Motomondiale 2023

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Misano, urlo Martin: sua la Sprint Race. 2° Bezzecchi, 3° un ottimo Bagnaia

    Lo spagnolo della Ducati Pramac si impone nella gara del sabato davanti alla Desmosedici VR46 di Bez e all'iridato, autore di un'eccellente gara corsa sul dolore. 4° Pedrosa

    Massimo Brizzi
    Giornalista
    9 settembre - MILANO
    Brinda Jorge Martin nella Sprint Race del GP di San Marino, ma festeggia anche Pecco Bagnaia. Lo spagnolo della Ducati Pramac, scattato dalla pole-record, si impone infatti nella gara del sabato, precedendo la Desmosedici VR46 di Marco Bezzecchi e quella del team factory di Bagnaia, ottimo terzo dopo una corsa di sofferenza per i postumi dell'incidente in Catalogna, investito dalla Ktm di Binder. Gara di orgoglio e tenacia per i due piloti italiani ancora doloranti, Bagnaia alla gamba, Bezzecchi alla mano, per le cadute rimediate a Montmelò: il riminese della VR46 prova a intralciare il passo sontuoso dello spagnolo, ma si inchina al suo ritmo decisamente superiore; l'iridato difende stoicamente il suo terzo posto, respingendo nel finale gli assalti delle Ktm. La sua tenacia gli vale 7 punti utili in un Mondiale in cui Martin si avvicina, restando però alla robusta distanza di 45 lunghezze.

    PEDROSA DA APPLAUSI—
    Ai piedi del podio applausi per le due Ktm, con Dani Pedrosa eccellente wild card a precedere il titolare Brad Binder. Lo spagnolo brilla come fatto in prova, tenta l'affondo a Bagnaia nel finale, ma deve respingere al contempo l'attacco del compagno sudafricano: il suo 4° posto resta una gemma, che fa brillare la classe del 37 enne spagnolo, molto più di un collaudatore di lusso. Sesta l'Aprilia di Maverick Vinales, che in prova aveva mostrato un ritmo decisamente più promettente.

    LA GARA— Al via lo scatto premia Jorge Martin, con Bagnaia che passa di forza all’esterno della prima curva Bezzecchi con una manovra autorevole che non tradisce titubanze legate a una condizione fisica chiaramente non ottimale. Al 2. giro un errore di Pecco fa passare Bez che prova il forcing verso lo spagnolo della Pramac: il generoso tentativo del riminese si ferma a 4 giri dal termine, quando un’indecisione lo ricaccia a troppa distanza da Martin. Lo spagnolo, sempre autorevole dalla prima curva, diventa così imprendibile e va a prendersi la terza Sprint Race stagionale, lucidando una condizione di forma temibile in chiave iridata. Bagnaia chiude sul podio una gara di carattere: Pedrosa arriva a ringhiargli sul codone nel finale, ma nello stesso tempo lo spagnolo deve respingere l’assalto del ‘titolare’ Binder, vivace e spregiudicato per tutta la gara, con annessa carenata a Vinales. Le due Ktm arrivano in scia sul traguardo e precedono Vinales, Luca Marini (Ducati VR46) e un Aleix Espargaro (Aprilia) ripresosi dalla botta alla testa nella caduta del giorno prima. Alex Marquez (Ducati Gresini) con il 9. posto chiude la zona punti vincendo il derby in famiglia con il fratello Marc, decimo. Attardati Fabio Quartararo (13°), Johann Zarco (14°) e Jack Miller (15°), mentre gli altri italiani terminano ancora più indietro: 17° Fabio Di Giannantonio, 18° Franco Morbidelli e 20° Michele Pirro. Domani si replica, con un GP che si prospetta torrido.

    MOTOGP GP MISANO SPRINT RACE, LA CLASSIFICA— MotoGP Sprint Race GP San Marino, ordine di arrivo (primi 15, i primi 9 a punti):
    Martin, Ducati Pramac
    Bezzecchi, Ducati VR46 +1.445
    Bagnaia, Ducati +4.582
    Pedrosa, KTM +4.772
    Brad Binder, KTM +4.931
    Viñales, Aprilia +6.062
    Marini, Ducati VR46 +6.519
    Aleix Espargaro, Aprilia +7.893
    Alex Marquez, Ducati Gresini +9.264
    Marc Marquez, Honda +11.318
    Raul Fernandez, Aprilia RNF +13.365
    Oliveira, Aprilia RNF +13.788
    Quartararo, Yamaha +14.243
    Zarco, Ducati Pramac +14.154
    Miller, KTM +17.421

    MOTOGP, LA CLASSIFCA MONDIALE DOPO LA SPRINT RACE DI MISANO— Così il Mondiale dopo la Sprint Race del GP di San Marino (prime 5 posizioni)
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    Bagnaia 267
    Martin 222
    Bezzecchi 198
    Binder 171
    Aleix Espargaro 156
     
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    Martin vince a Misano davanti a Bezzecchi. Bagnaia stringe i denti ed è terzo

    Lo spagnolo della Ducati Pramac domina dalla prima curva, precedendo Bez e Pecco: adesso è a -36 in classifica da lui. Eccellente 4° Pedrosa, wild card con la Ktm, davanti all'Aprilia di Vinales. Marc Marquez buon 7°
    Massimo Brizzi

    10 settembre - MILANO
    Il castello di San Marino regge, ma è sotto attacco. A Misano il dolorante Pecco Bagnaia replica la stoica gara del sabato con un terzo posto di spessore che gli consente di limitare i danni in classifica: a vincere il GP è ancora Jorge Martin sulla Ducati Pramac, precedendo Marco Bezzecchi, Bagnaia e Dani Pedrosa per un arrivo in fotocopia della Sprint Race. La conferma dei valori del giorno prima lascia quasi inalterata la classifica mondiale, ma con un indizio importante: Bagnaia è sempre leader, ma il suo vantaggio su Martin è ora di 36 punti, meno di quelli messi in palio da un week end completo di gara (37: 12 al sabato, 25 la domenica), con Bezzecchi a -65. Pecco resta saldamente padrone del proprio destino, e la gara di Misano ne conferma lo status di campione, ma non potrà vivere di rendita di fronte all'incalzante ritmo dello spagnolo della Pramac, arrivato al secondo successo stagionale e in grande stato di forma.

    CUORE BAGNAIA—
    In giallo per ricordare uno degli storici colori della Ducati, Bagnaia stringe i denti, regge per due terzi di gara in seconda posizione, con leciti interrogativi legati alla sua tenuta fisica alla distanza dopo l'ematoma rimediato alla gamba destra investita da Brad Binder in Catalogna. Con il dolore che aumenta in misura direttamente proporzionale al passare dei giri, Bagnaia perde un po' di ritmo, lascia il secondo posto a Bezzecchi e punta solo a difendere un prezioso podio dall'arrembante Dani Pedrosa. Il 37enne spagnolo, collaudatore di lusso di Mattighofen, dà una lezione di classe a tutti: è lui il migliore delle Ktm, con i titolari Jack Miller e Brad Binder finiti a terra, anche se il sudafricano dopo la scivolata riesce comunque a chiudere 14°.

