Motomondiale 2023

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Sachsenring, Oncu piega Sasaki all'ultima curva: è il suo primo successo. Terzo Holgado

    Il pilota turco si impone con un pregevole sorpasso al giapponese, che aveva condotto in testa tutta la gara: è la vittoria n.1 nel motomondiale. Il leader del Mondiale chiude il podio; nono Nepa, il migliore degli italiani
    Massimo Brizzi

    18 giugno 2023
    Ha aspettato l'ultima curva per l'affondo decisivo. Quello senza possibilità di replica. In questo modo Deniz Oncu si impone nel GP di Germania della Moto3 al Sachsenring, conquistando anche la sua prima vittoria in carriera. Il turco della Ktm Ajo festeggia e raccoglie un successo a lungo inseguito: dopo aver braccato per buona parte di gara Ayumu Sasaki, controllandone la scia e intuendone i punti deboli, tira la staccata all'ultima curva, quando forse il giapponese dell'Husqvarna Intact GP, in testa per tutta la gara, non se lo aspettava. La Ktm entra come un coltello all'interno e regge in uscita, riuscendo a passare sul traguardo con 95 millesimi di vantaggio. Onore al merito e bollicine per Oncu.

    HOLGADO ALLUNGA—
    Il podio è completato dal leader del Mondiale, Daniel Holgado terzo a ben 12", che piega Ivan Ortolà, 4°, e allunga in vetta alla classifica portandosi a +41 su Jaume Masia, sesto alle spalle di David Alonso. A seguire, 7. Diogo Moreira, 8. Ryusei Yamanaka e 9. Stefano Nepa, il migliore degli italiani. A terra al penultimo giro Matteo Bertelle, che era in top-10, e aveva un gran passo.

    LA GARA— Al via Veijer scatta in testa alla prima curva, ma Sasaki lo ripassa e si mette a fare l'andatura, mentre il pilota olandese esce di scena per una caduta alla curva 12. Holgado risale in modo impetuoso e si porta alla caccia di Sasaki, con Oncu e Ortolà alle sue spalle. Il gruppo è spaccato in vari tronconi, con Sasaki che detta il ritmo, il terzetto Holgado-Oncu-Ortolà alle sue spalle e poi gli altri più staccato. Il tempo di passare Holgado e Oncu si lancia all'inseguimento di Sasaki: giro dopo giro erode il distacco con gran ritmo e a 10 giri dal termine il duello è a vista, mentre Holgado e Ortolà si giocano il terzo posto, Nepa è ottavo e Bertelle risale con gran ritmo. Sasaki detta il ritmo, Oncu ne studia le traiettorie e aspetta il momento giusto per colpire dopo alcuni giri di studio. L'affondo giusto è all'ultima curva: dove il giapponese non può replicare. Cin cin Oncu: è il primo successo.
     
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    Assen, tris italiano su Ducati in qualifica: pole di Bezzecchi, poi Bagnaia e Marini

    In qualifica è dominio tricolore, con il pilota della VR46 a precedere Pecco e il compagno Marini. 4° Quartararo, 6° e 7° posto per le Aprilia di Aleix Espargaro e Vinales
    Dall'inviato Mario Salvini

    24 giugno - ASSEN (OLANDA)
    Davanti sempre il Bez. Davanti sempre e solo la Ducati. Davanti solo l’Italia, solo Tavulia, solo il Ranch. Tutta l’eredità di Valentino Rossi abbinata a quel missile alato che hanno congegnato a Borgo Panigale. In pole c’è ad Assen c’è Marco Bezzecchi che era stato il più veloce in tutte e due le sessioni di ieri e che oggi si è confermato. Dietro di lui Pecco Bagnaia, che rispetto al Bez soffre un po’ di più nel T1. Ma è lì, in prima fila. Se, come sembra, il 2023 sarà una questione Pecco-Bez-Jorge c’è questo da dire, che Bezzecchi e Martin ogni tanto retrocedono, Bagnaia no, mai. Come del resto è anche giusto: il campione è lui e dei tre è quello con più esperienza. Terzo tempo per Luca Marini, all’ottava partenza in prima fila in top class, quinta di questa stagione, a riprova della continuità trovata. Marini che però si è fatto una scivolata sull’asfalto, alla curva 8.

