Regaleremo 5 miliardi di euro alla Libia grazie a Berlusconi

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  1. Mae Duke of Hazzard
     
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    secondo me ci ha preso dentro adesso che il dollaro è debole. la gente manda i figli in vacanza in USA e Silvio paga i debiti storici.
    strano che non abbia tentato la furbata di risarcire in dollari canadesi.
     
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  2. Il Piglia
     
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    CITAZIONE (BotTiGliA @ 31/8/2008, 15:08)
    CITAZIONE (LordBaygon @ 31/8/2008, 14:28)
    Io me ne sarei sbattuto il cazzo, ma evidentemente andava fatto. Tanto regalarli alla Libia o al Sud Italia è quasi la stessa cosa, e non dite che non è vero, please.

    regaliamo il sud italia alla libia

    è una teoria condivisa:

    http://it.answers.yahoo.com/question/index...31025651AAwnnyB
     
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  3. Merlino620
     
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    :ride3: roby admin.

    CITAZIONE (Sampey @ 31/8/2008, 13:04)
    3.400.000.000/60.000.000 (popolazione italiana) = 57 Euro circa, a testa.

    56/5 = 11 Euro

    Preparatevi a 11 euro di tasse in piu', a testa, all'anno.
    Buttati in un modo o nell'altro, a me poco cambia.

    Guarda saranno anche una stronzata 11 € a testa l'anno ma io da italiano preferirei ke venissero spesi per un ospedale qua piuttosto che per "rimediare" al torto subito dai libici durante il colonialismo :sbonk:

    Che poi, siamo seri, Berlusconi non è nè un coglione nè uno che regala soldi a minkia. O sta cercando di ottenere accordi economici con la Libia e spera di riuscirsi così o c'ha interessi politici....
     
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  4. marcodonà
     
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    ma voi forse siete troppo partitizzati per capire che non ha alcun significato che l'abbia fatto Berlusconi?

    è semplicemente arrivato - come in una specie di ingranaggio - il momento di farlo: qualcuno ha detto "bisogna farlo" e Berlusconi era lì; come poteva esserci Prodi, Veltroni, Fini, Almirante, Mussolini, Napoleone e Action Man.

    voglio vedere se l'opposizione criticherà questo gesto o si accoderà facendo gli applausini; propendo per la seconda.
     
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  5. Merlino620
     
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    ma non è affatto questo il punto.
    Il punto è: si deve rimborsare la libia da 100 anni e non si è fatto fino ad oggi che guardacaso c'è il berlusca (la persona che sfida il parlamento europeo un giorno si e l'altro pure, figurati quanto gliene fotte di sfidare la Libia).

    Io francamente non ci credo alle favolette "ti rubo la caramella e poi te la ricompro" quando si parla di politica internazionale, tenendo presente anche che, come dici tu stesso,
    CITAZIONE (marcodonà @ 31/8/2008, 20:15)
    ci sono paesi che han preso il righello e si son divisi mezzo mondo che manco si sognerebbero di dire "ho sbagliato."

    Forse sono in malafede, forse è un atto puramente gratuito/stupido... ma la vita mi ha insegnato che non si regala mai nulla se non si ha un buon motivo per farlo. Poi se ci fosse stato Prodi avrei fatto la stessa analisi quindi il partitizzato tiettelo per te :P
     
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  6. BotTiGliA
     
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    ma poi non capisco questo punto:

    - noi siamo una nazione sconfitta in guerra e ne paghiamo le conseguenze...
    - noi abbiamo sconfitto la libia in guerra e paghiamo a loro????
     
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  7. marcodonà
     
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    beh ma il titolo è "grazie a Berlusconi" e molti dei post (non i tuoi però Merlo) parlano di lui come se fosse stata una sua iniziativa o una sua scelta. In realtà muove da molto più lontano.