    LA CRONACA— Al via Martin scatta in testa e Bagnaia, come nella Sprint, passa subito Bezzecchi (con leggera toccata) per cercare di insidiarlo: al suo attacco all’ultima curva del primo giro lo spagnolo replica chiudendo la porta. Lì inizia un duello fra le tre Ducati con distacchi ravvicinati e le Ktm in agguato: Binder si autoelimina e Pedrosa si avvicina, ma non riesce mai a insidiare il trio di Desmosedici che detta il passo. A metà gara Martin, impeccabile e in testa dalla prima all'ultima curva, dà lo strappo decisivo: porta il margine di vantaggio a 1" e Bagnaia non ha le forze per replicare. Ci prova Bezzecchi, anche lui non al meglio per la mano sinistra infortunata nella caduta multipla in Catalogna, ma liberatosi di Pecco alla Quercia non ha il passo per insidiare il successo dello spagnolo.

    RIECCO MARQUEZ— Da segnalare le cadute di Joan Mir (l'ennesima della stagione con la Honda), Pol Espargaro e l'incidente fra un Jack Miller in involuzione netta e Michele Pirro, contatto finito sotto investigazione, ma soprattutto la prova di Marc Marquez. L'otto volte iridato disputa la migliore gara dell'anno con la scelta, controcorrente rispetto alla media, della gomma soft al posteriore e termina 7° alla vigilia di un test chiave con la Honda. Marc cede nel finale a Miguel Oliveira, sesto, quando quasi assaporava la possibilità di attaccare anche Maverick Vinales per il 5°. Restando in casa Aprilia, c'è il modesto 12° posto di Aleix Espargaro, vincitore in Catalogna, che vanifica le sue chance con una brutta partenza. A completare la top-10: 8° Raul Fernandez, bravo con l'Aprilia RNF; 9. Luca Marini e 10° Johann Zarco, il compagno di Jorge Martin. Quello che ha dominato il week end con una consapevolezza di forza notevole. Appuntamento in India, la prossima gara, per riprendere ad armi pari, leggasi di condizioni fisiche, un duello iridato che può diventare appassionante: Bagnaia e Martin, per differenti ragioni, lo meritano.

    La classifica del GP di San Marino della MotoGP
    Martin, Ducati Pramac 41:33.421
    Bezzecchi, Ducati VR46 +1.350
    Bagnaia, Ducati +3.812
    Pedrosa, KTM +4.481
    Viñales, Aprilia +10.510
    Oliveira, Aprilia RNF +12.274
    Marc Marquez, Honda +13.576
    Raul Fernandez, Aprilia RNF +14.091
    Marini, Ducati VR46 +14.982
    Zarco, Ducati Pramac +15.484
    Alex Marquez, Ducati Gresini +15.702
    Aleix Espargaro, Aprilia +15.878
    Quartararo, Yamaha +15.898
    Binder, KTM +23.778
    Morbidelli, Yamaha +24.579
     
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    Misano, martello Acosta: piega Vietti e scappa nel Mondiale. Arbolino è 4°

    Lo spagnolo domina la gara dall'inizio alla fine. Non basta l'ottima prova di Celestino, a lungo nella scia del rivale. Tony limita i danni, ma ora il suo distacco dal leader del Mondiale è di 34 punti
    Federico Mariani

    10 settembre - MILANO
    La grande fuga è il marchio di Pedro Acosta nel weekend di Misano. Scappando dalla marcatura degli avversari, primo fra tutti il generoso Celestino Vietti, secondo sul traguardo, lo spagnolo ha conquistato il GP di San Marino della Moto2. E vincendo per la quinta volta in stagione, è ormai sancito a tutti gli effetti l'allungo iridato ai danni di Tony Arbolino, buon quarto dietro anche a Alonso Lopez. Ora il vantaggio del fuoriclasse murciano sale a 34 punti. Più distanziati gli altri avversari, come Jake Dixon, solo dodicesimo e ora staccato di 65 lunghezze.

    LA GARA—
    Al via ottimo spunto di Acosta, che sopravanza il poleman Vietti. Alle loro spalle si piazza Canet. Giro dopo giro, invece, risale Arbolino, in possesso di un buon ritmo. Tony si porta in sesta posizione superando prima il compagno Sam Lowes e poi Filip Salac. Non basta, però, a riavvicinarsi subito al gruppo di testa, dove, a 17 tornate dal termine, arriva l’allungo di Acosta a suon di giri veloci. Vietti resta comunque a contatto, staccato di circa sei decimi. Non si può dire lo stesso di Canet, costretto al ritiro per una scivolata a 15 giri dalla conclusione. Il duello per la vittoria si restringe dunque all’alfiere Red Bull e al pilota Fantic Racing: un vero e proprio braccio di ferro all’insegna dei giri veloci dell’uno o dell’altro.

    GLI ULTIMI GIRI— Il degrado delle gomme mette in difficoltà i protagonisti, come dimostrano le diverse correzioni. A sette giri dal termine cade Lowes, mentre Acosta tenta un nuovo strappo, guadagnando oltre un secondo su Vietti. È lo scacco matto definitivo nel duello per la vittoria. Arbolino limita i danni salendo in quarta posizione. Ottimo quinto Ai Ogura, davanti al compagno Somkiat Chantra e a Manuel Gonzalez, calato nel finale. Bravo Mattia Pasini, decimo nel suo ritorno come wild card.
     
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    Alonso, guizzo vincente: a Misano batte Masia e Oncu all'ultimo giro. Mondiale aperto

    Il colombiano del team Aspar si impone dopo un'emozionante battaglia finale in una gara che, con il 16° posto del leader del campionato, Holgado, ridisegna tutta la classifica. Adesso ci sono sei piloti in 29 punti
    Dall'inviato Paolo Ianieri

    10 settembre - MISANO ADRIATICO (RIMINI)
    Il crollo di Daniel Holgado, la fuga in gara di Deniz Oncu e Jaume Masia, e, in un colpo solo, il Mondiale della Moto3 si riapre completamente. A spuntarla nel GP di San Marino della Moto3, al termine di un ultimo giro infuocato, è stato David Alonso, che è nato a Madrid, vive a Guadalajara, ma corre con licenza colombiana per le origini della mamma. È la terza vittoria nelle ultime quattro gare del talentino 17enne del team di Aspar Martinez, il più bravo, e intelligente, ad approfittare delle bagarre finale, con Masia che ha provato l’attacco disperato per mettere la sua Honda Leopard davanti alla KTM di Oncu, ma nel rallentare troppo alla staccata del Carro ha dato via libera ad Alonso, che con la sua GasGas ha preceduto in volata lo spagnolo e il turco.