    IL GUIZZO DI BEZ—
    “Mi trovo bene qui, perché nei curvoni veloci vado molto meglio che nelle curve lente”, aveva spiegato il Bez venerdì. E oggi ha illustrato il concetto. La sola cosa che gli era mancata, fin qui, quest’anno, era la pole. Ora è arrivato anche lì, come non gli riusciva dall’anno scorso in Thailandia. E anche la prima fila non era molto nelle sue corde. Non la trovava dall’Argentina. “Spero di non dover partire troppo indietro, perché se no recuperare diventa durissima”, aveva detto il Bez arrivando qui giovedì. Ecco no, non succederà.

    MARTIN DI RINCORSA— Al contrario Jorge Martin ieri ha detto: “Di diverso adesso c’è che resto sulla moto, non cado più”. E’ nell’intervista sulla Gazzetta di oggi. Ma non è vero: lo spagnolo della Pramac è caduto in Q2, peraltro in modo strano, a velocità ridotta, e comincerà la sua rincorsa a Bagnaia (e la sua difesa dal Bez) dalla dodicesima piazzola. Non sarà facile.

    MARQUEZ E HONDA NON PERVENUTI— Continua invece la discesa agli inferi di Marc Marquez. Partito dalla Q1 per via del triste venerdì terminato con l’ennesima caduta (dopo le 5 del Sachsenring), ha denunciato una volta di più tutte le sue difficoltà quando in una fase di transizione ha rallentato, si è portato fuori traiettoria, ma lo ha fatto guardandosi alle spalle, per controllare se qualcuno stesse arrivando dietro di lui, senza accorgersi che di fronte, ancora più lento, aveva Enea Bastianini. Inevitabile il tamponamento: Marc a terra, la sua Honda ancora spezzata. Ha detto tutto l’espressione del suo manager Ken Kawauchi, sconsolato. Anche perché non è solo questione di Marquez, è proprio tutta la Honda che non è pervenuta.
     
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    Super Bezzecchi nella Sprint Race di Assen. Secondo posto per Bagnaia

    Il pilota della Ducati VR46 si impone davanti a Pecco dopo una gara in assoluto controllo. Il podio di Binder, terzo, gli viene tolto per track limits e viene ereditato da Quartararo. Le due Aprilia a punti
    Massimo Brizzi

    24 giugno - MILANO
    Marco Bezzecchi lascia il segno nel sabato di Assen: dopo la pole si impone anche nella Sprint Race, piegando la resistenza di Pecco Bagnaia, che lo accompagna sul mini podio in seconda posizione. Terzo al traguardo Brad Binder, sulla Ktm, ma la posizione gli viene tolta per 'track limits' con 3" di penalizzazione: ne approfitta quindi Fabio Quartararo, a podio con la Yamaha davanti all'Aprilia di Aleix Espargaro. Per il sudafricano della Ktm c'è il 5° posto. Nel Mondiale Bezzecchi si porta a 31 punti da Bagnaia, ma resta terzo in classifica.

    LA GARA—
    Il primo spunto al via è di Bezzecchi, ma Bagnaia forza il passaggio e va in testa tallonato da Binder. Poche curve e Bez si lancia all’inseguimento di Pecco, mentre a centro gruppo si vedono le solite schermaglie con Quartararo quarto, Martin dietro e le Aprilia in zona punti. La svolta arriva al 4. giro: Bagnaia va largo, Bezzecchi ne approfitta, lo passa e allunga con decisione. Nonostante un po’ di elastico il pilota della Ducati VR46 non trema mai: Bagnaia nel finale, infatti, più che mettere nel mirino il leader della gara deve guardarsi le spalle da Brad Binder. Il sudafricano della Ktm, come detto, viene sanzionato con 3” per aver oltrepassato i limiti della pista e così sul mini podio ‘Sprint’ va Fabio Quartararo: per il francese, zoppicante per una storta in allenamento con annessa frattura dell'alluce, e la Yamaha è una buona boccata di ossigeno. Bene l’Aprilia, con Alex Espargaro quarto in scia a Quartararo grazie a una seconda parte di gara di buon livello, e Maverick Vinales, settimo.
    Ancora Marc Marquez protagonista in negativo nelle qualifiche del Gp di Assen di MotoGp. Il pilota spagnolo ha tamponato Enea Bastianini, mettendo entrambi fuorigioco. Guarda il video

