Champions League stagione 2014-15

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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Ieri sera non ho visto la partita visto che la davano solo su Sky ed ero convinta che la desse anche mediaset premium
    Come ha giocato la Juve?
     
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  2. Dude
     
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    sbrigativamente: primo tempo male, secondo tempo bene. ancora troppi gol sbagliati
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    Culla Bianconera

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    CITAZIONE (Dude @ 17/9/2014, 10:32) 
    sbrigativamente: primo tempo male, secondo tempo bene. ancora troppi gol sbagliati

    perfetto.
    Rapido ed incisivo grazie :D
     
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  4. the.hangman
     
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    guardiamo i due lati positivi,tevez tornato al goal e finalmente una vittoria contro una squadra scandinava nel girone,visti i due ultimi precedenti.
    non soi quanto possa essere positivo l'esordio con sconfitta dell'atletico.
     
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    Ho visto solo la sintesi di Sky, in effetti sembravano parecchie le occasioni da gol sbagliate! Comunque bene così, era importante iniziare col piede giusto!
     
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    CSKA squadra inesistente, ma questa vittoria fa tanto morale oltre che punti. Se poi Gervinho prende la porta siamo a posto.
     
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  7. Dude
     
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    sì, raramente ho visto difendere così male, ma la Roma quando attacca, soprattutto in transizione, è davvero impressionante.

    ah, piccola postilla: per me Manolas molto molto più forte di Benatia, in valore assoluto e in prospettiva ancora di più.
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    La prima rete del difensore in Champions regala il successo a Guardiola. Poco prima l'arbitro nega un rigore agli inglesi per fallo di Benatia su Silva

    17 settembre 2014 - Milano
    Il primo preziosissimo gol in Champions League di Jerome Boateng alleggerisce la notte di Pep Guardiola. Il Bayern non è ancora una macchina da guerra, ma il successo sul City nel precoce big match del girone E vale oro. Anche per la Roma, che si ritrova al primo posto del girone.

    super hart — Dopo 38 secondi il Bayern potrebbe essere già avanti sull’asse del suo tridente: Götze fa filtrare per Lewandowski, tocco per Muller che salta Hart ma poi appoggia sull’esterno della rete, forse toccato sul piede dal portiere del City. Proprio Hart è il protagonista dell’avvio di partita: paratona al 19’ su colpo di testa ancora di Müller e poi ancora su inserimento centrale di Götze, stavolta attiva da destra da Rafinha (e altro caso dubbio: il tiro del tedesco viene deviato di gomito da Kompany). Salvato dal portiere e in parte dall’arbitro Undiano Mallenco, il City prende le misure e risponde con un paio di tentativi di Dzeko. Il gioco del Bayern scorre meno fluido: la difesa a tre di partenza (Benatia, Boateng, Alaba) garantisce più copertura ma non sembra nelle corde tedesche. Meglio quando Guardiola passa a 4, avanza Alaba e chiede a Xabi di coprire centralmente come faceva Busquets nel Barça. E subito l’austriaco produce tre occasioni: un sinistraccio da fuori di poco largo al 31’, un altro deviato dal solito Hart al 32’ e un assist al 36’ per Lewandowski, che salta il portiere ma appoggia anche lui a lato. Il pugno di Neuer su colpo di testa di Sagna da angolo di Nasri manda lo 0-0 negli spogliatoi.

    colpo di coda — La pressione del Bayern cresce nella ripresa, ma anche la stanchezza che inquina il possesso palla tedesco, meno di qualità e più lento: la fatica del Mondiale si sente. Xabi Alonso diventa un faro al quale tutti si rivolgono ma le occasioni diminuiscono: Götze calcia debolmente al 10’, Hart esce a vuoto un paio di volte (sulla seconda tocco involontario di braccio di Fernandinho) e poi è incerto su un destro di Lahm al 25’. Silva in tuffo su cross di Navas fa correre un brivido all’Allianz Arena, ma il Bayern, pur sbagliando tanto e invadendo la metà campo avversaria, non concede spazi al contropiede: la lezione del Real Madrid nella semifinale di aprile è servita. Guardiola si gioca Robben per gli ultimi 15 minuti e Pizarro per gli ultimi 5. L’olandese si fa notare solo per un tuffo dei suoi, mentre sarebbe da rigore al 38’ l’intervento su Silva di Benatia, che ha rischiato di lasciare una grossa macchia sul proprio debutto in Champions. Quando Hart chiude in angolo un destro velenosissimo di Boateng sembra finita. E invece sugli sviluppi del corner, Boateng al 90’ trova lo spazio per il tiro: la deviazione di Gotze aggiunge angolo e Hart stavolta non ci arriva. Ultimissimo brivido: Aguero si infila tra Dante e Hart, ma il suo tocco è appena fuori.

