Violenza sugli uomini

da parte delle donne

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    E' da molto tempo che seguo questo tema, e voglio discuterne un po' con voi.
    Premetto che tutto questo non vuole essere fatto per sminuire la violenza sulle donne, che è un fenomeno che esiste, è statisticamente più massiccio di quello sulla violenza sugli uomini, ma mi fa molto incazzare quando la violenza domestica viene ricondotta soltanto a quella contro le donne. Figuriamoci poi quando inseriscono nel codice penale l'aggravante di "femminicidio" (come se uccidere un uomo sia una sorta di conquista...)

    oggi ho postato uno stato su fb che vi copio:

    CITAZIONE
    sto per scrivere una cosa un pochino elaborata, quindi vi prego di voler leggere fino in fondo il significato del mio post. Ultimamente si parla spesso di violenza contro le donne, e sapete quanto sia sensibile al tema (in primis dando il buon esempio). Ma credo ci sia qualcosa che sfugge. Leggo spesso che noi dovremmo insegnare ai nostri figli maschi a rispettare le donne. Condivisibile ma incompleto. Noi dobbiamo insegnare ai nostri figli a rispettare gli esseri umani, il ruolo che essi giocano e ad accettare che questi ruoli, per un motivo o per l'altro possono cambiare. Da sempre, per curiosità, sono interessato alla violenza sugli uomini da parte delle donne. E' un fenomeno statisticamente nemmeno paragonabile a quello più tristemente famoso, ma è un fenomeno che esiste, è sottaciuto ed è in aumento esponenziale. Ho scoperto ieri che c'è un fenomeno, molto diffuso e molto nascosto, che provoca tante morti ogni anno quanto ne provocano i femminidici: la separazione. Ogni anno un centinaio di padri separati si suicidano perchè le ex mogli (aiutate dalla legge) non consentono loro di vedere i bambini. Nel link che posterò ci sono anche due riferimenti psicologici al tema. Quindi ripeto, con questo cosa voglio dire: diciamo no al femminicidio, diciamo no ai coltelli e alle pistole che girano per casa, ma diciamo no alla violenza domestica in generale, diciamo no a violenze fisiche e psicologiche. Ed insegnamo ai nostri figli, maschi e femmine, che le relazioni possono finire, che le persone possono uscire dalla nostra vita senza dover sentire per forza il desiderio di distruggerle

    il link di riferimento è questo

    www.crescita-personale.it/divorzio-...parazione/526/a

    inoltre vorrei quotarvi un articolo bellissimo che ho letto su questo sito https://abbattoimuri.wordpress.com/2013/02...dri-possessive/ che spiega esattamente cosa PUO' (e ripeto, può. Non che debba sempre o che sia giustificabile o condivisibile) succedere in caso di affido congiunto (che poi proprio del tutto congiunto non è) tra due genitori