    A punti Jorge Martin, sesto con la Ducati Pramac e scivolato ora a 21 punti da Bagnaia nel Mondiale; Enea Bastianini, ottavo, autore di una ottima rimonta dal 18° posto in griglia e in ascesa di affiatamento con la sua Desmosedici ufficiale; Alex Marquez, nono con la Ducati Gresini. Piccola amarezza per Luca Marini, sanzionato con gli stessi 3” di Binder e passato quindi dall’8° al 10° posto. Maluccio Jack Miller, 11° con la Ktm; male Johann Zarco, 13° sulla Ducati Pramac; malissimo Marc Marquez, 17°: lo spagnolo, dolorante, ha navigato nelle retrovie con la Honda senza rischiare. Per la prima volta Marc ha dato la triste sensazione di aver tirato i remi in barca.

    MOTOGP, SPRINT RACE ASSEN: ORDINE DI ARRIVO— Ecco l'ordine di arrivo della Sprint Race ad Assen: 1. Bezzecchi (Ducati VR46) 13 giri in 20'09"174; 2. Bagnaia (Ducati) a 1"2; 3. Quartararo (Yamaha) a 1"8; 4. A. Espargaró (Aprilia) a 2"2; 5. Binder (KTM) a 4"5; 6. Martín (Ducati Pramac) a 5"; 7. Viñales (Aprilia) a 5"8; 8. Bastianini (Ducati) a 10"; 9. A. Marquez (Ducati Gresini) a 10"; 10. Marini (Ducati VR46) a 10"5; 15. Morbidelli (Yamaha) a 19"5; 16 Savadori (Aprilia) a 19"6.

    CLASSIFICA MONDIALE— Così il Mondiale MotoGP dopo la Sprint Race: 1. Bagnaia (Ita) 169; Martin 148; Bezzecchi 138; Zarco 109; Brad Binder 101; Marini 89; Miller 79; Quartararo 64; A. Espargaro 61.
     
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    Lopez in pole ad Assen. Acosta scatta sesto, Arbolino decimo

    In qualifica lo spagnolo della Boscoscuro precede Dixon e Ogura. L'italiano leader del Mondiale chiude la top-10 mentre il suo rivale è in seconda fila
    24 giugno - MILANO
    Pole di Alonso Lopez nella qualifica del GP di Olanda della Moto2. Lo spagnolo della Boscoscuro Speed Up stacca il tempo di 1:36.247 e precede Jake Dixon, di soli 9 millesimi, e Ai Ogura (+0.054), che completano la prima fila insieme a lui. Per Tony Arbolino, l'italiano leader del Mondiale, c'è la decima casella della griglia (+0.491), mentre il suo principale rivale in classifica, Pedro Acosta, a 15 punti da lui, è sesto (+0.313).

    NEI PRIMI DIECI—
    Completano la top-10: 4. Fermin Aldeguer con l'altra Boscoscuro (+0.234); 5. Sam Lowes (+0.281); 7. Somkiat Chantra (+0.317); 8. Albert Arenas ( +0.356) e 9. Celestino Vietti (+0.416), pure scivolato alla curva 3, ma senza conseguenze. Vietti, fra l'altro, era stato fra i promossi dalla Q1 insieme a Baltus, Alcoba e Garcia.
     
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    Assen, pole di Munoz. Rossi parte terzo, Holgado ultimo

    In qualifica lo spagnolo della Ktm Boe precede Kelso e l'italiano del team Sic58. 6° Nepa e 10° Masia, mentre il leader del Mondiale è a fondo griglia
    Dall'inviato Mario Salvini

    24 giugno - ASSEN (OLANDA)
    La pole della Moto3 è di David Munoz, la prima della carriera. Lo spagnolo della KTM è il quarto più giovane a riuscirci (più giovani di lui solo Quartararo, Rins e Bulega). Per lui dunque è la prima, bella e prepotente. Ottenuta con il record di Assen, in 1’41”181, nonostante i postumi di una caduta. E ottenuta quasi come in gara, Munoz si è persino esibito in un sorpasso all’esterno curva su Jaume Masia. Con il secondo tempo c'è l’australiano della Honda Joel Kelso che dice: “Penso di avere una buona possibilità per la gara di domani”. Ottimo terzo Riccardo Rossi, pilota Honda del team di Paolo Simoncelli. “E’ un periodo strano, vengo dal momento più difficile della mia vita. Ci voleva, è come una vittoria”. Ci voleva questa prima fila.