    CLASSIFICA RIDISEGNATA—
    Una grandissima gara del trio davanti, al quale fino a pochi giri dalla fine è rimasto incollato David Munoz, una corsa disastrosa, invece, per Holgado, che dopo lo zero a Barcellona, con caduta all’ultimo giro mentre lottava per la vittoria, qui è addirittura finito fuori dai punti. E così, con Ayumi Sasaki che chiude al 7° posto, la classifica iridata cambia totalmente: Holgado resta in testa con 161 punti, ma Sasaki si porta a -4 a 157, Masia risale a 149, con Oncu a 144 e Alonso che, con 140 punti, rientra prepotentemente nella lotta per il titolo. Poi c'è Pure Ortolà a 132.
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    MALE GLI ITALIANI— Male, invece, gli italiani: il migliore è Romano Fenati, 10°. Stefano Nepa è 13°, Riccardo Rossi chiude 18°, Massimo Bertelle è 20° e Filippo Farioli 21°. Insomma, un vero disastro in un appuntamento dove, nel passato, spesso erano stati grandissimi protagonisti.
     
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    Sprint Race al Buddh Circuit: vince Martin su Bagnaia. Bezzecchi 5° dopo un incidente

    Nella gara del sabato si impone lo spagnolo della Pramac davanti a Pecco e Marc Marquez. Bez risale dopo essere stato centrato alla prima curva dal compagno Marini, ritirato. 4° Binder, 6° Quartararo. Nel Mondiale Bagnaia a +33 su Jorge

    Massimo Brizzi
    23 settembre - MILANO
    Jorge Martin spunta dopo il diluvio, ma Pecco Bagnaia si difende al meglio. Nella Sprint Race del GP d’India, partita con oltre un’ora e mezzo di ritardo per l’acquazzone che ha imposto un’attenta verifica della pista da parte dei piloti, oltre a una suppletiva sessione sul bagnato di 15’, il pilota della Ducati Pramac affonda ancora il colpo: quarta vittoria nella gara del sabato e un ulteriore piccolo spillo infilato nelle certezze iridate di Bagnaia. Il leader del Mondiale regge il colpo, solido secondo, vede il suo margine scendere da 36 a 33 punti, ma sa di avere di fronte un rivale molto in forma.

    PODIO MARQUEZ—
    Terzo Marc Marquez, in ripresa con la Honda, davanti a Brad Binder (Ktm) e Marco Bezzecchi: il poleman della Ducati VR46 chiude 5° in rimonta dopo essere stato centrato al via dal compagno Luca Marini. Visto il passo che aveva, Bez poteva tranquillamente giocarsi un risultato importante: peccato. A punti anche: 6° Fabio Quartararo (Yamaha), 7° Jack Miller (Ktm), 8° Maverick Viñales (Aprilia) e 9° Raul Fernandez (Aprilia RNF).

    PRIMA CURVA FATALE— La prima curva è un gorgo che spaventa per le recenti scottature dei grovigli al via e infatti molto della Sprint Race si decide lì: Marini sbaglia la frenata e centra il poleman Bezzecchi, che resta in piedi e riparte, mentre più indietro Stefan Bradl fa lo stesso e coinvolge nella carambola Pol Espargaro e Augusto Fernandez. Davanti Martin, partito molto bene e transitato in testa alla prima curva, ha un ritmo imprendibile: Bagnaia gli resta a distanza per tutta la corsa e alla fine ottiene il massimo delle sue possibilità. Alle loro spalle chiude Marc Marquez, che nel momento in cui si intensificano le voci di un suo passaggio alla Ducati Gresini dal 2024 sfodera una buona prestazione, resistendo al tentativo di rimonta di Binder. Bez fa spettacolo, risale la corrente e chiude 5°, con molti rammarichi sulle sue potenzialità in una gara senza il contatto iniziale. Schegge del vecchio Quartararo, 6°, mentre l’Aprilia raccoglie solo 2 punti con Vinales e la caduta di Aleix Espargaro. A terra Joan Mir, dopo un avvio interessante, e Johann Zarco, mentre gli italiani sono più indietro: 10° Fabio Di Giannantonio (Ducati Gresini), 14° Michele Pirro (Ducati) e 15° Franco Morbidelli (Yamaha). Domani la replica, sempre alle 12 e sempre su distanza ridotta, 21 giri invece di 24. Giove Pluvio permettendo.

    MOTOGP GP INDIA SPRINT RACE, ORDINE DI ARRIVO— Ecco l'arrivo della Sprint Race del GP d'India (primi nove):
    Martin, Ducati Pramac 19'18.836
    Bagnaia, Ducati 1.389
    Marc Marquez, Honda 2.405
    Brad Binder, KTM 2.904
    Bezzecchi, Ducati VR46 3.266
    Fabio Quartararo, Yamaha 4.327
    Miller, KTM 7.172
    Vinales, Aprilia 8.798
    Raul Fernandez, RNF Aprilia 10.530
     
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    Arbolino 2° ritrova il podio ma trionfa ancora Acosta: allungo in campionato

    Lo spagnolo firma la sesta vittoria stagionale davanti a Tony, che riassapora un piazzamento fra i primi tre, ma vede il distacco in classifica salire a 39 punti. Terzo Joe Roberts. Gara ridotta a 12 giri dopo una bandiera rossa per caduta multipla al primo via
    Federico Mariani

    24 settembre - MILANO
    Seconda vittoria di fila, sesta perla stagionale in Moto2: Pedro Acosta non si ferma nemmeno al Buddh Circuit. Lo spagnolo legato a Ktm domina il GP d'India, imprimendo un ritmo forsennato contro il quale non basta la tenacia di Tony Arbolino. L'italiano del team Marc Vds torna sul podio dopo cinque gare di astinenza e chiude secondo, ma perde ancora terreno dal fuoriclasse murciano: i punti di distacco ora sono 39. Gran terzo posto per Joe Roberts, autore di una gara strepitosa.

    DOMINIO ACOSTA—
    Alla prima curva si verifica una caduta, in cui sono coinvolti Chantra, Alcoba, Vietti, Ramirez, Hada. Bandiera rossa e ripartenza con una gara ridotta di 12 tornate, ma priva dell'italiano del team Fantic, ritirato in seguito all'incidente. Il secondo via premia Sergio Garcia, superato poco dopo da Acosta. Terzo Arbolino, che nel passaggio seguente si porta in seconda posizione. Pedro, però, è già in fuga. A 10 tornate dal termine Alonso Lopez stende Dixon: per il poleman del GP d'India è la fine delle residue speranze iridate. Intanto, in testa, il margine di Acosta si stabilizza intorno ai due secondi. Arbolino, dal canto suo, allunga su Garcia e Roberts. Nel finale lo scatenato Pedro aumenta il proprio margine, chiudendo in scioltezza.

