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Thais.
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FOTO DEL LIBRO 
TITOLO ORIGINALE: Frankenstein; or, The Modern Prometheus
PREZZO: 3,60 € (edizione Penguin in lingua originale, in italiano non so)
NUMERO DI PAGINE: 215 (idem come sopra)
ANNO DI USCITA: 1818
GENERE: romanzo “gotico”
TRAMA: Tutti conoscono a grandi linee la storia, ma forse non nei particolari. Per esempio, Frankenstein non è il mostro (chiamato sempre “la creatura” o con altri nomignoli traducibili con “derelitto”), bensì il suo creatore, un brillante studente di filosofia naturale che scopre il segreto per dare la vita agli oggetti inanimati. Così, in una sorta di trance, costruisce un “uomo” gigantesco, ma appena quest’ultimo si sveglia Frankenstein si rende conto di ciò che ha fatto e fugge terrorizzato. Quando torna nella stanza , il mostro non c’è più.
La storia è narrata all’inizio da un marinaio che trova Frankenstein tra i ghiacci del polo, dopodiché la parola passa allo scienziato stesso, che racconta la sua storia. Anche il mostro ha modo di esprimere la sua versione, il perché è arrivato a uccidere e cosa prova nei confronti di chi l’ha creato e poi abbandonato alla sua solitudine.
STILE E LINGUAGGIO: Dato che il libro è molto breve, i fatti sono piuttosto concentrati, non ci sono le descrizioni lunghissime e noiose dei “grandi classici”, e riesce a non annoiare mai. Inoltre Shelley riesce davvero a farti entrare nei pensieri dei protagonisti, con un linguaggio mai ostico.
PERSONAGGI PRINCIPALI (e loro caratteristiche):
Frankenstein: la maggior parte della storia è raccontata dal suo punto di vista, ma credo che il lettore non sia molto portato a identificarsi con lui: anche se possiamo comprendere perché lo fa, il suo odio nei confronti della creatura appare a volte cieco e persino esagerato.
il mostro: disprezzato e isolato, si ritrova ad odiare gli esseri umani perché non lo accettano. Ma è sensibile, desideroso di imparare e di ricevere affetto.
famiglia di Frankenstein: una famiglia in cui tutti sono puri di cuore, colpita da una disgrazia dopo l'altra, soprattutto dopo la creazione del "mostro".
Walton: il marinaio che raccoglie le memorie di Frankenstein e le trascrive.
CURIOSITA' SUL LIBRO: l’idea per questo romanzo è venuta a Mary Shelley (moglie del poeta P.B. Shelley e figlia di Mary Wollstonecraft) durante un soggiorno a casa dell’amico lord Byron, che per ingannare il tempo propose ai suoi ospiti di inventare una storia di fantasmi.
OPINIONI PERSONALI: non sapevo cosa aspettarmi, ma l’ho trovato bellissimo. La creatura è quello che ognuno di noi si è sentito di essere almeno una volta nella vita, e nonostante tutti i personaggi del libro siano dalla parte di Frankenstein, il lettore quasi lo odia per aver abbandonato il mostro a sé stesso, rovinando il suo talento e il suo buon cuore. Gli esseri umani temono il mostro e ne sono orripilanti, questo ferisce i suoi sentimenti e lo spinge a cercare vendetta- che tuttavia non placa il suo dolore.
Veramente un libro da leggere, la storia in generale è risaputa, ma penso che faccia bene leggersi la versione originale.
EVENTUALI CITAZIONI:CITAZIONELa mia vita, che così trascorreva, mi era odiosa, e solo durante il sonno potevo gustare la gioia.CITAZIONEIl mondo per me era un mistero da scoprire. Curiosità, bruciante volontà di impadronirmi delle leggi segrete della natura, e una felicità vicina all'estasi quando esse mi si svelavano: queste sono le prime sensazioni che riesco a ricordare.
(scusate ma non trovo citazioni decenti in italiano
se vi interessa ve le traduco)CITAZIONEI have no friend, Margaret: when I am glowing with the enthusiasm of success, there will be none to participate my joy; if I am assailed by disappointment, no one will endeavour to sustain me in dejection.CITAZIONEWhen I looked around I saw and heard of none like me. Was I, the, a monster, a blot upon the earth from which all men fled and whom all men disowned?
VOTO (da 0 a 10): 9. -
LordBaygon.
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L'ho letto una vita fa e mi ricordo che ai tempi m era sembrato molto noioso. Forse dovrei riprovarci... . -
Thais.
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prova prova 
io l'ho trovato molto coinvolgente invece, forse bisogna superare lo "scoglio" delle prime pagine, costituito dalle lettere che Walton scrive alla sorella
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Lord Corkscrew.
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secondo me si vede che è scritto da una donna dell'800, per quanto sia un po' matta come può essere Mary Shelley: la parte con il mostro che va in giro incompreso da tutti quanti è una melensaggine abnorme 
però comunque il libro è abbastanza una figata
ci sono molte scelte narrative notevoli (come quella di ambientare lo scontro finale fra i ghiacci e poi... di non farlo avvenire)
insomma la primissima parte valida, la parte col Mostro che si racconta (che inoltre è un racconto nel racconto nel racconto) pessima, la parte successiva è un crescendo.
Che inoltre vorrei far notare che tutti quelli che dicono a prescindere che è un romanzo against science (tipica cosa che si dice al liceo quando studi letteratura) dicono una bella cavolata, in quanto il mostro di Frankenstein sembra piuttosto un prodotto di magia nera o di qualche strana protoscienza a base alchemica (non per niente gli idoli del giovane dottore sono Alberto Magno e Paracelso) e che gli strumenti che usa sono pochi e non molto tecnologici
(tanto che la Shelley preferisce essere piuttosto vaga sul procedimento vero e proprio che darebbe vita al Mostro, e questa è una mossa molto astuta ed elegante)
prima o poi lo rileggerò ma stavolta anche io in lingua
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Thais.
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CITAZIONE (Lord Corkscrew @ 24/2/2008, 12:18)(tanto che la Shelley preferisce essere piuttosto vaga sul procedimento vero e proprio che darebbe vita al Mostro, e questa è una mossa molto astuta ed elegante)
mi ha fatto piegare questa cosa
"eh no, non te lo dico il procedimento, non vorrei mai che tu poi lo ripetessi"
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