Europa League: stagione 2013-14

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Fase a gironi: romani con Trabzonspor, Legia Varsavia e Apollon Limassol, viola con Dnipro, Paços Ferreira e Pandurii

    Fase a girone di Europa League: le 48 squadre qualificate sono state ripartite in 12 gruppi di 4 squadre. Passano il turno le prime due di ogni raggruppamento. Alla Lazio sono toccate Trabzonspor, Legia Varsavia e Apollon Limassol . Alla Fiorentina Dnipro, Paços Ferreira e Pandurii. Insomma, è andata bene. Ma del resto le due squadre italiane erano in prima fascia di merito e quindi non potevano comunque incrociare le corazzate Valencia e Tottenham.

    REAZIONI LAZIO: Parla tare — "Trabzonspor e Legia Varsavia sono squadre toste. Siamo i favoriti del girone, non ci nascondiamo, ma sono queste sono squadre da non sottovalutare".

    reazioni fiorentina: parla della valle — "Urna fortunata? È un girone accessibile, poi l'esperienza di ieri sera servirà molto alla nostra squadra, perchè abbiamo veramente rischiato, non bisogna sottovalutare nessuno". Il patron della Fiorentina, Andrea Della Valle, commenta così da Montecarlo a Sky, il sorteggio dell'Europa League. "Il Grasshopper mi sembra più di livello di queste squadre che incontreremo. Ieri abbiamo sofferto un po'. Ma la squadra l'abbiamo, giocatori di livello internazionale ne abbiamo parecchi, siamo fiduciosi. Un portiere diverso? Indubbiamente si respira un po' di critica, sono settimane, ma come ha detto Montella il nostro portiere è Neto. Ha la pressione addosso, poco prima aveva salvato la gara con un'ottima parata, poi l'errore, ma il nostro portiere è lui, non ci voglio tornare sopra, abbiamo anche un ottimo secondo. Gomez nervoso? È arrabbiato perchè non riesce a segnare. È questione di poco, si sbloccherà".

    girone a — Valencia (Spa), Swansea (Ing), Krasnodar (Rus), San Gallo (Svi)

    girone B — Psv Eindhoven (Ola), Dinamo Zagabria (Cro), Chrornomorets (Ucr), Ludogortes (Bulg).

    girone c — Standard Liegi (Bel), Salisburgo (Aut), Elfsborg (Sve), Esbjerg (Dan).

    girone d — Rubin Kazan (Rus), Wigan (Ing), Maribor (Slo), Waregem (Bel).

    girone e — FIORENTINA, Dnipro (Ucr), Paços Ferreira (Por), Pandurii (Rom).

    girone f — Bordeaux (Fra), Apoel (Cip), Eintracht Francoforte (Ger), Maccabi Tel Aviv (Isr).

    girone g — Dinamo Kiev (Ucr), Genk (Bel), Rapid Vienna (Aut). Thun (Svi).

    girone h
    — Siviglia (Spa), Friburgo (Ger), Estoril (Por), Slovan Liberec (Rep. Cec).

    girone i — Lione (Fra), Betis (Spa), Vitoria Guimaraes (Por), Rijeka (Cro).

    girone j — LAZIO, Trabzonspor (Tur), Legia Varsavia (Pol), Apollon Limassol (Cip).

    girone K — Tottenham (Ing), Anji (Rus), Sheriff (Mol), Tromso (Nor).

    girone l
    — Az Alkmaar (Ola), Paok (Gre), Maccabi Haifa (Isr), Shakhter (Kaz).
     
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  2. the.hangman
     
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    le italiane dovrebbero passeggiare . . . ma ahimè memore degli ultimi anni non aggiungo altro
     
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    ci sono squadre che non ho mai sentito nominare!
     
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    Che merda quest'anno la EL, mamma mia :hihi:
    Guardando il tabellone ho l'impressione che i quarti siano praticamente già scritti, ma non voglio sottovalutare l'idiozia delle italiane in Europa...
     