    SORPRESE— Se la lotta per la vittoria risulta poco appassionante, lo show è firmato da Roberts e Garcia. Lo statunitense si esibisce in un sorpasso da antologia nel curvone, ma lo spagnolo ribatte colpo su colpo. All'ultimo giro un errore di Sergio spiana la strada all'avversario. Ottimo quinto Manuel Gonzalez, davanti a Zonta Van den Goorbergh, Darryn Binder, Barry Baltus e Marcos Ramirez. Chiude la top 10 Filip Salac.

    MOTO2 INDIA, ORDINE D'ARRIVO— Così al traguardo del GP India Moto2 (prime posizioni):
    Acosta (Spa/Kalex)
    Arbolino (Ita/Kalex) a 3"543
    Roberts (Usa/Kalex) a 6"506
    Garcia (Spa/Kalex) a 7"377
    Gonzalez (Spa/Kalex) a 7"903
    Van den Goorbergh (Ola/Kalex) a 11"437
    Binder (Saf/Kalex) a 11"644
    Baltus (Bel/Kalex) a 12"225
    Ramirez (Spa/Kalex) a 12"578
    Salac (Cec/Kalex) a 12"790

    MOTO2, CLASSIFICA MONDIALE— Questa la situazione nel campionato del mondo Moto2 dopo il GP India (prime posizioni):
    Acosta (Spa) 236
    Arbolino (Ita) 197
    Dixon (GB) 146
    Canet (Spa) 116
    Lopez (Spa) 116
    Vietti (Ita) 106
    Salac (Cec) 97
    Gonzalez (Spa) 94
    Chantra (Tha) 89
    Aldeguer (Spa) 88
     
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    GP India, colpo Masia: vittoria e aggancio a Holgado in testa al Mondiale

    Lo spagnolo domina sul Buddh Circuit e precede Toba e Sasaki. Il leader del campionato è quarto: limita i danni, ma in classifica ora ci sono tre piloti in un punto. Riccardo Rossi, settimo, il migliore degli italiani
    Federico Mariani

    24 settembre - MILANO
    Il Mondiale Moto3 è più aperto che mai dopo il GP d'India. Sono tre i piloti racchiusi in un punto, a partire da Jaume Masia, vincitore al Buddh Circuit con una prova da dominatore, davanti a Kaito Toba e Ayumu Sasaki. Il successo vale l'aggancio in classifica a Daniel Holgado, quarto, a quota 174. A meno uno c'è lo stesso Sasaki, oggi calato vistosamente nella seconda metà di gara. E in quarta posizione David Alonso, a meno 23. Le prossime tappe si prospettano più intense che mai.

    LA GARA—
    Sedici i giri da percorrere. Al via poleman Masia mantiene il comando, seguito da Sasaki e Moreira, mentre Bertelle scivola in quarta posizione. Gran recupero per Holgado, passato in una tornata dal diciannovesimo al nono posto. Il leader della corsa alza subito il ritmo, sgranando il gruppo. Solo la Husqvarna di Sasaki dà l'impressione di resistere al forcing. Bertelle prova a imitarlo, ma scivola al quarto passaggio. Così i primi due allungano in modo inesorabile, ponendo oltre 3" sugli inseguitori. A quattro giri dal termine si rompe l'equilibrio anche al vertice: Masia aumenta sensibilmente il gap nei confronti di Sasaki. Il giapponese perde terreno dalla Honda Leopard e viene ripreso da Toba e Veijer. L'ultimo giro è intenso: scivola proprio Veijer, dopo una leggera toccata con Sasaki, lasciando via libera ai due giapponesi. Dietro a Masia, è Toba il primo a spuntarla.

    SALVATAGGIO— In ottica iridata, gran quarto posto di Holgado, che limita perfettamente i danni dopo un weekend complicato. Lo spagnolo della Ktm, dopo due "zeri" pesanti, torna a macinare punti. Sul traguardo precede il vincitore di Misano, David Alonso, e David Munoz, mentre Riccardo Rossi, migliore tra gli italiani, chiude settimo, davanti a Ivan Ortolà, Stefano Nepa e José Antonio Rueda.

    MOTO3, ORDINE D'ARRIVO— Così al traguardo del GP India Moto3 (prime posizioni):
    Masia (Spa/Honda)
    Toba (Giap/Honda) a 5"477
    Sasaki (Giap/Husqvarna) a 5"784
    Holgado (Spa/Ktm) a 8"117
    Alonso (Col/GasGas) a 8"240
    Munoz (Spa/Ktm) a 9"426
    Rossi (Ita/Honda) a 9"430
    Ortolà (Spa/Ktm) a 11"635
    Nepa (Ita/Ktm) a 12"409
    Rueda (Spa/Ktm) a 16"106
    Farioli (Ita/Ktm) a 16"323

    MOTO3, CLASSIFICA MONDIALE— Questa la situazione nel Mondiale Moto3 2023 (prime posizioni):

    Holgado (Spa/Ktm) 174
    Masia (Spa/Honda) 174
    Sasaki (Giap/Husqvarna) 173
    Alonso (Col/GasGas) 151
    Oncu (Tur/Ktm) 146
    Ortolà (Spa/Ktm) 140
    Moreira (Bra/Ktm) 101
    Rueda (Spa/Ktm) 94
    Toba (Giap/Honda) 79
    Nepa (Ita/Ktm) 77
     
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    GP India, vittoria di Bezzecchi su Martin. Bagnaia cade: il Mondiale è riaperto

    Al Buddh Circuit si impone l'italiano della Ducati VR46 che precede lo spagnolo della Pramac, ora a 13 punti da Pecco, scivolato quando era secondo. Quartararo a podio. 4° Binder, 5° Mir, 9° Marquez dopo una scivolata

    24 settembre - MILANO
    La regina non trema, ma il re è sotto scacco. Nel GP d’India della MotoGP vince la Ducati, ma quella del team VR46 di Marco Bezzecchi che si impone perentoriamente su Jorge Martin nel giorno in cui il Mondiale si riapre: il leader della classifica Pecco Bagnaia, infatti, scivola a due terzi di gara e vede così il suo primato insidiato. L’iridato della Ducati ha ora 13 punti di margine sullo spagnolo della Pramac, secondo e stremato dopo il traguardo, e 44 sullo stesso Bezzecchi. La Ducati esce dal Buddh Circuit, pista al debutto nel motomondiale, con un successo agrodolce: la doppietta ribadisce la superiorità della casa di Borgo Panigale, ma lo scivolone del suo campione del mondo accende una spia sulla sua tenuta nella fase clou della stagione.

