[SCHEDA] La saga della Torre Nera

Stephen King

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Titoli:
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    La torre nera I: L'ultimo cavaliere (1982)

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    La torre nera II: La chiamata dei Tre (1987)

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    La torre nera III: Terre desolate (1991)

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    La torre nera IV: La sfera del buio (1997)

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    La torre nera V: I lupi del Calla (2003)

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    La torre nera VI: La canzone di Susannah (2004)

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    La torre nera VII: La torre nera (2004)

    Titoli originali:
    The Dark Tower I: The Gunslinger
    The Dark Tower II: The Drawing of the Three
    The Dark Tower III: The Waste Lands
    The Dark Tower IV: Wizard and Glass
    The Dark Tower V: Wolves of the Calla
    The Dark Tower VI: Song of Susannah
    The Dark Tower VII: The Dark Tower

    Lingua Originale: Inglese

    Linguaggio: Occorre distinguere: i primi tre libri è tipico de King degli esordi. Breve, secco, privo di eccessive descrizioni. Poi col tempo si assiste ad un'evoluzione dello stile, sopratutto perché inserisce sempre più termini e neologismo del "medio mondo" che, opinione personale, oltre che rendere più pesante la lettura, a tratti rendono alcuni passaggi abbastanza ridicoli. In ogni caso resta una lettura scorrevole, sopratutto le parti dove vengono narrate le azioni più avventurose.

    Personaggi:

    Roland Deschain Roland Deschain, figlio di Steven Deschain, è nato nella scomparsa città di Gilead. Il suo unico obiettivo è trovare la Torre Nera, nella speranza di invertire la distruzione dell'universo. Questa missione significa tutto per lui. Il successo della missione è più importante della vita dei suoi cari, familiari e amici. Il suo carattere sembra a tratti spigoloso, perché può anche essere amichevole nonostante si dimostri freddo; è prudente e capace ma ignorante dal nostro punto di vista; non ha senso dell'humour ed è nobile. Però tra la salvezza dei suoi amici e il compimento della sua missioni non può scegliere che cercare di raggiungere la Torre Nera

    Eddie Dean Eddie è un eroinomane di 21 anni, che vive nel Bronx e fa lo spacciatore nel 1987. Eddie vive con suo fratello maggiore Henry, che Eddie stimava nonostante la cattiva influenza che aveva su di lui. Roland lo aiuta a combattere una gang di trafficanti per conto dei quali stava trasportando cocaina, ma non prima che Eddie scopra la morte del fratello per overdose d'eroina in compagnia dei sopra citati trafficanti. Eddie diventa il compagno di Roland attraverso il Medio-Mondo, e ben presto si innamorerà di Odetta Holmes, il successivo membro del ka-tet di Roland.


    Susannah Dean Anche lei proveniente da New York, Susannah è una donna afro-americana con due problemi principali: le gambe sono state amputate all'altezza del ginocchio per un incidente in metropolitana, ed un colpo alla testa subito da piccola le ha causato una doppia personalità. All'inizio, la sua personalità dominante è quella di Odetta Holmes, una dolce, garbata donna attivista del movimento per i diritti civili. Nei momenti peggiori è posseduta da Detta Walker, un'assassina psicotica ma incredibilmente furba che né Eddie né Roland riescono a gestire. È Roland infine a trovare la soluzione. Costringe Detta/Odetta a guardare attraverso la porta e per la prima volta le due donne "si vedono" reciprocamente. Questo porta ad una fusione dei ricordi delle due, nonché alla fusione delle rispettive personalità, dando così vita ad una terza donna, Susannah Dean (Susannah era il secondo nome di entrambe).

    Jake Chambers: Jake è il "figlio" simbolico di Roland. È originario della New York degli anni settanta, e viene "spinto" nel mondo di Roland dall'Uomo in Nero, che Jake vede come Walter ma che si dimostrerà essere Jack Mort. Il vero nome di Jake è John, ma preferisce farsi chiamare con il soprannome. Jake è il personaggio che riesce a tirar fuori dagli altri il meglio di loro.