    CITAZIONE
    Lei lo ha lasciato, lui ha l’obbligo di passare un mantenimento di 400 euro al figlio. Affido condiviso, sulla carta, con collocamento presso la madre. Può chiamare il figlio un tot di volte a settimana. Può vederlo nei week end. Però dipende, dagli impegni, dal tempo, dalla posizione di Saturno, dal livello di stitichezza degli abitanti di Marte.
    Se un padre fa mancare il mantenimento al figlio si becca il 570 cp. Fino a un anno di galera e una multa in moneta.
    Se una madre non favorisce il diritto di visita e gli incontri tra padre e figlio così come deciso dal giudice, dunque manca di eseguire un provvedimento del giudice si becca il 388 cp. Fino a tre anni di galera e multa. Ci sono studi che dicono che i 570 cp si sprecano e vengono eseguiti. Invece i 388 cp non vengono neppure presi in considerazione. La mamma è sempre la mamma e dunque se lei non consente che padre e figlio si incontrino può essere un gran problema obbligarla. Al punto tale da dover ricorrere alla Corte Europea per risolvere la questione (vedi l’ultimo pronunciamento in cui su ricorso di un richiedente viene condannata l’Italia per violazione “perché le autorità nazionali non hanno messo in atto le misure necessarie a consentire una realizzazione effettiva del diritto di visita a un padre” con “obbligo di indennizzare il padre per i danni non patrimoniali con una somma pari a 15.000 euro e 10.000 per le spese processuali”).
    Non esiste in Italia, se non, forse (e attendo conferma), in rarissimi casi, che una madre inadempiente da questo punto di vista veda messo in discussione l’affido di un figlio. Diversamente per il padre che non passa il mantenimento ci sono sempre meno possibilità che possa accedere alle visite. Perché il pagamento coincide con una tangente.
    E’ in discussione, oggi che c’è l’affido condiviso ed esistono quei casi, si spera sempre di più, in cui il padre può vedere il figlio per un tot di giorni a settimana, la proposta che stabilisce che il mantenimento sia diretto. Perché se i soldi lui li dà alla ex, per quel bambino, e li spende ancora, sempre per il bambino, quando è con lui, quel mantenimento diventa il doppio, spende molto di più, ben oltre le sue possibilità.
    In ogni caso qui in questo post vorrei descrivere una modalità tipo che interviene nelle situazioni ad alta litigiosità, per le ragioni più disparate, per cui l’uomo che telefona per sentire il figlio, può accadere, sia denunciato perfino per stalking perché un papà che vuole parlare con un figlio per cui paga il mantenimento e che non vede quasi mai risulterebbe essere “assillante”.
    Telefonata tipo:
    – posso parlare con il bambino?
    – sta dormendo, mangiando, cagando, ruttando, facendo i compiti… ha la febbre, il mal di pancia, i rigurgiti da eccessive attenzioni di amore materno, sta facendo un collage di ricordi con il nonno, sta preparandosi a sbarcare sulla luna (e altre, varie ed eventuali)
    – ma avevamo appuntamento a quest’ora
    – si ma io non posso prevedere quando il bimbo mangia, dorme, piscia, etc…
    – ma se sei tu che decidi quando metterlo a dormire, potevi farlo aspettare cinque minuti…
    – e gli è venuto sonno, che ti devo dire… la prossima volta chiama prima. che impegni avevi prima? dovevi stare con superman? catwoman? xy woman? un’altra? piuttosto ricordati dell’assegno…
    – te l’ho mandato… vabbè… click
    Tentativo di visita tipo:
    – ciao, sono venuto a prendere il bambino
    – non c’è, è andato a fare una passeggiata, ha la febbre, ha la diarrea, ha l’eclissi lunare del cervello, ha le emorroidi, ha il trauma a tempo, inizia e finisce con gli orari di visita, ha la sindrome dell’asfalto, non può mettere un piede fuori dalla porta e può solo accedere ai luoghi volando etc etc
    – ma sapevi che dovevo venirlo a prendere a quest’ora
    – e che posso farci se lui con te non vuole venire?
    – ma se non mi ci fai parlare mai per telefono come faccio a sapere quello che pensa?
    – io non faccio niente. è il bambino che decide…
    – il bambino ha 4 anni
    – e che vuol dire? un bambino di 4 anni non può decidere, che so, di cambiare un paio di articoli della costituzione, combattere le guerre puniche e firmare un contratto di lavoro temporaneo?
    – ma non lo vedo da 15 giorni…
    – pensi solo a te stesso… la tua visione è adultocentrica…
    – vabbè… ciao
    Tentativo di visita presso scuola:
    – Salve, sono venuto a trovare mio figlio. Devo dargli il regalo di compleanno…
    – ma lei è autorizzato?
    – sono suo padre.
    – ma è autorizzato?
    – non sono un criminale…
    – devo chiamare la madre per sapere se lei può vedere il bambino o se le visite sono impedite.
    – senta, lo so che se lei non fa il suo lavoro poi possono denunciarla e lei ha una responsabilità. ma, mi creda, non c’è nessuna restrizione, dovrei vederlo questo fine settimana ma oggi è il suo compleanno e allora volevo dargli il regalo.
    – può lasciarlo a me e glielo do io.
    – Vabbè… ecco… ciao.
    Ergo, da questi esempi, più o meno volutamente esagerati (ma mica poi tanto) si capisce che sin dal momento della separazione il bambino rientra in una fase di protezione con una serie di bodyguard che devono tutelarlo dal padre a prescindere dal fatto che lui abbia sul groppone denunce di vario tipo. Il padre non è il genitore di cui aver fiducia. Prima di lui c’è la madre, genitore di serie A, e poi, a pietire e incazzarsi, c’è il padre.
    Il padre, se si incazza troppo, e denuncia, lui, la madre, se richiede nuovi tempi di visita o l’ottemperanza delle decisioni del giudice, se pone qualunque questione e problematizza tutto ciò che avviene, diventa un genitore conflittuale e se c’è conflittualità tra i genitori è lo Stato che prende le redini della storia e dopo varie perizie, con consulenti tecnici d’ufficio (CTU), cui si risponde con le consulenze tecniche di parte (CTP), a pagamento, a partire da professionisti che di questo mestiere campano, si può arrivare a stabilire che data l’alta conflittualità (alta perché lui si è incavolato e non ha mandato giù che il monopolio degli incontri tra lui e suo figlio fosse a partire dalla ex moglie) quel bambino può essere affidato ai servizi sociali con collocamento presso la madre.
    Le condizioni di visita raramente cambiano e le tre modalità che ho descritto sopra possono comunque avvenire. Perché nel sistema giuridico italiano se il padre esce dal suo ruolo anacronistico di mantenitore a distanza e vuole assumere un ruolo di cura diventa una minaccia per l’ordine precostituito fatto di mamme chioccie e clan familiari che le proteggono.
    In questi casi può accadere che: un padre che non molla può trascinarsi in anni e anni di cause che certe volte gli costeranno denunce tardive (la ex moglie per toglierselo dalle scatole di punto in bianco, dopo un tot anni dalla separazione, lo denuncia per abusi, violenza, cose così… con tutto il rispetto per le donne che denunciano per violenze subite che certamente esistono e sono gravi) e anni e anni di processi dai quali uscirà assolto ma, comunque, non lo risarciranno della sua intenzione iniziale, quella per cui tutto era cominciato. Voleva vedere il figlio e quel figlio non lo vedrà.
    Gli anni in cui quel padre viene tenuto separato dal figlio diventano motivo di distanza, il figlio non lo riconosce, ha sentito parlare tanto male di lui, non lo vuole più vedere.
    Dunque ci sono i padri che si rassegnano, non ne possono più, mandano tutto a quel paese ed emigrano, quelli che rinunciano per evitare che i figli vengano chiusi in case famiglia, dove finiscono se la conflittualità tra i genitori è altissima e i servizi sociali ritengono sia meglio per loro, ci sono i padri che sono devastati e distrutti, fisicamente, emotivamente, economicamente, e smettono.
    Ci sono quelli che continuano, insistono, si appigliano alle modalità più improbabili e di questo parlerò in un’altra puntata.
    Per ora mi fermo qui. Dicendo che se è adultocentrica la visione di un padre che immagina che il figlio debba amarlo in ogni caso, allora, quella della madre che cos’è?
     