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    Ah sarebbero capaci di farsi buttare fuori
     
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  6. Bottigliå
     
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    la cosa più triste è che al 80% non vincerà nessuna di queste squadre
     
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    O vincerà il Valencia, o qualche squadra retrocessa dai gironi di CL
     
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    Petkovic tiene in panchina quattro titolari ma vince senza problemi l'esordio in Europa League: per Hernanes dopo il gol anche un palo. Decisivo il 18enne alla prima da titolare

    Si era raccomandato tutta la settimana Petkovic di non cominciare a pensare al derby di domenica, ma è lui il primo a farlo, giocando l’esordio stagionale in Europa League senza Ledesma, Lulic, Candreva e Klose. Ha avuto ragione su tutta la la linea: titolari riposati, morale alto, e primi tre punti in Coppa, grazie all’1-0 firmato Hernanes sul Legia Varsavia, buona squadra che però ha creato più problemi con i suoi tifosi in giro per Roma che con i giocatori all’Olimpico. E confortanti risposte, oltre che dal solito Hernanes (che domenica era squalificato, quindi non aveva bisogno di tirare il fiato), da Balde Diao Keita, il 18enne senegalese cresciuto nel Barcellona al debutto da titolare dopo il minutino d’esordio domenica col Chievo.

    RITMI LENTI — La Lazio parte senza forzare, la prima accelerata arriva poco prima di metà tempo, un tiro di Ederson rimpallato, con conseguente tiro dalla bandierina che sibila vicino allo specchio. Il Legia fa ancora meglio, almeno nella prima frazione: Cavanda non sale quando dovrebbe, tenendo in gioco Kosecki, che controlla con il petto e calcia il pallone prima che ricada a terra, tutto davvero molto bello inclusa la risposta di Marchetti. Un paio di minuti dopo il giovane Kosecki (figlio d’arte: il padre Roman ha giocato con Galatasaray, Nantes e Atletico Madrid, ha sfidato Boniek come presidente della federcalcio polacca e ora gli fa da vice) ci riprova, palla fuori di poco, ma con Marchetti vigile. Ma la Lazio, nonostante tutto, sembra in controllo della gara.

    GOL E OCCASIONI — Dopo 7’ di ripresa il ragazzino Keita si inventa il vantaggio, lasciandolo firmare a Hernanes: ottimo spunto sulla sinistra, preciso cross dal fondo, colpo di testa vincente, e tutti a festeggiare l’attaccante promosso a suon di gol e super prestazioni dalla Primavera. Ritmi bassi, classe diversa tra le due squadre: tempo un quarto d’ora e il brasiliano sfiora 2-0 e doppietta saltando due avversari prima di centrare il palo con un destro dalla lunetta dell’area. Il sussulto successivo è del connazionale Ederson, doppio passo e diagonale sul fondo, appena prima di lasciare il posto a Ledesma. Poi entra anche Novaretti, al posto di Keita (ovazione) e pure lui sfiora il gol, con un colpo di testa su calcio d’angolo, quando tutti già pensavano al derby (striscione poco simpatico nei confronti del sindaco Marino, che si era dichiarato simpatizzante della Roma), e visto risultato e andamento della gara potevano anche permetterselo.


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    Rodriguez, Matos e Giuseppe Rossi firmano il successo, a tre anni e mezzo dall'eliminazione contro il Bayern Monaco

    L'aspettavano da tre anni e mezzo, l'Europa. L'ultima volta fu una vittoria senza sorrisi, la Fiorentina passò col Bayern Monaco ma non bastò per avanzare ai quarti di finale Champions. Quella fu una fine, questo un nuovo inizio: Viola batte Pacos de Ferreira 3-0, i portoghesi che chiudono la classifica del loro campionato. Il primo a segnare è Gonzalo Rodriguez, alla mezz'ora, con un colpo (di testa) abitudine anche della passata stagione. Stavolta Gonzalo si ripete da azione d'angolo: Rossi batte teso e a girare, lui sbuca e fissa il vantaggio.

    montella cambia — Rossi, appunto: è Pepito il pilastro su cui, ancora di più, poggia la Fiorentina priva di Cuadrado e Gomez, e Pepito risponde. Montella sceglie Joaquin in avanti e l'indicazione può valere anche per il campionato. E' lo spagnolo ex Malaga la prima scelta dell'allenatore (anche se col Pacos non ha certo brillato, anzi) preferito a Iakovenko e Rebic (in realtà inutlizzabile in Europa perché fuori lista). Rossi e Joaquin si scambiano spessissimo di posizione, così come Borja Valero e Mati Fernandez: il primo parte sulla trequarti, il secondo interno della mediana. Altra soluzione che si rivedrà già domenica a Bergamo, quando mancherà lo squalificato Pizarro, col Pacos titolare e pure capitano.

