Asta da record a New York: trittico di Francis Bacon opera più costosa di sempre

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    ho troppo sonno per risponderti ora. se sarò in grado di intendere di volere ne riparleremo domani
     
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  2. Dude
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 3/12/2013, 00:01) 
    scusate, io mi tiro fuori.

    ma è nobilissimo questo atteggiamento, chi ha detto il contrario. magari, la prossima volta, quando vi tirate fuori fatelo senza dire "è una stronzata", umile consiglio da utente a utente, vedrete che di snobismi fastidiosi e cattivi non ce ne saranno più.
     
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  3. Ni'
     
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    mi permetto di introdurmi in punta di piedi e molto rispettosamente riaprire l'OT di Shagrath. Poi lo richiudo, giuro.

    Seguo il Bazar da nove anni e questo cazzo di topic è il primo che mi viene in mente (in questa sezione, sia ben chiaro) che abbia avuto un minimo di potenziale per instaurare una discussione fertile. Almeno ci si è provato. Il fatto che le risposte si siano incanalate in due registri paralleli che non riescono a incontrarsi, non lo so, forse è fisiologico.
    Meno fisiologico mi pare il fatto che i tanto martirizzati "non addetti ai lavori" abbiano preso dei tentativi di spiegare un punto di vista differente dal loro in maniera personale e se ne siano andati sbattendo la porta. Se noi siamo snob voi siete "snob al contrario", che non è tanto meglio.

    Io non mi ero nemmeno accorta di star flammando, per dire :hihi:

    Ciò detto, a questo punto mi piacerebbe che mi venisse indicato in quale specifico momento della discussione possa essere venuto fuori che l'arte rinascimentale, le piramidi egizie o maya sono delle schifezze. Personalmente sono una grande appassionata di arte precolombiana, ammiro tantissimo la produzione artistica del primo Rinascimento e da piccola volevo fare l'egittologa. E non mi è mai nemmeno passato per l'anticamera del cervello che manifestare un discreto amore per l'arte contemporanea potesse escludere o dequalificare tutte le altre forme d'arte (o chi le preferisce).
     
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  4. Dude
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 2/12/2013, 23:37) 
    APRO OT

    Che questo forum abbia sempre sofferto un po' di spocchia intellettuale l'ho sempre sostenuto. Io non ho mai avuto problemi, ma sicuramente molti utenti non sono certo invogliati a fermarsi e frequentare questo forum.
    Spiace doverlo dire, ma nella sezione scienza molte risposte hanno un atteggiamento fastidioso, come dire "non sei un esperto di fisica sub atomica"? Sei stronzo. Non ricordi a memoria tutta la cascata regolatoria coinvolta in una via metabolica? Poveretto.
    Spostiamoci nelle altre sezioni.
    Non guardi i film in lingua originale? Plebeo. Guardali in inglese, anche se non ci capisci un cazzo.
    Non segui l'arte contemporanea? Non puoi permetterti di dire se una cosa piace o meno, devi essere uscito dall'accademia delle belle arti per poter giudicare, nel dubbio devi dire che ogni cagata è un capolavoro.
    Magari, visto che la forza residua di questo forum è che gli utenti rimasti sono persone cn esperienze variegati in vari settori diversi, si potrebbe civilmente spiegare ad altri utenti aspetti che non conoscono, possibilmente senza spocchia, senza intellettualismi ed altre menate che non ho voglia di elencare.

    CHIUDO OT,

    e se si continua chiudo sta cazzo di discussione

    un'ultima osservazione su questo tuo messaggio e sul forum in generale (anzi, se ritieni sia il caso magari sposta tutto in nuovo topic, così evitiamo di inquinare questo con osservazioni non pertinenti).
    tu ti auspichi un modello di forum in cui chi è esperto di un determinato ambito di studi faccia divulgazione: mi sta bene. anzi, ai tempi ci ho pure provato in sezione musica, non so se qualcuno si ricorda la mia serie di "lezioni" sul jazz (penso nessuno visto che la seguiva solo Ettore). ma per fare divulgazione bisogna che ci sia interesse dall'altra parte, non un muro di gomma (o di pregiudizi). in questo topic Nicoletta ha scritto un lunghissimo messaggio di carattere divulgativo che è stato quasi del tutto ignorato: la risposta più elaborata non superava le due righe e comunque non entrava nel merito delle questioni sollevate da lei. quindi francamente respingo al mittente le accuse di elitarismo, chi ha fatto le barricate non siamo certo "noi".
    per il resto quoto Nicoletta: la discussione avrà i suoi limiti, ma almeno ci si è confrontati su un tema, anche piuttosto inedito per il bazar, con toni civili. poi se vuoi chiudere fai pure, sei tu il moderatore.
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    . ma per fare divulgazione bisogna che ci sia interesse dall'altra parte, non un muro di gomma (o di pregiudizi).

    ribadisco: ci sta. Il mio era un discorso un po' generale su toni di alcuni topic anche datati, per carità, che avevo leggo in giro nelle varie sezioni.
    Per ilr esto hai perfettamente ragione che dall'altra parte ci vuole un minimo di propensione all'ascolto (per restare in tema mi ricordo di alcune deliranti risposte nella discussione sulla sperimentazione animale...).
     
