Animali in pericolo di estinzione

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    La Talpa toporagno cinese (Uropsilus soricipes Milne-Edwards, 1871) è un mammifero della famiglia dei Talpidae, endemico della Cina.

    Descrizione


    Questa talpa è simile a un toporagno per forma e dimensioni. Il muso è lungo. Le zampe, piccole e dotate di unghie curve e deboli, non sono adatte allo scavo.

    Distribuzione e habitat

    L'areale è ridotto a una piccola zona nel Sichuan centrale. L'habitat è la foresta.

    Abitudini

    Le abitudini della specie sono poco note. La struttura delle zampe fa ritenere che ricerchi il cibo al suolo e non scavando.

    Status e conservazione

    La IUCN red list classifica questa specie come in pericolo di estinzione.
    La Zoological Society of London, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera Uropsilus soricipes una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.

    Chinese-shrew-mole-specimens

     
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    La civetta del Malabar (Viverra civettina), conosciuta anche come civetta dalle grandi macchie del Malabar, è una civetta appartenente all'ordine dei Viverridi. Una volta comune lungo i tratti di bassopiani costieri dei Ghati Occidentali, negli stati indiani meridionali del Kerala e del Karnataka, la specie è divenuta rara già dagli inizi del XX secolo. È classificata come Criticamente Minacciata dalla IUCN. Le minacce maggiori per queste popolazioni isolate che sopravvivono in habitat marginali sono dovute al cambiamento dell'habitat in seguito alle pratiche della pastorizia e alla caccia accidentale con i cani. Chiamata jawad in malayalam, la lingua locale del Kerala, la specie è, secondo alcune fonti, difficile da mantenere in cattività per l'estrazione dello zibetto, una secrezione delle ghiandole anali di tutte le civette, usata nella medicina orientale e per aromatizzare le beedis (sigarette locali). Una caratteristica distintiva di questa civetta delle dimensioni di un piccolo cane è la presenza di una cresta di peli erettili neri sulla schiena, che corre dalle spalle fino alla punta della coda. Si nutre probabilmente di piccoli mammiferi, rettili, anfibi, pesci e uccelli. Come la maggior parte delle specie di civette, la civetta del Malabar è terrestre e notturna.

    ViveCiv2

     
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    La volpe di Cozumel è una specie di volpe ancora in attesa di un nome scientfico ed una descrizione accurata, criticamente minacciata di estinzione, o forse addirittura già estinta. Vive (o viveva) sull'isola messicana di Cozumel; come l'urocione delle Channel Islands, è una forma nana del'urocione, anche se raggiunge dimensioni maggiori rispetto a ell'affine specie delle Channel Islands, essendo grande circa 3/4 della specie di terraferma.

    Taxidermied_grey_fox

     
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    Zaglossus (Gill, 1877) è un genere di mammiferi monotremi appartenente alla famiglia dei Tachiglossidi, endemico della Nuova Guinea. Tutte le specie del genere sono indicate con il nome comune "echidna dal becco lungo".

    Descrizione

    La lunghezza è compresa tra 55 e 77 cm, il peso tra 5 e 16 kg. I maschi sono più grandi delle femmine. Le zampe sono muscolose e fornite di forti artigli adatti allo scavo. Gli aculei sono più corti di quelli dell’echidna dal becco corto, mentre il muso è più lungo, cilindrico e curvato verso il basso.

    Sistematica

    Comprende tre specie viventi e due estinte:

    * Zaglossus bruijni - Echidna dal becco lungo occidentale
    * Zaglossus attenboroughi - Echidna dal becco lungo di Sir David
    * Zaglossus bartoni - Echidna dal becco lungo orientale
    * Zaglossus robustus †
    * Zaglossus hacketti †

    240px-Long-beakedEchidna

     
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    L'Echidna dal becco lungo orientale (Zaglossus bartoni Thomas, 1907) è un mammifero monotremo appartenente alla famiglia dei Tachiglossidi. Assieme alle altre due specie viventi del genere Zaglossus, questo echidna vive in Nuova Guinea. In passato era considerato una sottospecie di Zaglossus bruijnii.

