100 anni dalla Grande Guerra

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Prima che mi fuciliate, lo so benisismo che la Grande Guerra, o Prima Guerra Mondiale, scoppiò ufficialmente il 28 luglio 1914 e terminò l'11 novembre 1918 alle ore 11. In alcuni paesi, es Regno Unito ancora oggi l'11 novembre è festa nazionale, un tempo celebrato come giornata della vittoria (come da noi il 4 novembre) ora semplicemente un giorno del mesto ricordo dei tanto soldati che persero la vita in una guerra assurda, combattuta in modo assordo. Per quale motivo poi?
    Il bello che i motivi dello scoppio della guerra furono molteplici (ed è una delel classiche domande fatte a scuola nelle lezioni di storia :hihi:).
    Se ne potrebbe parlare per due o tre post, e mi piacerebbe magari, di volta in volta, in questo topic, aprire qualche post dedicato ad un aspetto, qualche curiosità o qualche consiglio di lettura e/o visione su questa guerra.
    Intanto, perché parlare, discutere o ricordarsi di questa guerra? In fondo quest'anno ricorrono anche i 200 anni della caduta di Napoleone, o i 70 anni dello sbarco in Normandia. Perché ricordarsi di una guerra scoppiata cento anni fa?
    Posso rispondere, banalmente, che senza una Prima Guerra Mondiale non ci sarebbe stata una seconda (ma va?), ma probabilmente non ci sarebbe stata la Rivoluzione Russa, la diffusione del bolscevismo, la nascita di molti nuovi stati in Europa, la dissoluzione di grandi imperi sovranazionali (sopratutto quello Austroungarico e quello Ottomano), la nascita del nazionalismo arabo, gli embrioni della nascita dello stato di Israele, la nascita di questioni tutt'ora irrisolte (i difficili rapporti tra Turchia ed Armenia, la situazione irachena e siriana, la nascita di quel pastrocchio di stato che fu la Jugoslavia, la nascita e immediata riconquista da parte sovietica dell'Ucraina, a sua volta nata dalle ceneri dell'Impero Austroungarico e da quello zarista, un po' come la Polonia, ma con già all'epoca qualche problemino di identità nazionale in più).
    Se elenco i nomi di alcune battaglie ovviamente saranno conosciute a quasi tutti voi, altre saranno più oscure, ma leggendole capirete come la portata della guerra abbia avuto effetti duraturi, in alcuni casi giunti fino a noi: Marna, Tannemberg, Verdum, le dieci battaglie dell'Isonzo, Caporetto, Piave, Vittorio Veneto, la battaglia della Somme, lo sbarco di Gallipoli, l'offensiva Brusilov, l'assedio di Kut e le battaglie di Bassora e Nassirya, la battaglia di gaza, lo Jutland, lo scontro navale alle isole Falkland che vendicò la sconfitta inglese dello scontro delle Coronel, ma anche la guerriglia in Tanganica, le rivolte in Irlanda e in Libia.
    Dal punto di vista tecnico, basti solo ricordare che in questa guerra si affermò l'aviazione, la creazione dei corpi speciali, i carri armati, il sommergibile, la portaerei, l'utilizzo dei gas e l'invenzione delle maschere antigas. Purtroppo fu anche la prima guerra dove si fece la guerra ai civili (lo "stupro del Belgio" i bombardamenti aerei con gli zeppelin, il genocidio degli armeni, i pogrom in Russia, il solito mattatoio nei Balcani eccetera). Totale: più di 23 milioni di morti, di cui i civili furono oltre sei milioni.
    Difficile dimenticare come dalla Grande Guerra sorsero i due più crudeli regimi della storia moderna: il comunismo e il nazifascismo. Ma non si può nemmeno dimenticare come questa fu il primo vero e proprio caso di guerra totale, dove tutta la popolazione venne mobilitata: contadini e borghesi al fronte, le donne in fabbrica, gli intelletuali reclutati dalla propaganda, gli scienziati eni laboratori ad inventare e progettare nuove armi o materiali, i medici a studiare nuove tecniche chirurgiche (i primi tentativi di chirurgia plastica nacquero in questo periodo, così come gli studi sulla neuroanatomia fecero passi da gigante in questo periodo) o antisettici (l'utilizzo dell'acido ipocloroso da parte del medico premio Nobel Carrel salvò migliaia di vite) per cercare di diminuire l'elevatissimo numero di infezioni post operatorie.