    CITAZIONE
    - noi abbiamo sconfitto la libia in guerra e paghiamo a loro????

    noi non abbiamo più colonie. Molti paesi non hanno più colonie.
    Solo che noi abbiamo avuto colonie sotto il fascismo che è brutto e cattivo, quindi le colonie si sono offese e ora ci tengono il broncio così dobbiamo coccolarle un po'.

    questo perlomeno è quello che si legge fra le righe in tutti questi articoloidi sulle iniziative del governo italiano nei confronti di Libia, Etiopia, Eritrea, Somalia, isole dell'Egeo...

    oh prima che qualcuno risponda seriamente a questa parte del messaggio metto uno smile :hihi:
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 31/8/2008, 11:28)
    CITAZIONE (BotTiGliA @ 31/8/2008, 11:25)
    e clandestini a lampedusa

    Quelli arrivano da Marocco e Nigeria.

    si ma partono dalla libia eh non è che vengono in canotto dalla nigeria :hihi:

    CITAZIONE (marcodonà @ 31/8/2008, 21:04)
    noi non abbiamo più colonie. Molti paesi non hanno più colonie.
    Solo che noi abbiamo avuto colonie sotto il fascismo che è brutto e cattivo, quindi le colonie si sono offese e ora ci tengono il broncio così dobbiamo coccolarle un po'.

    sarebbe interessante sapere come si comporta/è comportata la germania con la namibia.
     
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  9. Lord of Weather
     
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    Risarcire la Libia giusto o sbagliato che sia,dobbiamo ringraziare un malato di mente che all'epoca di nome faceva Benito Mussolini...il conquistatore :ride3:
    Ora la mia domanda è questa... tutte quelle famiglie italiane che abitavano in libia e che se sono state costrette a scappare ...e lo dico xchè ho la testimonianza di una mia collega di lavoro che da un giorno all'altro fu costretta ad abbandonare LA SUA CASA....tutti i suoi averi ....compreso i soldi che aveva in banca ...ha preso su insieme al marito e ai figli piccoli....ed è rientrata in Italia...A tutti quelle famiglie italiane che lavoravano ed abitavano in libia....a loro chi li risarcisce ? w l'italia
     
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  10. marcodonà
     
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    posso quotare la seconda parte

    ma la campagna di Libia non fu di Mussolini
     
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  11. Lord of Weather
     
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    Dopo tanti anni,la memoria mi gioca dei brutti scherzi,pensavo che la campagna Etiopia-libia fosse fatta sull'asse Italia -Germania...ma ripeto,la memoria mi gioca dei brutti scherzi.
     
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  12. LordBaygon
     
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    La campagna di Libia l'ha fatta Berlusconi, non dite minchiate.
     
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    CITAZIONE
    sarebbe interessante sapere come si comporta/è comportata la germania con la namibia.

    sbattendosene il cazzo per un'ottantina d'anni. Poi un geniaccio tedesco girò una fiction televisiva incentrata sul genocidio degli Hereo perpetuato dai tedeschi nel 1905 ad opera del generale von Trhota, scatenando molto imbarazzo. Quindi la Germania ha chiesto scusa, un po' in ritardo, e ha concesso un bel po' di aiuti finanziari (inoltre la Germania è il secondo partner commerciale della Namibia dopo il Sudafrica).

    Sulla colonizzazione della Libia, occorre ricordare che venne conquistata sotto Giolitti nel 1912. Egli non era un fautore del colonialismo, ma costituiva una "cambiale" internazionale: la Francia ci lasciò fare per ricompensarci della loro conquista della Tunisia (dove gli interessi italiani erano veramente importanti e dove vivevano moltissimi italiani) e l'Austria per compensarci dell'annessione della Bosnia-Erzegovina (proprio della serie: col culo degli altri son tutti froci). Ma l'occupazione rimase marginale, limitata ad alcuni centri lungo la costa. Poi, sotto il fascismo, ci pensò il famigerato Graziani (del quale gli italiano dovrebbero vergognarsi ben più di Mussolini, isti i suoi mistatti in Africa, Balcani e Nord Italia) a spazzare via la resistenza dell'entroterra.
     