    Descrizione


    A differenza delle altre specie del genere le zampe anteriori sono dotate di cinque artigli e le posteriori ne hanno quattro. Il peso varia tra 5 e 10 kg, la lunghezza tra 60 e 100 cm: misure che ne fanno il più grande mammifero dell’ordine dei monotremi. Ha una folta pelliccia nera ed è priva di coda.

    Diffusione e habitat

    La specie è endemica dell'isola di Nuova Guinea, dove occupa zone ad altezza compresa tra 600 e 3200 mslm.

    Abitudini

    Si nutre essenzialmente di vermi terrestri, che si procaccia scavando il terreno con le robuste unghie. La specie è diurna.

    Status e conservazione [modifica]

    La IUCN considera la specie una sottospecie di Zaglossus bruijni, che è inclusa tra le 100 specie a maggior rischio di estinzione.

    Long-beakedEchidna

     
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    L'Echidna dal becco lungo di Sir David (Zaglossus attenboroughi Flannery e Groves, 1998) è un mammifero monotremo appartenente alla famiglia dei Tachiglossidi.
    Il nome della specie è stato dato in onore del noto naturalista e divulgatore David Attenborough, noto soprattutto per i documentari realizzati per la BBC.

    Descrizione


    La specie è la più piccola del genere: le dimensioni sono più vicine a quelle della echidna dal becco corto che alle altre specie di Zaglossus. Le zampe hanno cinque artigli. La pelliccia è folta e corta.

    Distribuzione e stato di conservazione

    La specie è stata descritta sulla base dell'esame di un solo individuo catturato nel 1961, tanto che si era pensato che la specie fosse estinta. Nel 2007, tuttavia, alcuni ricercatori della Zoological Society of London hanno esaminato tane e tracce che sembrano appartenere a Z. attenboroughi

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    PESCE GATTO GIGANTE DEL MEKONG



    Il pesce gatto gigante del mekong (Pangasianodon gigas) è il pesce dacqua dolce più grande del mondo. Può raggiungere i m m di lunghezza e vivere oltre i 15 anni. Alcuni esemplari pescati pesavano oltre 350 Kg.
    Ha un ciclo riproduttivo molto lento, e risale le zone più remote del Mekong per deporre le uova una volta all'anno.
    E erbivoro, ha la bocca priva di denti ed è innoffensivo e molto schivo.

    AquatottoGifu_mekonoonamazu

     
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    L'aluatta del Guatemala (Alouatta pigra Lawrence, 1933), in spagnolo saraguato, è un primate platirrino della famiglia degli Atelidi.

    Diffusione

    Vive in Messico sud-orientale (stati di Campeche, Chiapas e Quintana Roo: sono gli unici primati dello Yucatan), Belize e Guatemala settentrionale: è endemica della Selva Maya, una grande foresta pluviale al confine fra i tre stati.


    Dimensioni


    Misura circa un metro è mezzo di lunghezza, di cui poco più della metà spetta alla coda, per un peso che sfiora i 12 kg: queste misure ne fanno la più grande delle scimmie urlatrici ed uno dei primati autoctoni più grandi del Nuovo Mondo.

    Aspetto

    Il pelo è uniformemente nero, leggermente più lungo sulla gola rispetto al resto del corpo: in corrispondenza dei genitali, il pelo diventa bianco. I maschi hanno un caratteristico scroto di colore rosa, che è la principale caratteristica distintiva fra questa specie e la congenere Alouatta palliata, di cui la sottospecie mexicana è simpatrica con A. pigra.

    Dimorfismo sessuale


    I maschi sono molto più grandi delle femmine: basti pensare che il peso medio dei maschi è 11,4 kg, mentre quello delle femmine è di 6,5 kg.

