Champions League stagione 2014-15

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  1. TheCaptain
     
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    A Bilbao come a Napoli si è giocato male. I gol sono arrivati per 3 errori enormi, ma tutti individuali e non di reparto/squadra. Il primo Maggio che vuole sfondare un blocco invece di girare attorno, il secondo con dormita di Albiol e uscita scellerata di Rafael, e il terzo Maggio che si addormenta, ma secondo me era fuorigioco tutta la vita.
    Detto questo non capisco alcune scelte insensate, come tenere fuori Zuniga visto che 4 giorni dopo a Genova ha giocato un'ottima partita. Tenere fuori Inler (anche se è fuori forma) per far giocare un Jorginho molto affaticato, sostituire Hamsik ecc ecc.
    Il mercato non può essere un'alibi, anzi non lo è. Anche con il passaggio del turno da qyuanto ho capito si andava acquistare solo un centrocampista di spessore e nulla più. Non si può alzare il budget stipendi per quest'anno.
    Comincio a pensare che Benitez sia un'allenatore abbastanza mediocre, almeno per quello che sta facendo vedere a Napoli, la squadra ha enormi problemi tattici, sia in fase di possesso palla che in fase di non possesso. Non si è capaci di fare un pressing come si deve (sia a trequarti campo che a metà campo), ma sopratutto non si riesce ad impostare un'azione come si deve. E la qualità dei giocatori è relativa, perchè Ventura fa giocare a calcio squadre come Torino e Bari davvero bene.
    Non c'è un singolo schema preimpostato (giocate a memoria) per uscire dalla difesa. L'unico "schema" è il taglio di Callejon (o comunque quello dell'esterno destro, vedi gol di De Guzman), per il resto è totale improvvisazione. Un pò troppo poco per un'anno e due mesi di lavoro.
    Sorrido alle parole "De Laurentis arrogante, pappone, si mette i soldi in tasca, presuntuoso ecc ecc". Basta vedere la storia degli ultimi anni, il bilancio del napoli, entrate e monte ingaggi.
     
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    Comincio a pensare che Benitez sia un'allenatore abbastanza mediocre, almeno per quello che sta facendo vedere a Napoli, la squadra ha enormi problemi tattici, sia in fase di possesso palla che in fase di non possesso. Non si è capaci di fare un pressing come si deve (sia a trequarti campo che a metà campo), ma sopratutto non si riesce ad impostare un'azione come si deve. E la qualità dei giocatori è relativa, perchè Ventura fa giocare a calcio squadre come Torino e Bari davvero bene.

    in generale sono d'accordo, ma qui hai calcato un po' troppo la mano. Ventura fa giocare le sue squadre in maniera organizzata, ma giocare bene è altro. Fare passaggi e retropassaggi per un quarto d'ora non è giocare bene. Che poi questo paradossalmente succede perchè i difensori del Napoli sono più scarsi tecnicamente di quelli del Toro, dai quali nasce l'azione.
    Io credo che un problema per il gioco del Napoli siano i trequartisti. Tutti con ottimi fondamentali, tutti ottimi individualisti, ma difficilmente giocano di squadra. Il regista d'attacco è Higuain, che dovrebbe fare altro. Mertens è bravissimo, ma la palla di tanto in tanto andrebbe passata. E' chiaro che se nessun reparto riesce ad impostare poi subisci nel piano del gioco.
    A parte che non riesco ancora a capire perchè non sia stato ripreso Reina, ma vabbeh.
     
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    A parte che non riesco ancora a capire perchè non sia stato ripreso Reina, ma vabbeh.

    €€€€€
     
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  4. TheCaptain
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 4/9/2014, 19:48) 
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    Comincio a pensare che Benitez sia un'allenatore abbastanza mediocre, almeno per quello che sta facendo vedere a Napoli, la squadra ha enormi problemi tattici, sia in fase di possesso palla che in fase di non possesso. Non si è capaci di fare un pressing come si deve (sia a trequarti campo che a metà campo), ma sopratutto non si riesce ad impostare un'azione come si deve. E la qualità dei giocatori è relativa, perchè Ventura fa giocare a calcio squadre come Torino e Bari davvero bene.

    in generale sono d'accordo, ma qui hai calcato un po' troppo la mano. Ventura fa giocare le sue squadre in maniera organizzata, ma giocare bene è altro. Fare passaggi e retropassaggi per un quarto d'ora non è giocare bene. Che poi questo paradossalmente succede perchè i difensori del Napoli sono più scarsi tecnicamente di quelli del Toro, dai quali nasce l'azione.
    Io credo che un problema per il gioco del Napoli siano i trequartisti. Tutti con ottimi fondamentali, tutti ottimi individualisti, ma difficilmente giocano di squadra. Il regista d'attacco è Higuain, che dovrebbe fare altro. Mertens è bravissimo, ma la palla di tanto in tanto andrebbe passata. E' chiaro che se nessun reparto riesce ad impostare poi subisci nel piano del gioco.
    A parte che non riesco ancora a capire perchè non sia stato ripreso Reina, ma vabbeh.

