Licenziamento, come funziona nel mondo

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    Licenziamento, come funziona nel mondo



    Dalla Francia alla Cina, le leggi che stabiliscono reintegri e indennizzi.
    Fra i 4 punti inseriti nell’ordine del giorno a sostegno del governo approvato a larga maggioranza dalla direzione del Pd di lunedì 29 settembre c’è anche l’abolizione del reintegro in caso di licenziamento economico. Nelle intenzioni dell’esecutivo l’incertezza e le lungaggini del procedimento giudiziario saranno sostituite da un indennizzo monetario, mentre la possibilità di reintegrare il lavoratore cacciato ingiustamente rimarrà solo per casi discriminatori e disciplinari. Anche se il governo starebbe pensando a un super indennizzo da sostituire al reintegro per i licenziamenti disciplinari.
    MOTIVAZIONE ASSENTE SOLO NEGLI USA. Le tutele in caso di licenziamento illegittimo (il nostro art.18, per intenderci) non sono una peculiarità italica. Un working paper di Adapt, il centro studi sul lavoro fondato da Marco Biagi, ha analizzato come funziona la disciplina nel resto del mondo studiando, fra gli altri, i casi di Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, Cina e Stati Uniti.
    «Sebbene a livello internazionale esista una varietà di modelli di licenziamento», spiegano Michele Tiraboschi e Paolo Tomassetti, autori della ricerca, «la disciplina del recesso dal rapporto di lavoro da parte datoriale presenta una caratteristica comune: la motivazione quale principale elemento discriminante fra un licenziamento legittimo e uno illegittimo», con l’unica eccezione degli Usa.

    Germania: previsti reintegro e indennizzo post-licenziamento


    Nel Paese guidato da Angela Merkel la legge sulla protezione contro il licenziamento illegittimo si applica a tutti i contratti di lavoro del settore privato e nella maggior parte di quelli del pubblico: l’azienda deve avere più di cinque dipendenti se i contratti sono stati stipulati prima del 31 dicembre 2003 altrimenti, se firmati dopo tale data, la legge si applica a quelle con più di 10 lavoratori (leggi Lense sul modello tedesco).
    IL COMITATO AZIENDALE. Prima di promuovere uno o più licenziamenti il datore di lavoro deve informare per iscritto il comitato aziendale, il cui parere non vincola la decisione finale. Nel caso in cui il licenziamento sia dichiarato illegittimo dal giudice, il datore di lavoro dovrà far proseguire il rapporto stesso, reintegrare - anche nel caso di un licenziamento giustificato da un imminente esubero al momento della cessazione che poi non ha luogo - oppure indennizzare il diretto interessato. In quest’ultimo caso la tutela è crescente in base alla durata del rapporto di lavoro.

    Spagna: il datore di lavoro può rifiutarsi di reintegrare il dipendente

    In Spagna, invece, a tutelare i dipendenti sono l’art. 35 della Costituzione e l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori. In questo caso, un licenziamento illegittimo si ha quando le ragioni addotte dal datore di lavoro sono false: il licenziamento è previsto per gravi violazioni del contratto, fra cui il persistente assenteismo, l’abituale abuso di alcol e droghe e molestie per motivi di razza o religione.
    TUTELA PER LE MAMME. In caso di licenziamento illegittimo il giudice può decidere se reintegrare il dipendente o meno. Se il datore di lavoro non accetta la reintegra il giudice stabilirà un indennizzo. Secondo lo Statuto dei lavoratori, che individua i licenziamenti nulli, una dipendente non può essere licenziata nel periodo di gravidanza o allattamento.

    Francia: nessuna tutela specifica per i lavoratori part-time


    La normativa vigente in Francia non fa riferimento alla dimensione dell’azienda in ordine al licenziamento individuale. Il diritto del Lavoro francese stabilisce che il lavoratore con contratto a tempo indeterminato possa essere licenziato soltanto se sussiste una causa basata su motivi personali o economici, mentre non è prevista una protezione per i part-time.
    LA VIA DELL'INDENNIZZO. Se un dipendente ritiene di essere stato licenziato illegittimamente può ricorrere al Tribunale del Lavoro per chiedere un risarcimento danni. Il giudice potrà disporne il reintegro ma, come nel caso spagnolo, il datore di lavoro potrà a sua volta rifiutarsi di riprenderlo in azienda pagando un indennizzo. Attenzione, però: nel caso in cui il numero uno di un’azienda licenzi un dipendente sulla base di una riorganizzazione aziendale ma non presenti il piano inerente la stessa sarà costretto a reinserire il lavoratore senza la possibilità di versare l’indennizzo.