    Oy il bimbolo: Sulla strada per Lud il Ka-Tet di Roland incontra Oy nei presi di un bosco, ferito e dolorante, probabilmente in seguito ad una lotta con un altro "bimbolo". Questi animali vengono descritti simili ad un incrocio tra un cane ed un procione, con una coda a spirale. I bimboli sono esseri dalla notevole intelligenza. Oy è in grado di parlare, anche se in modo rudimentale, limitandosi spesso a ripetere ciò che sente. Nonostante sembri un semplice animale da compagnia, Oy si dimostrerà utile

    Padre Donald Callahan Callahan è il prete dannato che appare nel libro Le notti di Salem. Dopo essere sopravvissuto al tentativo di omicidio di un vampiro, Padre Callahan passa il suo tempo in un rifugio per i senzatetto che più tardi amministrerà. Dai tempi di Jerusalem's Lot, il suo obbiettivo è la caccia al vampiro, ma padre Callahan è un prete con un grave problema di alcolismo. La sua fede debole lo costringerà alla sconfitta contro il capo dei vampiri Burlow (vedere Le notti di Salem :sega:) e, maledetto, è costretto a vagabondare per New York. Callahan riesce anche a riconoscere i vampiri, rendendosi così conto che sono in mezzo a noi e cacciano indisturbati per le strade della grande mela.
    Inizia a lavorare in un rifugio per senzatetto dove riesce a vincere la sua dipendenza dall'alcol e dove stringe una forte amicizia con Rowan Magruder e Lupe Delgado. Intanto impara che ci sono diversi tipi di vampiri, arrivando a classificarli in tre classi. Dopo che Lupe viene attaccato ed infettato da un vampiro di tipo tre che gli trasmette il virus HIV (che lo porterà alla morte), padre Cahallan inizia ad uccidere i vampiri che incontra. Le varie uccisioni attirano l'attenzione del Re Rosso e dei suoi seguaci, gli "Uomini Bassi" (o can-toi). Si ritrova in maniera inaspettata nel Medio Mondo, pronto a rifarsi una vita, ma suo malgrado sarà costretto ad affrontare le orde dei lupi agli ordini del Re Rosso.

    Susan Delgado
    Susan Delgado appare in La sfera del buio, il quarto libro della serie. Susan è una bellissima ragazza di Hambry, nella baronia di Mejis, dove il quattordicenne Roland e il suo Ka-Tet furono mandati da Steven Deschain, quando Roland venne allontanato da Gilead dal padre, dirigendosi con Cuthbert e Alain a Mejis dove incontrò appunto Susan. Tra i due nasce l'amore, un amore che è destinato a sfociare in tragedia.

    L'Uomo in Nero Conosciuto anche come Lo Straniero Senza Età, Walter O'Dim, il Tizio che Cammina, Marten Broadcloak e Randall Flagg; appare in molti libri di Stephen King, tra cui Gli occhi del Drago e L'ombra dello scorpione, sempre nella forma di un mago quasi demoniaco. È il principale agente del Re Rosso, ma segretamente complotta di regnare egli stesso dalla Torre Nera. Questa figura diabolica conosce la magia nera e la usa per creare caos. Ha distrutto civiltà, guidato molte fazioni violente, ed ucciso per governare regni, sempre servendo il Re Rosso.
    La tenacia e la resistenza di Walter sono inumane grazie anche alla magia che conosce benissimo (es. ne L'ombra dello scorpione sopravvie ad un'esplosione nucleare grazie alle sue arti amgiche).

    Il Re Rosso Il più diabolico tra i nemici di Roland, il Re Rosso è una misteriosa figura che vuole conquistare la Torre Nera per raderla al suolo. Il Re Rosso è descritto come un potente essere immortale. Egli è il leader del Caos, che si oppone con tutte le sue forze alle forze del Fato.
    Il Re Rosso è il padrone di esseri malvagi quali Randall Flagg, il Sig. Munshum, Atropo e Dandalo. Ha al suo servizio diversi servi come i vampiri, i taheen, i can-toi e numerosi esseri umani. Ogni essere "alle sue dipendenze" porta un sigul, un occhio rosso. È in possesso di poteri potenti, quali telecinesi, telepatia, controllo degli agenti atmosferici e condizionamento mentale. È inoltre in grado di viaggiare tra i diversi livelli della Torre Nera, nonché di essere presente simultaneamente a diversi livelli della stessa.

