Quotidiani Italiani

i più importanti, di stampo nazionale!

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  1. Mr. Ska
     
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    Principali quotidiani di stampo nazionale



    La Repubblica


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    Fondato il 14 gennaio 1976 per opera di Eugenio Scalfari - già direttore del settimanale L'espresso.
    Il quotidiano può essere considerato vicino allo schieramento politico del centrosinistra, anche se nel corso degli anni non ha risparmiato critiche ai suoi rappresentanti politici e ai
    partiti che lo compongono, riguardo sia alla questione morale sia alla frammentazione e disunione delle forze politiche.
    La Repubblica online

    Corriere della Sera


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    Il Corriere della Sera è un importante quotidiano milanese, appartenente al gruppo RCS Mediagroup. È il primo in Italia per diffusione seguito da la Repubblica. Fu fondato nel 1876 dal giornalista Eugenio Torelli Viollier e chiamato così perché originariamente era in vendita a partire dalle ore 21:00.
    Il Corriere della Sera online


    La Stampa


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    Fu fondato a Torino il 9 febbraio 1867 con il nome di Gazzetta Piemontese. Appartenente alla Fiat. Attualmente ha una diffusione quotidiana di circa 300mila copie. È letta soprattutto al Nord, per la grande maggioranza in Piemonte e Liguria. Un accordo per l'uscita in abbinamento locale con una serie di piccoli e medi quotidiani sparsi in tutto il Paese (i maggiori dei quali sono Cronache di Napoli, Corriere di Caserta, Cronache del Mezzogiorno, Il Domani della Calabria, Il Domani di Bologna), seppur risoltosi con molti di essi tra il 2004 e il 2005, ne ha favorito la diffusione in altre regioni.
    La Stampa online

    Il Giornale


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    Il Giornale o Il Giornale Nuovo è un quotidiano di Milano che fu fondato da Indro Montanelli nel 1974, con il successivo ingresso nella proprietà editoriale, quattro anni dopo, di Silvio Berlusconi, allora imprenditore emergente che ne acquisì il 30%, incrementando il controllo fino allo 82% negli anni Novanta.
    Il Giornale online
    SPOILER (click to view)
    « Una società di redattori,
    venuta al mondo senza babbo nè mamma»

    (Indro Montanelli)


    Il Foglio


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    Il Foglio è un quotidiano a tiratura nazionale fondato nel 1996 da Giuliano Ferrara.
    Il Foglio Quotidiano nasce senza grandi ambizioni il 30 gennaio 1996. Questo giornale è, infatti, una testata di nicchia con solo quattro pagine (senza foto) di cui una, l'ultima, di pubblicità.
    Il giornale riesce ad acquisire i fondi di Stato per il finanziamento della stampa, perché il nome ufficiale è Il Foglio Organo per la convenzione della Giustizia esempio che sarà seguito da molte altre testate di approfondimento politico. Il giornale ha subito molte critiche negli anni per essere proprietà di Veronica Lario (moglie di Silvio Berlusconi), e per il contenuto estremamente aggressivo, fino a sfiorare a volte il limite della diffamazione, di alcuni suoi articoli.
    Il Foglio si è occupato anche di aspetti della vita civile del paese, ultima delle quali quella per la difesa della vita avvicinandosi alle posizioni della CEI e dei movimenti per la vita.
    Il Foglio online

    Il Manifesto



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    Nato in origine come rivista politica, diretta da Lucio Magri e da Rossana Rossanda. Alla redazione del primo numero, uscito il 23 giugno 1969 con una tiratura di 75000 copie per i tipi della Edizioni Dedalo, partecipano Luigi Pintor, Aldo Natoli, Valentino Parlato, Luciana Castellina e Ninetta Zandegiacomi.
    Il periodico nasce dalla componente di sinistra del Partito Comunista Italiano (PCI) che con Pietro Ingrao aveva sostenuto nel corso dell'XI congresso alcune battaglie per la democrazia interna al partito e sollevato la questione del "modello di sviluppo" in contrapposizione alla componente più moderata del partito, capeggiata da Giorgio Amendola.
    L'idea di dare vita ad una pubblicazione autonoma risale all'estate del 1968, ma viene congelata in vista del XII congresso del PCI, dove, peraltro, Pintor, Natoli e Rossanda non avevano votato in comitato centrale le tesi.
    La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito (in particolar modo rispetto all'invasione Sovietica in Cecoslovacchia, con l'editoriale uscito nel secondo numero intitolato Praga è sola) che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni. Il Comitato centrale del PCI del 24 novembre 1969 delibera la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l'accusa di "frazionismo". Successivamente viene adottato un provvedimento amministrativo per Lucio Magri e non vengono rinnovate le iscrizioni per Massimo Caprara, Valentino Parlato e Luciana Castellina.
    SPOILER (click to view)
    Il manifesto si costituisce, quindi, come formazione politica con una piccola rappresentanza parlamentare (Natoli, Pintor, Rossanda al quale si aggiungono Massimo Caprara, già segretario particolare di Palmiro Togliatti, e Liberato Bronzuto). Nel settembre del 1970 (la tiratura sarà di 60000 copie) vengono proposte le tesi per il comunismo nelle quali viene avanzata una piattaforma politica per l'unità della sinistra rivoluzionaria e si caldeggia la costituzione di una forza politica. Si intensificano, inoltre, le relazioni con Potere operaio con il quale tiene un congresso nel febbraio 1971 che dovrebbe sancire l'unificazione tra le due forze e che si chiude invece con una rottura. Con la trasformazione in quotidiano (avvenuta il 28 aprile 1971), il manifesto si costituisce anche come struttura politica alle elezioni del 1972 presentando una propria lista alla Camera ed invitando a votare il PCI al Senato.

    Nel 1974 si unifica con il Partito di Unità Proletaria (PdUP), che da allora cambia nome in PdUP per il Comunismo. Già nel gennaio 1977, però, la componente ex-PdUP uscì dal partito, essendo gli ex-Manifesto più orientati verso il PCI che non verso altri progetti politici (come la costituente di Democrazia Proletaria). Coloro che provenivano dal gruppo de Il manifesto mantennero comunque il nome PdUP per il Comunismo, assorbendo poi la minoranza di Avanguardia Operaia e soprattutto i militanti del vecchio Movimento Studentesco del dopo 1968, il Movimento Lavoratori per il Socialismo. Nel 1983 il PdUP si presenta alle elezioni con il PCI, nel quale confluì nel 1984.

    Anche se i principali fondatori del giornale si allontaneranno col tempo dalla vita politica, Il manifesto resterà comunque un interessante progetto editoriale. Gestito da un collettivo di giornalisti si trova a non avere una proprietà davvero distinta dalla redazione, con giornalisti che sono editori di se stessi. Per questo spesso partecipa agli scioperi dei giornalisti contro gli editori andando comunque in edicola, ma ospitando alcune pagine di ragioni degli scioperanti.

    Il Manifesto online

    Libero



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    Libero è un giornale quotidiano italiano fondato da Vittorio Feltri, che ne è anche direttore ed editore. Il giornale, uscito per la prima volta in edicola il 18 luglio 2000, rispecchia le opinioni e il carattere del suo direttore. È molto vicino alle opinioni politiche del centrodestra e di Forza Italia in particolare. Tuttavia il giornale a volte esprime posizioni contrastanti da quelle della Casa delle Libertà.
    Libero Online
     
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