    che matos — Nel primo tempo bene Mati, che trovi un pò ovunque, e Tomovic-Ambrosini che viaggiano sulla destra (più timido Alonso dall'altra parte). E' su questa fascia che nasce il primo gol, con l'angolo di Rossi e la deviazione di Rodriguez. Nella ripresa annullato il gol in spaccata a Joaquin, il 2-0 arriva col tocco di Matos, entrato da meno di un minuto, su stop e cross di Borja Valero, tra i migliori: l'esultanza del baby brasiliano, classe '93, è super, maglietta tolta e corsa sotto la Fiesole. In tribuna applaudono anche Andrea Della Valle e l'infortunato Gomez. Chissà che Matos non diventi uno degli uomini in più a disposizione di Montella (omaggiato con i cori della curva). Tris a giro di Rossi su azione avviata da Mati Fernandez e rifinita da Aquilani. Portoghesi battuti senza troppa fatica, tra qualche ora la testa viola sarà già all'Atalanta.


    Incredibile...entrambe le squadre hanno vinto
     
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    Villas Boas vince 2-0 in casa dell'ex squadra di Eto'o: gol di Defoe e Chadli. Gli spagnoli passano nel finale contro il Kuban. Vittorie per Siviglia, Wigan, Swansea, Psv e Eintracht

    Il quadro completo del secondo turno della fase a gironi di Europa League (Segui live i risultati in tempo reale) / (Guarda le classifiche di tutti i gironi)

    gruppo a
    Swansea-San Gallo 1-0
    Vittoria di misura dello Swansea contro un San Gallo che avrebbe meritato di più. Gli svizzeri sbagliano un rigore con Karanovic nel primo tempo e vengono infilati da Routledge nella ripresa. I gallesi volano in testa da soli a punteggio pieno.
    Kuban-Valencia 0-2
    Gli spagnoli faticano nel primo tempo, poi passano in Russia con i gol di Paco Alcacer e Feghouli nella ripresa. Sono i primi tre punti per la squadra di Dukic, sconfitta 3-0 in casa dallo Swansea all'esordio.

    gruppo b
    Ludogorets-Dinamo Zagabria 3-0
    I bulgari del Ludogorets travolgono la Dinamo Zagabria e volano in testa al girone B a quota 6 punti. Decidono i gol di Juninho Quixada, Misidjan e Dyakov.
    Chornomorets-Psv 0-2
    Il Psv, battuto all'esordio dal Ludogorets, si rilancia con il 2-0 sul Chornomorets. In vantaggio al 13' con Depay, gli olandesi chiudono la partita a 3 minuti dalla fine, con Jozefzoon.

    gruppo c
    Esbjerg-Salisburgo 1-2
    Il Salisburgo vince in Danimarca e comanda il girone C a punteggio pieno: decisiva la doppietta di Alan.
    Elfsborg-Standard Liegi 1-1
    L'Elfsborg passa con una prodezza di Claesson, ma viene ripreso nel secondo tempo da Mujangi. Ambo le squadre rimangono in coda con 1 punto a testa.

    gruppo d
    Rubin Kazan-Zulte Waregem 4-0
    Larga vittoria dei russi: a segno, tutti nella ripresa, Duplus (autogol), Eremenko, Ryazantsev e Natcho. E' la seconda vittoria per il Rubin Kazan, dopo il 2-5 rifilato al Maribor.
    Wigan-Maribor 3-1
    Il Wigan batte il Maribor ed è secondo a quota 4. Gli inglesi colpiscono due volte nel primo tempo, con Powell e Watson, su due assist del nazionale cileno Beausejour. Il Maribor si fa sotto nella ripresa (gol di Tavares), ma nel finale chiude i conti il promettente Nick Powell, classe '94 di proprietà del Manchester United, con una splendida giocata personale.

    gruppo e
    Dnipro-Fiorentina 1-2
    Paços Ferreira-Pandurlii 1-1
    Risultato che sorride alla Fiorentina, da sola in testa a quota 6. Portoghesi e romeni fermi con un punto a testa.