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  6. Mattia™
     
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    Topic interessante, purtroppo non ho tempo di leggerlo tutto, ho solo dato un'occhiata.

    Io non sono un gran fanatico dell'arte, quasi per niente.
    Però nella mia giovane e splendida vita ho visitato molti musei e ogni volta lo facevo più che volentieri. Giusto per il piacere di vedere cose vecchie, nuove e/o strampalate.
    L'opera in questione a me non sa di molto... però non me ne intendo.

    Riguardo l'applicare il metodo scientifico all'arte secondo me non è possibile.
    E' una sfera differente che coinvolge tecnica e passione.
    Un'opera d'arte ti lascia qualcosa che non è misurabile e che è anche soggettivo.

    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 2/12/2013, 21:10) 
    generalmente nelle sezioni a te più consone (scienza e paranormale) quelli che se ne escono con queste frasi li liquidi con discreta approssimazione :hihi:
    come fanno anche Comy e Mattia

    Mattia chi? (Cit.)
     
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    [ALTRO OT] Io comunque le tue lezioni sul jazz le seguivo dudin :amore: [/ALTRO OT]
     
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    Brava Giovanna... brava.

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    CITAZIONE (Creeping Death @ 4/12/2013, 00:03) 
    [ALTRO OT] Io comunque le tue lezioni sul jazz le seguivo dudin :amore: [/ALTRO OT]

    pure io :quoto:

    Il mio problema è che leggo tutti i topic ma non scrivo mai
     
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    tutti discorsi molto giusti, però ci sono alcuni problemi, anzi questioni.

    1) cos'è l'arte? L'arte deve essere bella? Immediata? Criptica? Far ragionare?
    2) chi è un artista? Uno che provoca? Uno che possiede tecnica? uno che fa riflettere? (fosse solo tecnica anche un bravissimo artigiano potrebbe essere considerato artista).
    3) quali campi possono essere considerati artistici e quali no?
    4) come si fa a distinguere una performance artistica vera da buffonate pompate dai critici? (esempio cosa distingue un Fontana da una Abramovic da un Cattelan?)
     
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  10. Dude
     
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    sono interrogativi enormi, magari non tutti pertinenti ma senz'altro interessanti. ma in tutta sincerità anche solo per darti un'opinione personale sulla prima mezza domanda credo mi dovrei prendere un paio di pomeriggi liberi e non ne ho né la voglia né la possibilità. se credi possa stimolare un dibattito, potresti esordire scrivendo quel che pensi tu al riguardo.
     
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  11. Ni'
     
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    Ho la connessione internet più instabile dell'universo e non sempre riesco a connettermi, da qui il mio ritardo. In linea generale quoto Dude, le domande che poni sono alla base di tutta la storia degli studi artistici già a partire dal Settecento :hihi: non esattamente bruscolini.

    CITAZIONE (feticistanylon @ 4/12/2013, 22:32) 
    tutti discorsi molto giusti, però ci sono alcuni problemi, anzi questioni.

    1) cos'è l'arte? L'arte deve essere bella? Immediata? Criptica? Far ragionare?

    Questa è LA domanda a cui non è possibile rispondere con leggerezza, su cui generazioni e generazioni di menti si sono arrovellate.
    Se proprio dovessi dare una definizione ti risponderei - approssimando talmente tanto da sentirmi sporca - dicendo che l'arte è un prodotto dell'ingegno umano creato per scopi puramente estetici.
    Questa è una risposta sfacciatamente tecnicista, da vocabolario, che non mi soddisfa affatto. Ma così su due piedi non riesco a scrivere nient'altro.

    CITAZIONE
    2) chi è un artista? Uno che provoca? Uno che possiede tecnica? uno che fa riflettere? (fosse solo tecnica anche un bravissimo artigiano potrebbe essere considerato artista).

    In maniera un po' sofistica ti dico che l'artista è banalmente chi produce arte e può essere un po' come gli pare ghgh
    (Brace yourself che ora sparo il mio bel paradossino quotidiano: Raffaello era poco più di un bravissimo artigiano con la sua allegra bottega di bravissimi artigiani. Questo per mostrare quanto siano cambiati in cinquecento anni i concetti di "arte" e "artista" e forse anche per ridimensionare un po' l'idea tutta romantica dell'artista come spirito illuminato.)

    CITAZIONE
    3) quali campi possono essere considerati artistici e quali no?

