Serie A: stagione 2017-18

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    Udinese squadra scarsissima, ma siamo riusciti a regalarle tre punti. Non male.
    E mi chiedo come Galabinov possa giocare in serie A
     
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  2. Simo0'Rulez2
     
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    Certo che se una squadra che ha speso 300 milioni gioca con Calabria e Montolivo va avanti poco :hihi:
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    il problema è che Montolivo è stato il meno peggiore. Kessié ha fatto ridere, Borini non ne parliamo.
    Suso anziché pensare al rinnovo dovrebbe pensare a saltare qualche avversario
     
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    Bologna-Napoli 0-3: decidono i gol di Callejon, Mertens e Zielinski

    Il Bologna ha tre limpide occasioni per passare in vantaggio, poi nella ripresa il gol di Callejon fa decollare la squadra di Sarri, a segno anche con Mertens e Zielinski

    10 SETTEMBRE 2017 - MILANO
    Vincere senza mostrare il suo solito calcio per il Napoli è un inedito ma quello che arriva da Bologna è anche un segnale al campionato perché superare i felsinei al Dall'Ara rischiando due o tre volte la capitolazione e passando in vantaggio alla prima vera occasione è sintomo di maturità da parte degli azzurri. La squadra di Sarri ha così eguagliato il suo primato di vittorie consecutive in A (8 di fila tra la scorsa stagione è quella attuale) e raggiunto in vetta Juve e Inter. Il Bologna, invece, deve masticare amaro per il risultato ma gonfiare il petto per la prestazione. Risultato penalizzante per Donadoni, ma in favore di Sarri ha giocato la qualità del tridente oltre all'apporto fondamentale di Zielinski, subentrato ad Hamsik.

    SORCI VERDI — Napoli con qualche novità alla lettura delle formazioni: dentro Chiriches al posto di Albiol (fin quando al 43' il rumeno è dovuto uscire per un problema alla spalla sinistra), confermato Jorginho in regia (preferito all'ex Diawara) e solito tridente taglia small. Bologna d'assalto in avvio sia per lo schieramento che per l'interpretazione. Donadoni ha scelto di giocarla con le stesse armi di Sarri, provando a rubare l'idea al collega: pressing alto finché dura e finché è possibile, Palacio poco dietro Destro e non solo guardiano di Jorginho. Anche così è nato il cambio di gioco che ha portato Verdi all'uno contro uno con Hysaj: pericolosissimo il mancino in diagonale dell'ex empolese e palla fuori di un soffio (minuto 6). Il pupillo di Sarri ha fatto vedere i sorci...Verdi agli azzurri e ha sfiorato il gol su punizione al 10': miracoloso Reina nel deviare sulla traversa. Di contro Helander ha visto i sorci verdi (con la minuscola) con Mertens ed ha rischiato il doppio giallo dopo meno di un quarto d'ora (Giacomelli ha valutato bene però un contatto sospetto sulla trequarti). Brava la squadra arbitrale ad annullare il gol di Masina al 18', con il tocco del terzino in fuorigioco sul destro al volo di Verdi. Il Napoli, un po' sonnacchioso, ha spinto come al solito soprattutto dal lato sinistro con Insigne ed Hamsik (piatto debole tra le braccia di Mirante al 33') oltre che con Mertens, sempre fastidioso per Helander (proteste azzurre al 34' per un contatto in area). Zero a zero all'intervallo e tutto rinviato alla ripresa.