    Mia Uno spirito che possiede Susannah Dean in I lupi del Calla. In origine, Mia era uno spirito immortale, privo di corpo, un demone succube. Un giorno, nella città di Fedic, Mia vide un bambino e se ne innamorò, sentendo crescere sempre più dentro di sé il desiderio di maternità. Quando una pestilenza spazzo via la popolazione di Fedic e il bambino venne portato via, Mia strinse un patto con Randall Flagg, che gli promise di farle avere un bambino se lei avesse rinunciato alla sua natura di spirito immortale. Il compito di Mia, nei piani di Walter e del Re Rosso, era quello di dare alla luce il figlio di Roland, che secondo la profezia ne avrebbe causato la rovina.

    Mordred Deschain Figlio di due padri e due madri, Mordred è nato dalle uova di Susannah fertilizzate dal seme di Roland e del Re Rosso (attraverso il demone incontrato durante il salvataggio di Jake), gravidanza portata a termine da Mia. Mordred è per metà umano e per metà divinità, ed il suo destino è già scritto: dovrà sia uccidere Roland (uno dei suoi padri) che distruggere la Torre Nera. La sua magia e la sua potenza sono quasi impensabili.

    Gli Uomini Bassi (Can-toi, Fayen Folken) Introdotti per la prima volta in "Uomini Bassi in Soprabito Giallo" (Cuori in Atlantide), questi soldati del Re Rosso sono mezzi Taheen e mezzi umani. Richard P. Sayre è il loro capo nella serie.
    I Can-Toi sono esseri nati dall'accoppiamento di esseri umani con i Taheen e mostrano le caratteristiche peggiori di entrambe le razze. A differenza dei Taheen, che hanno teste di animali, i Can-Toi hanno teste deformi di topo, con denti che crescono in continuazione (per questo masticano in continuazione). Il loro abbigliamento è appariscente, dai colori sgargianti. Quando sono nel nostro mondo, guidano pacchiane repliche delle tipiche auto americane, anche se non sono vere e proprie auto, bensì organismi viventi che ne assumono le sembianze. Sono anche soliti affibbiarsi nomi umani, che prendono direttamente dalla cultura pop americana.

    Taheen I Taheen sono simili a uomini con la faccia da animale. Sono i capi dei Devar-toi e dei Can-toi nonché servi del Re Rosso. I Taheen, proprio come gli uomini, possono decidere il proprio destino, per cui possono essere buoni o cattivi. La loro origine, comunque, resta un mistero.

    Richard Patrick Sayre Il leader dei Can-toi nonché capo della Sombra Corporation, Sayre è la persona che tenta di uccidere Callahan nel 1983. È colui che presenzia alla nascita di Mordred nella Sala Parto nella stazione di Fedic e della morte di Mia,

    Jack Andolini Jack Andolini è il gangster di New York, affiliato di Enrico Balazar, che i lettori trovano per la prima volta in La chiamata dei Tre. In quel libro, nel 1987, mentre tenta di uccidere Eddie, segue Eddie e Roland nel Medio-Mondo e muore attaccato dalle aramostre. In ogni caso, riappare in I Lupi del Calla come rappresentante della Sombra Corporation, nel 1977.

    Ted Brautigan Incontriamo Ted Stevens Brautigan (19 lettere) per la prima volta nella novella di Stephen King Uomini bassi in soprabito giallo in Cuori in Atlantide.Ted Stevens Brautigan è un potentissimo frangitore, probabilmente il più potente di tutti i tempi. Non solo la sua potenza risiede nel suo potere psichico, ma egli è anche in grado di fungere da canalizzatore, aumentando la potenza di quelli che gli stanno intorno. La cui straordinaria forza come "frangitore" viene sfruttata dal Re Rosso in modo da distruggere i Vettori e la Torre Nera.