    Non sono sicura di aver capito la domanda: per "campi" cosa intendi? Se ti riferisci alle possibili forme artistiche è tutto molto fluido e in continuo avvicendamento: ci sono tipologie di opere d'arte che già soltanto nell'Ottocento non sarebbero neppure state immaginate. Ma personalmente ritengo, l'ho già scritto qui da qualche parte, che il medium conti fino a un certo punto.

    CITAZIONE
    4) come si fa a distinguere una performance artistica vera da buffonate pompate dai critici? (esempio cosa distingue un Fontana da una Abramovic da un Cattelan?)

    Nel caso degli specifici esempi che hai fatto tu si aspetta che la storia faccia il suo corso, sommerga i fenomeni da baraccone e porti a riva le cose veramente interessanti. Per quanto mi riguarda la Abramovic dovrebbe prendere fuoco :hihi: e trovo che Cattelan sia poco più di uno strillone.
     
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  12. Èttore
     
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    Saltando a piè pari la meschinità degli ultimi scambi, giusto per gettare un contributo postumo a quello che era un tema davvero interessante.

    C'è un'intervista a Jacques Rancière (filosofo francese) che ho trovato per scopi miei di ricerca teatrale, ma che attraversa, tra le altre cose, l'evoluzione della fruizione dell'arte nel corso del tempo.

    Chi la vuole tutta se la becca qua: http://tysm.org/?p=8028

    Mi piacerebbe incollare qualche piccolo contributo che illumini il percorso di crisi della mimesis nella sua chiave platonica e poi marxista, toccando anche la nascita dell'arte contemporanea e le avanguardie teatrali (la cosa per me più succosa, evidentemente), ma il discorso è tutto intessuto in modo molto consequenziale, e non mi sembra che degli spezzoni sarebbero particolarmente comprensibili.

    In ogni caso, tagliando col coltello, il punto è che guardare è "non agire". Lo spettatore dello spettacolo mimetico, in qualche modo, si trova separato da se stesso, proiettando la propria essenza in ciò che vede. Questo essere fuori di sé comporta una rinuncia all'azione. Dunque lo spettacolo è parte del dominio sull'uomo. E' necessaria (è stata necessaria) una rottura. Una emancipazione dello spettatore che si liberi dal dominio su di sé da parte dello spettacolo.

    (peraltro, per inciso, la capacità dell'arte contemporanea di assottigliare e rendere impercettibile il confine tra oggetto artistico e oggetto non artistico è di fatto una straordinaria spinta egualitaria, è buffissimo che questa assenza di separazione sia diventata popolarmente il più clamoroso esempio di snobismo e separazione di classe culturale)

    Però un brano è citabile, e racchiude peraltro quanto di più vicino ci sia al mio pensiero personale, compresa la critica che mi sento di muovere ad una buona fetta dell'arte contemporanea (che, meravigliosamente, consiste nella stessa critica che mi sento di muovere a chi rifiuta l'arte contemporanea).

    CITAZIONE
    È il paradosso che vive l’arte contemporanea: si continua sempre a fare come se la politica dell’arte fosse personificabile da un artista che dice: “io mostrerò questo, farò passare questo messaggio, produrrò questo risultato”. È quanto si vede costantemente con tutte queste istallazioni che ci dicono: “bene, metterò nel museo una piccola cabina in cui si sentono dei suoni disco, questo criticherà la società dei consumi, oppure prenderò un clip un po’ rielaborato, etc. per mostrare come gli individui siano vittime dei media”, e cosi via. E l’effetto viene sempre presupposto.

    Ora, che cos’è precisamente la rottura estetica? È il fatto che non si può presupporre l’effetto. Non che io cada in estati davanti all’indecidibile: non è questo il problema. Non si tratta di questo. Si tratta semplicemente di dire che, come nella relazione pedagogica, il maestro parla ma non fa mai passare il suo sapere nella testa dell’allievo, così allo stesso modo l’artista elabora grandi strategie del tipo “ecco, metto questo, questo e questo così per provare questa cosa e le persone la vedranno così e la comprenderanno proprio in questo modo”, ma ciò non accade.

    Alla fine dei conti, l’artista dispone i suoi elementi e in seguito gli spettatori, i visitatori vengono. E sono loro che, con la propria storia, la propria esperienza e così via, scelgono come ricomporre quegli elementi, come assemblare ciò che vedono. E in effetti il problema è di riuscire ad oltrepassare questa specie di sovraccarico pedagogico, che è spesso la peculiarità degli artisti ma anche delle persone da museo. Tutte queste politiche fanno sempre come se si potesse predeterminare l’effetto. A dire il vero, tuttavia, l’emancipazione comincia proprio quando c’è rottura tra causa ed effetto. È in questa apertura che si iscrive l’attività dello spettatore.

    Bon, scusatemi il retroposting, non avrei aperto bocca se non avessi trovato uno stimolo esterno.

    Cheers,
    Ettore

    Edited by Èttore - 26/12/2013, 14:12
     
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