    gruppo f
    Apoel Nicosia-Eintracht 0-3
    L'Eintracht vince senza difficoltà e comanda il girone (6 punti). Decidono l'autorete di Alexandrou e i gol di Lakic e Jung.
    Bordeaux-Maccabi Tel Aviv 1-2
    Colpaccio del Maccabi contro un Bordeaux incapace di gestire il vantaggio di Jussie a inizio ripresa. Gli israeliani ribaltano lo score con Itzhaki e Micha.

    gruppo g
    Rapid Vienna-Dinamo Kiev 2-2
    Primo punto per Rapid Vienna e Dinamo Kiev, ma per gli ucraini è una beffa: in vantaggio per 2-0 alla mezz'ora (Yarmolenko e autogol di Dibon), si fanno riprendere da Burgstaller e Trimmel, a segno al 94'.
    Genk-Thun 2-1
    Il Genk resta a punteggio pieno grazie alla vittoria per 2-1 sul Thun. Decidono i gol di Gorius e Vossen. Inutile il gol di Martinez per gli svizzeri, a tempo scaduto.

    gruppo h
    Siviglia-Friburgo 2-0
    Seconda vittoria per il Siviglia. Il Friburgo crolla nella ripresa: decidono il rigore di Perotti (espulso Diagne nell'occasione) e il gol di Bacca a tempo scaduto.
    Slovan Liberec-Estoril 2-1
    Al secondo posto del girone c'è lo Slovan Liberec, che sale a quota 4 grazie ai gol di Sural e Kovac che stendono l'Estoril.

    gruppo i
    Lione-Victoria Guimaraes 1-1
    Il Lione stecca in casa contro il Victoria Guimaraes. I francesi, in crisi in campionato (3 vittorie in 8 partite), agguantano il secondo pari con una rete di Gonalons nella ripresa. I portoghesi, a segno nel primo tempo con Maazou, rimangono in testa a quota 4.
    Rijeka-Betis Siviglia 1-1
    Stesso risultato nell'altro incontro del girone. Croati in vantaggio con Benko e immediata risposta di Cedric.


    gruppo j
    Legia Varsavia-Apollon Limassol 0-1
    Colpo a sorpresa dei ciprioti: passano in Polonia con gol di Sangoy (che in precedenza aveva anche sbagliato un rigore) e si portano a un punto da Lazio e Trabzonspor.
    Trabzonspor-Lazio 3-3 (

    gruppo k
    Tromso-Sheriff Tiraspol 1-1
    Tromso in vantaggio con Ondrasek, pari di Thuran a un quarto d'ora dalla fine.
    Anzhi-Tottenham 0-2
    Defoe e Chadli, a segno nel primo tempo, firmano la vittoria degli Spurs in casa dell'ex squadra di Eto'o. Villas Boas vola così in testa al gruppo a punteggio pieno.

    gruppo l
    Az Alkmaar-Paok 1-1
    Dimitris Salpingidis regala in extremis il pareggio al Paok in casa dell'Az Alkmaar. L'attaccante, entrato da una decina di minuti, segna l'1-1 al 93', in risposta al vantaggio olandese firmato da Gouweleeuw. Paok e Az Alkmaar rimangono in testa a braccetto, a quota 4 punti.
    Shakhter K.-Maccabi Haifa 2-2
    Pari anche nell'altro incontro del gruppo, con lo Shakhter che chiude il primo tempo avanti 2-0 (Finonchenko, Tarasov) e si fa rimontare nella ripresa (gol di Rayo e Turgeman).


    Edited by Shagrath82 - 4/10/2013, 16:23
     
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    Nella terza giornata della fase a gironi la squadra di Montella parte male ma chiude in fretta la pratica: dopo 34' ha già messo in cassaforte risultato e match. E la qualificazione è dietro l'angolo

    La Fiorentina si mangia il Pandurii (3-0) con largo anticipo e festeggia due volte. Primo perché aggiudicarsi la terza partita su tre in Europa League è comunque una soddisfazione, al di là del nome dell'avversario, e secondo perché il tris di vittorie consegna di fatto la qualificazione alla squadra di Montella, che ha comunque ancora tre gare da giocarsi in questa fase a gironi. Stasera i viola confermano il primato nel girone E, con tre punti di vantaggio sul Dnipro che ha battuto 2-0 il Paços Ferreira.