    Hai ragione. Mi è scappato quel bene che forse non centra nulla. Ma almeno c'è un'idea di gioco, bella o brutta che sia, ma c'è. Mazzarri un'idea di gioco la dava, brutta, a tratti pessima, ma 3-4 movimenti offensivi c'erano.
    Ora che i difensori del Toro siano tecnicamente più validi di quelli del Napoli ho i miei dubbi. Tranne Maggio che non è capace gli altri per essere difensori non sono malaccio. E a sinistra hai Ghoulam e Zuniga che tecnicamente sono validi.
    Non credo sia un problema di caratteristiche individuali, anzi tutt'altro. E' un problema di come sono messi in campo. Alla fin fine fare il gioco corto-lungo con il centravanti che viene a fare la sponda è cosa banale, da esordienti.
    Ma nessun reparto riesce ad impostare per mancanze tattiche e di gioco non per mancanza di giocatori e per le caratteristiche dei giocatori. Il Napoli è vero tecnicamente non è validissimo, ma non è una squadra di brocchi.
    Capitolo Reina: voleva almeno 4 milioni di ingaggio, fai tu. L'anno scorso il Napoli ne pagava la metà insieme al Liverpool.
     
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  5. Dude
     
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    oh finalmente qualcuno che dà la colpa a Benitez e non a De Laurentiis. il Napoli, come dice bene Cap, ha zero idee per sviluppare il gioco. si affida solo alle transizioni offensive (quelle sì giocate benissimo, ma anche Mazzarri le sa fare bene) e alle specialità della casa dei suoi attaccanti, che siano il tiro da fuori o il taglio in area. è una squadra in cui l'unico regista che veramente "vede" il gioco e non si limita a distribuire i palloni (Jorginho) viene sacrificato con un lavoro a tutto campo da portatore d'acqua. anziché giocare un 4-3-3 con un frangiflutti "tattico" e Jorginho e Hamsik allineati, per valorizzare le caratteristiche di entrambi (uno tesse la tela e l'altro ha campo per inserirsi) si ostina a far partire Hamsik da una posizione nella quale è assolutamente inutile, perché Hamsik non è uomo da ultimo passaggio, semmai uno che l'ultimo passaggio lo deve ricevere, ma non c'è nessuno in grado di farglielo.
     
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    Anche io vedrei bene il Napoli col centrocampo a 3, Hamsik è decisamente più un interno che un trequartista, spesso infatti più che fluidificarla finisce per impantanarla, mentre Jorginho sarebbe libero di impostare con le spalle coperte da Inler e lo stesso Hamsik.
    Poi boh, Benitez non ne imbrocca una da anni, ma viene da chiedersi come abbia fatto a vincere la CL col Liverpool.
     
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  7. TheCaptain
     
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    Ahimè su Jorginho avrei un pò da ridire :hihi:
     
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  8. Dude
     
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    perché lo trovi non all'altezza o perché non pensi sia un regista/palleggiatore?
     
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  9. TheCaptain
     
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    Un pò entrambe le cose. Secondo me pecca di personalità, e mi aspettavo una visione di gioco migliore.
    Callejon è un esterno che fa dei movimenti a tagliare con dei tempi paurosi e raramente viene servito da Jorginho che o fa qualche tocco di troppo o proprio non gira il pallone a destra ma preferisce il passaggio semplice a sinistra sui piedi di Mertens/Insigne. Roba che se giocassi io in mezzo al campo, Calle fa due gol a partita :hihi:
    Che poi il lancio da sinistra verso destra per un destro è la cosa più semplice da fare. Spesso e volentieri si smarca poco, e anche quando riesce a prendere 2-3 metri dal marcatore comunque non riceve il pallone, ciò denota anche una mancanza di fiducia da parte dei compagni nelle sue qualità.
    Secondo me si andrà verso un centrocampo formato da David Lopez (che non conosco, ma mi è parso di capire che è un centrocampista difensivo, che a noi mancava, accoppiato ad Inler)
    Anche se secondo me come avete detto voi il 4-3-3 sarebbe più congeniale. Ma tanto se poi non riesci ad impostare neanche una singola azione, il modulo conta fino ad un certo punto.
     