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    Fabregas porta in vantaggio i Blues, nella ripresa il pari di Huntelaar. Stesso risultato in Slovenia con i portoghesi raggiunti nel finale

    17 settembre 2014 - Milano
    Nella seconda giornata del Gruppo G si ripartirà da zero. O meglio, da uno. Entrambe le gare, tra Chelsea e Schalke e tra Maribor e Sporting Lisbona, sono infatti terminate sull’1-1.

    CHELSEA-SCHALKE 1-1 — I Blues partono forte e, dopo i primi minuti di assedio alla porta dei tedeschi, trovano il vantaggio al 10’ con Fabregas che prima favorisce, forse con un fallo, la palla rubata da parte di Hazard e poi riceve un assist delizioso dallo stesso belga: il piatto destro dell’ex Barcellona a battere Fahrmann non è angolatissimo sul secondo palo, ma forte quanto basta per piegare le mani del portiere. I Blues continuano a spingere in cerca del gol della sicurezza: al 36’ Fabregas fallisce di sinistro dall’altezza del dischetto del rigore su assist di Ivanovic, mandando la palla alta. “Gol sbagliato, gol quasi subìto”. Lo Schalke, infatti, si rende pericoloso con le ripartenze: al 44’ Draxler sfiora il gol di sinistro dopo una discesa ubriacante che disorienta l’intera difesa londinese. La ripresa sembra un déjà vu: Chelsea subito all’assalto con Hazard che, con un lancio millimetrico, mette Drogba davanti al portiere, ma il diagonale dell’ivoriano esce per pochi centimetri oltre il secondo palo. Qui il déjà vu si interrompe: stavolta “gol sbagliato, gol subìto”. Al 61’, infatti, la storia si capovolge: palla rubata a metà campo dallo Schalke, forse con un fallo proprio su Fabregas, e Draxler parte velocissimo al centro, prima di servire Huntelaar. Il “Cacciatore” olandese temporeggia, poi si accentra dalla sinistra e conclude con un destro secco sul primo palo, battendo Courtois. Incassato il pareggio, Mourinho prova a svoltare la partita con i cambi: dentro Diego Costa per Drogba e Remy per Willian. Ed è proprio il francese a sfiorare il 2-1: dopo un’uscita sciagurata di Fahrmann su un corner dalla sinistra, l’ex Qpr si ritrova la palla sul destro e calcia a colpo sicuro, ma Neustädter respinge di testa sulla linea. A nulla vale l’assedio finale dei Blues, che si devono accontentare di un pareggio all’esordio in Champions.

    MARIBOR-SPORTING LISBONA 1-1
    — Anche in Slovenia la partita termina in parità. Dopo un primo tempo povero di emozioni, chiuso a reti inviolate, i portoghesi trovano il vantaggio momentaneo a 10’ dalla fine con Nani. L’ex Manchester United si invola verso la porta di Handanovic e lo batte con un destro angolatissimo. Ma i padroni di casa non ci stanno e al 92’ Zahovic trova il pareggio per il Maribor con un colpo di testa in mischia.

    :sega:

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    Girone F: i parigini dominano ad Amsterdam e passano in vantaggio con l'ex attaccante del Napoli. Ma al 74' arriva la punizione-beffa dei padroni di casa per l'1-1

    17 settembre 2014 - Milano
    Tornava ad Amsterdam per la terza volta Ibrahimovic che con l’Ajax si mise in vetrina tra il 2001 e il 2004. Si era poi presentato subito con la Juve e con il Milan nel 2010, segnando pure, ma rimediando comunque due pareggi. E sempre con lo stesso risultato: 1-1. E stasera, lo svedese ha rispettato la tradizione con il Psg. Un altro 1-1 che sta stretto visto il numero di occasioni create e l’impressione di poter gestire al meglio il vantaggio di Cavani al 14’ p.t., vanificato da una punizione di Schone al 29’ s.t.

    SPAZI — Nei primi 45’ comunque il Psg domina con l’esperienza garantita da calciatori dal passato pesante. In campo anche gli ex Van Der Wiel e Maxwell, ma pure Verratti e Thiago Motta, attenti a non strafare e a gestire al meglio il pallone, sequestrato ai padroni di casa. Pastore non c’è. Blanc gli preferisce Matuidi come mezzala sinistra. Peccato perché di spazio la squadra under 30 di Van De Boer ne concede molto. Anche a destra dove Lucas scorrazza in libertà, martirizzando Boilesen che al 14’ commette l’errore fatale. Il danese tenta la copertura in area, cade goffamente raggirato da Lucas che serve indietro su Ibrahimovic. Lo svedese va a colpo sicuro di piatto, respinto da Moisander. Cavani però ha seguito e insacca. Vantaggio logico, anche perché l’Ajax rinuncia al pressing e non morde.