    MOLTI BIG INDIETRO—
    Con Ayumu Sasaki quarto e Deniz Oncu quinto, c’è un buon Stefano Nepa in seconda fila. Decimo tempo per Romano Fenati, dodicesimo per Andrea Migno. Molti i big bloccati in Q1, a cominciare dal leader della classifica Daniel Holgado, addirittura ultimo, oltre a Xavier Artigas, Ivan Ortolà e Diogo Moreira.
     
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    Assen, Bagnaia vince e allunga nel Mondiale. Podio per Bezzecchi e l'Aprilia

    L'iridato della Ducati si impone sulla Desmosedici VR46 di Bez e su Aleix Espargaro e si porta a +35 su Martin, 5°. Quarto Binder, retrocesso di una posizione dopo il traguardo
    Massimo Brizzi

    25 giugno - MILANO
    Convincente successo di Pecco Bagnaia nel GP di Olanda della MotoGP. Ad Assen l'iridato della Ducati si impone per la quarta volta stagionale, precede, dopo una gara quasi sempre al comando, Marco Bezzecchi (Ducati VR46) e Aleix Espargaro (Aprilia), molto bravo con una moto danneggiata nell'aletta anteriore, e allunga nel Mondiale: ora è a +35 su Jorge Martin, quinto con la Ducati Pramac e a +36 sullo stesso Bezzecchi. Ai piedi del podio Brad Binder, 4° con la sua Ktm retrocesso di una posizione dopo aver tagliato il traguardo per 'track limits'.

    PECCO, CHE SUPERIORITÀ—
    Sempre Ducati, quindi, anche nell’Università della moto, per il settimo successo stagionale di una Desmosedici. Il sigillo di Bagnaia arriva con una prestazione impeccabile, stando quasi sempre al comando e gestendo alla perfezione, sia il consumo delle gomme, sia i rivali. O presunti tali. Sì, perché Pecco ribadisce costanza, velocità e gestione, rimarcando la sua implacabilità, mentre alle sue spalle si alternano i contendenti, in gara prima Binder, poi Bezzecchi, e si fa fatica, in certe giornate, a trovarne un vero rivale. La classifica dice ovviamente Martin e Bezzecchi, ma Bagnaia, ora terzo italiano di sempre per successi in top class, alla pari di Andrea Dovizioso e dopo Valentino Rossi e Giacomo Agostini, pare avere un altro passo, forte di una consapevolezza superiore.

    TRIS DI MOTO ITALIANE— Nella giornata della doppietta italiana, Bagnaia-Bezzecchi, stesso arrivo del sabato, ma a posizioni invertite, c’è anche la tripletta tricolore con due Ducati e un’Aprilia, brava a tornare sul podio dopo quello del GP iniziale in Portogallo: alla vigilia delle ferie l’inno di Mameli risuona prepotentemente sul Mondiale. A chiudere la top-10 ci sono infatti anche le Desmosedici di Alex Marquez (Gresini), sesto, e Luca Marini (VR46), settimo. Ottavo Takaaki Nakagami (Lcr) a cercare di salvare l’onore della Honda orfana di Marc Marquez, nono Franco Morbidelli (Yamaha) e decimo Augusto Fernandez (GasGas).

    LA GARA— Avvio di gara nel segno di Binder che con la soft al posteriore va in testa, poi Bagnaia passa al comando (3. giro) mentre il pallottoliere delle cadute si aziona: masticano infatti la polvere Jack Miller, a terra alla prima curva del 2° giro, forse per aver esagerato con la soft al posteriore; Fabio Quartararo e Johann Zarco, agganciatisi prima della chicane (3° giro); Maverick Vinales (4° giro); Enea Bastianini (7° giro); Fabio Di Giannantonio (19° giro) quando era buon nono. Dopo un terzo di gara la lotta per la vittoria pare ristretta al trio Bagnaia-Binder-Bezzecchi, con tanta attesa per il consumo delle gomme. A 10 giri dalla fine Bez passa Binder e prova a ricucire su Pecco, mentre Binder deve guardarsi dall’Aprilia di Aleix Espargaro e da Martin, tesi alla caccia del podio. Bezzecchi deve mollare perché Bagnaia ne ha di più, mentre Binder taglia da terzo il traguardo, ma perde il podio per un passaggio fatale sul verde alla curva 8. Bollicine quindi per l’Aprilia a sigillare una trionfale giornata per l’Italia.
     