    I SOLITI TRE — Nel secondo tempo lecito attendersi un Napoli diverso ed in effetti gli azzurri hanno iniziato con altro piglio. Il Bologna sapendo di dover soffrire si è rintanato cercando di ridurre gli spazi per le triangolazioni degli attaccanti ospiti. Il classico contropiede sull'asse Verdi-Destro ha mandato quest'ultimo al tiro con Reina ancora bravissimo al quarto d'ora e Koulibaly poi decisivo nel salvare sul successivo rimpallo. Sarri ha chiesto a Zielinski il necessario cambio di passo ed ha sostituito nuovamente Hamsik. In realtà, però, sono stati - come sempre o quasi - Insigne e Callejon a confezionare il gol del vantaggio del Napoli, a quel punto di certo non meritato. Solito assist sontuoso di Lorenzinho e solito taglio dello spagnolo alle spalle di Masina, colpo di testa vincente tra le gambe di Mirante dell'ex madridista. Alla prima occasione, dunque, azzurri avanti e difficoltà psicologica raddoppiata per il Bologna. Donadoni ha provato a reagire con i cambi anche rinunciando a Destro e Palacio. Il Napoli ha scelto di gestire inserendo Diawara (ma è stato soprattutto Albiol a rivelarsi prezioso sui calci piazzati per i padroni di casa). Difficile comunque far gol a Reina, due reti subite nelle prime cinque gare stagionali, molto più semplice per Mertens rubare il pallone ad un inguardabile Pulgar e raddoppiare con il mancino da posizione ravvicinata. Così il fenomeno belga ha messo la parola fine al match con leggero anticipo prima del tris firmato da Zielinski, ancora decisivo con il suo ingresso in campo (per il polacco secondo gol consecutivo). Da Bologna arriva una brutta notizia per le rivali scudetto degli azzurri: il Napoli sa, anche, essere cinico.
     
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    Sette punti in tre partite, il resto sono chiacchiere da bar. Puoi avere cento occasioni e sbagliarle tutte, puoi averne una e buttarla dentro. È andata così, buon per noi.
     
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  6. stellaoscura1979
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 10/9/2017, 18:02) 
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    Lazio-Milan 4-1: Immobile tripletta, Luis Alberto e Montolivo in gol

    Il centravanti biancoceleste scatenato: tre reti e assist allo spagnolo. I rossoneri segnano con il centrocampista, ma per un'ora sono in balia dell'avversario

    10 SETTEMBRE 2017 - ROMA
    La Lazio strapazza il Milan all'Olimpico: finisce 4-1 per i biancocelesti, con i rossoneri messi sotto e incapaci di reagire per un'ora. Protagonista assoluto della sfida è Ciro Immobile, che firma una tripletta tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo e regala a Luis Alberto il pallone del momentaneo 4-0. Di Montolivo la rete della bandiera rossonera. Lazio avanti al 38' con un rigore di Immobile (fallo di Kessie su Luis Alberto), al 42' l'attaccante della Nazionale raddoppia con una perla al volo. Al 5' s.t. è ancora Immobile a bucare la porta di Donnarumma (assist di Parolo), poi sfrutta una ripartenza e serve l'assist del 4-0 allo spagnolo. Montella cambia e inserisce Kalinic e Calhanoglu (per Borini e Cutrone) e proprio da una punizione del turco nasce l'1-4 di Montolivo. Per i rossoneri è il primo - pesante - k.o. stagionale, la Lazio, che chiude in 10 per il doppio giallo a Parolo, li sorpassa in classifica.

     
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    Crotone-Inter 0-2: Skriniar e Perisic in gol, Spalletti a punteggio pieno

    I nerazzurri si svegliano nel finale ma ringraziano Handanovic per le parate sullo 0-0:sono primi in solitaria, aspettando Juve e Napoli

    16 SETTEMBRE 2017 - CROTONE
    Vince l'Inter, e in un certo senso non sa come. Sì, onore delle armi per un Crotone solido, concentratissimo e stoppato solo da un grande Handanovic: decisivo due volte sullo 0-0 il portiere sloveno. Le firme sulla quarta vittoria consecutiva della banda Spalletti sono di Skriniar (37' secondo tempo, puntatone di destro in mischia, in piena area) e Perisic (destro secco appena dentro i 16 metri al 92'). Serve di più all'Inter per puntare a qualcosa di importante, ma intanto Spalletti può almeno godersi una squadra sempre ordinata, anche nelle difficoltà, e che quindi (un po' come a Roma) riesce poi a raddrizzare le situazioni più disperate.

    PICCOLO TROTTO — Nicola va di 4-4-2 classico: Mandragora e Barberis diga centrale nel cuore del campo; in avanti Tonev e Budimir. Nicola schiera una squadra molto attenta, praticamente tutti dietro la linea della palla in fase di copertura e ripartenze nemmeno troppo convinte. D'altronde fa molto caldo, e il timore un po' di tutti è quello di non arrivare in fondo ai 90'. Spalletti, dal canto suo, non cambia niente rispetto alla formazione anti-Spal: Handanovic fra i pali; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda e Dalbert dietro; Gagliardini e Borja Valero davanti alla difesa; Candreva, Joao Mario e Perisic a ridosso di Icardi. Il primo squillo è di Tonev: Inter pigra, Tonev va via sulla destra, spara dalla distanza e Handanovic fatica a respingere. Perisic risponde con un sinistro molle che Cordaz controlla. Handanovic poi in tuffo sul sinistro da lontano di Budimir, quindi al 29' Joao Mario si mangia un gol fatto a due passi da Cordaz: sinistro molle e fuori misura su assist di Perisic. È il Crotone a chiudere in avanti: punizione di poco a lato di Martella. Inter al piccolo trotto praticamente per tutta la gara, Gagliardini leggerino in appoggio, peggio Joao Mario. Icardi fuori partita, qualche sbavatura dietro, Miranda il meno sicuro.