    I grandi assenti da questo scenario furono i geni militari, almeno agli alti livelli. Se è vero che il giovane Rommel si coprì di gloria in Romania e nella battaglia di Caporetto, occorre ricordare che era soltanto un tenente. L'artefice della vittoria tedesca a Tannemberg fu il colonnello Hoffmann, il futuro Ataturk Mustafà Kemal sconfisse le truppe dell'ANZAC a Gallipoli, ma grazie sopratutto agli errori dei generali inglesi. De Gaulle cadde prigioniero dei tedeschi e si fece tre anni di prigionia, quindi non potè essere un protagonista. Dei grandi generali, tra Haig, French, Petain, Foch, Persing o Cadorna sembra incredibile come non si accorsero che la tattica difensiva era superiore all'attacco frontale, eppure mandarono alla morte certa intere divisioni. Era giusto mandare all'olocausto diecimila uomini per conquistare un chilometro di trincea. Da parte tedesca Moltke riuscì a perdere la guerra nel primo mese, stravolgendo il Piano Schlieffen, che era praticamente perfetto. Falkenhayn, Ludendorff e Hindenburg erano generali "normali", senza infamia e senza lode. Sicuramente pessimo, come il suo esercito, fu l'austriaco Conrad, ma che ebbe l'accortezza di lasciare agire il brillante Borohevic sul fronte italiano. In realtà la guerra si trasformò in una guerra di mezzi, materiali e propaganda. Se le battaglie durante la guerra civile americana iniziarono a durare giorni e non si giunse mai allo scontro decisivo, già durante la guerra Russo-Giapponese del 1905 ci furono battaglie che durarono settimane. In un anno di guerra vi furono quasi mezzo milione di soldati morti o feriti tra i due belligeranti. Verdum e la Somme durarono mesi. Ad un certo punto si ebbe una media di tre morti per metro quadro. Nella guerra boera si vide come un pugno di contadini con una mitragliatrice poteva bloccare un reggimento, e la mobilità dei commando boeri venne annullata da fortini, trincee e casematte. Inutile dire che nessun teorico militare alla vigilia della guerra si era accorto come una possibile guerra sarebbe potuta trasformarsi in un enorme stallo, sopratutto sul fronte occidentale. Le migliori intuizioni militari vennero ad un civile, un certo Winston Churchill, ministro della Marina (Primo Lord dell'Ammiragliato) ebbe l'intuizione degli sbarchi anfibi ad Anversa e a Gallipoli. Gli sbarchi fallirono miseramente, non certo per colpa sua, ma ne pagò le conseguenze. In seguito si rifece da ministro degli armamenti, quando diede un forte impulso allo sviluppo del carro armato. Un civile ebbe più intuizioni che i più importanti capi di stato maggiore degli eserciti continentali: basti pensare che nel 1914 la divisa regolamentare francese era costituita da una giacca blu, pantaloni rossi, stivali neri e kepì. Nessuna protezione per la testa, e un bersaglio perfetto per i cecchini. In Russia vi erano tantissime divisioni di cosacchi, ma pochissime mitragliatrici.
    Incredibilmente, la Prima Guerra Mondiale è caduta un po' nel dimenticatoio, eppure per il cinema antimilitarista costituirebbe una vera e propria miniera. Infatti è difficile fare i pacifisti quando dall'altra parte ci sono i nazisti. Forse viene vista come una gerra troppo lontana e incomprensibile.
    Bene, questa piccola introduzione vuole essere un preambolo ad un piccolo progetto che dovrà durare tutto l'anno.
     