    LA SVOLTA—
    Il turning point della gara avviene al 14. giro: è lì che Bagnaia, in lotta con Martin dal primo giro, perde l’anteriore della sua Desmosedici e finisce nella ghiaia poco dopo aver passato il rivale nella lotta per il secondo posto. A quel punto Bezzecchi però è già lontano, solitario e bravissimo condottiero dal primo giro con un ritmo imprendibile per tutti. Lì però il battistrada del campionato perde lucidità, accetta il corpo a corpo con Martin, assistito dopo la gara perché quasi collassato dal logorio fisico, e tanto aggressivo quanto impreciso fra dritti ed errori in staccata.

    CHI SI RIVEDE— Terzo è Fabio Quartararo, che nell’ultimo giro ha anche la chance di conquistare la piazza d’onore in un duello serrato con un Martin che litiga pure con la zip della sua tuta aperta: il francese ritrova così un podio che non vedeva da Austin e dà una boccata di ossigeno alla Yamaha. A proposito di redivivi: 5° è Joan Mir che dà alla Honda Hrc il miglior piazzamento stagionale in gara. Il suo compagno Marc Marquez parte bene, lotta con i primi, ma al 6. giro fa una delle sue scivolate restando aggrappato alla moto e risale fino al 9° posto con un passo da podio.

    NEI DIECI— Terminano nei dieci: 4° Brad Binder con la Ktm, in ascesa rispetto alle qualifiche, 6° Johann Zarco con la Ducati Pramac e poi, nell'ordine, 7° Franco Morbidelli (Yamaha), 8° Maverick Vinales (Aprilia) e 10° Raul Fernandez (Aprilia RNF). Fuori dai punti Michele Pirro (16°) e Fabio Di Giannantonio (17°).
     
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    GP Giappone, Martin trionfa nella Sprint Race davanti a Binder. Bagnaia terzo

    Nella gara breve di Motegi si impone lo spagnolo della Pramac che si avvicina ancora a Pecco nel Mondiale: ora è a -8. Secondo Binder, sesto Bezzecchi


    Massimo Brizzi
    Giornalista
    30 settembre - MILANO
    La rimonta prosegue. Nella Sprint Race del GP del Giappone si impone ancora Jorge Martin, al terzo successo di fila nella gara breve, che continua a erodere il distacco da Pecco Bagnaia nel Mondiale: con la vittoria nel sabato di Motegi lo spagnolo della Ducati Pramac si porta infatti a -8 da lui in classifica. Per l'iridato di Borgo Panigale c'è infatti il terzo posto nel 'panino' delle Ktm: Brad Binder è solido secondo e Jack Miller buon quarto.

    LA RISALITA—
    La gara evidenzia ancora lo stato di forma straordinario dello spagnolo, che dopo la pole record conduce la corsa dalla prima curva, senza lasciare margini agli avversari. All’inizio ci provano le Ktm, seminate in pochi giri da Martin, che va a vincere in scioltezza con una padronanza assoluta della situazione. Bagnaia ancora una volta è obbligato a limitare i danni: scattato non benissimo, si trova alle spalle delle due Ktm già alla seconda curva per poi superare il suo ex compagno Miller dopo un bel duello e chiudere sul podio. Pecco però non può essere felice, sente il fiato di Martin sul collo e non ferma un’inerzia negativa: dalla domenica di Montmelò, infatti, ha sempre perso terreno in classifica dal terribile spagnolo. C’è stato un serio incidente di mezzo a complicare le cose, ma l’iridato della Ducati è chiamato a dare una sterzata importante al suo Mondiale: chiaramente non può più gestire.

    LA GARA— In gara, Martin scatta bene e indirizza la sua gara, con Binder che piega la resistenza del compagno con un sorpasso deciso e insegue lo spagnolo a distanza di sicurezza per tutti i 12 giri della corsa. Il rendimento delle Ktm con il nuovo telaio in carbonio, corroborato dal 4° di Miller, va sottolineato. Bagnaia risale in progressione e coglie il podio a 3 giri dalla fine, mentre alle sue spalle Johann Zarco recupera con il consueto passo e chiude al 5° posto. Alle sue spalle, 6° Marco Bezzecchi che ingaggia un bel duello con Marc Marquez, 7° e illusoriamente pimpante in avvio. A punti anche Fabio Di Giannantonio, 8° ma un passo indietro rispetto alla qualifica, e 9° Maverick Vinales con un'Aprilia poco in vista che obbliga Aleix Espargaro al forfeit. Domani si replica: 24 giri tutti da gustare.

    GP GIAPPONE SPRINT RACE: ORDINE DI ARRIVO— Ordine di arrivo della Sprint Race del GP del Giappone a Motegi (primi 9)
    Jorge Martin, Ducati Pramac 21:00.734
    Brad Binder, KTM +1.390
    Francesco Bagnaia, Ducati +5.279
    Jack Miller, KTM +6.194
    Johann Zarco, Ducati Pramac +6.315
    Marco Bezzecchi, Ducati VR46 +8.919
    Marc Marquez, Honda +9.298
    Fabio Di Giannantonio, Ducati Gresini +10.189
    Maverick Viñales, Aprilia +12.404
     
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    MotoGP Indonesia, Bagnaia vince e torna in testa al Mondiale. Cade Martin

    A Mandalika l'iridato della Ducati trionfa in rimonta su Vinales e Quartararo e si riporta in vetta al campionato: ora è a è +18 sullo spagnolo della Pramac, scivolato mentre era in testa. Ottimo 4° Di Giannantonio, gran 5° Bezzecchi

    Massimo Brizzi
    15 ottobre - MILANO
    Il carattere del campione. Nel GP di Indonesia della MotoGP si ferma la corsa di Jorge Martin e riprende, impetuosa, quella di Pecco Bagnaia, che compie un prodigio: l'iridato della Ducati vince a Mandalika dal 13° posto al via e si riporta in testa al Mondiale, salendo a +18 sullo spagnolo della Pramac che cade rovinosamente a metà corsa mentre stava dominando. Ringraziano, sia Bagnaia, che non vinceva dal 20 agosto e si riprende in un colpo solo tutto lucidando la stoffa del campione, sia Maverick Vinales, ottimo secondo sull'Aprilia, sia il redivivo Fabio Quartararo, terzo con una Yamaha finalmente rivista a buon livello. Bravissimi Fabio Di Giannantonio, eccellente 4° con la Ducati Gresini che l'anno prossimo sarà di Marc Marquez (caduto) e Marco Bezzecchi (Ducati VR46) che gli arriva alle spalle dopo una gara tignosa.