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  14. Lord of Weather
     
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    Il punto è che lo stato Italiano ha pensato di salvaguardare gli interessi con la Libia,vuoi per un lato economico o x chi sa quale altra cosa,ma resta il fatto che in tutti questi anni se ne è sbattuta i coglioni di tutti quegli italiani che sono andati la per lavorare,e che sono stati costretti a scappare abbandonando tutto e a dover ricominciare a fatica una nuova vita...da zero.
    Prima di offrire denaro in 25 anni alla libia,sarebbe meglio che pensasse agli italiani che fino a poco tempo fa,vedevano la 4 settimana a fatica ,ora lo stipendio finisce già alla 3 settimana....ma si sa,al governo non glienef frega niente,tanto meno ai politici visto e considerato quello che ogni mese si intascano di stipendio.
     
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  15. RobyMC
     
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    a momenti in Italia levavano la pensione sociale a tutti perkè non c'erano i soldi (e resta il fatto che ogni anno facciamo tagli su tagli e presto della spesa pubblica non resterà NIENTE e abbiamo un debito pubblico che fà RABBRIVIDERE e che non potremo MAI pagare)


    e ora ci mettiamo a regalare soldi (CHE NON ABBIAMO) come indennizzo del bene che gli abbiamo fatto durante la colonizzazione

    già loro durante gli anni 70 gli italiani (trasferiti lì per tutto il periodo della colonizzazione per lavorare e viverci) che c'erano in Libia li hanno cacciati espropiandogli i beni/propietà e rimandandoli a calci in culo in Italia



    ora berlusconi ha compromesso tutte le prossime legislature con sta cazzata e questo è assurdo

    ora parliamo un pò di STORIA (per farvi capire COSA ABBIAMO COSTRUITO E QUANTO CI ABBIAMO SPESO IN LIBIA DURANTE IL FASCISMO)



    CITAZIONE
    Gli italiani in Libia quando fu effettuato il censimento del 1939 erano quasi il 13% della popolazione ed erano concentrati soprattutto sulla costa in Tripolitania e Cirenaica e soprattutto nella capitale Tripoli dove erano ben il 37% della popolazione e a Bengasi dove erano il 31%.Inoltre la Libia aveva una comunità ebraica di 22.000 persone (2,5% della popolazione), aveva 400 Km di ferrovie e 4000 km di strade. Nel 1938 in Libia arrivarono 20.000 contadini italiani e vennero fondati 26 villaggi agricoli: Olivetti, Bianchi, Giordani, Micca, Tazzoli, Breviglieri, Marconi, Garabulli, Crispi, Corradini, Garibaldi, Littoriano, Castel Benito, Filzi, Baracca, Maddalena, Aro, Oberdan, D’Annunzio, Razza, Mameli, Battisti, Berta, Luigi di Savoia, Gioda. Tutti i villaggi avevano la chiesa, il municipio, la Casa del Fascio, l'ambulatorio, la posta e il mercato. Inoltre vennero anche fondati 10 villaggi libici nei quali vivevano arabi e berberi: El Fager (Alba), Nahima (Deliziosa), Azizia (Profumata), Nahiba (Risorta), Mansura (Vittoriosa), Chadra (Verde), Zahara (Fiorita), Gedina (Nuova), Mamhura (Fiorente), Beda Littoria (anche El Beida - la Bianca). I villaggi indigeni fondati dal fascismo in Libia avevano tutti la moschea, la mudiriyya (lett. "direzione"), la scuola, il caffè, il suq, la Casa del Fascio.

    praticamente NOI ABBIAMO COSTRUITO LA LIBIA CON I NOSTRI SOLDI :serio:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Censimento_Libia_del_1939