    Regno Unito: rari i casi in cui un lavoratore viene reintegrato

    Nel Regno Unito è la sezione 94 dell’Employment Rights Act (1996) a contenere la normativa per la protezione contro il licenziamento illegittimo. Per avere diritto a una salvaguardia contro quest’ultimo, un lavoratore deve aver maturato uno o più anni di servizio continuativo nella stessa azienda. Un dipendente può essere licenziato, fra le altre cose, per condotta incompatibile o esubero di personale, ma se il suo licenziamento è illegittimo il giudice può disporne il reintegro.
    TUTELE CRESCENTI. In Gran Bretagna si tratta però di un caso molto raro: di norma si procede con un indennizzo a tutele crescenti che comprende una somma minima più una compensazione (72 mila sterline al massimo, 91 mila euro circa) soggetta alla valutazione di «giustezza ed equità» da parte del tribunale. Le ragioni discriminatorie, invece, sono considerate tutte illegittime.

    Cina: prima di licenziare vanno informati i sindacati

    In Cina sono 10 i riferimenti legislativi riguardanti il mercato del lavoro. Fra i sei presupposti per cui un lavoratore può essere licenziato senza preavviso né liquidazione (la somma che spetta a coloro che hanno maturato almeno sei mesi di anzianità lavorativa) figurano il fatto di aver diminuito la propria produttività perché è impegnato a lavorare per un’altra azienda o per aver infranto gravemente il regolamento interno.
    IL PARERE DEI SINDACATI. Prima di un licenziamento individuale, il datore di lavoro deve avvisare le associazioni sindacali le quali possono esprimere parere negativo non vincolante. In caso di licenziamento illegittimo il lavoratore può chiedere di essere reintegrato ma, dove ciò non avvenga, avrà diritto a una somma pari al doppio della liquidazione maturata fino ad allora. Anche in Cina le ragioni discriminatorie sono tutte illegittime.

    Stati Uniti: il licenziamento può avvenire at will

    Il case study più interessante della ricerca di Adapt è sicuramente quello americano. Gli Stati Uniti, unico caso insieme al Canada, non hanno riferimenti legislativi riguardanti i licenziamenti illegittimi. Perciò il licenziamento di un lavoratore a tempo indeterminato può avvenire at will, cioè a totale discrezione del datore di lavoro e a prescindere da una ragione giustificativa (fanno eccezione i rappresentanti sindacali e i dipendenti pubblici).
    In caso di licenziamento la reintegra è prevista in casi rari, come la discriminazione, mentre non ci sono sistemi di indennizzo. Un lavoratore a termine, licenziato ingiustamente, ha invece diritto a un risarcimento pari alla somma che avrebbe guadagnato se non fosse stato allontanato; quelli a tempo indeterminato, infine, hanno diritto a un risarcimento equivalente ai danni patrimoniali futuri e passati ed eventuali danni non patrimoniali.

    Danimarca
    Il licenziamento individuale è legittimo nel caso di esubero di personale per motivazioni economiche o nel caso di comportamenti del lavoratore tali da rendere plausibile la cessazione del rapporto di lavoro. Il licenziamento è illegittimo se basato su scelte arbitrarie o discriminatorie. La durata del preavviso è proporzionale alla durata del rapporto di lavoro. Il licenziamento senza preavviso è previsto nel caso in cui vi siano comportamenti gravi. L’obbligo di consultazione dei sindacati è previsto solo nei contratti collettivi.

    Nel caso di licenziamento illegittimo è previsto un indennizzo a favore del lavoratore. Il reintegro del lavoratore è possibile solo nei casi di licenziamento qualificabili come discriminatori, considerati nulli. I programmi di outplacement sono previsti solo in alcuni contratti collettivi.

    Giappone
    La normativa giapponese sui licenziamenti è stata modificata radicalmente negli ultimi anni. In passato il Giappone era noto per la sua impostazione favorevole al lavoro a tempo indeterminato presso lo stesso datore di lavoro. Col passare del tempo questa impostazione è venuta meno, e sono state inserite nuove tutele dei lavoratori da eventuali licenziamenti illegittimi. Il licenziamento è legittimo nel caso di violazione delle norme da parte del lavoratore e crisi aziendali. È illegittimo invece quando è discriminatorio, nel caso di maternità o gravidanza. Non è prevista alcuna indennità di licenziamento, ed è necessario un preavviso di trenta giorni.

    Se il lavoratore promuove un causa, può avere diritto a un indennizzo pari alla somma che avrebbe guadagnato nel periodo di lite. Il tribunale può fare un tentativo: l’indennizzo medio per un lavoratore con 20 anni di lavoro accumulati è di 6 mesi di stipendio. Non sono previste tutele crescenti. La reintegra è molto rara. Non sono previsti programmi di outplacement.

    Svizzera
    È illegittimo il licenziamento discriminatorio o successivo a una lamentela del lavoratore. I lavoratori hanno diritto a un preavviso, in maniera crescente rispetto alla anzianità di servizio. L’indennità di licenziamento non è prevista; esiste solo una indennità ai lavoratori che abbiano più di 50 anni d’età e più di 20 anni di anzianità di servizio. L’indennizzo a seguito del licenziamento illegittimo è stabilito dal giudice e può raggiungere un massimo di sei mesi lavorativi. La reintegra non è prevista, salvo nei casi di discriminazione. Non sono previsti programmi di outplacement.
     
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