamo giovedì 23 aprile alle sette del mattino, da Malpensa con volo Easyjet. Fortunatamente abito a 20 minuti scarsi dall’aeroporto e quindi la levataccia non è stata così devastante come sarebbe stato lecito aspettarsi. Arrivati a Copenaghen ci spostiamo dall’aeroporto alla stazione di Valby, dove sarebbe partito l’autobus per Aarhus (il volo interno sarebbe costato molto di più). Muoversi con treni e autobus in Danimarca è davvero comodo e intuitivo, sono rimasto davvero soddisfatto! I mezzi sono così efficienti che molti ragazzi danesi non hanno nemmeno la patente, come mi confermavano i coinquilini del mio amico.
    Una volta arrivati ad Aarhus abbiamo fatto un giro per il centro, un po’ di spesa e ci siamo diretti a casa del mio amico, nella periferia di Gellerup (dove i prezzi per gli affitti sono molto più bassi). Anche per ringraziare dell’ospitalità, io e la mia ragazza abbiamo fatto una megacena con prodotti portati dall’Italia, tra cui formaggi, salame e una forma di guanciale con cui abbiamo fatto una pasta che i suoi coinquilini hanno apprezzato assai, definendola “una delle cose più buone mai mangiate” (in genere, a quanto ho capito, mangiano del gran pane integrale, uova, pomodori e fette di formaggio di dubbia qualità). Dopo cena siamo andati a farci qualche birra nei dintorni dell’università (che in Danimarca è gratuita e aperta 24h su 24) per poi metterci a nanna.
    Il secondo giorno noleggiamo delle biciclette e andiamo a visitare il cosiddetto Den Gamle By, vale a dire “il museo all’aperto della città vecchia”. Qui sono state portate, pezzo dopo pezzo, 75 case tradizionali danesi costruite tra il XVI e il XIX Secolo, che costituiscono un vero e proprio villaggio antico nel centro della moderna città di Aarhus. Molte delle case sono visitabili all’interno. Per girarlo tutto ci vogliono almeno un paio d’ore, ma ne vale la pena. Mangiamo qualcosa in giro e ci dirigiamo all’ARoS, il museo delle belle arti. Esternamente si presenta come un cubo color mattone (di dieci piani!) con in cima una struttura circolare in plastica con i colori dell’arcobaleno, all’interno della quale si può camminare e gustarsi il panorama della città in vari colori ( questa "camminata" prende il nome di your rainbow panorama). Pittura e scultura scandinava, arte moderna che spazia dagli anni 30 agli 80 del Novecento, stanze con nebbioline di vari colori, pois, senza contare la gigantesca statua in fibra di vetro “the boy”. Finito di vedere il museo torniamo verso il centro, dove visitiamo la Cattedrale di San Clemente, mangiamo qualcosa e ci dirigiamo a casa.
    Il mattino dopo salutiamo il nostro amico e ci dirigiamo a prendere l’autobus per tonare a Copenaghen. Nel pomeriggio giriamo il centro città, seguendo lo stroget e arrivando al Kongens Nytorv e al Nyhavn, il famoso porto dalle case colorate divenuto simbolo della città. Da lì ci spostiamo verso Christiania, il celebre quartiere che fino a poco tempo fa era indipendente dall’UE e dal governo danese; ora le cose non stanno più così, ma la vita all’interno di Christiania non è cambiata. L’originaria atmosfera hippie deve fare i conti con l’immensa mole di turisti che vengono a visitare questo pittoresco quartiere, e che spaziano dai tossici di tutte le età alle mamme con il passeggino. Vi si può trovare di tutto: ci sono numerosi locali (spesso fanno musica dal vivo), un paio