[SCRITTORE] H. P. Lovecraft

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  1. HeartBreakerKid
     
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    Howard Philips Lovecraft

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    DATA DI NASCITA : 20 agosto 1890

    DATA DI MORTE : 15 marzo 1937

    BREVE BIOGRAFIA : (In cui si deve anche indicare lo stile e le caratteristiche della sua poesia)
    Nato il 20 agosto del 1890 a Providence, (USA), H. P. Lovecraft è considerato uno dei più grandi autori horror di sempre.
    La sua particolarità sta nell'aver creato un mondo fantastico e suggestivo, in cui la dimensione dell'orrore si colloca addirittura sul piano cosmico. Figlio unico di una famiglia agiata e benestante, perde a soli otto anni il padre, rappresentante di commercio, vittima della sifilide.

    Il futuro scrittore cresce così all'ombra delle donne di famiglia rappresentate dalle zie e dalla madre, quest'ultima una donna non molto equilibrata e incline a forme di comportamento ossessive. Con il piccolo Howard, ad esempio, si atteggia in modo eccessivamente protettivo, impedendogli di giocare con i coetanei o, spesso e volentieri, anche di uscire. A questo stato di segregazione si aggiungano una serie di lutti che colpiscono il bambino, da quello già citato del padre (un padre abbastanza assente comunque), a quello dell'amato nonno materno, una figura che agli occhi di Howard aveva incarnato e sostituito qualità paterne. Ma la perdita del nonno è anche un duro colpo sul piano economico, visto che grazie alla sua dipartita si interrompono le attività commerciali che egli portava avanti di persona.

    Tuttavia, un bene prezioso il nonno la lascia pur sempre in eredità a Lovecraft: [bu]la sua estesa biblioteca ricca di libri antichi e di classici[/u], in cui il giovane può immergersi e divagare grazie alla sua accesa fantasia e sensibilità.
    Non a caso, si appassiona alle letture più strampalate o fantasiose (ma anche assai colte), che vanno dalla mitologia greca e latina, alla letteratura fantastico - fiabesca, fino ad arrivare a tomi di argomento scientifico. L'influenza di queste letture è ben visibile sulla sua produzione successiva (sì, perchè già a sette anni Lovecraft componeva brevi racconti di ispirazione macabra), mai esente da una certa patina arcaicizzante.

    Di fatto, comunque, Lovecraft si rivela un vero e proprio bambino prodigio. Oltre a scrivere come detto brevi racconti, redige anche innovativi articoli di astronomia e chimica, accolti con entusiasmo dalle principali riviste amatoriali dell'epoca. Inoltre, pubblica a sua cura numerosi "fogli" periodici, di argomento miscellaneo, nei quali fa sfoggio di una prodigiosa erudizione (tra i più importanti di questi fogli, vi è il "The Conservative").

    Problemi di salute, legati alla sua costituzione debole, gli impediscono però di completare gli studi della scuola superiore; inoltre, prende forma in questo periodo il suo stile di vita schivo e solitario, malgrado le numerose amicizie epistolari, che smentiscono in parte il soprannome che lo scrittore si guadagnerà negli anni, quello appunto di "solitario di Providence". Di fatto, comunque, l'epistolario lovecraftiano costituisce un corpus superiore perfino alla stessa produzione letteraria; e non solo per dimensioni, ma soprattutto per la profondità filosofico - concettuale, la varietà dei temi, la sterminata erudizione storico ? artistico ? letteraria e l'eccezionale spessore umano.