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  2. ScreamingBunny
     
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    Bellissimo post, ammetto di non conoscere la Grande Guerra quanto la Seconda (che invece mi ha sempre intrigato moltissimo).
    Penso che dal punto di vista militare le cose più importanti siano:
    - declino della cavalleria (che verrà utilizzata quasi niente nella successiva Guerra Mondiale)
    - comparsa massiccia dei carri armati
    - comparsa massiccia della aviazione (già usata in Libia)
    - comparsa massiccia di cecchini, strutture difensive/bunker e tecniche di guerriglia
    - spionaggio

    In particolare, tralasciando aspetti folkloristici come il Barone Rosso ed il suo Circo Volante, l'associazione carro armato + aereo sarà quella che permetterà ai nazisti di prendere tutta l'Europa (o quasi) nel giro di pochi mesi, superando le difese dei vari Stati (Francia in primis), difese che invece nella Grande Guerra furono ostacoli insormontabili.
    Credo che il salto tecnologico bellico fra le due guerre sia stato compreso all'epoca da pochi, poiché nella Storia mai ci furono così tante differenze fra due guerre distanti solo 20 anni e combattute dagli stessi protagonisti.
    E questa non comprensione costò cara, chi combattè la Seconda come fosse la Prima pagò un prezzo altissimo all'inizio. Successivamente poi è successo quel che è successo, ma forse se si fosse capito subito con che genere nuovo di conflitto si aveva a che fare, Hitler non si sarebbe espanso a macchia d'olio.
     
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    è un periodo storico che mi ha sempre affascinata. Una guerra per certi versi moderna e per altri ancora del XIX secolo
     
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  4. Èttore
     
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    Io ci sto lavorando proprio ora in accademia, figurati! In questi giorni magari vi scrivo qualcuno dei materiali che stiamo usando.

    Cheers,
    Ettore
     
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    Grandissimo topic! Anche io come Bunny conosco molto meglio la Seconda (fissa per l'aviazione + fissa per la politica=IIGM studiata a menadito) rispetto alla Prima Guerra Mondiale.
    Comunque credo che questo evento sia stato talmente sconvolgente e importante che fra pochi anni la storiografia farà iniziare da qui un periodo storico nuovo e a se stante rispetto all'attuale periodo conosciuto come storia contemporanea. Gli stravolgimenti sociali, politici, economici ed antropologici avvenuti durante e dopo la Grande Guerra cambiarono completamente il volto del mondo, che ne uscì completamente diverso da quello che era solo 30-40 anni prima.
    Per quanto riguarda il punto di vista militare, credo che l'inadeguatezza dei generali fu dovuta perlopiù al fatto che la maggior parte di loro usciva dalle guerre di fine '800 o comunque dalle scuole militari basate ancora su quei concetti, quindi pensavano di poter combattere la Prima Guerra Mondiale come fosse stata la guerra franco-prussiana (così come alcuni pensavano di poter combattere la Seconda come fosse stata la Prima).
     
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  6. the.hangman
     
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    ci voleva questo topic,la prima guerra mondiale è da sempre dimenticata e offuscata dalla seconda,proprio in questi giorni ho cominciato a leggere un libro su di essa.
    pensate che mentre la germania aveva gia un'abbigliamento bellico in stile mimetico,quello francese cominciò questa guerra vestiti in blu e rosso come era nella tradizione delle guerre passate.
     
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    credo che le cause della prima guerra mondiale fossero da ricondurre a molto tempo prima. Penso che tutto quello che è storia contemporanea sia conseguenza della fine di Napoleone e del Congresso di Vienna. Il Congresso ha stabilito una data memorabile per la storia dell'umanità: inizio della sovranità degli stati e degli enti sovranazionali a discapito dell'autorità della chiesa.

    CITAZIONE
    Difficile dimenticare come dalla Grande Guerra sorsero i due più crudeli regimi della storia moderna: il comunismo e il nazifascismo.