di teatri, posti in cui mangiare (tra cui un ottimo ristorante vegetariano); al centro di Christiania c’è la famosa pusher street, altrimenti detta green light district, dove si possono acquistare vari tipi (di ottima qualità, tra l’altro!) di marijuana e hashish. Nel green light district - ma non in tutta Christiania – ci sono tre semplici regole (e, credetemi, fanno di tutto per farle rispettare): 1)have fun 2)don’t run (it causes panic) 3)no foto no video. Venire a Copenaghen e non passare da questo quartiere significa tralasciare un importante aspetto della mentalità danese.
    La sera io e Franzella andiamo in un locale dove ascoltiamo un po’ di musica e ci facciamo offrire un paio di birre da degli inglesi over 40 ubriachi e in piena serata.
    Il giorno dopo, domenica, è stato il più “pieno”. Andiamo a vedere il palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale del reali danesi e la Marmorkirken: iniziata nel 1749, venne completata solo nel 1894! Sarebbe dovuta essere integralmente di marmo, ma l’elevato costo di realizzazione rallentò sempre di più i lavori, finché molti pezzi di marmo furono rubati costringendo il sovrano ad abbandonare l’originario proposito. Poi guardiamo l’Opera e ci dirigiamo alla famosa sirenetta, che non vale niente, non fosse altro per le industrie e le pale eoliche che si stagliano sullo sfondo; la passeggiata per arrivarci è però molto bella, costeggiata da ciliegi e con molto verde intorno. Da lì ci spostiamo a vedere il castello di Rosenborg, un tempo residenza estiva dei reali. Piccola deviazione e arriviamo alla Galleria Nazionale danese, probabilmente il più bel museo di Copenaghen: qui si possono trovare opere di Max Ernst, Braque, Picasso, Rembrandt, Mantegna, Parmigianino, Matisse (tra cui il famoso ritratto con riga verde), Modigliani (Alice) e Tiziano (ritratto d’uomo). Poi ci dirigiamo verso Christiansborg, saliamo in cima alla torre e facciamo qualche foto dall’alto (per quanto Copenaghen non abbia una grande skyview) e riusciamo anche a vedere il museo nazionale danese, anche se dobbiamo interrompere la nostra visita a metà causa orario di chiusura. Mangiamo qualcosa e beviamo una birra e ascoltiamo un po’ di musica in un jazz bar e poi andiamo ai famosi giardini di Tivoli, il più antico parco divertimenti al mondo, aperto dal 1843, nel pieno centro di Copenaghen. Caro, iperturistico, anche un po’ pacchiano, ma devo dire che mi sono divertito come un matto a fare le varie giostre, in notturna e con la vista su tutto il centro città (chiude alle undici o a mezzanotte, non ricordo). Per non farci mancare nulla, dopo Tivoli siamo tornati a Christiania, ad ascoltare un po’ di musica in un locale. Siamo tornati in albergo dopo le due, credo, decisamente cotti (anche per la cappa tremenda di fumo che aleggia in qualunque locale/bar a Christiania, roba da infastidire anche chi fuma abitualmente).
    Lunedì avevo in mente di andare a vedere il museo Louisiana che, a detta di tutti quelli che ho interpellato, è splendido. Il museo si trova a una 30ina di km da Copenaghen e, purtroppo, il lunedì è chiuso (dannati danesi, lavorano pochissimo :hihi: ). Decidiamo dunque di prendercela con calma, di fare un giro in centro e di mangiare, cosa che non avevo ancora fatto, due specialità danesi: lo smorrebrod e l’aringa. Finito il pranzo ci dirigiamo in aeroporto per tornare a casa.