    Il 1917 è l'anno della svolta: fallito il tentativo di arruolarsi nell'esercito e di partecipare alla Prima Guerra Mondiale, a causa dei suoi cronici problemi di salute (e all'opprimente influenza materna), Lovecraft decide di imprimere un cambiamento alla sua esistenza. Inizia così la grande stagione della narrativa lovecraftiana, che è possibile suddividere sommariamente in tre fasi: dapprima quella dei racconti fantastici, comprendente la sua produzione letteraria più "onirica" e visionaria, influenzata dalla spiccata ammirazione per Lord Dunsany (il suo principale modello estetico fino alla metà degli anni Venti): questa fase è in parte corrotta da una imitazione, talora eccessivamente di maniera, del "gotico" alla Poe. In seguito, prendono vita le storie del macabro "cosmico" e filosofico ispirate da una vena decisamente più personale.
    In questa fase si colloca il fondamentale "The Call of Cthulhu" (1926), che prefigura la successiva evoluzione delle tematiche narrative verso il cosiddetto "cosmicism" e la creazione di una pseudo ? mitologia in funzione simbolica(che si fonda perfino su un Libro magico di pura invenzione, il "Necronomicon"). Questi scritti hanno fatto la fortuna di Lovecraft a partire dal secondo dopoguerra, dando ad alcuni critici lo spunto per apparentare gran parte della sua produzione successiva sotto l'etichetta del "Ciclo di Cthulhu", espressione in realtà mai usata da Lovecraft.

    Negli anni Trenta, invece, si passa ad una letteratura di matrice più spiccatamente fantascientifica.

    Gran parte dei suoi racconti e delle sue poesie sono apparsi nell'attivo mercato delle fanzines americane dell'epoca dedicate al fantastico, tra cui, in primis, la famosissima "Weird Tales", che nasce proprio nel 1923, e altre tra cui "Amazing Stories" e "Astounding".

    Diventato oggetto di culto e venerazione da parte di schiere di ammiratori e appassionati del fantastico fin dagli anni Venti, Lovecraft non conobbe mai in vita la vera fama: sempre poverissimo, ricava gran parte del suo sostentamento economico dagli aborriti ma indispensabili lavori di revisione o riscrittura di manoscritti inviatigli da una clientela ambiziosa quanto artisticamente poco dotata, mentre il proprio sostentamento spirituale, da lui tenuto in ben più elevata considerazione, lo ricavava dalla fittissima corrispondenza con giovani amici e ammiratori che incoraggia e avviava all'attività letteraria.

    Lovecraft muore e viene sepolto nel 1937 nella sua Providence. Ed è proprio il caso di usare l'espressione "sua" poichè non per nulla sull'epigrafe che compare incisa sulla sua lapide funeraria, posta nello Swan Point Cemetery, vi compare a chiare lettere il motto: I AM PROVIDENCE.


    OPERE SCRITTE :

    • Diario di un incubo
    • I miei orrori preferiti
    • I miti di Ctulhu
    • I racconti del Necronomicon. Vol.1
    • I racconti del Necronomicon. Vol.2
    • Il caso di Charles Dexter Ward
    • Il guardiano della soglia
    • Il Libro dei Gatti
    • Il meglio dei racconti di Lovecraft
    • Il miraggio dello sconosciuto di Kadath
    • Il richiamo di Cthulhu
    • Il testo di R'Lyeh
    • In difesa di Dagon
    • Incubi dalle tenebre
    • Kadath
    • L'ombra venuta dal tempo
    • L'orrendo richiamo
    • L'orrore di Dunwich


    OPINIONI PERSONALI :
    per quanto ho letto io dico prima di tutto che lovecraft è fra i primi ad aver dato vita al genere dell'horror. Lovecraft ha uno stile di scrittura molto particolare che pochi autori contemporanei hanno, l'unica cosa che mi ha sempre dato fastidio è il suo non descrivere, quindi davanti il personaggio, ti lascia con un "era così mostruoso che non si può desrivere" ecco questo mi da fastidio da una parte percheè non posso avere una immagine data dallo stesso autore, ma dall'altra parte posso liberamente immaginare io sotto guida della trama del racconto...

    Edited by HeartBreakerKid - 1/11/2005, 20:13
     
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  2. _Mac_
     
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    Lavoro fantastico, HBK! Complimenti!
    Anche a me piace molto Lovecraft!