    LA RIPRESA — Dopo l'intervallo ci si aspetta l'Inter, e invece riparte il Crotone. Al 6' Tonev scherza Miranda, entra in area e trova il gigantesco Handanovic a sbarrargli la strada. Un quarto d'ora dopo Rohden colpisce sottomisura di testa: altro intervento super del portiere nerazzurro. L'Inter non cambia mai passo, subisce la partita e regge di fatto solo grazie al rigore tattico, questo sì un marchio da grande squadra già metabolizzato da Skriniar e compagni. In un contesto simile arriva davvero casuale l'1-0 dello slovacco che spiana di fatto la strada al raddoppio di Perisic e spegne l'entusiasmo di Nicola, che però esce giustamente fra gli applausi.
     
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    Fiorentina-Bologna 2-1: Chiesa, Palacio e Pezzella in gol

    Seconda vittoria consecutiva per i viola: decide una rete di Pezzella al 69' dopo il botta-risposta tra i due bomber

    16 SETTEMBRE 2017 - MILANO
    Vittoria diversa rispetto a quella di Verona. Sofferta fino all'ultimo secondo. La Fiorentina però batte il Bologna ed ottiene il secondo successo di questo campionato potendo guardare con maggior serenità la super sfida in programma mercoledì a Torino contro la Juventus. Pioli conferma la stessa formazione di Verona con Thereau in appoggio di Simeone e Benassi e Chiesa sugli esterni. Nel Bologna Destro va in panchina con Palacio unica punta supportato da Verdi e Di Francesco. Al 10' prima occasione per la Fiorentina, ma Thereau colpisce debolmente di testa da pochi passi su cross di Biraghi.

    NOIA — Il Bologna aspetta dietro, la Fiorentina ha difficoltà nel costruire e così la partita fatica ad accendersi. Pochi spunti e poche conclusioni. Gaspar a destra e Chiesa a sinistra provano a creare superiorità numerica. Il Bologna ci prova in contropiede con Palacio (tiro fuori) e Pulgar. La cui conclusione viene bloccata senza troppe difficoltà da Sportiello. Al 42' splendida azione personale di Chiesa che parte dalla propria metà campo e arriva al tiro, troppo stanco però per imprimere la giusta potenza. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti e lo 0-0 rispecchia perfettamente quanto accaduto.

    BOTTA E RISPOSTA — Pioli cambia subito. Fiorentina in campo con Gil Dias al posto di uno spento Benassi. Al 51' la Viola passa: Gil Dias apre sulla sinistra, Chiesa mette giù, si accentra e lascia partire un gran tiro che si infila all'angolo. Nemmeno il tempo di esultare che il Bologna pareggia. Astori va a terra lasciando spazio a Palacio che calcia libero e batte l'incolpevole Sportiello. Tutto da rifare per la Fiorentina.

    GIOIA PEZZELLA — I viola accusano il colpo e faticano a rimettersi in moto. Serve un calcio piazzato per riaccendere la squadra di Pioli ed al 70' arriva puntuale. Corner di Biraghi, sontuoso stacco di Pezzella che anticipa Krafth e supera Mirante. Super momento per il difensore argentino, convocato per la prima volta da Sampaoli in Nazionale. Poco dopo primo acuto di Simeone, la cui rovesciata esce di poco. Pioli si copre, dentro Vitor Hugo per Thereau, parso abbastanza opaco. Al minuto numero 82' fuori uno straordinario Chiesa (crampi) e spazio per il francese Eysseric. Il Bologna prova il forcing finale e Palacio sfiora il pari di testa colpendo in pieno il palo. La Fiorentina tiene: il Franchi esulta con lo sguardo già alla Juventus.
     