    Ti è piaciuto? perchè?

    Mi è piaciuto molto. Copenaghen è sempre stata un mio pallino, ma sono sempre stato frenato dai prezzi elevati (è davvero cara!). Il fatto di aver trovato volo e albergo a basso prezzo, il fatto di avere un amico che studia in Danimarca e che mi poteva ospitare, la facilità di aggiungere Aarhus come meta del viaggio (che non sarà eccezionale, ma per un giorno e mezzo è godibilissima) mi hanno convinto definitivamente! E poi – la capitale - è una città che può accontentare diversi tipi di persone è difficile non trovare qualcosa da fare a Copenaghen!

    Rifareste questo viaggio?

    Si, assolutamente, anche perché ci sono cose che non ho fatto in tempo a visitare (il museo Louisiana e quello di sculture sponsorizzato dalla Carlsberg, Roskilde, il castello di Kronborg, il castello di Frederiksborg…)

    Spese fatte e costo del viaggio in generale:

    Onestamente non ricordo. La Danimarca è molto cara, ma con qualche piccolo accorgimento si può spendere una cifra ragionevole… certo, andare al ristorante pranzo e cena è un suicidio da questo punto di vista, meglio evitare!
    Secondo me, in due, compreso volo, albergo e tutto il resto abbiamo speso circa 800 euro, ma potrei sbagliarmi…

    Consigli sui luoghi da visitare:

    Tutti i luoghi che ho citato meritano una visita. Certo, la sirenetta è un po’ un pakko ed è – relativamente – distante dal centro, ma almeno la passeggiata ne vale la pena! Quelli imprescindibili sono: ad Aarhus: Den Gamle By e ARoS; a Copenaghen: Nyhavn, Staten Museum for Kunst, museo nazionale danese, castello di Rosenborg, Christiania e, perché no, anche i giardini di Tivoli (un unicum nel genere). Noi siamo stati a Copenaghen circa 48 ore, con un po’ più di tempo si possono visitare anche i luoghi che ho citato nelle vicinanze e di cui mi hanno detto un gran bene: museo Louisiana, Roskilde, Kronborg quelli che mi paiono più meritevoli.
  9. .
    :hihi:
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    Ah, un'altra cosa: il valore aggiunto del Reina Sofia sono le esibizioni temporanee, di solito collocate al primo piano. Non sempre, ma a volte sono davvero belle!
    Ad esempio io ho visto un'esibizione temporanea di Yayoi Kusama, che di solito piace a tutte le donne :hihi:
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    In questi giorni ho un po' di tempo libero, spero di riuscire a fare la scheda su Copenaghen (che Shag mi aveva richiesto circa quattro mesi fa :hihi:) e quella su Milo, l'isola greca famosa per l'omonima Venere, dove sono stato quest'estate e che mi è piaciuta tantissimo :amore:
  12. .
    CITAZIONE
    – Il Grande Lebowski: fancazzismo al potere. Quanto mi starebbe sulle palle uno come Lebowski nella vita vera, un debosciato paraculo indolente, mezzo tossico, hippie freakkettone stracciapalle tutto “pis-en-lov”. Fai qualcosa nella vita, datti una mossa, smettila di sorridere come un ebete e manda avanti la baracca come facciamo tutti. Io mi alzo alle 6 la mattina, ho i bambini sul groppone, asilo, poi lavoro, poi rientro alle 7 la sera, traffico permettendo, e poi cucina, rigoverna, lavatrici, pulizie, e poi tutto ricomincia…cazzo! I fanz del film sono andati ben oltre la visione dei fratelli Cohen, idolatrando questo film e questo personaggio come un modello di vita, un tizio da prendere ad esempio, una roba “rilassata” per vivere meglio. E invece è tutto molto furbetto, costruito ad arte per lisciare il pelo a quelli che appena usano lo slang “drugo” si sentono di un altro pianeta (quello però è l’effetto della Maria….).

    Questa "recensione" fatico davvero a capirla...
  13. .
    Beh io a Madrid ci ho vissuto 6 mesi, e ci sono rimasto molto legato. Ho fatto anche meeting con Devo :hihi: :rulez:

    Toledo, Segovia (e anche Avila) sono splendide, la prossima volta vacci senza pensarci due volte :sisi:
    Il museo Thyssen-Bornemisza è bellissimo: il grosso è costituito dalla collezione privata del barone Thyssen-Bornemisza, che spazia dall'arte paleocristiana all'arte della seconda metà del Novecento. Davvero bello, probabilmente sconta il fatto di essere vicino al Prado, che con la sua fama gli "ruba" un po' di celebrità.
    Consigliatissimo anche il museo Reina Sofia, dove si possono ammirare alcune tra le opere più famose di Picasso (tra cui la celebre Guernica, con studi annessi), Dalì (ritratto di Bunuel, il grande masturbatore, l'enigma di Hitler...) e anche qualcosa di Mirò, di Lichtenstein, di Bacon e di Rothko.
    Giro obbligatorio al parque del Retiro e al Rastro, il gigantesco mercato che si tiene ogni domenica (se non vado errato) a La Latina.
    Altra visita imprescindibile è quella nel famoso quartiere di Malasana, a nord di Gran Via, con un'infinità di bar (tra cui il palentino, molto in voga tra i giovani, dove Manu Chao ha girato il videoclip di Me Llaman Calle, e dove i prezzi sono irrisori), localini, botteghe e piazzette nelle quali ci si può sedere, soprattutto per terra, a bere birre (o alcolici in generale) di scarsa qualità, secondo la migliore tradizione spagnola. A mio parere il quartiere più bello di Madrid.
    Ah, nella biblioteca Escuela Pias ho passato le - non molte, a dire il vero - ore di studio del mio Erasmus; è una biblioteca bellissima, nella quale si può entrare solo muniti di un'apposita tessera. Fortunatamente organizzano anche piccoli tour dove la tessera non è richiesta.
    Per chi fosse interessato a "far serata" (cit.) Madrid offre infinite possibilità, dalle discoteche (come quelle nei dintorni di Plaza de Espana, che cambiano sempre nome a seconda dello sponsor o il Fabrik, poco fuori Madrid), ai festival, alla musica suonata in mezzo alla strada (a qualunque ora e con qualunque tipo di reazione da parte degli abitanti esasperati dal casino perenne), ai centri sociali (dallo storico Patio Maravillas all'enorme Tabacalera), senza contare la famosa tradizione del botellon. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!
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    A me Bacca piace! Idolo el pescador de Baranquilla :rulez:

    Penso che qualunque attaccante, oggi, nel milan, farebbe fatica ad andare in rete con regolarità. E' proprio un problema di qualità e quantità di gioco prodotto.
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 25/10/2015, 22:32) 
    CITAZIONE (Mage890 @ 25/10/2015, 22:17) 
    Mio padre (motociclista, appassionatissimo di moto e piuttosto distaccato dal tifo pro-Rossi imperante in Italia) era incredulo: continuava a ripetere che in 50 anni non gli era mai capitato di vedere una roba del genere e che Marquez è un "uomo di merda".

    mi sa che tuo padre non si ricorda come vinse Capirossi il suo primo titolo in 125

    Se lo ricorda e me l'ha citato subito. Sono io a non averne memoria (se non per sentito dire), per quello ho evitato di citarlo. Forse il titolo in 125 a cui ti riferisci è quello della lotta Capirossi-Spaan, sul quale ci furono notevoli recriminazioni da parte dell'olandese. Mentre Baba ha ragione nel dire che in 250 la querelle fu con Harada. Solo che, ripeto, ne ho una conoscenza sommaria, per quello ho evitato di tirarle in mezzo.
    Ma in ogni caso, mi permetto di ribadirlo, per quanto la manovra di Capirossi ai danni di Harada sia stata una porcata (e come a suo tempo lo fu la gomitata di Biaggi, pericolosissima), almeno è stata fatta tra i due piloti che si contendevano il titolo. Non da un terzo (nel nostro caso MM) che è fuori dalla lotta per il titolo mondiale! Il fatto che MM si sia arrogato questo diritto mi manda veramente in bestia!

    CITAZIONE
    Piuttosto frena, lo lasci passare e ci riprovi. Col senno di poi avrebbe anche fatto meglio.

    Sono d'accordo, però attenzione: stare dietro a Marquez vuol dire uniformarsi al suo passo. E il passo di Marquez con Rossi dietro era decisamente lento, il che avrebbe anche potuto portare ad una bagarre con i piloti che occupavano le posizioni più arretrate, con (l'eventuale) ulteriore perdita di posizioni e punti. Per questo Rossi ha cercato in tutti i modi di superarlo. Il problema è che, non appena si metteva davanti, Marquez ri-accelerava (tenendo i tempi che era normale tenesse), ostacolando Rossi con manovre pericolosissime, ben peggiori di quelle che è solito fare. E lì avrebbero davvero rischiato di cadere entrambi e farsi male. Per dirla alla Aldo Baglio, è stata davvero una "situazione Kafkiana".