    CITAZIONE
    Dopo l'occupazione, nel 1912 l'Italia avviò una colonizzazione che ebbe il culmine, sotto l'impulso del fascismo, soprattutto negli anni '30, grazie al completo controllo di tutto il territorio libico, con un afflusso e insediamento di coloni provenienti in particolare da Veneto, Sicilia, Calabria e Basilicata. Nel 1939 gli italiani erano il 13% della popolazione. La Libia italiana ha un notevole sviluppo economico sotto il governatore Italo Balbo (1934-1940), contando 108.419 Italiani nel censimento del 1939 (cioé il 12,37% degli 876.563 abitanti della colonia). Vengono realizzate infrastrutture fondamentali per la Libia, come la Via Balbia. L'immigrazione italiana cessò quasi del tutto nel 1940, con l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, e si concluse nel gennaio 1943, quando la Libia venne occupata dalle truppe degli Alleati, anche se gran parte degli italiani rimasero in Libia

    http://it.wikipedia.org/wiki/Libia


    Sapete cos'è la Via balbia che NOI GLI ABBIAMO COSTRUITO CON I NOSTRI SOLDI?

    CITAZIONE
    La Via Balbia è una strada costiera che, passando per il centro di Tripoli, collega la Tunisia con l'Egitto e misura all'incirca 1.822 chilometri. Attualmente è conosciuta anche con il nome di Strada Costiera Nazionale.

    Storia [modifica]

    Inaugurata da Benito Mussolini nel 1937, la Via Balbia è un'imponente arteria di collegamento costruita sul modello delle grandi strade romane. La strada, originariamente nota come Litoranea Libica, venne rinominata così in onore di Italo Balbo, all'epoca Governatore della Libia, morto in un incidente aereo a Tobruk il 28 giugno 1940

    1822 KM

    non sò se rendo :serio:

    e ora leggete qua

    http://it.wikipedia.org/wiki/Libia_italiana


    CITAZIONE
    Al principio degli anni trenta Mussolini ordinó l'inizio di una vasta emigrazione di coloni italiani verso le aree coltivabili della colonia e cercó l'integrazione della locale popolazione araba e berbera, costituendo anche truppe coloniali.
    Italo Balbo, il "creatore" della Libia nel 1934
    Italo Balbo, il "creatore" della Libia nel 1934

    La creazione della Libia [modifica]

    Nel 1934 venne proclamato il Governatorato Generale della Libia (coll'unione della Tripolitania e della Cirenaica) e successivamente i cittadini africani potettero godere dello status di "cittadini italiani libici" con tutti i diritti che ne conseguirono. Mussolini dopo il 1934 inizió una politica favorevole agli Arabi libici, chiamandoli "Mussulmani Italiani della Quarta Sponda d'Italia" e costruendo villaggi (con moschee, scuole ed ospedali) per loro.

    Il primo governatore fu Italo Balbo, a cui si deve la creazione della Libia attuale sul modello di quella dell'imperatore romano Settimio Severo (nato in Libia). Balbo divise nel 1937 la Libia italiana in quattro provincie (nel 1939 annesse al Regno d'Italia) ed un territorio sahariano:

    * Provincia di Tripoli, capoluogo Tripoli.
    * Provincia di Bengasi, capoluogo Bengasi.
    * Provincia di Derna, capoluogo Derna.
    * Provincia di Misurata, capoluogo Misurata.
    * Territorio Militare del Sud, capoluogo Houn (sede di un comando militare che aveva il compito di governare il Sahara libico).

    La Colonizzazione [modifica]

    Il Regno d'Italia dopo la prima guerra mondiale avviò una colonizzazione che ebbe il culmine, sotto l'impulso di Mussolini, soprattutto verso la metà degli anni trenta con un afflusso di coloni provenienti in particolare da Veneto, Sicilia, Calabria e Basilicata. Nel 1939 gli italiani erano il 13% della popolazione, concentrati nella costa intorno a Tripoli e Bengasi (dove erano rispettivamente il 37% ed il 31% della popolazione).