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    Assen, prima vittoria di Dixon. Acosta, 3° con giallo, recupera su Arbolino (7°) e va a -8

    Il britannico della Gasgas centra il suo successo numero 1: precede Ogura e lo spagnolo, graziato dagli Steward per un Long Lap Penalty erroneamente effettuato. Tony è settimo e resta leader del Mondiale, ma con margine ridotto

    25 giugno - MILANO
    Jake Dixon vince il GP della Moto2 ad Assen e centra il suo primo successo nel motomondiale in una giornata in cui Pedro Acosta, terzo, riduce a 8 punti il distacco dal leader del Mondiale, Tony Arbolino, settimo dopo una gara sofferta. Il podio di Acosta, che arriva alle spalle di Ai Ogura, è macchiato da un giallo: lo spagnolo tocca il verde nell'effettuare un Long Lap Penalty, ma non viene costretto a scontarlo di nuovo. Questa la valutazione dello Steward Panel. Considerando che Acosta arriva a 4"8 da Dixon e con Fermin Aldeguer e Aron Canet in scia, la decisione appare discutibile e con riflessi sulla classifica. Di gara e del Mondiale.

    CONTROVERSIE—
    All'arrivo brinda dunque Dixon, legittimo vincitore dopo aver lottato bene con Ogura per tutta la corsa. Acosta, salvo reclami in corsa, coglie un podio prezioso e Arbolino incassa i 9 punti del 7° posto, alle spalle di Alonso Lopez, dopo una gara difficile, terminata a 9"6 dalla vetta e in cui non hai mai avuto lo spunto per brillare. 10° posto per Celestino Vietti.

    LA GARA— Al via scatta bene dalla pole Lopez, che detta il ritmo davanti a Ogura e Dixon. Acosta si libera di Arbolino, recupera e tenta di ricucire sui primi tre che dopo 5 giri hanno 1"5 di margine su di lui. La rimonta riesce: al 10. giro lo spagnolo aggancia il terzetto Dixon-Lopez-Ogura, mentre Arbolino perde il ritmo dopo un dritto e si ritrova settimo. Davanti Dixon commette un errore alla curva 5 (15. giro) e cede la vetta a Ogura, mentre Acosta fa peggio: rischia una caduta alla chicane finale, è costretto a tagliarla, rimedia un Long Lap Penalty, ma tocca il verde mentre lo effettua. Dovrebbe ripeterlo, ma per lo Steward Panel va bene così e quindi si ritrova terzo al traguardo. Dixon festeggia con merito il suo primo successo, ma ai coriandoli del suo legittimo trionfo fanno eco le polemiche per la controversa decisione legata al Long Lap di Acosta. Non il modo migliore per andare in ferie.
     
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    Ad Assen vince Masia e cade Holgado: Mondiale riaperto

    Successo dello spagnolo della Leopard, davanti a Sasaki e Oncu, che lo porta a -16 dal leader iridato, scivolato nelle prime fasi. 8° Fenati e 10° Nepa dopo una gara da protagonisti
    Dall'inviato Mario Salvini

    25 giugno - ASSEN (OLANDA)
    Vince Jaume Masià, si accorcia il campionato. Lo spagnolo vince come fanno i grandi ad Assen, cioè piazzando il colpaccio alla Geert Timmer, la chicane che anticipa il rush finale. Davanti aveva Ayumu Sasaki, rivale anche per la classifica. Lo ha mirato e con la traiettoria perfetta lo ha infilato. “Ha fatto una cosa che poteva fare solo lui”, ha detto il suo direttore sportivo Christian Lundberg. Anche perché la sua era la sola Honda là davanti, in un nugolo di KTM. È la prima vittoria dell’anno per Jaume, la settima in carriera, probabilmente la più importante, perché ha di molto rafforzato il secondo posto in graduatoria. Arrivando ad Assen era tale sì, ma con 44 punti di distacco da Daniel Holgado. Il quale Holgado, cadendo, ha messo fine a un weekend difficilissimo. Era reduce da tre podi di fila e qui è rimasto a secco. Masia ora vede il mondo da tutt’un’altra prospettiva, è a -16.