    Oggi, su gazzetta, è apparso un articolo con l'opinione di Loris Reggiani (che, si dice, abbia lasciato il posto di commentatore mediaset a causa dell'eccessivo atteggiamento pro-Rossi --> quindi, non un superfan del dottore), che mi trova abbastanza d'accordo. Lo riporto integralmente:

    "Lo definisce prima un "poveretto" e subito dopo lo dice chiaro e tondo: "In Malesia abbiamo assistito a uno squallido teatrino". Chi parla è Loris Reggiani, ex pilota e tra i più esperti commentatori del motociclismo, storicamente mai schierato dalla parte di Valentino Rossi. Ma su quanto accaduto a Sepang Reggiani non ha dubbi. Ecco il suo pensiero.
    Mentre guardavo il GP di Australia pensavo: oggi per la prima volta in tanti anni, Valentino non è lucido in gara, continua a sorpassare Marquez e fargli perdere tempo, mentre sarebbe meglio stargli dietro e seguirlo per andare a recuperare, perché Marc è l’unico che possa farlo. Poi ho sentito Rossi che in conferenza stampa del giovedì di Malesia dice quelle cose su un ipotetico aiuto di Marquez a Lorenzo, e ho pensato subito che avesse completamente perso la testa. Però ho anche pensato: se fosse come penso io, Valentino sarebbe Troppo pazzo, e allora ho cominciato a rivivere la gara di Phillip Island nella memoria con più malizia e ho iniziato ad avere dei dubbi, su Marquez. Ho deciso di provare a togliermi i dubbi, sono andato sul sito della motoGP: e ho stampato tutti i tempi di tutti i giri di tutti i piloti, compresi gli intertempi di ogni giro e col foglio stampato in mano ho riguardato la registrazione della gara. E’ facile, potete farlo tutti. Non potevo credere a quello che vedevo, per essere sicuro l’ho guardata 2 volte.
    "Marquez ha fatto di tutto per difendere Lorenzo da Rossi e da Iannone, poi li ha frenati un paio di volte fino a fargli perdere più di 1 secondo al penultimo giro e ha poi accelerato all’ultimo di 1 secondo, fino a raggiungere e superare, molto facilmente, Lorenzo. C’è altro, Lorenzo negli ultimi 20 giri ha sempre girato super costante tra 1’29,8 e 1’29,9, tranne, guardacaso, l’ultimo giro, nel quale ha rallentato di quasi mezzo secondo e Marquez l’ha passato come fosse un doppiato, senza opporre nessuna resistenza. Chiunque abbia corso in moto sa benissimo che queste cose non succedono, certe differenze da un giro all’altro non sono per niente normali. Poi abbiamo assistito allo squallido teatrino di Marquez in Malesia, dopo che 2 giorni prima aveva dichiarato che era sorpreso dalle parole di Valentino e che non si sarebbe mai messo in mezzo a una faccenda tra altri due piloti. Avevo una enorme stima e simpatia per Marquez fino a ieri, da oggi considero la sua condotta un poveretto, un bambino delle scuole elementari che fa i dispetti al compagno che gli sta antipatico. Solo che qua si gioca con la vita. Ha messo in scena delle pagine più antisportive che abbia mai visto da quando seguo questo sport. Una condotta di gara come la sua la accetto già poco se ci si sta giocando il proprio mondiale, ma per quello di un altro proprio no, mi fa schifo! E la cosa ancora peggiore, è che Marquez queste cose non le fa per far vincere qualcuno, ma per far perdere qualcun'altro".

    In particolare, la frase che ho sottolineato, rispecchia chiaramente il mio pensiero sulla vicenda.

    Le interviste post gara di MM e Lorenzo, e così pure i titoli dei giornali spagnoli (ma questi, ahimè, ci hanno abituato a tutto, sono proprio dei mongoloidi) sono abominevoli!
1450 replies since 26/1/2009
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