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  10. Dude
     
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    il problema è che a Benitez piacciono questi centrocampisti "che sanno fare tutto", ma se uno non è Gerrard o Vidal o altri campioni del genere spesso il risultato è che vengono fuori giocatori né carne né pesce. tutti i vostri centrocampisti sarebbero dei discreti/buoni specialisti, ma giocando a due e avendo compiti di qualunque tipo, dalla costruzione all'interdizione al pressing all'inserimento, ogni caratteristica individuale viene annullata.
    Jorginho il lancio lungo non ce l'ha, è un centrocampista che gioca corto e diretto, non saperlo voleva dire non conoscere le sue caratteristiche quando l'avete preso...
     
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  11. TheCaptain
     
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    No vabbè Jorginho però non gioca mai la palla di prima se non dietro. Non ha neanche questo gran gioco corto.
    Ma a penalizzare i centrocampisti non è secondo me il modulo, ma come stanno in campo. Se la squadra giocasse in 30-40 metri i centrocampisti non dovrebbero coprire spazi enormi di campo.
    A centrocampo secondo me peccano tutti di personalità. L'unico forse è Gargano (lasciando stare i nuovi) ma pecca in qualità e sagacia tattica.
     
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    oh vabbeh, Mourinho ci faceva giocare Zanetti come "uno dei due" di centrocampo e ci ha vinto una CL
     
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  13. Dude
     
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    ma infatti Zanetti è un "universale" perfetto, e al fianco aveva Cambiasso, all'epoca uno degli interditori più forti del mondo. e soprattutto davanti c'era un vero regista a tutto campo, Sneijder. quella era una squadra messa in campo in maniera impeccabile
     
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  14. TheCaptain
     
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    Sopratutto giocava in 40 metri massimo, non in 60.
     
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    I Blancos cancellano i balbettii di inizio stagione travolgendo gli svizzeri: 4-0 già al 40' del primo tempo. Per Ronaldo 53° gol in 52 partite di Champions con le meregues

    16 settembre 2014 - Milano
    Più che una partita è stata una passeggiata di salute. Utile a spazzare via tutte le nubi che si erano addensate sul Bernabeu, dopo un inizio di stagione choc (tre sconfitte e un pareggio in sei partite). Invece, dopo questo salutare 5-1, Carlo Ancelotti può andare a dormire tranquillo e sereno. Il suo Real Madrid è sembrato quello di quattro mesi fa, quando ha messo in bacheca la tanta agognata Decima.

    Assist di Bale, facile tap-in di Cristiano Ronaldo, al 53° gol in 52 partite di Champions col Real. Getty
    valanga — Certo, il Basilea allenato dall’ex juventino Paulo Sousa è stato un avversario troppo morbido per i vari Ronaldo, Bale, Benzema e James Rodriguez (tutti a segno), innescati da un ispiratissimo Modric. Però gli svizzeri in Champions spesso si sono presi degli scalpi importanti: lo scorso anno hanno battuto due volte il Chelsea di Mourinho e nel 2012 avevano sconfitto 1-0 il Bayern nell’andata degli ottavi (prima di prenderne 7 al ritorno), conquistati due mesi prima buttando fuori il Manchester United. Ma stavolta il Basilea è stato messo subito sotto dal Real e in più ha regalato il gol che ha sbloccato la partita, dopo 14 minuti: tacco di James Rodriguez per Nacho che da destra fa partire un cross basso e teso, interviene Suchy che infila il suo portiere Vaclik. E’ l’inizio della fine per il Basilea, che nel giro di sette minuti prende altri tre gol. Il primo al 30’ grazie ad una autentica invenzione di Modric, che con uno splendido lancio di esterno mette Bale solo davanti al portiere: morbido pallonetto del gallese e tocco in rete. Un minuto dopo ancora Modric in cattedra: lancio per Cristiano Ronaldo che timbra il 68° gol in Champions (53° in 52 partite con la maglia del Real). Poi arriva anche il turno di James Rodriguez (facile tocco su respinta di Vaclik), che non segnava in Champions dal 3 ottobre 2012 (Porto-Psg 1-0). Prima dell’intervallo il Basilea segna con González (tiro di destro da fuori area), ma la partita in pratica è già finita.

    tutto facile — La ripresa scorre via senza grandi emozioni, Casillas nega a Gonzalez la doppietta e un palo lo salva dalla conclusione di Schar. Poi a 10 minuti dalla fine c’è gloria anche per Benzema, che dopo una splendida triangolazione con Ronaldo scaraventa in rete il 5-1 finale, che rispecchia pienamente i valori visti in campo.