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  2. stellaoscura1979
     
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    conosco alcuni colleghi separati/divorziati che hanno problemi a vedere i figli. Con affido condiviso. però poi li vedono un giorno a settimana (e a me questa cosa fa ridere). Insomma, sono a tutti gli effetti apdri di serie B.
    Per onestà intellettuale devo dire che conosco solo la loro versione, però di uno sono certo che è anche un bravo papà, altri non saprei (mentre di uno credo proprio che se gli togliessero al patria podestà ne gioverebbe figlio ed ex moglie :hihi:)
     
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    ma lasciando perdere quelli che sono i singoli casi (ovviamente ci saranno bravi padri, pessimi padri, ex-mogli che fanno di tutto per far stare i padri con i figli ed ex-mogli molto vincolanti) volevo solo porre la vostra attenzione sul fatto che la medaglia ha sempre due facce. E questa, per quanto più piccola rispetto all'altra, c'è. Ma non se ne parla mai.
     
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  4. stellaoscura1979
     
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    ma è normale che non se ne parli. Al momento l'emergenza sociale ed economica è sulle madri lavorative. Io e colelghe siamo fortunati a lavorare in una grande azienda, ma per la maggior parte delle donne se lavori nel piccolo devi ringraziare di tenerti il lavoro se hai partorito. Quando si sarà risolto questo problema si potrà anche approfondire ed affrontare il problema dei padri separati che non riescono a vedere i figli
     
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    scusa ma mi sembra un ragionamento del cazzo eh. Le cose mica contrastano. Da una parte stiamo parlando di un problema contrattuale, dall'altra stiamo parlando di non rispettare (il privato nei confronti di un altro privato) una disposizione di legge. Detta così sembra che i padri separati potranno vedere i figli quando le donne avranno maggior sostegno lavorativo durante e dopo la gravidanza.
     