    Queste annotazioni ultraoggettive mi fanno sempre tanta tenerezza :hihi:
    Le monarchie pre-belliche erano sempre esempi di democrazia estrema, anche lo zarismo è di certo rimpianto in Russia. Fermo restando che il comunismo poi è nato ben prima del '900. Il nazifascismo è nato dopo, anche se le spinte propulsive-ideologiche erano già evidenti da metà 800.
     
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    CITAZIONE
    Fermo restando che il comunismo poi è nato ben prima del '900. Il nazifascismo è nato dopo, anche se le spinte propulsive-ideologiche erano già evidenti da metà 800.

    Ideologicamente sì, ma credi che senza le conseguenze della Prima guerra mondiale sarebbe potuto nascere il fascismo? Non credo.

    CITAZIONE
    anche lo zarismo è di certo rimpianto in Russia.

    c'è un ordine di esecuzione di Stalin per 6600 prigionieri, tanti quanti sono morti per mano dello zarismo in 200 anni :hihi:
     
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  9. ScreamingBunny
     
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    Abbiamo già due fronti di discussione, la strategia & tattica e le motivazioni/ripercussioni ideologiche-politiche, eccellente :mrburns:
     
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    Prima di addentrarci in questi discorsi, un po' di letture (e siete liberi di contribuire)

    Saggi:

    Gilbert "La grande storia della prima guerra mondiale"

    Ottimo saggio, completo per quanto riguarda tutti i fronti, ha il merito di raccogliere anche molti stralci di lettere dei soldati dal fronte. Il limite peggiore è che il frotne italiano è sempre trattato in maniera sbrigativa (e, in effetti, per la storiografia anglosassone il fronte sull'Isonzo fu un fronte secondario, poco più importante di quello di Salonicco.

    Mark Thompson "La guerra bianca"

    Secondo voi chi poteva scrivere uno dei migliori saggi sulla guerra in Italia e degli italiani in un linguaggio semplice, comprensibile ma senza essere banale? Ovviamente un inglese :hihi: L'autore è, tra l'altro, il traduttore inglese di molti autori italiani, tra cui Saba

    Antonio Gibelli "La grande guerra degli italiani 1915-1918"

    La prima vera esperienza "nazionale" per una generazione al fronte e per tutti civili nelle città e nei villaggi. Si comincia con il colpo di stato "di fatto" della primavera del 1915 che porta il paese in guerra e incammina l'Italia "su una china che l'avrebbe condotta verso il fascismo" - passando per la mobilitazione della societò, a tutti i livelli, per arrivare, dopo la guerra al "conflitto della memoria" e all'"appropriazione faziosa che il fascismo ne aveva fatto in chiave di retorica nazionalistica e di politica di potenza".

    Cristopher Clark "I sonnambuli. Come l'Europa arrivò alla grande guerra"
    Un libro che segue le decine di fili che si intrecciano nell'estate del 1914 e portano l'Europa alla guerra. Fra i tanti meriti di Clark, la rivalutazione del peso decisivo della crisi balcanica (la prima guerra mondiale inizia come terza guerra balcanica), delle conseguenze enormi dell'assalto italiano alla Libia e dell'impatto nefasto del nazionalismo - in particolare di quello serbo.

    Mark Holborn, Hilary Roberts The Great War: A Photographic Narrative
    Pubblicato nel 2013, questa raccolta di fotografie dell'Imperial War Museum di Londra, quasi tutte dal fronte occidentale, offre un sostegno visivo alle parole, per provare a dar conto dell'enormità di quanto avvenne in quei quattro anni.

    Romanzi e Diari

    Eric Maria Remarque "Niente di nuovo sul fronte occidentale"
    Non credo ci sia molto da aggiungere, forse il romanzo più famoso ambientato durante la prima guerra mondiale, da cui è stato tratto anche il celebre film di Milestone. La storia di uno studente tedesco che si arruola volontario e viene spedito assieme ai suoi compagni di scuola sul fronte occidentale a combattere i francesi. Seguirà una presa di coscienza sugli orrori della guerra. Ovviamente i libri di Remarque sono stati fra i più odiati dai nazisti e vittime di tutti i loro roghi. Lettura assolutamente irrinunciabile.