    GARA DA CAMPIONE—
    Bagnaia disputa forse la sua migliore corsa in carriera: messo spalle al muro dalla rimonda di Martin, che dall'indomani del GP d'Austria a stamattina gli aveva recuperato 69 punti, passando da -62 a +7 dopo la Sprint di Mandalika, e in difficoltà dopo una qualifica che lo ha relegato al 13° posto in griglia, nel GP rompe gli indugi. Già sesto al 2. giro con delle manovre molto audaci, Pecco è terzo al 4. passaggio e si mette alla caccia di Vinales. A metà corsa Martin, fin lì solitario dominatore dopo una partenza a fionda, esagera: quando ha 2"6 di margine sullo spagnolo dell'Aprilia perde l'anteriore della sua Desmodedici e getta nella sabbia della curva 11 una grandissima occasione per allungare in testa al Mondiale. Forse, con Bagnaia alle spalle, la situazione andava gestita con più calma. Pecco però era già da podio, con ritmo, caparbietà e carattere da campione: bravo a farsi trovare al posto giusto al momento opportuno e deciso nel passare Vinales per prendere quel margine conservato fino al traguardo. Chi si aspettava una reazione da campione è stato accontentato: Bagnaia ha fornito una risposta degna del numero 1 che ha sul cupolino. Ne aveva bisogno.
    A metà corsa Martin, fin lì solitario dominatore dopo una partenza a fionda, esagera: quando ha 2"6 di margine su Vinales perde l'anteriore della sua Desmodedici e getta nella sabbia della curva 11 una grandissima occasione per allungare in testa al Mondiale.
    Martin esagera e cade mentre era in testa

    DIGGIA BRAVISSIMO— Gloria anche per Vinales, al terzo podio stagionale con un'Aprilia molto solida ed equilibrata sulla pista indonesiana, e per Quartararo: il francese della Yamaha guida alla grande, sfrutta un tracciato amico che minimizza i limiti della sua M1 e mostra che la stoffa del campione del mondo non si perde. Alle loro spalle è grandiosa la prestazione di Di Giannantonio: il romano, forse pungolato dalla necessità di trovare un sellino per la prossima stagione dopo che lascerà il suo a Marquez, disputa la miglior gara in carriera con un 4° posto di spessore e un'umana commozione nel parco chiuso. Alle sua spalle c'è un encomiabile Bezzecchi, autore di una gara non facile a una settimana dall'operazione alla clavicola fratturata al Ranch.

    LA TOP-10— Terminano nei dieci: 6. Brad Binder che fa a spallate con Luca Marini, gettato a terra al 2. giro, e Miguel Oliveira e per questo viene punito con un Long Lap Penalty; 7. Jack Miller; 8. Enea Bastianini, risalito ottimamente dal fondo del gruppo con un bel passo; 9. Alex Rins, al rientro dopo la duplice frattura del Mugello e prima Honda (quella LCR) al traguardo, e 10. Aleix Espargaro che ha fatto il gambero con l'Aprilia forse frenato dalla scelta della doppia gomma soft.

    ORA L'AUSTRALIA— Fra una settimana si riparte dal GP di Australia a Phillip Island, con un Bagnaia ritemprato a 346 punti, un Martin desideroso di riscatto a 328 e un Bezzecchi in agguato a 283. Cinque gare al termine, 185 i punti a disposizione: Mondiale vivo, Pecco redivivo.

    MOTOGP INDONESIA ORDINE DI ARRIVO— L'ordine di arrivo del GP di Indonesia della MotoGP a Mandalika (primi 10)
    Bagnaia, Ducati 41'20.293
    Vinales, Aprilia +0.306
    Quartararo, Yamaha +0.433
    Di Giannantonio, Ducati Gresini +6.962
    Bezzecchi, Ducati VR46 +11.111
    Brad Binder, KTM +11.228
    Miller, KTM +12.474
    Bastianini, Ducati +12.684
    Rins, Honda LCR +22.540
    Aleix Espargaro, Aprilia +30.468
     
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    MotoGP GP Australia vince Zarco su Bagnaia. Di Giannantonio gran 3°. Martin cede nell'ultimo giro: 5°

    A Phillip Island si impone il francese della Ducati Pramac su Pecco, che allunga nel Mondiale a +27. Terzo Di Giannantonio, lo spagnolo perde la leadership nell'ultimo giro

    21 ottobre - MILANO
    Un backflip sul mondo nella gara delle prime volte. Johann Zarco trionfa a Phillip Island con la Ducati Pramac, suggellando dopo 120 gare in MotoGP il suo primo successo in top class, grazie a un ultimo giro incredibile: quello in cui il compagno Jorge Martin scivola da leader della gara fin dalla prima curva a quinto, con ripercussioni nella classifica mondiale. In vetta, infatti, allunga Pecco Bagnaia, splendido secondo sulla Ducati numero 1 con una condotta molto accorta, e ora a +27 sul rivale spagnolo. Gran terzo Fabio Di Giannantonio, al suo primo podio nel Mondiale dopo una gara garibaldina e condotta sempre nelle posizioni di vertice: il romano della Ducati Gresini da quando ha saputo di dover lasciare la sua moto a Marc Marquez, nel 2024, sta esibendo piglio e qualità che evidentemente ha sempre avuto e sta palesando solo ora.

    IL CROLLO DI MARTIN—
    Ai piedi del podio c'è Brad Binder con la Ktm, 4° davanti a Martin, che nell'ultimo giro crolla insieme alle sue gomme: la scelta controcorrente della posteriore morbida, che pareva vincente fino al penultimo giro, al traguardo non ha pagato. Per lo spagnolo della Pramac, dopo la caduta in Indonesia quando stava dominando è un'altra doccia fredda in chiave iridata. Mezzo giro e il suo sarebbe stato un trionfo edificato fra azzardo e velocità, così diventa una mezza disfatta: le sliding doors delle corse. Ringrazia Johann Zarco, il pianista della pista, dolce con le gomme come con le dita sulla tastiera del pianoforte che tanto ama: il francese coglie la sua primizia e festeggia come ai tempi della Moto2, con un salto mortale all'indietro. Il backflip, appunto. Zarco è bravissimo a gestire i pneumatici, specialità della casa, risale come un salmone dal 5° posto in griglia, recupera 2" a Martin negli ultimi 4 giri, lo passa con decisione al tornantino finale senza fare calcoli mondiali per aiutare il compagno, e si invola a raccogliere applausi e bollicine dal gradino più alto.