    IL PODIO—
    Secondo Sasaki, per la quarta volta di fila nei primi tre e soprattutto in grado di salire al terzo posto in graduatoria, a un molto più incoraggiante -26 da Holgado. Terzo Deniz Oncu, a sua volta al terzo podio di fila, dopo la vittoria al Sachsenring. Come si vede quindi, nonostante sia stata la solita bagarre, la tonnara volante che da sempre caratterizza la categoria, alla fine davanti arrivano spesso gli stessi, a riprova che la classifica non è un’opinione. Quarto, come in Germania, Ivan Ortolà, sceso al quinto posto in graduatoria.

    DUELLO FRA ITALIANI— Ma la cosa da rimarcare è il duello tra italiani, il ritorno di Romano Fenati, redivivo, alla fine ottavo (non entrava nei 10 da Portimao 2021). E Stefano Nepa, a metà gara addirittura in testa e in duello con Fenati medesimo che a sua volta lo aveva passato e per un lampo si era messo al comando. Nepa ha finito 10°, in coda al gruppo dei primi ma pur sempre migliore degli italiani in graduatoria.
     
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    MotoGP Catalogna Sprint, Espargaro leone con l'Aprilia. Sul podio Bagnaia e Vinales

    Le moto italiane monopolizzano i posti d'onore della minigara spagnola del Montmelò, impressionante la prova di forza di Aleix che stacca Pecco da metà gara
    Massimo Brizzi

    2 settembre - MILANO
    Con il Montmelò aveva un conto aperto dal GP dell'anno scorso e adesso ha saldato il suo debito. Aleix Espargaro vince la Sprint MotoGP del sabato del GP di Catalogna, fa volare un'Aprilia che piazza sul podio anche Maverick Vinales e cancella la delusione per l'errore del 2022. Un anno fa sbagliò i calcoli della distanza di gara, iniziò a festeggiare con un giro di anticipo e vide trasformare un eccellente 2° posto in un modesto 5°. Secondo Bagnaia che con la sua Ducati si tiene la posizione dopo un duello entusiasmante con Maverick Vinales. Nove moto italiane ai primi dieci posti, con la sola Ktm di Binder, quarto, in mezzo a Ducati e Aprilia, in una stagione dominata dalle marche tricolore. Traditi subito da problemi di aderenza il campione del mondo 2021 Fabio Quartararo e il compagno di team Franco Morbidelli (Yamaha), caduto Pol Espargaro (GasGas).
     
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    GP Catalogna, sorride Ortolà: è la prima pole. Secondo Oncu, 5° Bertelle

    Lo spagnolo del team Angeluss in qualifica precede il turco e Kelso. Tre italiani nei primi dieci: oltre a Bertelle, 8° Nepa e 10° Rossi

    2 settembre - MILANO
    Primizia Ortolà. È di Ivan Ortolà, infatti, la pole del GP di Catalogna della Moto3. Lo spagnolo della Ktm del team Angeluss centra la prima pole in carriera e scatterà davanti a tutti sul circuito di Montmelò per la gara delle piccole. Ortolà in 1:48.205 precede Deniz Oncu (+0.304) e Joel Kelso (+0.358), passato dalla Q1. In seconda fila ci saranno Jaume Masia (+0.436), Matteo Bertelle (+0.449) il primo degli italiani, e Tatsuki Suzuki (+0.538).

    NEI PRIMI 10— Completano la top-10: 7. José Antonio Rueda (+0.553); 8. Stefano Nepa (+0.699); 9. Kaito Toba (+0.727) e 10. Riccardo Rossi (+0.826). Così gli altri italiani: 15. Romano Fenati e 17. Filippo Farioli. Per il leader del Mondiale, Daniel Holgado, 11° posto sullo schieramento dopo aver colto il miglior tempo in Q1.
     
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    Pole di Dixon a Montmelò. Acosta scatta 9°, Arbolino malissimo: è solo 20°

    In Catalogna la pole va al britannico della Gasgas che precede Canet e Ogura. Il leader del Mondiale in terza fila, mentre l'italiano della VDS non passa la Q1 ed è ventesimo. Per Vietti 15° tempo

    2 settembre - MILANO
    La spirale che lo sta avvolgendo, da qualche gara in qua, non pare fermarsi: anche a Montmelò si prospetta un week end molto difficile per Tony Arbolino. Il pilota della Kalex Vds, infatti, scatterà solo 20° nel GP di Catalogna, respinto in Q1 dove non va oltre il 6° tempo. Non una buona premessa per Tony, che è secondo nel Mondiale a 12 punti da Pedro Acosta che però non approfitta del tutto della situazione favorevole, visto che scatterà solo in terza fila con il 9° tempo.