    Con gli Italiani si ebbe un incremento del cattolicesimo in Libia, grazie anche alla creazione di numerose chiese e missioni. Il Vicariato apostolico di Tripoli del vescovo Camillo Vittorino Facchinetti nel 1940 soprassedeva a circa un quarto del totale della popolazione della Libia italiana (includendo i coloni italiani).
    Rovine del teatro romano di Sabratha, vicino Tripoli, ristrutturato durante il Fascismo
    Rovine del teatro romano di Sabratha, vicino Tripoli, ristrutturato durante il Fascismo

    In Libia gli italiani costruirono in meno di trent'anni (1912-1940) una notevole infrastruttura (strade, ponti, ferrovie, ospedali, porti, edifici, ecc..) e l'economia libica rifiorí ad un livello simile a quello goduto ai tempi dell'Impero romano. Numerosi contadini italiani fecero rinverdire terreni semidesertici, specie nell' area di Cirene.

    Anche l'archeologia fiorí: cittá romane scomparse (come Leptis Magna e Sabratha) furono riscoperte ed indicate come simbolo del diritto italiano a possedere la Libia già romana. Negli anni trenta la Libia italiana arrivó ad essere considerata la nuova "America" per l'emigrazione italiana.[1]

    Nel 1938 il governatore Italo Balbo portó 20,000 coloni italiani in Libia e fondó per loro 26 nuovi villaggi, principalmente in Cirenaica.[1]

    Inoltre Balbo cercó di assimilare i mussulmani libici con una politica amichevole e fondó nel 1939 10 villaggi per gli Arabi ed i Berberi libici: "El Fager" (Alba), "Nahima" (Deliziosa), "Azizia" (Profumata), "Nahiba" (Risorta), "Mansura" (Vittoriosa), "Chadra" (Verde), "Zahara" (Fiorita), "Gedina" (Nuova), "Mamhura" (Fiorente), "El Beida" (La Bianca). Tutti questi villaggi avevano la loro moschea, scuola, centro sociale (con ginnasio e cinema) ed un piccolo ospedale, rappresentando una novitá assoluta per il mondo arabo del Nord Africa.
    Dopo l' eventuale vittoria contro gli Alleati, la Libia doveva essere parte del progetto fascista di una Grande Italia nella sua sezione costiera (arancione), mentre l'interno sahariano doveva fare parte dell' Impero Italiano (verde)
    Dopo l' eventuale vittoria contro gli Alleati, la Libia doveva essere parte del progetto fascista di una Grande Italia nella sua sezione costiera (arancione), mentre l'interno sahariano doveva fare parte dell' Impero Italiano (verde)

    All'inizio della seconda guerra mondiale vi erano circa 120.000 Italiani in Libia, ma Balbo aveva in progetto di raggiungere il mezzo milione di coloni italiani negli anni sessanta.[2] Del resto Tripoli aveva giá nel 1939 una popolazione di 111.124 abitanti, dei quali 41.304 (37%) erano italiani. Italo Balbo nel 1940 aveva costruito 400 km di nuove ferrovie e 4.000 km di nuove strade (la piu nota era la Via Balbia col suo nome, che andava lungo la costa da Tripoli a Tobruk).

    Il 9 di gennaio del 1939 la colonia della Libia fu incorporata nel territorio metropolitano del Regno d'Italia e conseguentemente considerata parte della Grande Italia, col nome di Quarta Sponda.

    Italiani della Libia [modifica]

    Gli Italiani della Libia erano poche migliaia quando Mussolini salí al potere e riuscí a sconfiggere la guerriglia araba, ma dopo la nomina di Italo Balbo a governatore nel 1934 il loro numero si incrementó continuamente fino ad essere quasi 120.000 nel 1940.

    La seconda guerra mondiale devastó la Libia italiana e costrinse i coloni italiani a lasciare in massa le loro proprietá, specialmente nella seconda metá degli anni quaranta.

    Attualmente gli italiani in Libia sono 22.530, quasi lo stesso numero del 1962, in prevalenza operai specializzati delle industrie petrolifere arrivati a fine anni novanta.