    Sheemie Ruiz Sheemie ne La sfera del buio, era il garzone un po' ritardato di un saloon a Hambry. È il figlio illegittimo di Dolores Sheemer e di Stanley Ruiz, il barista del saloon. Nonostante il suo handicap mentale, Sheemie mostra talvolta momenti di grande intuizione e dona subito tutta la sua fiducia e la sua amicizia a Roland ed il suo Ka-Tet. Dimostra di avere fenomenali poteri di teletrasporto attraverso i vari mondi, sfruttando le "sottilità".

    Dinky Earnshaw Richard "Dinky" Earnshaw è l'assassino psicotico di Tutto è fatidico. Fu licenziato da un uomo di nome Mr. Sharpton, il capo di una filiale della North Central Positronics. Comunque, quando Dinky scoprì per cosa Sharpton lo stava usando, lo uccise. Sfortunatamente, gli uomini bassi lo catturarono e trasportarono nel Devar-toi, dove più tardi incontrerà Ted Brautigan e Sheemie Ruiz. I tre uniscono le forze con il Ka-tet di Roland nel libro finale e distruggono i guardiani del Devar.

    Steven Deschain Steve, figlio di Henry l'Alto, è il padre di Roland. Pistolero di grande abilità, nonché capo dei pistoleri al tempo di Gilead. Di Steve non si sa molto, se non che fu lui a decidere di inviare il primo Ka-Tet di Roland a Mejis, per proteggere il figlio da Marten il mago.
    Quando morì, le sue pistole, dall'impugnatura di legno di sandolo, passarono a Roland.

    Cortland "Cort" Andrus Cort è l'insegnante di Roland e del suo primo Ka-Tet. Cort un uomo di grossa corporatura, dal carattere combattivo. Spesso tratta male i suoi "studenti", chiamandoli vermi e lasciandoli senza cibo in caso di loro errore. È contro Cort che Roland conquista le sue prime pistole, dopo un durissimo duello in cui Roland, grazie all'aiuto del suo falco David (la sua arma), riesce ad avere meglio, costringendo il maestro in coma per una settimana nella sua capanna.

    Patrick Danville Quando era un bambino, Patrick era un artista in erba molto promettente. Sin da piccolo è sempre stato in stretto contatto con il mondo di Roland, spesso disegnandone i paesaggi. Si rivelerà fondamentale nella conclusione della saga

    Stephen King
    Roland ed il suo Ka-Tet apprendono dell'esistenza di Stephen King quando il pistolero si imbatte nel libro "Le Notti di Salem". Roland, insieme ad Eddie, si confrontano poi con King nella sua casa del Maine, nel momento in cui egli ha già scritto "Le Notti di Salem" e "L'ultimo Cavaliere". Il pistolero lo ipnotizza e si scopre che King non ha creato loro, Callahan o altri personaggi, ma ha semplicemente avuto funzione di tramite, con il compito di raccontare la loro ricerca. Dalla seduta ipnotica emerge anche che il Re Rosso ha tentato di portare dalla sua parte lo scrittore quando questi era poco più di un bambino e, in tempi più recenti, ha usato il suo potere per bloccarne la capacità di scrittura. King è terrorizzato dal Re Rosso, del quale teme serie ripercussioni se continuasse a scrivere del pistolero e della sua ricerca. Roland però, grazie all'ipnosi, riesce a rimuovere il blocco e fa sì che King continui a scrivere.
    L'ultimo disperato tentativo da parte del Re Rosso di fermare King, risale al 1999, quando attenta alla sua vita facendolo investire da un fungoncino. King riesce miracolosamente a salvarsi, grazie all'intervento di Roland e Jake.


    Cuthbert Allgood Cuthbert faceva parte del primo Ka-Tet di Roland, insieme ad Alain e Jemie. Cuthbert era sempre stato il miglior amico di Roland, fin dall'infanzia, dal momento in cui, ancora in fasce, giocavano insieme.

    Alain Jones Alain Jones faceva parte dell'ultima generazioni di pistoleri di Gilead, insieme a Roland, Cuthbert e Jemie.

    Jamie De Curry
    Anche lui è stato addestrato da Cort, insieme ai compagni Roland, Cuthbert e Alain. Inoltre, si è unito al Ka-Tet di Roland nella ricerca della Torre Nera.