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    Reds la spuntano in pieno recupero dopo un finale rocambolesco: i bulgari rimediano al vantaggio di Mario, poi il loro portiere regala il rigore decisivo

    16 settembre 2014 - Milano
    Un portiere di nome Milan fa la felicità di Mario Balotelli e di tutto il Liverpool: il Ludogorets ha appena pareggiato, ma Borjan, tesserato quattro giorni fa dai bulgari per avere un numero uno da poter schierare, al 93' prima sbaglia il controllo, poi atterra Manquillo e regala a Gerrard il rigore del 2-1. I Reds fanno festa e in un attimo il primo gol di Balo con la nuova maglia riacquista un significato più bello. Mancavano 8 minuti alla fine del match quando aveva provato all'Europa (e al mondo) di essere ancora in grado di fare la differenza. Grazie al pasticcio di due difensori, ma soprattutto alla sua determinazione nel difendere il pallone e alla qualità del tocco di esterno destro. Il finale rocambolesco fa passare in secondo piano anche la sua esultanza rabbiosa, ma nel tabellino resta il suo nome tra i marcatori. E, per ora, è quello che conta.
    noia — Il Ludogorets si è qualificato alla fase a gironi con i rigori parati dal difensore Moti nel playoff con la Steaua, ma non è in Champions per caso: protagonisti di una storica cavalcata fino agli ottavi di Europa League nella passata stagione, i campioni di Bulgaria hanno cambiato pochissimo al di là della promozione di Demendzhiev da assistente a capo-allenatore. Così il Liverpool si trova di fronte una squadra organizzata che non pressa alto, ma neppure fa catenaccio, seppure la linea a cinque di centrocampo sia praticamente schiacciata sui quattro difensori. Penetrare nel bunker è impossibile, aggirarlo con le sovrapposizioni degli esterni difensivi sarebbe la soluzione migliore, ma nel primo tempo Manquillo sale poco e Alberto Moreno, quando si libera, o sbaglia il cross e prova inutili conclusioni da fuori. La chance migliore la crea un'incursione di Henderson al 38', ma Lallana sciupa tutto ignorando sia Balotelli che Sterling.

    finale — I due terzini cambiano marcia nella ripresa: Manquillo, però, manda alto da due passi sull'assist di Henderson, mentre il centrocampista, con altri due inserimenti a centro area prima costringe Borjan alla prodezza sul cross di Manquillo e poi manda a lato su quello di Moreno. Il Liverpool preme, entra anche Borini, ma i Reds rischiano clamorosamente quando Bezjak colpisce un palo clamoroso. E' l'inizio di un finale trhrilling con il gol dell'1-0 di Balo all'82', il pareggio di Abalo al 91' su un contropiede nato per un erroraccio di Sterling e l'assurda frittata di Borjan che dà tre punti al Liverpool.

    balotelli — L'inserimento di Balo nei meccanismi di Rodgers procede a rilento. Mario, come ai tempi del Milan, sta poco in area: prova a muoversi molto soprattutto all'inizio, ma la sua produzione di occasioni da gol è limitata e l'unico tiro in porta (34') è preda del portiere. Balo, però, lotta e così guadagna la fiducia di Rodgers che lo lascia in campo fino alla fine. Lui ripaga con il gol. E pazienza se qui i rigori non li batte lui: la gloria finale è tutta per Gerrard.

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    Si apre nel segno del Borussia Dortmund il girone D, lanciato contro l'Arsenal da uno splendido gol di Immobile. Il Galatasaray di Prandelli si salva in casa con l'Anderlecht.



    bORUSSIA-aRSENAL 2-0 — Al Signal Iduna Park di Dotrmund, il Borussia inizia alla grande il cammino Champions, grazie ad un super Immobile. battuto l’Arsenal per 2-0. I padroni di casa devono fare i conti con molti infortuni: Reus, Gundogan, Sahin, Hummels e Blaszczykowski. Gli uomini di Wenger invece arrivavano in Germania da imbattuti in stagione e con la speranza di bissare il successo esterno della passata edizione contro Klopp e i suoi.