    turnover — Montellà dà spazio al turnover, anche sull'onda dell'adrenalina della recente vittoria in rimonta sulla Juventus. E così oltre allo squalificato Pizarro e agli infortunati Ambrosini e Gomez rinuncia per scelta anche a Rossi, fra gli altri. In una squadra tutta straniera, intorno a Rodriguez piazza Compper e Tomovic, con un centrocampo che abbina qualità e quantità con Borja Valero, Bakic, Mati Fernandez e Alonso, mentre davanti lancia Iakovenko per la prima volta titolare insieme all'esperto di Coppa, il ventenne brasiliano Matos, e al montante Joaquin, autore di una rete straordinaria.

    joaquin&matos — I gol del primo tempo portano la loro firma: al 26' sblocca il risultato lo spagnolo, che dopo uno... slalom speciale fra due difensori e portiere appoggia in rete di destro a porta vuota. E da un'azione personale nasce anche il raddoppio, al 34': Matos affonda la falcata, arriva in area, prima si fa stoppare da Stanca, poi danza intorno alla palla fino a ubriacare il portiere e il difensore Christou, e trova lo spiraglio giusto con un tocco lieve, di precisione. E' la sua seconda rete in Europa League. E per la Fiorentina la gara diventa una passeggiata di salute, dopo un inizio più difficoltoso e non molto incoraggiante. Tanto che le prime tre azioni sono di marca romena, con una traversa colpita da Eric Pereira dopo neanche 3', una gran parata di Neto su Ungurusan all'8' e un destro che sibila di poco alto, sempre firmato Ungurusan, al 16'. Insomma il Pandurii era partito forte, grazie a un attacco che non a caso è il più prolifico del campionato romeno (in campionato è al quarto posto, a 5 punti dalla capolista Steaua). Poi Joaquin ha acceso la luce, e da lì tutto è cambiato per i viola.

    tris — La ripresa si apre con un paio di cambi nella formazione romena, mentre la Fiorentina riparte con lo stesso undici. Dopo un quarto d'ora Alonso manda di poco alto con un sinistro dal limite, Montella richiama Matos inserendo Cuadrado, ma la partita è ormai un'asse inclinata verso il successo viola, complice il progressivo svaporare dal match dei romeni. Una standing ovation accompagna l'uscita dal campo di Gonzalo Rodriguez, al suo posto entra Roncaglia. Il tris porta la firma di Cuadrado: al 24' infila un destro tagliente da posizione angolata, complice uno Stanca non impeccabile nell'occasione. L'ultima sostituzione è per Borja Valero, sostituito da Aquilani al 28', primo e unico italiano in campo. Suo è l'assist per Iakovenko, che colpisce però la traversa con un colpo di testa da posizione ravvicinata. Sfiora la doppietta Cuadrado, che al 90' colpisce l'interno di un palo ma il pallone non varca la linea bianca. La Fiorentina può così concentrarsi sui prossimi impegni del campionato: dopo la gara col Chievo, riceverà al Franchi il Napoli nel turno infrasettimanale, quindi sarà ospite del Milan, prima del prossimo impegno europeo, in casa del Pandurii.
     
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    Netta supremazia biancoceleste, ma in attacco non segna più nessuno e nella ripresa il calo è vistoso. Ederson di testa a porta vuota spara alto, Hernanes sfiora il gol. Klose in tribuna

    La Lazio non è più capace di fare gol. Lo 0-0 di Nicosia, che non mette a rischio la qualificazione in Europa League (Lazio seconda a 5 punti dietro il Trabzonspor), lascia segnali poco incoraggianti. Un primo tempo dominato senza concretizzare la serie di occasioni create poteva trasformarsi in beffa nel finale della partita, quanto la voglia di vincere è stata sostituita da una stanchezza evidente e l'Apollon in contropiede ha rischiato addirittura di vincerla. Per Petkovic poche le note positive: bene Keita nel primo tempo e incoraggiante la voglia (senza costrutto finale, però) di Ederson ed Hernanes. Ma a questa Lazio manca la zampata finale. E senza quella...

    niente miro — Dopo il ko disarmante con l'Atalanta Petkovic riparte dalle certezze: Ledesma e Gonzalez a centrocampo, riecco Radu dopo due mesi. Mancano all'appello Candreva (febbre) e Lulic (out 3 settimane) e niente Klose, rimasto in tribuna. In campo ci sono Hernanes e davanti Ederson e Keita con Floccari.