    Emilio Lussu "Un anno sull'altipiano"
    I ricordi di guerra sull'altopiano d'Asiago del futuro senatore Lussu vengono rielaborati in forma spesso allegorica e fantasiosa. Chi cerca la verità, nomi, date resterà deluso, ma è scritto in maniera molto piacevole, anche se si può avvertire che è scritto "a posteriori" ed influenzato dalla presa del potere dei fascisti (venne scritto durante l'esilio). Da quest'opera è stato tratto "Uomini contro" di Dino Risi con Gian Maria Volontè

    Carlo Emilio Gadda Giornale di guerra e di prigionia
    Questo è un libro insieme delicato, intenso e di lettura "aperta". Troviamo il grandissimo Gadda a 22 anni, già ingegnere e sottotenente a Edolo per l'addestramento alle prese con un quaderno e il lessico per scrive un diario preciso e fantasioso. Gadda descrive, giorno dopo giorno, a volte ora per ora, il trasferimento al fronte, le battaglie, i trasferimenti. Fino al 25 ottobre 1917, quando dopo l'ordine di ritirata, "[P]ortammo con noi tutte le quattro mitragliatrici, dal Krasjj all'Isonzo (tra Terranova e Caporetto), a prezzo di estrema fatica. All'Isonzo, mentre invano cercavamo di passarlo, fummo fatti prigionieri."
    A questo punto il diario diventa di Caporetto e di prigionia. Ancora più intenso, con note di commozione grande tristezza.
    Anche questo un libro bellissimo, che giustamente viene corredato con gli schizzi con i quali Gadda completava e illustrava le sue note quotidiane.

    Edited by Shagrath82 - 7/3/2014, 00:08
     
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    ma infatti il nazifascismo è stato una diretta conseguenza della guerra (o meglio, della voglia di rialzarsi da parte di questi due agitatori di folle dopo le ingiustizie presunte subite dai loro paesi dopo Versailles, più per i tedeschi), il comunismo è tutt'altro. Il comunismo si è instaurato prima che finisse la guerra, e soprattutto una cosa di così ampia portata non può essersi tirata in piedi in poco tempo. Se rileggi la storia dei menscevichi e dei bolscevichi è roba del 1899-1905.

    CITAZIONE
    c'è un ordine di esecuzione di Stalin per 6600 prigionieri, tanti quanti sono morti per mano dello zarismo in 200 anni

    ma sono sempre i morti che parlano. Che un paese lasci senza dignità i suoi cittadini non interessa a nessuno. Fermo restando che la guerra non ha lasciato Stalin, ma Lenin. Stalin ci ha solo salvato il culo nella seconda.
    Che poi immagino che di soldati a morire nelle guerre gli zar non ne abbiano lasciati, visto che nei trent'anni prima del 1915 hanno fatto guerre (inutili e stupide) ovunque. Perdendone anche varie.
     
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  12. Èttore
     
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    Io vi segnalo anche "Gli ultimi giorni dell'umanità", un mastodontico testo teatrale di Karl Kraus, tratto tutto da un'infinità di fonti autentiche di ogni genere. L'ha messo in scena Ronconi qualche anno fa al lingotto, spettacolo piuttosto importante, anche per la sua durata.

    Poi vabeh, c'è Orizzonti di gloria di Kubrick, immagino lo conosciate tutti.

    Invece forse non conoscete "Ci rivediamo lassù", romanzo francese di Pierre Lamaitre, uscito da poco, veramente straziante.

    Il resto del materiale che usiamo non è stato scritto pensando alla grande guerra, ce lo portiamo noi. Tutto sommato il mio intervento non è stato particolarmente interessante, ma gli ultimi giorni dell'umanità per chi vuole approfondire la wwi è molto molto interessante, dateci un occhio.