    SORRIDE DIXON— In pole in Catalogna va quindi Jake Dixon: il britannico della GasGas centra il tempo di 1:44.089 e precede in prima Aron Canet (+0.095) e Ai Ogura (+0.125). Seconda linea per Manuel Gonzalez (+0.126), Albert Arenas (+0.181) e Fermin Aldeguer (+0.187), mentre completano la top-10 Alonso Lopez, Sergio Garcia, come detto Acosta e Barry Baltus. Il migliore degli italiani è Celestino Vietti: il vincitore del GP d'Austria non va però oltre il 15° tempo: anche per lui si prospetta una gara in salita.
     
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    MotoGP, Aprilia da impazzire: storica doppietta in Catalogna. Espargaro vince su Vinales


    Nella gara caratterizzata dal pauroso incidente al primo via che ha coinvolto Bagnaia, le moto di Noale chiudono con il loro primo storico uno-due in Top-Class. Terza la Ducati di Martin, ora a 50 punti da Pecco nel Mondiale

    Massimo Brizzi
    Giornalista
    3 settembre - MILANO
    L'incidente pauroso al via, con la carambola innescata da Enea Bastianini, poi Pecco Bagnaia travolto da una Ktm, quindi la ripartenza e una sinfonia Aprilia. In un GP Catalogna della MotoGP da cuori forti la casa di Noale va in paradiso con una storica doppietta. Primo Aleix Espargaro che completa il suo week end perfetto dopo il successo nella Sprint Race del sabato, secondo il compagno Maverick Vinales, per la gioia del team guidato da Massimo Rivola. Sul podio anche una Ducati, quella Pramac di Jorge Martin. Ai primi sei posti altrettante moto italiane, con l'altra Pramac di Johann Zarco quarta, l'Aprilia Rnf di Miguel Oliveira al quinto posto e la Ducati Gresini di Alex Marquez al sesto.

    APRILIA IN CONTROLLO—
    Una gara palpitante, vissuta con l'adrenalina dell'incidente al primo via che ha portato alla bandiera rossa e al ricovero in ospedale dei due piloti Ducati ufficiali, Bagnaia con una lesione alla gamba da accertare, e Bastainini, con una frattura al malleolo, si regge sul duello fra le due Aprilia. Vinales si sbarazza rapidamente di Martin, il più lesto al semaforo e fa gara da front runner fino a 4 giri dalla fine. Lì il suo compagno, che per tutta la gara gli sta alle costole facendo un po' di elastico, rompe gli indugi: staccata sapiente alla prima curva e leadership in tasca. A quel punto della gara, con pochi giri davanti e le mescole che non ne hanno più, il 'Capitano' dell'Aprilia è lanciato verso il successo nel "suo giardino", la pista di Montmelò, a 2 km dalla sua casa natia di Granollers. L'impresa riesce, amplificata dai petardi dei tifosi spagnoli in festa, e dalla doppietta Aprilia, il primo storico uno-due di Noale in MotoGP. Al netto della sfortuna di Bagnaia, che resta in vetta al Mondiale con 50 punti di margine su Martin, il momento di forma palesato dalla coppia Espargaro-Aprilia in Catalogna è da evidenziare. Come la crescita della squadra veneta, ormai assoluta protagonista della griglia.

    LA GARA— Alle spalle della coppia di testa, Martin fa sua la battaglia per il terzo posto dopo aver regolato, sia Oliveira, in crescita pure lui con il team satellite di Noale, sia il compagno Zarco. Benino Fabio Quartararo, settimo con una Yamaha che trova un po' di ossigeno davanti a Jack Miller con una Ktm non brillante e che incassa pure la caduta di Brad Binder. Bello il gesto del sudafricano che va al Centro Medico per accertarsi delle condizioni di Bagnaia, che aveva accidentalmente investito alla prima partenza. Indietro le Ducati VR46 di Luca Marini (11°) e Marco Bezzecchi (12°), che chiudono alle spalle di Augusto Fernandez e Fabio Di Giannantonio. Marc Marquez è 13° con una Honda che resta in crisi e precede Franco Morbidelli e Takaaki Nakagami. Bollicine e coriandoli per l'Aprilia, con la testa alle condizioni di Bagnaia e Bastianini, sotto esame a Barcellona dopo una gara da cuore in gola. Tanto in pista quanto in ospedale.