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    Roma-Verona 3-0, apre Nainggolan, poi doppietta di Dzeko

    Apre Nainggolan, chiude la doppietta del bosniaco. Di Francesco lancia Under e Schick e ritrova un ottimo Florenzi

    16 SETTEMBRE 2017 - ROMA
    La Roma spazza via un modestissimo Verona per 3-0, si gode la prima doppietta stagionale di Edin Dzeko (subito dopo le polemiche della Champions) e scopre risorse importanti anche in Pellegrini e Under, due dei volti migliori del turnover messo in campo da Di Francesco. Il Verona? Malissimo, quasi nullo. Pecchia si suicida ancora tenendo fuori sia Pazzini sia Verde, gli unici capaci di mettere qualcosa dentro la partita quando sono entrati, nella ripresa. A conti fatti vittoria larga e giusta dei giallorossi e un mare di guai per i veneti, che con questi tre gol arrivano a 11 subiti in sole 4 partite. C'è tanto da rivedere. E pure di corsa.

    DOMINIO — Di Francesco manda dentro Fazio, Under, Pellegrini ed El Shaarawy e a sorpresa conferma De Rossi in regia. La Roma ritrova poi Florenzi dopo quasi 11 mesi, di ritorno per la prima volta in una gara ufficiale dopo il doppio infortunio al ginocchio sinistro. Pecchia lancia per la prima volta Kean dal via. A fare la partita però sono sempre i giallorossi, dall'inizio alla fine. Pellegrini sembra molto più a suo agio di Strootman e con Florenzi e Under a destra va a comporre una catena che sprigiona energia e freschezza. E proprio da quelle parti arrivano un po' tutti i pericoli per i veneti, ad iniziare dal destro in corsa di Pellegrini (3') di poco alto. Poi Dzeko si confeziona da solo molto bene due occasionissime, sprecandole però malamente in entrambi i casi (la prima ciccando il pallone, la seconda calciandolo su Nicolas in uscita). Poi è Florenzi a farsi pericoloso e proprio mentre sull'Olimpico si abbatte l'atteso diluvio, arriva il vantaggio giallorosso: Dzeko recupera una palla sulla trequarti, serve centralmente El Shaarawy che vede l'inserimento centrale da dietro di Nainggolan, bravo sulla corsa a bruciare Nicolas. Una volta in vantaggio, è tutto più semplice, compreso il 2-0, merito di un gioiello di Florenzi che salta di netto Valoti (in disperato ripiegamento difensivo) e regala a Dzeko un cioccolatino da scartare e insaccare di testa.

    SENSO UNICO — La ripresa si gioca sostanzialmente sullo stesso spartito del primo tempo, con la Roma a fare la partita e il Verona quasi da sparring partner. Kolarov sfiora subito il gol su punizione, poi è Nainggolan a confezionare un bell'assist di testa per il rimorchio da dietro di El Shaarawy (tiro da fuori parato). Così al 16' arriva anche il 3-0, con una pennellata di Kolarov dalla fascia per Dzeko, che in scivolata a tu per tu con Nicolas non sbaglia. A partita oramai chiusa, arriva l'espulsione di Souprayen, che prende il secondo giallo per un intervento in netto ritardo su Pellegrini. E allora è l'ottimo Under al 22' a sfiorare il poker, imbeccato bene nello spazio da Dzeko. Al 29' Pazzini (entrato da poco) segna il gol della bandiera con un preziosismo ("scavetto" sotto l'incrocio), ma Pairetto annulla per giusto fuorigioco. Poi c'è spazio per gli esordi assoluti di Schick e Moreno e poco altro, se non un paio di spunti di El Shaarawy.
     
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    Ottima inter comunque
     
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    Normalmente mi sarei incazzato. Ma visto lo stato di forma della Samp e se penso che l'anno scorso una gara del genere l'avremmo persa tutto sommato sono soddisfatto.
    Comunque in difesa continuiamo a ballare.
    L'Inter non so. Ha molto culo, come due anni fa con Mancini. Giocava male ma vinceva. Poi mollò il culo e da prima arrivò quinta
     
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    Chievo-Atalanta 1-1: a Bastien risponde il rigore di Gomez

    La Var concede il penalty per un fallo sul debuttante Orsolini: Gomez trasforma e pareggia dopo il vantaggio di Bastien. Nel primo tempo, la tecnologia nega un gol e un rigore ai nerazzurri

    17 SETTEMBRE 2017 - MILANO
    Var protagonista, ma non quanto Chievo e Atalanta. Partita spettacolare per intensità e soluzioni tattiche: la squadra di Maran comanda un’ora poi l’Atalanta, che non sembra soffrire lo sforzo di Coppa, aumenta la pressione e rimedia grazie alla moviola, che nel primo tempo le aveva tolto (giustamente) un rigore e un gol.