    Cheers,
    Ettore
     
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    Baba, senza la guerra difficilmente si sarebbe scatenata una rivoluzione in Russia in maniera così violenta ed efficcace. Così come non voglio certo difendere lo zar (tu fai distinzioni tra Lenin e Stalin, ma pure Lenin ha fatto i suoi bei morti. La mia citazione sull'ordine di Stalin era per dimostrarti che se il nazismo è stato orrendo, non è che il comunismo è stato, od è, un regime da educande).

    @ Ettore, a breve farò un elenco dei film a tematica WWI
     
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    Ed ora, come promesso, un po' di film ambientati durante la Prima Guerra Mondiale

    Wings_poster
    Wins-Ali (USa, 1927) regia di William A. Wellman
    Primo film a vincere il premio Oscar per la miglior produzione artistica, è un film che ha dalla sua il posizionamento delle macchine da presa sulle ali degli aeroplani, stratagemma grazie al quale fu possibile ottenere delle inquadrature di grande effetto. Esordio per un giovanissimo Gary Cooper.

    angelidellinferno
    Gli angeli dell'inferno (USA, 1927-1930) regia di Howard Hughes
    Due fratelli inglesi, Roy e Monte hanno una storia con Helen. Quando scoppia la Grande Guerra, i due si arruolano nell'aviazione francese. Quando arrivano sul campo Roy e Monte scoprono che Helen ha tradito entrambi con un altro uomo. Così i due, disperati, accettano una pericolosissima missione dove potrebbero perdere la vita: distruggere un deposito di munizioni tedesco. Costato quasi tre milioni di dollari, per l'epoca fu uno sproposito. Era una battuta diffusa all'epoca dire "Hughes avrebbe speso meno finanziando una guerra vera".

    Westfront_1918_Weber_poster
    Westfront 1918 (Germania, 1930) regia di Georg Wilhelm Pabst
    Il film racconta come nell'ultimo anno della Prima guerra mondiale, nei giorni ormai prossimi alla fine, arrivi nelle trincee tedesche della prima linea sul fronte francese un giovane soldato che diviene amico di tre veterani che, impietositi della sua inesperienza e ingenuità, lo accolgono cameratescamente e cercano di proteggerlo. Film crudo, che fa parte della corrente della Nuova Oggettività, contrapposta a quella dell'espressionismo
    Scheda

    jpg
    All'Ovest niente di nuovo (USA, 1930) regia di Lewis Milestone
    Uno dei film più celebri sulla prima guerra mondiale. Capolavoro assoluto del cinema antimilitarista e pacifista. Ovviamente fu osteggiatissimo dai censori e dai nazisti.
    Scheda

    locandina
    La grande illusione (Francia, 1937) di Jean Renoir
    La storia di un gruppo di prigionieri di guerra francesi e dei loro tentativi di fuga dalla fortezza dove sono rinchiusi. Il capolavoro di Jean renoir, con un grandissimo Erich von Stroheim

    la-locandina-di-il-sergente-york-24811
    Il sergente York (USA, 1941) regia di Howard Hawks
    Premio Oscar per Gary Cooper, è retorico, bigotto e ruffiano, ma fu un successo clamoroso di pubblico e di critica.

    00352373-391953_360
    Orizzonti di Gloria (USA, 1957) regia di Stanley Kubrick
    Ennesimo capolavoro di Kubrick, con un immenso Kirk Douglas. In parte film bellico, in parte film processuale e drammatico, è incentrato più che sulla dissennatezza della guerra, sull'ipocrisia e sui giochi di potere dei generali che mandarono a morte interi battaglioni in maniera sconsiderata e facendone pagare le colpe ai poveri fanti. Particolare: in tutto il film non si vede un solo soldato tedesco, tranne alla fine.
    Scheda