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  3. Naerior
     
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    Una scheda su Lovecraft! E potrei forse IO non rispondere?

    CITAZIONE
    ti lascia con un "era così mostruoso che non si può desrivere" ecco questo mi da fastidio da una parte percheè non posso avere una immagine data dallo stesso autore, ma dall'altra parte posso liberamente immaginare io sotto guida della trama del racconto...


    Anzitutto complimenti per la scheda.
    Però non sono daccordo. Questa caratteristica di Lovecraft (che, hai ragione, è enormemente fondante la sua poetica) ha senso ed è importante per 2 motivi:

    1) Tema centrale delle opere di Lovecraft, come lui stesso dice spessissimo, è la paura dell'ignoto. In questo senso, il NON sapere, è fondamentale nei suoi scritti, e non può che essere così per la sua stessa impostazione nei confronti dell'orrore.

    2) Aristotelicamente, ciò che genera l'orrore lovecraftiano non è la sostanza, bensì l'accidente della cosa, nella sua natura di accidente alieno, estraneo all'esperienza immanente all'uomo. Per questo "non si può descrivere". Prendiamo per esempio "Il richiamo di Chtulhu". Ciò che genera l'orrore nei confronti del Dio, non è tanto il suo essere un Grande Antico, bensì il modo con cui si manifesta all'uomo. All'arrivo sull'isola nella quale riposa il Dio, l'orrore comincia con le strane proporzioni, le strane geometrie, l'assenza di coordinate spaziali, in modo che non si sa più cosa è il sopra e cosa è il sotto, e ricordiamo gli angoli acuti che si comportano come ottusi.
    Questo, peraltro, può essere ricondotto alla natura onirica dell'orrore lovecraftiano. Nel sogno gli accidenti risultano disordinati ed incoerenti, e spesso vengono mischiati accidenti appartenenti a sostanze diverse. Nel sogno (e quindi nell'incubo) il principio di identità e non contraddizione non vale più. E questo può generare un orrore violentissimo.

    In questo senso, secondo me, criticare quest'impostazione del solitario di Providence significa criticare la sua stessa concezione dell'orrore.

    Poi, secondo me, il debito che Lovecraft deve a Poe non si esaurisce nel periodo più, come dici nella scheda, di "maniera", bensì si estende a tutta la sua produzione, per quanto non sia mia intenzione negare la sua fortissima individualità artistica.
    Secondo me il primo scrittore horror è quindi Poe...

    Cheers,
    naerior
     
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  4. _Mac_
     
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    CITAZIONE (Naerior @ 2/11/2005, 12:50)
    Secondo me il primo scrittore horror è quindi Poe...

    ... e la sua contemporanea, Mary Shelley (seppure famosa solo per un romanzo!).
     
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  5. LordBaygon
     
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    E il dottor Polidori?
     
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  6. _Mac_
     
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    CITAZIONE (LordBaygon @ 2/11/2005, 18:01)
    E il dottor Polidori?



    Mi inchino di fronte al nome di John Polidori, anche se di lui ho letto solo il racconto sul suo vampiro pazzo e violento (ovviamente in lingua originale!).

    http://img317.imageshack.us/img317/8025/co...tomilano1fb.jpg
     
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  7. LordBaygon
     
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    Ha scritto solo quello, per lo stesso motivo della Shelley e si è ispirato per Ruthven alla figura del suo datore di lavoro tale Lord Byron .
     
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  8. _Mac_
     
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    CITAZIONE (LordBaygon @ 2/11/2005, 18:55)
    Ha scritto solo quello, per lo stesso motivo della Shelley e si è ispirato per Ruthven alla figura del suo datore di lavoro tale Lord Byron .

    Eh, l'episodio di Villa Diodati lo conosco... ci mancherebbe!

    http://www.english.upenn.edu/Projects/knar...es/diodati.html
     
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  9. LordBaygon
     
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    Quando ero un ragazzino Poe e Lovecraft erano i miei autori preferiti. In particolare, del "Solitario di Providence" ho adorato "Il Richiamo di Chtulu" e "L'Orrore di Dunwich".
     