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  6. stellaoscura1979
     
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    No, tu ti chiedevi perché non se ne parla abbastanza. Perché non viene percepita come un'emergenza sociale, a differenza del femminicidio, le dimissioni in bianco e il calo delle nascite
     
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    e infatti dovremmo iniziare a parlarne. Diciamo che è una cosa che non fa molta presa. C'è una parte di femminismo radicato che non vuole sentir parlare di queste cose. E c'è anche una grossa fetta di popolazione maschile che non vuole ammettere di sentire pressioni da parte delle donne, perchè non è culturalmente accettato.
    Ma ho letto queste denunce in diversi siti, pian piano si avrà coscienza anche di questo tipo di problema.
     
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    come ha scritto Stella, si tratta solo di un problema di percezione. Se un problema non viene percepito come tale dalla collettività, non esiste
     
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  9. Demonia93
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 3/6/2016, 14:53) 
    la violenza domestica viene ricondotta soltanto a quella contro le donne.

    assolutamente no... ma per violenza fisica si parla di due terzi contro le donne.. il resto.. per la maggioranza BAMBINI..:(

    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 3/6/2016, 14:53) 
    Figuriamoci poi quando inseriscono nel codice penale l'aggravante di "femminicidio" (come se uccidere un uomo sia una sorta di conquista...)

    scusa questa non l'ho capita..

    premetto...
    capisco benissimo il senso del post.. e NEL SUO SENSO ne apprezzo ogni riga..
    ma leggendolo, in alcuni punti sembri equiparare il femminicidio alla violenza psicologica che una donna fa su un uomo privandolo dei diritti di viìsita

    sono due cose RADICALMENTE DIVERSE... in primo luogo perchè la prima è solo frutto di forza fisica.. di legge della giungla.. ecc
    la seconda è l'uso IMPROPRIO del sistema legistalativo

    in secondo luogo.. perdonami ma un padre privato di incontrare il figlio.. non teme per la propria vita nè per quella dei propri figli.. non subisce continue lesioni fisiche ecc..
    sono cose diversissime per cui A MIO AVVISO non dovrebbero assolutamente essere gestite nello stesso discorso

    parliamo di violenza psicologica.. e allora torna tutto a posto.

    in ogni caso..

    LUNGI da me proteggere quelle stronze che USANO schifosamente i figli per rifarsi sull'EX... o talmente egoisti da succhiarne le finanze..
    ma vanno dette a mio avviso alcune cose..

    1 - la legge è così per vari motivi .. tra cui il fatto che spesso succede il contrario.. ovvero che i figli diventano un modo che l'ex USA per tenere sotto controllo l'ex compagna.. diventando piu' che un bene .. uno strumento di stalkeraggio
    2 - i padri SPESSO (purtroppo) considerano l'assegno di mantenimento come una cosa data alla moglie e che quindi puo' "mancare" e non deve assolutamente essere così
    OGNUNO dei due genitori deve pensare al sostentamento e alla crescita dei figli in modo proporzionale al proprio reddito

    ed ecco a mio avviso spiegato perchè.. il non ASSEGNO.. va punito sempre e comunque.. (fai un maltrattamento ai tuoi figli.. non a tua moglie)
    la non concessione di visita INVECE non è così oggettivamente valutabile..
    purtroppo la diversa applicazione della legge deriva dalle casistiche.. e sono piu' spesso i padri che usano i figli contro le ex che viceversa

    DI CERTO.. ci sono leggi preservative.. che se USATE in modo schifoso da chi non è vittima.. rappresentano un'ingiustizia terribile e devastante per chiunque ne sia accusato
    ma sono così perchè in tempi brevi non è mai possibile determinare chi sia effettivamente dalla parte del giusto

    anche la legge sullo stalking è ingiusta.. come pure quella sulle violenze familiari..
    pensateci.. è sufficiente che tua figlia si arrabbi perchè non le compri il motorino e dica che tu le hai usato violenza.. per farti allontanare ISTANTANEAMENTE da casa.
    è ingiusto.. ma viene fatto perchè per ogni caso di figli bugiarda.. ce ne sono 30 che non lo sono..

    detto questo.. TROVO SACROSTANTA la tua indignazione.. come anche il considerarla una violenza IGNOBILE.. ingiustificata .. e prepotente..

