Champions League stagione 2014-15

Le due favorite vincono in trasferta e ipotecano la qualificazione. Finiscono pari le altre gare: 1-1 anche in Aalborg-Apoel Nicosia e Slovan Bratislava-Bate Borisov

20 agosto 2014 - Milano
Nessuna sorpresa nelle gare d’andata del quarto turno preliminare di Champions: i colpi più importanti li mettono a segno le squadre più blasonate, Porto e Zenit, che con i successi in trasferta sui campi di Lilla e Standard Liegi ipotecano la qualificazione. Partono in leggero vantaggio Apoel Nicosia, Bate Borisov e Celtic al ritorno dopo i pari con gol fuori casa (1-1) contro Aaalborg, Slovan Brastislava e Maribor. Ecco il resoconto delle 5 gare.
AALBORG-APOEL NICOSIA 1-1 — Thomsen (Aa) al 16' p.t., Vinicius (AN) al 9' s.t.
L’Apoel Nicosia si avvicina al ritorno in Champions dopo gli storici quarti di finale raggiunti nel 2012. In Danimarca i ciprioti soffrono e vanno anche sotto al 16’ dopo una bella azione di Kristensen conclusa dal gol del 21enne Thomsen. Al 9’ della ripresa, però, arriva il pari di Vinicius al primo tiro in porta della partita degli ospiti: l’asse Mario Sergio-Tiago Gomes costruisce, il brasiliano conclude con un perfetto inserimento a centro area. L’Aalborg subisce il contraccolpo e non costruisce più nulla fino alla fine.

LILLA-PORTO 0-1 — Herrera al 16' s.t.
Il Porto fatica come previsto in Francia ma ottiene un successo che ne mette in cassaforte la qualificazione. Nel primo tempo Jackson Martinez riceve pochi palloni giocabili e, quando viene servito in area al 28’ da Ruben Neves, si fa trovare impreparato. Così sono i transalpini a rendersi pericolosi due volte con Corchia: l’esterno destro sfiora il palo al 35’, poi sciupa un’occasione clamorosa al 45’ calciando prima addosso al portiere e poi alto. Nella ripresa l’ingresso di Tello smuove le acque: al 16’ è suo il cross che dà il la all’azione dell’1-0 con il colpo di testa di Martinez respinto dal portiere e il tap-in vincente del messicano Herrera.

MARIBOR-CELTIC 1-1 — McGregor (C) al 6' p.t., Bohar (M) al 14' p.t.
E’ la gara più emozionante della notte di Champions. Scozzesi in vantaggio al 6’: incursione in area di Berget, conclusione ravvicinata respinta da Handanovic, tap-in vincente di McGregor. Pari immediato degli sloveni: al 14’ splendida verticalizzazione di Filipovic per Tavares che viene atterrato, sulla traiettoria del passaggio si inserisce Bohar che insacca a tu per tu col portiere. Celtic ancora pericoloso al 21’ e stavolta Filipovic è protagonista da difensore aggiunto salvando sulla linea sul colpo di testa di Mulgrew. Comico, invece, l’involontario salvataggio sulla linea di Johansen che, girato di spalle, toglie dalla porta un gol fatto del compagno Van Dijk. Nella ripresa è il Maribor ad andare più vicino al vantaggio con Brahimi: prodezza di Gordon sul suo colpo di testa.

SLOVAN BRATISLAVA-BATE BORISOV 1-1 — autorete di Jablonsky (S) al 44' p.t., Vittek (S) al 35' s.t.
Vi ricordate di Robert Vittek? Segnò una doppietta all’Italia nel Mondiale 2010 chiuso con 4 reti all’attivo. Il vizio del gol non l’ha perso: è grazie al suo diagonale all’80’ che lo Slovan si salva e conserva una possibilità di qualificarsi ai gironi di Champions. E’ il Bate a fare la partita nel primo tempo: Krivets colpisce una traversa clamorosa al 26’ su calcio di punizione, poi viene ammonito per simulazione. Dopo un’altra occasione per Rodionov, il vantaggio arriva al 44’ su autorete: cross di Krivets e Jablonsky fa la frittata nel tentativo di anticipare lo stesso Rodionov. Nella ripresa i bielorussi sembrano accontentarsi e vengono puniti da Vittek che poi si vede annullare la doppietta poco più tardi per evidente posizione di fuorigioco.