    Addio_alle_armi_1957
    Addio alle armi (USA 1957) regia di Charles Vidor
    Film appena discreto, ma De Sica ricevette una nomination all'Oscar per la sua interpretazione. Per il resto fu un fiasco clamoroso

    gr1
    La Grande Guerra (Italia, 1959) regia di Mario Monicelli
    Per alcuni il film capolavoro di Monicelli, tratta la guerra dal punto di vista di due soldati semplici cialtroni, quindi italianissimo. Il film ha spesso toni da commedia, Sordi e Gasman per tutto il film non fanno altro che imboscarsi, litigare e fuggire, finché il caso e l'arroganza austriaca permetterà loro un riscatto eroico.
    Scheda

    e-johnny-prese-il-fucile-locandina-originale-240799
    E Johnny prese il fucile (USA, 1971) regia di Dalton Trumbo
    Joe, un giovane americano, viene chiamato alla leva dal suo paese e spedito a combattere sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale.
    Durante l'ultimo giorno di guerra viene colpito in pieno da una granata, ma viene salvato per miracolo dagli Alleati, che lo curano in un ospedale militare. Joe tuttavia è ormai ridotto a un tronco umano ("un pezzo di carne che vive"): ha perso gli arti superiori e inferiori, la vista, l'udito e vive attaccato a un respiratore.

    locandina
    Uomini contro (ITalia, 1971) regia di Francesco Rosi
    Liberamente ispirato al libro di Lussu, "Un anno sull'altipiano". Un giovane tenente partecipa al primo conflitto mondiale e, a poco a poco, assistendo alle follie di un generale e agli inutili macelli, comprende l'assurdità della guerra. L'indubbia efficacia spettacolare di molte pagine riscatta solo in parte la demagogia di fondo.

    dvdcoveryn3
    Gli anni spezzati (Australia, 1981) regia di Peter Weir
    Uno dei più grandi successi di pubblico della storia del cinema australiano, vi recita un giovanisismo Mel Gibson

    tavernier1
    Capitan Conan (Francia, 1996) regia di Bertrand Tavernier
    La storia di un sadico capitano francese che abbruttito dalla guerra sul fronte balcanico, non riesce più a reinserirsi nella vita civile, rompendo l'amicizia con un suo collega ufficiale che cerca di fare giustizia a capo di una commisisone d'inchiesta

    imm
    Il battaglione perduto (USA, Lussemburgo, 2001) regia di Russell Mulcahy
    A causa di ordini errati, un battaglione americano rimane isolato nelle foreste delle Argonne

    DEATHWATCH
    Deathwatch - La trincea del male (Gran Bretagna, Germania, 2002) regia di Michael J. Bassett
    Per chi ama l'horror, una pellicola atipica ambientata sul fronte occidentale nel 1917. Chi ama i crossover sulla falsariga di The bunker lo apprezzarà molto

    locandina
    Joyeux Noël (Francia, Germania, Regno Unito, 2005) regia di Christian Carion
    Ispirato alla vera storia della "tregua di Natale" che avvenne nel 1914 tra i francesi e i tedeschi nella terra di nessuno, racconta con semplicità e ironia un commovente esempio di umanità e pacifismo, pur non del tutto libero da una certa retorica ed inverosimiglianza. Da vedere in lingua originale.
    Scheda

    locandina
    War Horse (USA, 2011) regia di Steven Spielberg
    La storia di Joey, un puledro esuberante che dalla campagna inglese si ritrova sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. Film candidato a 6 premi Oscar.
     
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  15. Dude
     
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    di Gibelli segnalo un altro interessantissimo saggio, "L'officina della guerra. La Grande Guerra e le trasformazioni del mondo mentale", in cui attraverso le lettere dei soldati italiani cerca di mostrare quanto la Grande Guerra abbia sconvolto la forma mentis di una popolazione assolutamente impreparata ad affrontarla, sotto tutti gli aspetti.

    il "Giornale di guerra e di prigionia" di Gadda mi manca, ma lo leggerò a breve essendo uno dei miei autori preferiti in assoluto. com'è?
     
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51 replies since 4/3/2014, 23:47   1075 views
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