    purtroppo le persone senza dignità e ignobili ci sono ovunque.. in ogni razza , età, sesso.. ecc
    e una donna che prosciuga ogni soldo al marito.. e per di più PRIVA i propri figli della figura maschile piu' importante nella vita...
    E' IGNOBILE... fa violenza non solo al marito ma anche ai figli.. e andrebbe ASSOLUTAMENTE perseguita..
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    6 milioni di donne? Facendo finta che su sessanta milioni siamo esattamente 30 e 30, significa 1/5. Mi sembra eccessivo
     
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  11. Demonia93
     
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    1 su tre... tra i 16 e 60... e temo non sia eccessivo
    la percentuale non credo sia 50 e 50 (ci sono più donne)
    e sono dati istat...

    tornando in topic.. (e spero di non aver sviato troppo)

    dove c’è un padre negato, c’è sempre un bambino negato.

    continuo a pensarci.. e la violenza di una situazione come quella illustrata.. è si sul genitore..
    ma è INNEGABILMENTE e primariamente sul figlio..

    Edited by Demonia93 - 4/6/2016, 12:18
     
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    rimango perplesso. A meno che nelle statistiche buttino dentro anche i ceffoni dati dai apdri se trovano la figlia di 14 anni che si prostituisce in cam
     
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    demonia: ma ho scritto subito dopo cosa intendevo con la storia dell'aggravante di femminicidio

    CITAZIONE
    Figuriamoci poi quando inseriscono nel codice penale l'aggravante di "femminicidio" (come se uccidere un uomo sia una sorta di conquista...)

    non volevo fare il paragone tra la violenza fisica e quella psicologica, ma ogni anno muoiono anche degli uomini per colpa di donne. Sapere che c'è un trattamento giuridico diverso mi scandalizza.

    CITAZIONE
    in secondo luogo.. perdonami ma un padre privato di incontrare il figlio.. non teme per la propria vita nè per quella dei propri figli.. non subisce continue lesioni fisiche ecc..
    sono cose diversissime per cui A MIO AVVISO non dovrebbero assolutamente essere gestite nello stesso discorso

    parliamo di violenza psicologica.. e allora torna tutto a posto.

    il senso del mio topic era quello di far capire che non esistono solo i femminicidi, esiste la violenza di genere, che è un sottogruppo di una violenza più ampia, quella domestica. Se noi con la bacchetta magica fermassimo i femminicidi avremmo risolto solo parte del problema. Esistono donne che uccidono i compagni come esistono uomini che fanno solo violenze psicologiche ai compagni. Non volevo paragonare le violenze tra di loro.

    CITAZIONE
    1 - la legge è così per vari motivi .. tra cui il fatto che spesso succede il contrario.. ovvero che i figli diventano un modo che l'ex USA per tenere sotto controllo l'ex compagna.. diventando piu' che un bene .. uno strumento di stalkeraggio

    di questo ne dubito fortemente. Ma è una sensazione. Se hai dei dati che me lo dimostrano cambierò volentieri idea.

    CITAZIONE
    2 - i padri SPESSO (purtroppo) considerano l'assegno di mantenimento come una cosa data alla moglie e che quindi puo' "mancare" e non deve assolutamente essere così
    OGNUNO dei due genitori deve pensare al sostentamento e alla crescita dei figli in modo proporzionale al proprio reddito

    i padri possono anche non averli i soldi. O averne meno della moglie. Non so se hai letto il secondo articolo che ho postato, quello sull'applicazione del codice penale nei confronti degli ex mariti e delle ex mogli.
     
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    CITAZIONE (+Stefchoen+ @ 4/6/2016, 12:17) 
    rimango perplesso. A meno che nelle statistiche buttino dentro anche i ceffoni dati dai apdri se trovano la figlia di 14 anni che si prostituisce in cam

    o come in Scandinavia, dove pare che il 50% delle donne abbiano subito almeno una volta una molestia sessuale. Poi per molestia gli svedesi intendono anche solo un buzzurro che fischia dietro ad una bella topa
     
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    CITAZIONE (Shagrath82 @ 4/6/2016, 13:09) 
    CITAZIONE (+Stefchoen+ @ 4/6/2016, 12:17) 
    rimango perplesso. A meno che nelle statistiche buttino dentro anche i ceffoni dati dai apdri se trovano la figlia di 14 anni che si prostituisce in cam

    o come in Scandinavia, dove pare che il 50% delle donne abbiano subito almeno una volta una molestia sessuale. Poi per molestia gli svedesi intendono anche solo un buzzurro che fischia dietro ad una bella topa

    Questa cosa della violenza sulle donne è leggermente sfuggita di mano.
     
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