    sfortuna — I numeri aiutano a leggere il primo tempo: 7-0 i corner, 54-46 la percentuale del possesso palla, 8-2 i tiri in porta. Tutto a favore della Lazio, che si mangia le mani però per non essere riuscita a concretizzare una superiorità evidente. L'Apollon è consapevole della differenza di tasso tecnico e fa quel che può: tutti dietro la linea della palla, pressing a tutto campo e speranze affidate alle frecce Sangoy e Papoulis. Il giochino funziona all'inizio, con un paio di brividi per la difesa creati da un pasticcio di Cavanda prima e da un errore di Ederson poi. La Lazio prende le misure, inizia a macinare gioco a centrocampo e fa valere le qualità dei singoli con occasioni a ripetizione. Da circoletto rosso il gol divorato da Ederson 28': angolo di Keita, Radu spizza e il brasiliano arriva all'impatto col pallone con la testa a un metro da una porta spalancata. Palla alta. Ancora: al 40' Ederson scappa a destra, cross teso sul quale Bruno Vale esce a vuoto, Hernanes prende palla, si libera di Stylianou e calcia col sinistro: palla fuori di un niente. Prima e dopo occasioni per Floccari, Ledesma, Cana e ancora Ederson ed Hernanes. Niente da fare. Una Lazio padrona (ma che bravo Keita, imprendibile finché non è scemato con la squadra) non concretizza e al riposo si va sullo 0-0.

    spuntati — Nella ripresa il primo corner cipriota vale il primo grosso brivido laziale: Floccari di testa colpisce e mette in corner, ma la palla sfiora il palo alla destra di Marchetti. Siamo al 4' e l'occasione dà la sveglia ai biancocelesti, che ricominciano: Gonzalez calcia al 6' di un soffio fuori, Vale para su Novaretti all'8. Centrocampo ingolfato e troppa fretta in più di qualche biancoceleste fanno il gioco dell'Apollon: al 12' Papoulis approfitta di un rinvio sberciato da Cavanda e sfiora la traversa. Un canovaccio che non muta e che permette col tempo di guadagnare fiducia ai giocatori dell'Apollon, la cui intensità nel pressing, se possibile, aumenta mettendo in difficoltà Ledesma e soci ancora con Sangoy e Papoulis. Petkovic prova a inserire (siamo al 25') Perea per Floccari. Servirebbe cattiveria e killer instinct, alla Lazio, per chiuderla. Invece si procede al piccolo trotto, seppur sempre nella metà campo cipriota. La sensazione è quella di più di qualche uomo stanco e privo della indispensabile lucidità. E così all'ennesimo contropiede Novaretti salva su Roberto lanciato in area. La Lazio rischia la beffa. A 10 minuti dalla fine tocca a Felipe Anderson per Keita. Un ingresso prezioso: in campo si avverte subito la scossa per l'assalto finale e Ledesma serve ad Hernanes una palla preziosa sprecata calciando fuori, poi Anderson dà ad Ederson, che pasticcia e perde palla al limite dell'area. Niente da fare, la Lazio non sa più far male e rischia su contropiede al 42': Meriem calcia fuori e salva Marchetti. Sarebbe stato troppo.
     
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    Terza giornata:gli Spurs piegano 2-0 lo Sheriff, ma Lamela non sfrutta la chance. Il Paok vince in rimonta: lo slovacco disastroso dal dischetto. Ai francesi basta Grenier, continuano a sorprendere i bulgari del Ratzgrad che restano a punteggio pieno

    Se un tifoso della Roma ha acceso per caso la tv alle ore 19 italiane sintonizzandosi con la lontana Moldova, avrà pensato (ancora una volta in questa stagione) che spesso ci si lamenta a prescindere. E a torto. Sheriff-Tottenham, valida per la terza giornata di Europa League, poteva essere la partita del rilancio per due stelle: Adebayor e Lamela. Il primo finisce per restare a guardare dalla panchina la vittoria dei suoi compagni (2-0), il secondo, ex giallorosso rimpianto al momento della cessione milionaria, la guarda praticamente dal campo per un'ora. E fallisce clamorosamente il test contro una squadra modesta. Erik non fa nulla in 61 minuti e chi lo sostituisce (Chadli) si dà molto più da fare. Per sua fortuna gli Spurs vincono lo stesso con un'incornata di Vertonghen e un tiro da fuori di Defoe aiutato da una deviazione. Gli orfani di Bale sono tra i favoriti di questa Europa League, in attesa che venga invasa dalle 8 eliminate di Champions, e per ora non snobbano la competizione.