    Rhea del Cöos
    Rhea era una strega. Aveva un aspetto tipico delle streghe delle favole: molto vecchia, brutta, in grado di cavalcare una scopa e con un orrendo gatto mutante come animale domestico. Era in possesso di alcuni poteri, quali ad esempio il potere divinatorio, nonché possedeva l'abilità di preparare pozioni ed era immune al veleno più potente.

    Trama:

    Il personaggio principale, Roland, è l'ultimo membro vivente dell'ordine dei cavalieri conosciuti come pistoleri. Il mondo in cui vive è abbastanza differente dal nostro anche se presenta strane similitudini - condivide caratteristiche sociali e tecnologiche con il vecchio West Americano ma anche con l'Europa medioevale, così come poteri e reliquie magiche appartenenti ad un'avanzata società ora scomparsa da tempo basata sull'opera di computer e robot dotati di intelligenza artificiale. La ricerca di Roland, la sua ragione di esistere, è trovare la Torre nera, un edificio leggendario che si dice essere il punto di snodo dell'universo. Nell'opera si dice che il mondo di Roland è "andato avanti", espressione che indica un insieme di trasformazioni e sconvolgimenti: pazze nazioni distrutte da guerre, intere città e regioni cancellate dalla faccia della terra senza lasciare traccia, e anche il sole a volte sorge a Nord e tramonta ad Est.
    Nel corso dell'opera si forma una squadra ka-tet, formata da Roland, Eddie, un tossicodipendente di New York, Susannha, una nera priva di gambe che viveva negli anni sessanta, e Jake Chambers, ragazzo che già ha accompagnato Roland ed è morto in uno dei mondi paralleli che si intrecciano al mondo cardine ed alla Torre Nera.
    Il loro peregrinare li porterà attraverso vari mondi, epoche, dove incontreranno sgherri del Re Rosso, vampiri, preti che hanno avuto qualche problema di fede, mondi distrutti da super influenze, scrittori alcolizzati che ha in mano il destino stesso del ka-tet, il tutto per salvare l'Universo intero.

    Citazioni:

    L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì.

    Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

    «PROPONETEMI UN INDOVINELLO», li invitò Blaine.
    «Fottiti», disse Roland. Senza alzare la voce.
    «CHE COSA HAI DETTO?» Nell'evidente incrudelità, la voce del Grande Blaine somigliò di nuovo moltissimo a quella del suo insospettato gemello.
    «Ho detto fottiti», ripeté con calma Roland. «Ma se non ti sono sembrato abbastanza esplicito, Blaine, vedrò di essere più chiaro. No. La risposta è no».


    Père Donald Callahan era stato un tempo il sacerdote cattolico di un borgo, Salem's Lot si chiamava, che non esisteva più su nessuna carta geografica. Gli era indifferente. Per lui concetti come «realtà» avevano perso ogni significato.
    Questo ex prete aveva ora nel palmo un oggetto pagano, una tartarughina d'avorio. Le era saltato via un pezzettino del becco e aveva un graffio a forma di punto interrogativo sul becco, ma per il resto era un piccolo gioiello.
    Bello e potente. Ne avvertiva la forza nella mano come energia elettrica.


    Pareri personali:

    Ho preferito fare un'unica scheda, perché trattandosi di una saga credo che serva a poco recensire libro per libro.
    Dovrei dare un voto cumulativo alla saga, cosa difficile perché è stata scritta in un arco di anni che va dal 1982 (ma scritto nel 1979) fino al 2004, e possiamo vedere l'evoluzione dello stile di King. Dal King onirico, ma anche furioso degli inizi a quello meno convincente degli ultimi anni. Perché, diciamocela tutta, i libri migliori sono i primi tre (il top resta la chiamata dei tre). Dopo si fanno apprezzare, ma resta il dubbio: dopo l'incidente del 1999 forse King ha avuto paura di non portare a termine la sua opera più grande, ed allora ha iniziato a darci dentro, a volte con intuizioni geniali, altre volte con petecchiate talmente idiote da farti bestemmiare in tutte le lingue del mondo. Ocio, che abbonderanno spoiler.
    Il primo libro è abbstanza interlocutorio. Diciamo che serve essenzialmente ad introdurre il personaggio di Ronald. Jack compare e muore :hihi: Potrebbe sembrare abbastanza astruso, forse quello con l'ambientazione più western di tutta la saga. Però che bello ritrovare alla fine Randall Flagg, scoprire che l'uomo in nero/Walter altro non era che il maligno capo dei sopravvissuti malvagi de "L'ombra dello scorpione".
    La parte veramente succosa arriva col secondo libro. A partire dalla scena allucinante delle aramostre, scena a dir poco grottesca con risvolti macabri. Ma è con le tre porte che King ha una trovata a dir poco geniale: sfrutta il classico tema dei viaggi nel tempo e del teletrasporto. Ed inizia a creare il ka-tet. Con alcune scene da antologia del buon vecchio King. Prima tra tutte il reclutamento di Eddie, un piccolo gioiello di raccondo d'azione.
    Piccola digressione stilistica mi sono sempre stupito che King non abbia esplorato la narrativa noir o hard boiled, visto che tratti di "La chiamata dei tre" sono pagine esemplari di tensione narrativa e di descrizione di azione magistrali; ma anche nel proseguimento della saga ci sono alcune scene di pura azione, raccontate molto bene, a tratti con alcuni colpi di genio pazzeschi

    nell'ultimo libro, quando Dandelo sta per uccidere Ronald e viene soprafatto da Susannah:
    "Aspetta, la sai quella dell'arcivescovo e il prelato?"
    "La so già"
    e gli piantò due pallottole nel cervello :inchino:


    Tornando a "La chiamata dei Tre", è pura azione che fila via che è un piacere.

    la sparatoria contro i narcotrafficanti è a dir poco esaltante, con Eddie nudo come un verme che si vendica sterminando i responsabili della morte di suo fratello


    Il terzo libro è altrettanto valido, ma il limite è che viene messa troppa carne al fuoco nello stesso romanzo: il salvataggio di Jack, la questione delle rose, l'arrivo a Lund e il secondo salvataggio di Jack. Resta pur sempre valido, e il finale in sospeso con Blaine è una di quelle cose che ti fanno così incazzare che capisco perché molta gente mandò lettere un po' imbisciate a King per esortarlo ad andare avanti. E lui ci mette sei anni per liquidare Blaine in meno di 40 pagine e scrivere una storia d'amore che dura oltre 500 pagine. Una storia d'amore che, ovviamente, non può finire bene in un mondo che è andato avanti, metà western, metà medioevo con qualche spruzzata di fantascienza post apocalittica. È molto malinconico "Le sfere del buio", nel puro stile kinghiano, sopratutto quando il lettore capisce che non può finire bene, vede gli eventi svilupparsi all'insaputa dei protagonisti e sa che non ci sono soluzioni (sciocco pensarlo, ma la bravura dell'autore sta anche nella capacità di creare empatia tra il lettore e i personaggi, per quanto fantasiosi siano. :inchino: al Maestro.
    I problemi veri iniziano tra i "Lupi del Calla" e "La canzone di Susannah" (per quanto anche "Terre desolate" fosse stato condensato di un centinaio di pagine non sarebbe stato male) il fatto è che tutta la vicenda di padre Callaghan assume alla lunga tratti grotteschi ed involontariamente comici (i vampiri di terzo tipo che trasmetto l'HIV, per esempio). Peccato, perché ritrovarlo mi aveva fatto piacere. Lo avevamo abbandonato su una corriera, ubriaco ed umiliato diretto a New York, ce lo ritroviamo nel medio mondo. Grossa delusione per come viene narrata la vita del prete dopo la fuga da Jerusalem's Lot, perché uno si aspetta chissà quali rivelazioni e scopre che l'ex prete ha peregrinato per New York, sempre sbronzo. Qua e la qualche spunto interessante annegati in un male di castronerie e di prolissita.

    l'amore omosessuale, pur se platonico con un responsabile del centro di accoglienza dei senzatetto è un po' buttata lì, sembra tanto di trovata un po' senzazionalista.
    Le peregrinazioni di Padre Callaghan per i vari mondi paralleli alla lunga stufano, ma è un personaggio che ho troppo amato e scivolano via come niente.