    Immobile parte dal primo minuto. Iniziano meglio i tedeschi: al 26’ la migliore occasione è sui piedi di Aubameyang, che ben servito dalla fascia fallisce l’appoggio sotto porta centrando il portiere degli inglesi. Immobile è in palla, va via poco prima della mezzora, sul suo cross rimpallato arriva Mkhitaryan che però non trova la porta. Al 40’ si vede per la prima volta l’Arsenal: Wellbeck lanciato a rete, fallisce davanti a Weidenfeller. Allo scadere del primo tempo Immobile parte in azione solitaria da prima di metà campo, fugge alla difesa dell’Arsenal e non sbaglia davanti a Szczesny. Primo gol di Ciro nella coppa dalle grandi orecchie. Il vecchio Westfalenstadion, teatro dell’impresa azzurra al Mondiale 2006 contro la Germania, ha portato bene all’attaccante italiano. A inizio ripresa ancora Dortmund che trova il raddoppio con Aubameyang. Altro rimpianto del calcio italiano. Immobile cerca anche la doppietta ma sul suo tiro ravvicinato fa il miracolo Szczesny. Aubameyang va vicino al 3-0 ma il suo tiro dalla distanza prende la traversa. Domina il Borussia, nell’Arsenal spenti Ozil e Sanchez, Wellbeck lasciato troppo solo.

    Galatasaray -Anderlecht 1-1 — Inizia con un sofferto pari casalingo l'avventura in Champions col Galatasaray per Cesare Prandelli. L’ex c.t. della Nazionale si affida dall’inizio ad un gruppo di vecchie conoscenze del campionato italiano: Muslera, Melo, Dzemaili, Sneijder e Pandev. Prandelli aveva descritto i belgi come squadra organizzata e solida e nei primi 45’, infatti, l’Anderlecht blocca tutti i tentativi avversari senza limitarsi a guardare. A inizio ripresa gli ospiti concretizzano quanto fatto vedere nel primo tempo e si portano in vantaggio con Praet, che fulmina Muslera con un tiro imprendibile che bacia il palo. All’ultimo respiro arriva però il pareggio del Galatasaray con Yılmaz.


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    Il Benfica inizia malissimo: in 6' è già sotto, in 15' in dieci uomini. Assedio ininterrotto del Bayer Leverkusen per tutto il primo tempo, ai monegaschi basta un tiro per risolvere la partita

    16 settembre 2014 - Milano
    Non mancano le sorprese nel girone C di Champions, dove il Benfica di Jorge Jesus cade in casa contro lo Zenit di Villas Boas, mentre il Monaco riesce a spuntarla sul Bayer Leverkusen. Primato in classifica meritato per i russi, che cominciano col piede giusto, fortunatissimi i monegaschi: Jardim esce dal Luis II con tre punti preziosi, soprattutto in virtù del numero 1 nella casella delle conclusioni a rete dei suoi.

    benfica-zenit 0-2 — Forse parlare già di maledizione di Bela Guttmann potrebbe sembrare un tantino prematuro, ma la serata del Da Luz di sicuro regala squarci inquietanti: sotto di un gol dopo nemmeno 6 giri di lancette - bella combinazione Shatov-Hulk in velocità e piattone imparabile del brasiliano - i portoghesi si ritrovano anche in inferiorità numerica. La difesa portoghese si dimentica Danny lanciato in contropiede e il portiere Artur è costretto a stenderlo: chiara occasione da gol (ma con fallo fuori area) e rosso diretto inevitabile. Per il resto c'è spazio solo per lo show russo: Hulk sfiora il palo sugli sviluppi della stessa punizione e sul corner successivo è l'ex di turno, Witsel, a trovare il raddoppio. Reazione del Benfica non pervenuta e allora nella ripresa è ancora Zenit: un legno nega la doppietta al brasiliano Hulk, mentre poco dopo Rondon calcia fuori a porta praticamente libera.

    monaco-bayer leverkusen 1-0 — Non è dato sapere se anche dalle parti di Leverkusen ci sia qualche spettro del passato a minare il cammino europeo, ma pure la partita del Luis II sembrerebbe maledetta. Per tutto il primo tempo la porta di Subasic pare stregata e prima Calhanoglu, poi Son e infine Castro non inquadrano da posizione favorevolissima, ma l'occasione più clamorosa capita sui piedi di Bellarabi: a tu per tu col portiere monegasco, l'attaccante ospite cerca un'improbabile pallonetto, mancando clamorosamente la porta. In tutto questo, Monaco assente ingiustificato. La musica cambia (leggermente) nella ripresa, coi padroni di casa che si ritrovano in vantaggio: torre di Berbatov e zampata di João Moutinho. Una rete dal sapore di beffa per i tedeschi, resa ancor più amara dal tocco - decisivo - di Spahic che fa impennare il pallone e mette fuori causa il proprio portiere Leno.
     
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