    BEFFA — A mordere, l'Ajax ci prova in avvio di ripresa con qualche tiro dalla distanza (Zimgling). Ma è Lucas a sprecare alla prima azione, mandando a lato da solo davanti al portiere. Ibrahimovic tenta di rimediare prima con un diagonale che va a lato (7’), poi con una stoccata su punizone (11’), centrale. Anche Marquinhos si avventura in area, con un bel colpo di testa impreciso. Poi l'ex giallorosso al 29’ abbatte Serero al limite dell'area parigina con una manata e rimedia un giallo. Dalla punizione nasce il pareggio, con un tiro prepotente di Schone che Sirigu intercetta appena, coperto dal muro. Rete che è anche il primo tiro inquadrato degli olandesi che sfiorano il bis al 32’, sempre con Schone, sempre su punizione, ma dai 30 metri. Fucilata che Sirigu stavolta tocca quanto basta per salvarsi sul palo ed evitare la beffa in un girone da condividere anche con il Barcellona e l'abbordabile Nicosia.

    Il PSG non riesce più a vincere

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    I catalani non incantano, ma si ritrovano subito in testa al girone grazie alla rete del difensore. Ter Stegen provvidenziale nel finale su un tiro di Morais

    17 settembre 2014 - Milano
    Il Barcellona batte di misura l'Apoel Nicosia e grazie al pari dell'Ajax col Psg si ritrova da solo in testa al gruppo F. Decisivo il gol di Piquè nel primo tempo, ma decisiva anche la grande parata dell'esordiente Ter Stegen a tempo scaduto. Per Luis Enrique, molto nervoso per l'incapacità dei suoi di chiudere la gara, sarebbe stata una beffa clamorosa.

    Linea verde barça — Il debutto in Champions del tecnico asturiano non è l'allenamento che ci si aspettava, ma certamente un inno alla filosofia "verde" dei catalani. L'undici che batte i ciprioti è formato da sei ragazzi nati dal '91 in poi; dei sei giocatori che giocano tra attacco e centrocampo, cinque sono cresciuti nella cantera; in mediana c'è, per dire, Sergi Samper, classe '95 all'esordio in una gara ufficiale con la maglia blaugrana: aveva 3 anni quando Xavi giocò la sua prima partita di Champions. Stasera giocano insieme: il ragazzino debutta in Europa e il veterano torna in campo e - con Raul - diventa il giocatore con più presenze nella storia della Champions (quest'anno per lui solo 15' nelle prime tre partite di Liga) mentre rifiatano i vari Iniesta, Rakitic, Busquets, Mascherano e Jordi Alba.

    muro apoel — Non certo una passeggiata, dicevamo. Chi si aspettava di assistere a una goleada di quelle che spesso si vedono al Camp Nou, sarà rimasto deluso. La squadra di Luis Enrique passa al 28' del primo tempo grazie a un "banale" calcio da fermo: cross tagliato di Messi su cui Piqué è troppo libero per permettersi di fallire il colpo di testa. Per il centrale è il 7° gol in Champions con la maglia del Barça. Come previsto, i catalani tengono palla (67% il possesso nel primo tempo), ma faticano a creare occasioni nitide. L'Apoel crea un doppio muro a ridosso dell'area e a tratti sembra uno di quegli esercizi a campo ridotto per provare gli schemi offensivi, dove il Barça però sembra non metterci la necessaria cattiveria agonistica. Nel primo tempo arrivano un paio di chance per il raddoppio, sempre sull'asse Messi-Neymar, ma Urko Pardo riesce a salvarsi.
    il volo di ter stegen — Nella ripresa il copione cambia poco. Palla al Barcellona, ma senza cambi di ritmo nei metri finali. Messi è impreciso in diverse circostanze, mentre Neymar e Munir si accendono soltanto a tratti. Luis Enrique cambia: dentro Iniesta per Xavi, Sandro Ramirez per Munir (un classe '95 per un altro...) e poi Rafinha per Sergi Roberto. I ciprioti hanno il merito di continuare a giocare con intelligenza, molto corti e senza cali di concentrazione. A differenza dei blaugrana, che in un paio di circostanze si fanno trovare scoperti: l'argentino Tomas De Vincenti ha un paio di chance per trasformarsi nell'eroe di giornata, ma il Camp Nou se la cava con qualche brivido (ottimi i recuperi di Bartra e Dani Alves). Quando la gara sembra ormai chiusa, arriva però la palla-gol più clamorosa: al 91' Messi si vede respingere la conclusione a due passi dalla linea, sul ribaltamento di fronte Ter Stegen vola per mettere in corner il sinistro da fuori di Morais. E Luis Enrique tira un bel sospiro di sollievo.