    MATCH — Gasperini propone quattro cambi rispetto alla partita con l’Everton, e la più clamorosa è l’esclusione del Papu Gomez, a riposo dopo l’Europa League, mentre le altre novità sono Gollini in porta, Caldara a centro-difesa (con Palomino nel ruolo di Toloi), Kurtic e Ilicic a completare il tridente con Petagna, con l’ex viola seconda punta a destra e l’altro più a trequarti. Anche Maran disattende le indicazioni di vigilia: davanti a Sorrentino ci sono Tomovic e Cesar, Radovanovic a protezione, poi tre centrocampisti a turbinare dietro Birsa e Inglese. Ne esce un confronto di altissimo livello tattico. L’Atalanta manovra più a destra, al contrario di quanto fa di solito, il Chievo risponde sfuggendo alle marcature davanti con continuo movimento davanti. Ma la vera protagonista è la Var, per due volte ai danni dell’Atalanta. Al 6’ smentisce l’assegnazione di un rigore (Ilicic va a terra su presunto tocco di Hetemaj), al 29’ annulla il gol di Ilicic a festeggiamenti già avvenuto: sugli sviluppi di un corner, dopo la parata di Sorrentino su De Roon (secondo miracolo dopo una conclusione analoga al 26’), lo sloveno di ritorno dalla bandierina è in fuorigioco prima di battere all’angolino. L’Atalanta aveva sfiorato il vantaggio già al 10’, ma Kurtic aveva sparato altissimo una palla comoda messa dietro da Castagne. Il Chievo aveva risposto al 17’ con un’incursione di Hetemaj fermato in uscita bassa da Gollini e sul corner seguente con un tiro di Castro sull’esterno della rete. Chance gialloblù anche al 41’: cross di destro di Birsa, Radovanovic svetta ma Palomino respinge di testa davanti alla porta.

    SVOLTA — Il gol del Chievo matura a inizio ripresa. Inglese allunga la difesa dell’Atalanta e appoggia dietro per Bastien: destro tagliente all’angolo opposto e Gollini è superato. L’Atalanta aveva appena fatto entrare Gomez, Maran deve togliere l’infortunato Gobbi per Gamberini. Al 13’ chance per Ilicic, innescata da Kurtic: Sorrentino è ancora prodigioso sul tocco ravvicinato. Birsa costringe all’intervento Gollini al 15’ ma l’Atalanta cresce, alza il baricentro, non ci sta. Masiello, già in gol in Europa, sfiora il palo al 21’, poi il Gasp inserisce Cristante per Freuler e Orsolini per Castagne. Tutti avanti, con 5 uomini sulla linea d’attacco. E’ Inglese però ad avere la palla per chiudere la partita: Gollini intercetta il destro basso al 35’. E allora l’Atalanta ci crede: al 38’ un tiro al volo di Masiello, ancora lui, viene respinto davanti alla porta da Depaoli. La pressione cresce, e Orsolini all’esordio in Serie A guadagna un rigore per fallo di Tomovic. Ma serve la Var per assegnarlo. Gomez dal dischetto trasforma e definisce l’1-1 finale.
     
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    Gentiletti vero cuore laziale. Testa di cazzo di merda
     
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    Bologna-Inter 1-1, super Verdi, risponde Icardi su rigore

    Grande gara del numero 9 rossoblù, che porta i suoi in vantaggio. Poi Mbaye atterra Eder e l'argentino evita il k.o

    19 SETTEMBRE 2017 - BOLOGNA
    L'Inter non ingrana la quinta, ma torna da Bologna con un punto comunque d'oro visto come viene presa a "pallate" dagli emiliani per un tempo. Dopo quattro vittorie consecutive, la banda Spalletti conferma i limiti emersi sabato col Crotone ma si salva per ché riesce ad andare all'intervallo sotto solo di un gol (prodezza di Verdi) e nel finale sfrutta un'ingenuità di Mbaye su Eder che porta al rigore dell'1-1 di un Icardi rasato a zero e fin lì a zero anche come conclusioni. L'Inter resta per un giorno ancora prima (domani Juve e Napoli avranno però l'occasione di staccare i nerazzurri), ma le servirà un bell'esame di coscienza. Perché giocando così non si va lontano.