    Ecco gli italiani in Libia secondo diverse stime e censimenti:
    ANNO ITALIANI PERC. AB. LIBIA FONTE
    1936 112.600 13,26% 848.600 Enciclopedia Geografica Mondiale K-Z, De Agostini,1996
    1939 108.419 12,37% 876.563 Guida Breve d'Italia Vol.III, C.T.I., 1939
    1962 35.000 2,1% 1.681.739 Enciclopedia Motta, Vol.VIII, Motta Editore, 1969
    1982 1.500 0,05% 2.856.000 Atlante Geografico Universale, Fabbri Editori, 1988
    2004 22.530 0,4% 5.631.585 L'Aménagement Linguistique dans le Monde

    Le stime precedenti, soprattutto per quanto concerne il dato riferito al 2004, riguardano i parlanti l'italiano e non i cittadini italiani. Secondo i dati in possesso del Governo italiano e verificabili presso gli Uffici diplomatici e consolari della Repubblica in Libia, gli italiani in Libia negli anni 2000 sono meno di 1.000, poiché la manodopera delle imprese italiane non è ormai più italiana, bensì asiatica. Anche la stima sui parlanti è piuttosto generosa: in linea di massima, parlano italiano le generazioni dei più anziani nelle due grandi città (Tripoli e Bengasi), rimasti in poche decine di vecchi coloni.

    La fine della Colonia [modifica]

    Nel Trattato di Pace del 1947 l' Italia ha dovuto rinunciare a tutte le sue colonie, compresa la Libia. Vi fu comunque nel 1946 un vano tentativo di mantenere la Tripolitania come colonia italiana (assegnando la Cirenaica alla Gran Bretagna ed il Fezzan alla Francia).

    Per gli Italiani della Libia inizió nel secondo dopoguerra un difficile periodo, contrassegnato dalla loro emigrazione. Anche la Libia italiana fu ridimensionata, perdendo la nuova Libia indipendente la Striscia di Aozou (ottenuta da Mussolini nel 1935 e ridata alla colonia francese del Chad).

    Nel 1962 gli Italiani in Libia erano ancora circa 35.000. Ma dopo il colpo di stato del colonnello Gheddafi del 1969, circa 20.000 italiani furono costretti a cedere improvvisamente i propri beni e le proprie attività economiche il 7 ottobre 1970 (ancora oggi le varie associazioni di profughi e rimpatriati si battono per ottenere un risarcimento dallo Stato italiano).

    Dopo la nazionalizzazione delle imprese italiane, rimase in Libia solo un ristretto numero di italiani. Nel 1986, dopo la crisi politica tra Stati Uniti e Libia, il numero degli italiani si ridusse ancora di più, raggiungendo il minimo storico di 1.500 persone, cioè meno dello 0,1% della popolazione. Negli ultimi anni, dopo il riavvicinamento tra l'Occidente e la Libia e la fine dell'embargo economico, alcuni italiani del'epoca coloniale sono ritornati in Libia. Attualmente sono solo alcune decine di vecchi pensionati.

    la LIBIA è un paese che:

    NOI ABBIAMO CREATO (LETTERALMENTE E IN OGNI SENSO POSSIBILE), CHE NOI ABBIAMO POPOLATO E SVILUPPATO, DOVE NOI CI ABBIAMO SPESO UN BORDELLO DI SOLDI CHE SE SPESI IN ITALIA AVREBBERO FATTO GRANDI COSE

    la Libia ci deve TUTTO, non ci ha dato NIENTE ,ha CACCIATO oltre 120.000 italiani che vivevano e lavoravano lì da generazioni, ha NAZIONALIZZATO le NOSTRE IMPRESE CHE STAVANO Lì, ci MINACCIA di bombardarci e ci costringe a ragalargli 5 MILIARDI di dollari senza motivo


    la verità è che noi italiani ormai siamo considerati da tutti (italiani che ci governano compresi) UNA MASSA DI STRONZI e se ne approfittano


     
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42 replies since 31/8/2008, 04:31   602 views
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