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    Sei gol, due pali e zero tiri subiti: al Do Dragão non c'è storia. Baschi e ucraini si accontentano del pareggio, ma probabilmente il discorso è solo rimandato alla gara di ritorno

    17 settembre 2014 - Milano
    È solo la prima giornata, ma il tavolo del girone H si fa molto interessante. Da un lato il Porto, che ha già calato le carte in tavola, mostrando di possedere una mano decisamente interessante, dall'altra Athletic Bilbao e Shakhtar, che sono rimaste coperte, lasciando solo intravedere le proprie potenzialità. In mezzo, il Bate Borisov, sparring partner designato di giornata e probabilmente - per quanto messo in mostra al Do Dragão - dell'intero girone.

    porto-bate borisov 6-0 — Bastano appena 5' per intuire l'andazzo della gara: nella più classica delle occasioni "sotto controllo" il portiere ospite Chernik sbaglia il rilancio con le mani - a difesa schierata e senza la minima pressione offensiva - regalando il pallone a Brahimi che firma l'1-0. Con questi presupposti è facile immaginare l'esercitazione di tiro che ne consegue. Al quarto d'ora Jackson Martinez fa le prove su invito di Danilo, ma colpisce il palo (nessun problema, si rifarà poco dopo con l'azione fotocopia del 3-0). Poco dopo è di nuovo Brahimi ad esultare: in fuga solitaria da sinistra, si accentra e fulmina Chernik col diagonale del 2-0. Il tris, come anticipato, porta la firma di Martinez, ma nella ripresa c'è ancora tempo per un altro legno (stavolta una traversa) sempre dell'attaccante colombiano, su invito di Quaresma. Per il resto è tiro al bersaglio: Brahimi su punizione porta a 3 le marcature personali (all'esordio nella fase a gironi di Champions), l'ex Atletico Madrid Adrian Lopez indovina un pregevole tocco sotto sull'uscita del portiere bielorusso e Aboubakar, appena entrato, chiude il set. 6-0 senza storia.

    athletic bilbao-shakhtar 0-0 — Niente gol e tanta noia al San Mamés. Dopo un'avvio piuttosto promettente, con Ibai Gomez e Douglas Costa in evidenza, le due squadre rallentano e alla lunga si accontentano del pari: un punto che, al netto del risultato del Do Dragão, è semplicemente un modo per rimandare la questione. Col Porto che si candida come prima potenza del girone, è molto probabile che Athletic e Shakhtar si ritroveranno al ritorno, a campi invertiti, a caccia dei punti decisivi per passare il turno. Anche se a Leopoli (a 1.200 km dalla guerra di Donetsk) probabilmente il fattore casa non sarà così tanto influente per lo Shakhtar.
     
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  9. Bottigliå
     
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    Mai visto subire così tanto su lanci a difesa schierata
     
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  10. the.hangman
     
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    ottimo inizio per la roma,fa punti e morale e la prossima col city è gia quasi decisiva,in caso di vittoria sarebbe gia a più 6 proprio sui citizens.speriamo bene.
     
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    la sparo li, la solita "Babata", ma penso che la Roma potrebbe pure vincere il girone.
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 18/9/2014, 12:32) 
    la sparo li, la solita "Babata"

    :hihi:
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 18/9/2014, 12:32) 
    la sparo li, la solita "Babata", ma penso che la Roma potrebbe pure vincere il girone.

    E porca mad***a! Ma fatteli i cazzi tuoi ogni tanto no? :hihi:

     
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    sinceramente non credo di essere io ad influenzare l'andamento delle partite :hihi:

    però boh, il Bayern Monaco non lo vedo così forte quest'anno, e anche il City in Europa ha sempre fatto meno di quel che poteva.
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 18/9/2014, 17:45) 
    sinceramente non credo di essere io ad influenzare l'andamento delle partite :hihi:

    Non ti sono bastate le migliaia di gufate che hai fatto nella tua carriera bazaristica come prova? :hihi:
     
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411 replies since 15/7/2014, 19:06   3048 views
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