    le grandi — Le big rispondono quasi tutte presente. Il Lione (sebbene sia un po' un azzardo definirlo ancora una big visto il graduale declino...) supera di misura il Rijeka grazie a una rete di Grenier al 21' della ripresa, ottiene il primo successo europeo della stagione e conquista il primato del proprio girone in compagnia del Betis. Il Siviglia (gruppo H) soffre sul campo dello Slovan Liberec ma la rete di Vitolo a due minuti dal termine vale l'1-1 e la conferma in vetta, mentre il Valencia ne fa addirittura cinque al San Gallo e balza a quota 6, a -1 dallo Swansea capolista del girone A, fermato proprio allo scadere dal Kuban dopo il gol di Michu. E big va considerato anche il Ludogoretz Razgrad, squadra bulgara di una cittadina di 70mila abitanti che battendo 1-0 in trasferta il Chernomorets Odessa, vola a punteggio pieno nel girone del Psv (0-0 a Zagabria). Per ora solo Fiorentina, Tottenham, Salisburgo e Eintracht Francoforte (2-0 al Maccabi Tel Aviv, in gol i talentuosi Kadlec e Meier), viaggiano alla stessa velocità.

    gol e rigori — Sotiris Ninis non ha lasciato un gran ricordo a Parma, che ne detiene ancora il cartellino. Per una volta lascia il segno, anche nel tabellino: suo il gol del momentaneo 2-2 (facile facile, di testa a due passi dalla porta) nella splendida rimonta del Paok Salonicco contro il Maccabi Haifa. Quello che sorprende di più in Grecia, però, è un record negativo: lo batte Miroslav Stoch, che sbaglia due rigori in 6 minuti, uno al 39' e l'altro al 45' del primo tempo, facendoseli parare entrambi. Per sua fortuna due errori non decisivi: lo slovacco ha vinto il Fifa Puskas Award per il miglior gol del 2012, stavolta passerà alla storia per altro. Non sono ancora arrivati in Italia e chissà se mai ci arriveranno Yarmolenko e Konoplyanka, praticamente gli unici spauracchi dell'Ucraina nello spareggio mondiale con la Francia: bellissimo il gol del vantaggio del primo (gran tiro da fuori) nel 3-0 della Dinamo Kiev al Thun, risultato che vale il sorpasso al secondo posto, il secondo regala il 2-0 al Dnipro contro il Pacos Ferreira (gruppo Fiorentina).
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Kuban Krasnodar 1 - 1 Swansea City
    FC Sankt Gallen 2 - 3 Valencia
    Ludogorets 1 - 1 FK Chornomorets
    PSV 2 - 0 Dinamo Zagreb
    Esbjerg fB 1 - 0 IF Elfsborg
    Standard Liegi 1 - 3 Red Bull Salisburgo
    Rubin Kazan 1 - 0 Wigan Athletic
    NK Maribor 0 - 1 Zulte Waregem
    Dnipro 1 - 2 Fiorentina
    FC Paços 1 - 1 Pandurii Târgu-Jiu
    APOEL Nicosia 2 - 1 Bordeaux
    Maccabi Tel Aviv4 - 2 Eintracht Francoforte
    Rapid Vienna 2 - 2 Racing Genk
    FC Thun 0 - 2 Dynamo Kiev
    Siviglia 1 - 1 Slovan Liberec
    GD Estoril Praia0 - 0 Friburgo
    NK Rijeka 1 - 1 Lione
    Vitória 0 - 1 Betis Siviglia
    Legia Varsavia 0 - 2 Trabzonspor
    Lazio 2 - 1 Apollon Limassol
    Tromsø IL 0 - 1 Anzhi Makhachkala
    Tottenham 2 - 1 Sheriff Tiraspol

    ci sono squadre che non riesco nemmeno a immaginare da dove provengano
     
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    chi ha fatto i gol della Lazio? :timido:
     
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