    Tanto la vicenda di Padre Callaghan ha una comclusione a dir poco epica nella scena narrata al Dixie Pig, che riscatta tutte le puttanate scritte prima :hihi:

    di fronte ai vampiri cannibali che mangiani bambini arrostiti, pur nella sua esagerazione ho trovato il King originario, che racconta una storia perché gli è venuta così, senza pensare allo stile, ai critici eccetera. Il suicidio del prete è una delle scene più tristi eppure più esaltantidi tutta la saga fino a quel momento.


    Nel frattempo abbiamo assistito ad una delle ultime intuizioni di King: mettere nella saga se stesso, e descrivere la propria morte. Che poi sarebbe l'incidente di cui fu vittima nel 1999 (una sorta di macabro What if...). Io ho trovato questa idea a dir poco fantastica, e molto coraggiosa, sopratutto descrivere se stesso come un uomo alcolizzato, un tossico di alcool e nicotina.

    L'ultimo libro è quello, come lo ritengo della frenesia. Succede tutto in questo romanzo. La liberazione dei frangitori (con rimandi a Cuori in Atlantide), lo scioglimento del ka-tet, il salvataggio di King

    con la morte di Jack in quel modo assurdo: ma vaffanculo King. Poche pagine prime mi hai ucciso Eddie così, in modo banale da una faina moribonda, dopo che i nostri come se nulla fosse avevano fatto a pezzi schiere di Taheen, ora fai morire il figlio adottivo e spirituale di Ronald in questo modo, investito da un coglione strafatto che guidava un furgoncino :serio:
    e, ops, lo scontro finale prima tra Ronald e il figlio Mordred

    che a sua volta ha eliminato in due pagine Randall Flagg: il cattivo più cattivo che ci sia fatto fuori da un regno dai poteri psichici. Ora se mai rileggero L'ombra dello Scorpione mi verrà da ridere pensando a che fine del cazzo sarà destinato il genio del male Flagg.


    e il famigerato Re Rosso

    che viene cancellato dopo essere stato ritratto da Patrick. Sì, avete capito bene. Il cattivissimo Re Rosso che si limita a chiamare Ronald (e i suoi poteri sono così forti che il pistolero resiste per svariate ore, dando tempo al ragazzo muto di ritrarlo e di cancellarlo :serio: Una delle peggiori stronzate che abbia mai letto


    qui finisce la storia... quasi.
    In altre parole, Stephen King avvisa il lettore che il libro finisce in questo punto, il nostro eroe ha raggiunto la torre e tanto deve bastarci, non abbiam macinato migliaia di pagine solo per un finale, ma per il gusto del viaggio in sé stesso—non bisogna avventurarsi nella Torre con Roland, non è richiesto, non è necessario, si può posare il libro a questo punto col ricordo di un'avventura fantastica. Se il lettore non accetta questa proposta, la storia riprende con

    Roland che si arrampica fino alla cima della Torre, le pareti della scala sono scolpite con i volti delle persone da lui conosciute, ad ogni piano si apre una porta che mostra un oggetto rappresentante la vita di Roland, dalle fasce della sua nascita ai finimenti del suo falco ecc. Salita l'ultima rampa appare un'ultima porta recante la scritta "Roland". il pistolero apre la porta finale, e di colpo si rende conto che ha già raggiunto la Torre molto tempo prima, infinite volte. Roland comprende e ricorda allora che la sua è una maledizione, che è destinato a ripetere la sua ricerca, di trovare sempre la sua Torre ma di perderne memoria ogni volta, centinaia, forse migliaia di volte ha già vissuto la stessa ricerca, facendo le stesse scelte, tradendo gli stessi amici e cercando una redenzione che non arriverà forse mai. Viene risucchiato all'interno della porta solo per essere teletrasportato indietro nel tempo, guarito dalle sue ferite, con le sue pistole e la mano intatta nel deserto, terminando la serie proprio com'era iniziata: "L'Uomo in Nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì". C'è un piccolo colpo di scena, comunque; la memoria di Roland svanisce velocemente, ma Roland ora possiede il corno che aveva stupidamente perso tempo addietro a Jericho Hill. Questa piccola ma sostanziale differenza rispetto alla prima versione rafforza l'idea che Roland ha l'opportunità' di fare scelte diverse e, eventualmente, creare una rottura nel cerchio.