    DECIDE IL TORNANTINO— Nella sua scia ne approfittano Bagnaia, lesto a infilarsi nel varco che si crea alla curva 4, il tornantino, lì dove Zarco passa all'interno Martin che deve lasciare la porta aperta. Passano Bagnaia, mai meglio di terzo in tutta la gara, ma intelligente a gestire i pneumatici per raccogliere il massimo quando conta, sul traguardo; Di Giannantonio, che raccoglie il giusto premio per una gara di spessore e Brad Binder, che è stato a lungo secondo per poi calare alla distanza. L'amarezza è tutta per Martin, from hero to zero, nel finale: con la velocità istintiva che possiede, lo spagnolo deve forse riflettere sul giocare di azzardo nel momento in cui c'è in gioco un Mondiale.

    LA GARA— La gara, anticipata al sabato per questioni di sicurezza in previsione del forte vento atteso domenica a Phillip Island, vede lo scatto di Martin in partenza. Dalla pole lo spagnolo scava il vuoto con la gomme morbida, domina e arriva anche a quasi 3"5 di vantaggio su Binder, il primo degli inseguitori. Dopo due terzi di gara, però, Martin inizia a calare e nel finale non ne ha più (2"1 di vantaggio al 23° giro, 1"7 al 24°, 1"2 al 25°, 0"4 al 26° e penultimo): alle sue spalle si stagliano Di Giannantonio e Zarco, con il francese che trova guizzo e varco giusto nel finale. Bagnaia, dopo una corsa degna del Professore Alain Prost, capitalizza e sorride: i suoi 27 punti di margine hanno un peso specifico superiore per le recenti modalità con cui sono maturati. Sesto, lontano (8"8), è Marco Bezzecchi (Ducati VR46) davanti a Jack Miller (Ktm), Aleix Espargaro (Aprilia), Alex Marquez (Ducati Gresini) ed Enea Bastianini (Ducati), che chiudono la top-10. A punti, nell'ordine, anche Maverick Vinales (Aprilia), Luca Marini (Ducati VR46), Miguel Oliveira (Aprilia RNF), Fabio Quartararo (Yamaha) e Marc Marquez (Honda): anche lui crolla con la soft al posteriore dopo un buon avvio.

    'CANCELLATO' STONER— Domani si replica con la Sprint, meteo permettendo, con Bagnaia e la Ducati che sorridono: Pecco ha ripreso slancio nel Mondiale in un week end in cui il suo rivale Martin è stato comunque velocissimo; la casa di Borgo Panigale si gode il duello, con il suo pilota numero 1 lanciatissimo e la soddisfazione di aver ritrovato una vittoria che in Australia mancava dal 2010, con Casey Stoner. 13 anni fa!

    MOMTOGP GP AUSTRALIA, ORDINE DI ARRIVO— L'ordine di arrivo del GP di Australia MotoGP a Phillip Island:
    Zarco, Ducati Pramac
    Bagnaia, Ducati 0.201
    Di Giannantonio, Ducati Gresini 0.477
    Binder, KTM 0.816
    Martin, Ducati Pramac 1.008
    Bezzecchi, Ducati VR46 8.827
    Miller, KTM 9.283
    Aleix Espargaro 9.387
    Alex Marquez, Ducati Gresini 9.696
    Bastianini, Ducati 12.523
    Vinales, Aprilia 13.992
    Marini, Ducati VR46 17.078
    Oliveira, Aprilia RNF 19.443
    Quartararo, Yamaha 20.949
    Marc Marquez, Honda 21.118
     
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    Sprint Race cancellata, le reazioni. Bagnaia: "La situazione era critica", Martin: "Io volevo correre..."

    Generale apprezzamento per l'annullamento della gara breve a Phillip Island. Borsoi, team manager Pramac: "Decisione che a noi non va bene, ma saggia perché il vento era critico". Guidotti e Tardozzi: "Giusto così, era troppo pericoloso"

    22 ottobre - MILANO
    La cancellazione della Sprint Race della MotoGP in Australia per le avverse condizioni meteo è stata accolta con il generale apprezzamento di piloti e addetti ai lavori: troppo pericoloso correre con la pioggia e il forte vento. Lo dice chiaramente Francesco Guidotti, team manager Ktm: "Decisione giusta: abbiamo fatto una riunione e dopo che la Moto2 era stata fermata per il vento, abbiamo valutato che non fosse corretto far partire la MotoGP con ancora più vento".

    BORSOI CON AMARO IN BOCCA—
    Anche Gino Borsoi, team manager della Ducati Pramac, è sulla stessa linea, pur masticando un po' amaro: "La decisione presa dalla Direzione Gara a noi non va bene anche se il vento era veramente critico. È stata fermata la Moto2 per il vento, che poi è aumentato, quindi è una decisione saggia, anche se noi avremmo voluto correre". D'accordissimo Davide Tardozzi della Ducati: "Lo stop deciso dalla Race Direction è giusto, la sicurezza viene prima di tutto: arrivare alla prima curva a 320 km/h con folate di vento improvvise è pericoloso".

    BAGNAIA D'ACCORDO— Questo il parere del leader del Mondiale, Pecco Bagnaia: "Dispiace sempre di non poter correre perché ci sono sempre possibilità di perdere o guadagnare punti, ma il meteo già nel warm up era critico - dice l'iridato della Ducati -. La Moto3 è riuscita a correre, ma hanno terminato la gara in 18 ed era veramente al limite e in Moto2 so che Vietti è caduto per il vento alla prima curva. In Giappone e Argentina quest’anno sul bagnato siamo andati forte e quindi abbiamo rinunciato a prendere punti che sarebbero stati utili, ma la situazione era critica".

    MARTIN UN PO' MENO...— Il suo rivale per il titolo, Jorge Martin, che nel Mondiale insegue a 27 punti, mastica però un po' amaro: "È stata fatta la scelta giusta, perché la pista era pericolosa per tutti – le parole dello spagnolo della Pramac –, anche se io mi sono trovato bene e pensavo di correre. Alla fine però bisogna rispettare la decisione presa per una ragione di sicurezza".

    ZARCO E LA SAGGEZZA— Così Johann Zarco, vincitore del GP corso al sabato, disputato su pista asciutta: "Mi stavo preparando per la partenza, ma nel warm up, con più vento e pioggia sono tornato ai box perché non riuscivo a mettere in temperatura le gomme. Con meno acqua e il solo vento mi sarebbe piaciuto correre, ma questo vento spingeva davvero forte e alla fine è stata una buona decisione non gareggiare".
     