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    sn cresciuto con king e quindi di lovecraft ho letto poco e niente...in futuro magari potrei cominciare con qualcosa
     
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  11. _Mac_
     
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    CITAZIONE (LordBaygon @ 3/11/2005, 10:08)
    Quando ero un ragazzino Poe e Lovecraft erano i miei autori preferiti. In particolare, del "Solitario di Providence" ho adorato "Il Richiamo di Chtulu" e "L'Orrore di Dunwich".

    Lord, ma esistevano già i libri su carta stampata?



    CITAZIONE (Devolude @ 3/11/2005, 17:09)
    sn cresciuto con king

    Ho letto anch'io praticamente tutto King da Carrie fino a Mucchio d'ossa...
    Poi ho cominciato a non digerirlo più.
    E Lovecraft è stato un bel salto di qualità...
    Ogni tanto fa piacere leggere qualche romanzo scritto per il piacere di scrivere, e non per vendere libri e creare best-seller sotto la pressione dell'agente (magari con l'aiuto della moglie, delle figlie, del cane,...)
     
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  12. LordBaygon
     
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    Io ho fatto il salto contrario, da Lovecraft a King...
     
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    CITAZIONE (_Mac_ @ 4/11/2005, 05:10)
    CITAZIONE (LordBaygon @ 3/11/2005, 10:08)
    Quando ero un ragazzino Poe e Lovecraft erano i miei autori preferiti. In particolare, del "Solitario di Providence" ho adorato "Il Richiamo di Chtulu" e "L'Orrore di Dunwich".

    Lord, ma esistevano già i libri su carta stampata?



    CITAZIONE (Devolude @ 3/11/2005, 17:09)
    sn cresciuto con king

    Ho letto anch'io praticamente tutto King da Carrie fino a Mucchio d'ossa...
    Poi ho cominciato a non digerirlo più.
    E Lovecraft è stato un bel salto di qualità...
    Ogni tanto fa piacere leggere qualche romanzo scritto per il piacere di scrivere, e non per vendere libri e creare best-seller sotto la pressione dell'agente (magari con l'aiuto della moglie, delle figlie, del cane,...)

    nn so mac...difficilmente credo ke un romanzo horror riuscirebbe a prendermi come ha fatto it o insomnia o l'ombra dello scorpione...
     
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  14. _Mac_
     
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    CITAZIONE (Devolude @ 4/11/2005, 12:06)
    nn so mac...difficilmente credo ke un romanzo horror riuscirebbe a prendermi come ha fatto it o insomnia o l'ombra dello scorpione...

    Forse perchè non hai mai letto altri autori...
    Il King dei primi anni è sensazionale, senza dubbio (i romanzi di King dal 1998 a oggi mi fanno proprio cagare!).
    Prova a dedicarti anche ad altri autori e scoprirai che King ha degli ottimi rivali.



    CITAZIONE (LordBaygon @ 4/11/2005, 09:27)
    Io ho fatto il salto contrario, da Lovecraft a King...

    Ovviamente parli del King dal 74 al 98, vero?
     
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  15. Niggaz
     
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    oddio lovecraft... sbav sbav
    lo adoro
    nn sapete che strizza mi è venuta cn l'orrore di Dunwich

    sono un sopremo adoratore di yog sothoth

    e giocatore del GDR INvestigativo Il richiamo di Cthulhu

    allora Lovecraft cm scrittore era geniale per scrivere quello che ha inventato lui bisogna essere matti.... ma molto

    in quanto king...dopo it nn lo reggo più
    l'unica cosa carina sua che mi è capitata sotto gli occhi
    è una raccolta di racconti brevi davvero carini...
     
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31 replies since 1/11/2005, 20:13   555 views
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