    La sintesi del GP di Catalogna: vince Espargaro su Vinales in una gara condizionata del tremendo incidente al primo giro di Francesco Bagnaia
    MotoGP, GP Barcellona: gli highlights della gara. Spaventoso incidente per Bagnaia

    GP CATALOGNA MOTOGP: ORDINE DI ARRIVO— GP Catalogna MotoGP, la classifica
    Aleix Espargaro, Aprilia 38:56.159
    Maverick Viñales, Aprilia +0.377
    Jorge Martin, Ducati Pramac +2.831
    Johann Zarco, Ducati Pramac +4.867
    Miguel Oliveira, Aprilia RNF +7.529
    Alex Marquez, Ducati Gresini +10.590
    Fabio Quartararo, Yamaha +10.821
    Jack Miller, KTM +10.880
    Augusto Fernandez, GASGAS Tech3 +12.889
    Fabio Di Giannantonio, Ducati Gresini +13.280
    Luca Marini, Ducati VR46 +16.491
    Marco Bezzecchi, Ducati VR46 +16.561
    Marc Marquez, Honda +21.616
    Franco Morbidelli, Yamaha +23.108
    Takaaki Nakagami, Honda LCR Honda +26.740

    MOTOGP, CLASSIFICA MONDIALE— Questa la classifica del campionato MotoGP 2023 dopo il GP Catalogna:
    Bagnaia (Ita/Ducati) 260
    Martin (Spa/Ducati Pramac) 210
    Bezzecchi (Ita/Ducati VR46) 189
    Binder (Saf/Ktm) 166
    A. Espargaro (Spa/Aprilia) 154
    Zarco (Fra/Ducati Pramac) 141
    Marini (Ita/Ducati VR46) 125
    Vinales (Spa/Aprilia) 113
    Miller (Aus/Ktm) 104
    A. Marquez (Spa/Ducati Gresini) 102
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Catalogna: vince Dixon, Acosta allunga e Arbolino precipita, 17°

    Successo del britannico del team Aspar che precede Canet e Arenas. Il leader del Mondiale guadagna altri punti su Tony, sempre più in crisi, e va a +22 in classifica. Decimo Vietti

    3 settembre - MILANO
    Vince Jake Dixon, Pedro Acosta allunga in vetta al Mondiale e Tony Arbolino, solo 17°, precipita: ecco la sintesi del GP di Catalogna della Moto2 sul circuito di Montmelò. Dopo una gara combattuta nelle posizioni di vertice, il poleman Dixon si impone su Aron Canet, gagliardo fino alla fine, ma senza il guizzo vincente, e Albert Arenas, al primo podio nella categoria. Il leader del Mondiale, Acosta, risale dal nono posto in griglia, si porta anche al comando, ma si disunisce negli ultimi giri chiudendo in sesta posizione. Piazzamento non eclatante, alle spalle di Sergio Garcia e Manuel Gonzalez, ma utile a puntellare la sua classifica: con i 10 punti conquistati, infatti, lo spagnolo del team Ajo allunga a +22 su un Tony Arbolino mestamente 17° e ancora irriconoscibile.

    MOMENTO NERO—
    La gara di Arbolino partiva in salita, ventesima casella della griglia, ma dopo un avvio incoraggiante, 11° al primo giro, il pilota del team Vds non trova il ritmo e chiude a quasi 17" dalla vetta dopo un'altra corsa che certifica il suo momento nero. Nel Mondiale Arbolino resta il primo inseguitore di Acosta, a -22, ma Dixon, a -44 dalla vetta, può insidiarlo. Decimo posto per Calestino Vietti, vincitore in Austria: primo e unico italiano a punti.

    LA GARA— In gara Dixon scatta bene, ma dopo pochi giri va in testa Gonzalez in una lotta che include pure Canet, che a metà corsa diventa leader. La risalita di Acosta sembra indirizzare la gara, ma Canet e Dixon replicano all'affondo. A 5 giri la svolta: Acosta scivola dal primo al quinto posto e la lotta per la vittoria si restringe a Dixon e Canet. Il britannico inizia in testa l'ultimo giro e conserva la posizione fino al traguardo nonostante la grinta dello spagnolo, battuto per 2 decimi. Ottimo il podio di Arenas.
     
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    QUOTE (+Stefchoen+ @ 3/9/2023, 21:14) 
    Pecco miracolato

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