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    Super Martin in Thailandia: piega Binder, poi penalizzato. Così Bagnaia è 2° e resta leader

    Emozionante gara a Buriram con lo spagnolo della Ducati Pramac che fa una grande gara resistendo agli assalti del sudafricano della KTM che esagera nell'assalto finale e perde il 2° posto (limiti di pista superati). Pecco ci prova e alla fine porta a casa preziosi punti

    Giusto Ferronato
    Giornalista
    29 ottobre - BURIRAM (THAILANDIA)
    Jorge Martin ha vinto il GP di Thailandia della MotoGP. Lo spagnolo della Ducati Pramac ha recuperato punti in classifica a Francesco Bagnaia, secondo al traguardo grazie alla penalità di Brad Binder, che nell'assalto finale a Martin ha messo le ruote oltre il limite della pista ed è stato così penalizzato, perdendo la posizione a favore del piemontese della Ducati. Che grazie a questo piazzamento ha così limitato i danni e mantenuto 13 punti di vantaggio su Martin a tre gare dalla fine di un Mondiale sempre più emozionante.

    RISPOSTA—
    Era molto importante questa gara soprattutto per Martin. Lo spagnolo doveva rispondere dopo l'ultima battuta d'arresto e da come ha corso questo weekend il segnale è arrivato e anche forte. Non tanto e non solo per la vittoria, ma proprio per il senso di solidità che ha dimostrato in qualifica e anche nella Sprint. Con la ciliegina di una gara in cui ha gestito bene le gomme e resistito agli assalti di uno scatenato Brad Binder. Il sudafricano della KTM ha studiato Martin, alla fine gli si è messo davanti per un giro, ma lo spagnolo era troppo più profondo in tante staccate di questa pista e quando si è rimesso davanti, Binder ha potuto solo forzare, mettendo le ruote fuori dai limiti della pista e così si è preso una penalità che gli ha tolto un secondo posto che probabilmente gli sarebbe stato già stretto.

    RIMONTA BAGNAIA— Martin-Bagnaia doveva essere e così è stata, perché la sanzione a Binder ha favorito il piemontese della Ducati. Il secondo posto gli permette di perdere pochi punti rispetto al rivale, che ora è comunque più vicino, staccato di 13 punti a tre gare dalla fine. Tanti? Pochi? Lo scopriremo presto. Pecco è comunque stato molto bravo a non perdersi dietro a qualifiche non semplici che lo hanno costretto a partire in difesa e ha condurre una gara sporca nei primi giri, quella che serviva per tornare nelle posizioni importanti. E con duelli non semplici, come quelli contro Marc Marquez e Luca Marini. Un aiuto è arrivato dalla caduta di Alex Marquez. Resta un piccolo rammarico per un clamoroso tentativo di sorpasso all'esterno a Binder e Martin all'ultimo giro. Ma forse sarebbe stato troppo. Quarto Bezzecchi, quinto Aleix Espargaro con l'Aprilia, che ha perso Maverick Vinales, ritiratosi per un problema tecnico. Prossima gara tra due settimane in Malesia.

    ARRIVO— Ordine d'arrivo GP Thailandia MotoGP:
    1. Martin (Ducati) 39'40"045

    2. Bagnaia (Ducati) a 0"253

    3. Binder (KTM) a 0"114

    4. Bezzecchi (Ducati) a 2"005

    5. Quartararo (Yamaha) a 4"550

    6. M. Marquez (Honda) a 5"362

    7. Marini (Ducati) a 6"778

    8. A. Espargaro (Aprilia) a 4"303 (penalizzato di tre posizioni per pressione gomme irregolare)

    9. Di Giannantonio (Ducati) a 7"569

    10. Zarco (Ducati) a 9"377

    CLASSIFICA IRIDATA— Classifica iridata MotoGP dopo il GP di Thailandia:
    1. Bagnaia (Ita) punti 389

    2. Martin (Spa) 376

    3. Bezzecchi (Ita) 310

    4. Binder (Saf) 249
     
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    Moto2, domina Aldeguer. Acosta secondo ma vede il titolo, Arbolino quarto

    Lo spagnolo conduce una gara da dominatore e non dà chance al leader iridato che è sempre più vicino al Mondiale. L'idolo di casa Chantra fa impazzire il pubblico e conquista il podio davanti all'italiano

    29 ottobre - BURIRAM (THAILANDIA)
    Fermin Aldeguer mattatore in Moto2 nel GP di Thailandia. Lo spagnolo su Boscoscuro ha fatto gara da dominatore a Buriram e nemmeno uno come Pedro Acosta è riuscito a impensierirlo per la vittoria della classe di mezzo. Festa grande per il pubblico locale grazie al terzo posto di Somkiat Chantra. Per l'Italia un bel quarto posto firmato Tony Arbolino, che dopo una partenza in cui si è ritrovato nono, ha rimontato ed è risalito fino ai piedi del podio: peccato per lo svantaggio accumulato all'inizio perché i primi tre erano ormai irraggiungibili.

    ACOSTA RAGIONIERE—
    Fallisce dunque il primo match point per Acosta, che per vincere il titolo, per la verità, avrebbe avuto bisogno di una vittoria e un decimo posto di Arbolino. Lo spagnolo però, ha 63 punti sull'italiano e chiuderà la formalità probabilmente già nella prossima gara di Sepang o poco più avanti. Acosta oggi è stato molto ragioniere, ha tenuto sotto pressione Aldeguer, ma appena si è accorto che avrebbe dovuto rischiare più del dovuto per raggiungere il connazionale, ha portato a casa un secondo posto che vale oro.

    INCIDENTE DIXON-VIETTI— Nel complesso la gara non è stata molto emozionante perché Aldeguer ha preso la testa dopo la partenza e non l'ha mai mollata, tenendo Acosta sempre a distanza di sicurezza tra i due e i tre secondi. Più staccato Chantra, dietro il quale però non c'è stata battaglia, soprattutto dopo l'incidente che ha visto Dixon mettere fuori causa il nostro Vietti. Così dietro a Chantra il migliore è stato proprio Arbolino, bravo in due sorpassi a Lopez e Ramirez. Poi Tony ha provato il recupero su Chantra ma si è dovuto accontentare della quarta piazza.

    ORDINE D'ARRIVO— Ordine d'arrivo GP Thailandia Moto2:
    1. Aldeguer (Boscoscuro) 35'20"880

    2. Acosta (Kalex) a 3"481

    3. Chantra (Kalex) a 9"794

    4. Arbolino (Kalex) a 12"923

    5. Ogura (Kalex) a 14"451

    6. Ramirez (Kalex) a 14"816

    7. Arenas (Kalex) a 15"030

    8. Lopez (Boscoscuro) a 18"360

    9. Guevara (Kalex) a 19"798

    10. Gonzalez (Kalex) a 20"564

    12. Foggia (Kalex) a 24"198

    CLASSIFICA— Questa la classifica iridata Moto2 dopo il GP di Thailandia:

    1. Acosta (Spa) punti 300,5

    2. Arbolino (Ita) 237,5

    3. Dixon (GB) 172

    4. Canet (Spa) 159
     
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