    Abitudini

    Si tratta di animali sociali, che vivono in gruppi di 5-10 individui, quindi di dimensioni inferiori a quelli delle altre scimmie urlatrici: di questi, i due terzi sono adulti, distribuiti solitamente in rapporto maschi/femmine di 4:3. Un gruppo è solitamente composto da un maschio dominante e varie femmine coi propri cuccioli: a volte si trovano anche altri maschi subordinati, il cui ruolo è con tutta probabilità quello di difendere il gruppo in caso di pericolo. Pare che le dimensioni del gruppo siano inversamente proporzionali al numero di cuccioli portati con successo all'età adulta, a causa dell'alta probabilità di infanticidio da parte dei maschi subordinati.
    A volte si trovano maschi solitari o gruppi di giovani maschi apolidi: questi maschi possono usurpare il trono dei maschi dominanti oppure crearsi un nuovo gruppo. Li si trova spesso associati alla scimmia ragno Ateles geoffroyi.
    Rispetto alle altre scimmie urlatrici, ha abitudini più terricole: come le congeneri, tuttavia, questi animali sono piuttosto statici, passando circa il 70% del tempo a riposare ed il restante tempo a mangiare e dedicando solo una minima parte alla socializzazione. I lunghi periodi d'inattività di questi animali servono a dare all'intestino il tempo di digerire le foglie, poiché nelle scimmie urlatrici mancano molti adattamenti tipici degli animali erbivori.
    Rispetto alle altre scimmie urlatrici, in questi animali la densità per chilometro quadro è più bassa (al massimo 90 individui per km²): ogni gruppo difende il proprio territorio emettendo delle potenti vocalizzazioni (88 decibel a 5 m di distanza). Quando sono presenti più maschi, essi tendono a vocalizzare a turno, sicché ascoltando i canti di queste scimmie è possibile intuire con precisione il numero di maschi presenti nei vari gruppi: queste indicazioni sono fondamentali per un determinato gruppo, che in base al numero stimato di individui rivali può decidere o meno di confrontarsi fisicamente.

    Alimentazione

    Si tratta di animali esclusivamente erbivori: si nutrono principalmente di foglie, fiori e soprattutto di frutta. Sono infatti le specie più frugivore del genere Alouatta, e tendono a mangiare foglie solo qualora i frutti siano scarsi o difficili da reperire.

    Riproduzione

    Generalmente, solo il maschio dominante e pochi altri maschi ad un livello alto della scala gerarchica possono copulare: il ciclo estrale delle femmine dura 11-20 giorni, ma i giorni fertili sono in tutto 2-4.
    Prima dell'accoppiamento, il maschio annusa l'urina della femmina e ne lecca i genitali per verificare a che punto è il ciclo estrale: per dimostrare la propria predisposizione all'accoppiamento, ambedue i sessi cacciano ripetutamente la lingua dentro e fuori dalla bocca. Pare inoltre che le femmine possano incitare i maschi afferrando loro i peli della testa.
    La gestazione dura sei mesi, al termine dei quali viene partorito un unico cucciolo: quest'ultimo ha una colorazione argentata, che mantiene fino ai due mesi e mezzo d'età, quando viene rimpiazzata dal consueto mantello nero.
    Spesso i maschi commettono infanticidio: si pensa che lo scopo di questo gesto sia quello di limitare la troppa crescita dei gruppi, con conseguente impoverimento delle risorse. I piccoli restano con la madre per circa un anno: essa li difende strenuamente da ogni pericolo.
    La maturità sessuale viene raggiunta attorno ai 3-4 anni d'età: già a 4 mesi, tuttavia, lo scroto dei maschi può colorarsi di rosa.

    La speranza di vita di questi animali si aggira attorno ai 20 anni.

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    Il rospo dorato (Bufo periglenes Savage 1967) era un minuscolo anfibio che sino a poco tempo fa era diffuso in una ristretta area di foresta tropicale del Costa Rica centrale.

    La specie si è estinta nel 1989 a causa del riscaldamento globale. Infatti a causa della loro pelle umida e del fatto che iniziano la loro vita in acqua sono particolarmente suscettibili ai mutamenti del loro habitat che sembra dovuto all'innalzamento della fascia che nutre la foresta con la sua nebulosa atmosfera di acqua. Le montagne riscaldandosi fanno risalire la nebbia nella foresta al punto da prosciugare gli stagni dei rospi dorati.

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