STANDARD LIEGI-ZENIT 0-1 — Shatov al 16' p.t.
Stavolta i russi non commettono l’errore di Limassol (dove persero nell’andata del terzo turno preliminare) e in Belgio entrano in campo con l’approccio giusto dando spettacolo soprattutto nel primo tempo. Bellissima l’azione del gol al 16’: cross di Criscito, Danny con uno stop di petto a seguire mette in movimento Hulk, cross basso del brasiliano per Shatov che non sbaglia. Poi ancora lo scatenato Hulk (migliore in campo e fermato due volte fermato da Kawashima), Rondon (traversa) e Danny (palo) vanno vicinissimi al raddoppio. Anche lo Standard crea un paio di pericoli: Watt non approfitta di un grave errore di Fayzulin (56’), Lodygin salva su Louis (84’).

Champions, Ludogorets: Cosmin Moti eroe. Il difensore para due rigori

Il romeno ex Siena è andato tra i pali contro la Steaua dopo l'espulsione del portiere ed è stato decisivo per la qualificazione dei bulgari ai gironi di Champions. Il presidente ha annunciato in diretta che gli intitoleranno una tribuna del nuovo stadio

28 agosto 2014 - Milano
Avevamo un eroe in casa e non lo sapevamo. Cosmin Moti ha giocato 5 mesi al Siena tra il 1° settembre 2008 e il 2 febbraio 2009. Ma nei 169 minuti di Serie A che gli concesse Marco Giampaolo si limitò a fare il difensore, il ruolo per cui in teoria è pagato anche dal Ludogorets. Nella notte in cui i bulgari accedono per la prima volta ai gironi di Champions, a scrivere la storia è proprio il 30enne calciatore romeno che indossa i guanti, va in porta e para due rigori che fanno fuori la Steaua Bucarest.

il fatto — L'antefatto è l'espulsione di Stojanov a un minuto dal termine dei supplementari, guadagnati anche questi "eroicamente" con un gol pazzesco di Wanderson al 90'. La sua prodezza, però, finirà per passare in secondo piano grazie a quelle incredibili di Moti. Georgi Dermendzhiev, tecnico del Ludogorets, ha già finito i cambi e così decide che ad andare in porta debba essere il difensore. Che indossa i guanti e la maglia numero 91 del portiere di riserva, Ivan Cvorovic. Nemmeno il tempo di rendersene conto e si va ai rigori. Moti va subito dal dischetto e segna, poi torna in porta. Si muove come Grobbelaar (o Dudek, se preferite) cercando di distrarre gli avversari: intuisce il primo tiro, poi para il secondo di Parvulescu rimediando all'errore precedente di Wanderson. Poi non sbaglia più nessuno fino al quattordicesimo penalty: calcia Rapa e Moti addirittura blocca il pallone in uno stile che ricorda Sylvester Stallone in "Fuga per la vittoria".

eroe — La notte di gloria di Moti non finisce qui: il romeno festeggia con i compagni sotto la curva dei tifosi del Ludogorets e va ad abbracciare Stojanov, il portiere espulso a un minuto dalla fine. Poi è il presidente Aleksandar Aleksandrov a rivelare che quelle prodezze saranno ricompensate con un premio speciale: "Intitolerò a Moti una tribuna dello stadio". Non il Vasil Levski di Sofia, dove il Ludogorets gioca le partite di Champions, e neppure la Ludogorets Arena di Razgrad, l'attuale impianto di 6 mila posti. Ma quello nuovo che verrà costruito a breve nella piccola città bulgara che andrà alla conquista d'Europa. Grazie (anche) a un difensore para-rigori.