    SOLO UNA SQUADRA — Con Destro appena recuperato e Palacio che deve rifiatare, Donadoni si gioca la carta Petkovic al centro dell'attacco. Come terzino destro c'è l'ex Mbaye, con Donsah, Pulgar e Pioli cerniera di centrocampo. Spalletti risponde con Nagatomo per Dalbert e Vecino per Gagliardini. Dopo un liscio clamoroso di Joao Mario sul numero da destra di Candreva, il Bologna aggredisce l'Inter come aveva fatto per un'ora col Napoli. Il bersaglio è il fianco destro nerazzurro, con Verdi che sotto agli occhi del c.t. Ventura va spesso a sovrapporsi a Di Francesco. I due sono un rebus che pare irrisolvibile per D'Ambrosio e chi dovrebbe aiutarlo e nel primo quarto d'ora i padroni di casa vanno vicinissimi al gol per quattro volte, anche grazie al lavoro sporco di Petkovic. Ma la vera chiave è in mezzo al campo, con Poli e Donsah che asfissiano Borja Valero e Vecino. L'Inter ci capisce poco o nulla, non riesce mai a innescare gli attaccanti, anche perché sotto pressione sbaglia troppi appoggi e si sfilaccia come un vecchio paio di jeans. La mollezza della banda Spalletti viene fotografata con crudeltà al 32', quando Petkovic per vie centrali sgomma su Borja e innesca Verdi, che Vecino non riesce a tenere. Nessun difensore esce in aiuto e il 25enne scarica un gran sinistro a fil di palo per un vantaggio strameritato. L'unico sussulto dell'Inter, al 45' con un cross basso di Perisic su cui Icardi prende il tempo a Helander ma in scivolata non arriva di un soffio sul pallone da posizione ottima.

    ERRORE FATALE — Non potendone cambiare 11, Spalletti nell'intervallo fa scaldare intensamente Eder e Brozovic ma aspetta il 5' (voleva guadagnare 30'' di recupero?) per inserire l'azzurro al posto di Joao Mario. Il copione inevitabilmente ora è diverso. L'Inter si piazza nella metà campo avversaria, che però è presidiata come il Palazzo di vetro dell'Onu con due linee fitte i cui si stacca solo Petkovic. I nerazzurri però ruminano il pallone, raramente saltano l'uomo e sono pericolosi solo su corner, con Miranda. Ma inevitabilmente rischiano sulle ripartenze delle zanzare rossoblù. Poche le occasioni, perché l'Inter è tutto un vorrei ma non posso e il Bologna non ha interesse a scoprirsi. Colpisce che Spalletti non cerchi qualche alternativa dalla panchina, mentre Donadoni richiama prima uno spremuto Poli per Taider e poi l'infortunato Di Francesco per l'applauditissimo ex Palacio. La svolta però è dietro l'angolo. Mbaye atterra in area Eder, Di Bello assegna il rigore (confermato dalla Var) e Icardi al 32' fa 1-1 dal dischetto. A caccia del ribaltone, entra Brozovic per Candreva. Ma ai tre punti vanno più vicini gli avversari con le ultime fiammate di un commovente Verdi.
     
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    Benevento-Roma 0-4, doppio Dzeko e due autogol. Campani a zero

    Doppietta del bosniaco, due autogol dei campani (Lucioni e Venuti), che infilano la quinta sconfitta di fila


    La Roma non fa nemmeno troppa fatica a Benevento: vince 4-0 e lascia i campani ultimi a zero punti. Decide la gara una doppietta di Dzeko, che prima apre da due passi su cross teso di Kolarov, poi segna il 3-0 con un bel tiro a giro sul palo lontano a inizio ripresa. Gli altri due gol il Benevento se li fa da solo: prima Lucioni devia nella sua porta il cross di Bruno Peres, nella ripresa stessa sorte per Venuti sul cross di Kolarov. Terza vittoria in quattro gare per la squadra di Di Francesco, quinta sconfitta per Baroni, con 10 gol incassati in 180 minuti.
     
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