    Ora, ditemi se non si deve bestemmiare.
    Secondo questa logica King avrebbe dovuto far finire a metà l'Ombra dello Scorpione o It quando il gruppo di amici si ritrovano nelle fogne da adulti.
    Delusione abbastanza cocente questo finale; ma sopratutto le ultime 300 pagine, dove quasi sembra esserci una certa frenesia da parte di King di finire e di potersi dedicare ad altro.

    VOTO: A mente fredda non so dare un voto. Perché valutare la Saga equivale a dare un voto a tutta l'opera di King. Che viaggia tra le medie altissime degli esordi a quelle mediocri del 1998-2005 fino a quelle più che discrete degli ultimi due-tre anni.
    Il finale del cazzo rischia di influenzare il voto, in negativo ovviamente. Sicuramente la consiglio a quelli che hanno letto TUTTO di Stephen King. Solo così potranno gustarsi questa saga (io ho già deciso di recuperare un paio di romanzi storici).
    In ogni caso, se voglio valutare la saga, non può essere inferiore ad 8. Non tanto per la saga di per se, spesso un pastrocchio western-fantasy a tratti kitch, ma per i personaggi che ti accompagnano per migliaia di pagine.
     
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    immagino l'incazzatura per il finale. All'epoca m'incazzai come una biscia :hihi:
    Però, pensandoci bene, quello era l'unico finale possibile. Con ka e tutto il fato che si ripropone fino alla fine.
    Io la saga l'ho letta in diretta a partire dal 1997, e quando finì un po' di dispiacque perché con quei personaggi io ero cresciuta :sisi:
     
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    CITAZIONE (MissBalzary @ 26/10/2017, 08:39) 
    CITAZIONE (C@te @ 26/10/2017, 07:38) 
    Pentiti e finsici la saga :D

    Ci ho provato più volte a riprendere da dove mi ero fermata, ma niente. E mi dispiace, perché mi ero promessa di leggere ogni cosa di King, ma questa saga probabilmente l'unica cosa che mi mancherà :hihi: Poi mi dicono tutti che ha un finale bruttissimo, quindi non è che mi invoglia...

    Guarda, il finale, come ho scritto anni fa nel commento, in effetti lascia un po' così.
    Però credo che il mio giudizio sia influenzato dal fatto che gli ultimi libri li ho letti ed attesi per anni, quindi ci sono affezionata.
    Poi è bellissimo scoprire i vari rimandi alle opere di King, easter eggs e strizzate d'occhio.
    E poi sì, il primo libro è un rompimento di palle assurdo :hihi:
     
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    ci sono alcune cose egregie, altre mediocri.
    Una volta finita la saga non ti viene voglia di rileggerla o di legger eil King contemporaneo.
     
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    Devo mantenere una certa moderazione nel giudizio dell'ultimo volume della saga della "Torre Nera". Ho incominciato a leggere che era la vigilia di Natale del 2008 e ho terminato nell'agosto 2009. Alla fine è stato un lungo viaggio - e che viaggio! Però devo ammettere che l'ultimo romanzo l'ho trovato un po' pesante. Non mi ha preso come gli altri, che invece ho divorato. Solo quando Roland e Susannah si avvicinano alla Torre Nera, allora la suspence aumenta e anche la tensione narrativa, sicché le pagine diventano molto più fluide. Ma io credo che di tutta la saga il capolavoro sia "La sfera del buio". E direi anche il primo volume, "L'ultimo cavaliere". Questi mi sono piaciuti di più. Gli altri sono tutti su buoni livelli. Devo anche aggiungere che il narcisismo di King, a partire da "I lupi del Calla" si è mostrato smisurato. Mettersi come personaggio nel proprio romanzo è troppo; per giunta farsi pubblicità! Citare altri romanzi! È troppo, troppo. Questo non l'ho sopportato molto, perché la finzione è finzione e il narratore non può esistere in un mondo che egli stesso ha creato. Per me è una pecca non da poco. Il voto complessivo alla saga è 8, perché in fondo l'idea è originale e ogni lettore resta con il fiato sospeso fino alla fine.
     
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