Trump vince le elezioni

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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Su internet sono meravigliose le reazioni, come sempre
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    Esagerato, stai tranquillo e pensigh no

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    Mi fanno morire dal ridere i giornalisti che fino a ieri incensavano la Clinton e davano Trump per spacciato prima ancora dell'inizio degli spogli elettorali.
     
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    A me fanno ridere quelli che s'incazzano con gli americani
     
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    Putin 1 Arabia Saudita 0 :hihi:

    E comunque: è il primo papero che diventa presidente degli stati uniti d'america :hihi:

    Edited by Shagrath82 - 13/6/2023, 22:09
     
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    Incredibile, sono d'accordo con quel buffone di Moore

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    5 motivi per cui Donald Trump vincerà

    Amici,

    Mi dispiace dover essere ambasciatore di cattive notizie, ma sono stato chiaro l'estate scorsa quando vi ho detto che Donald Trump sarebbe stato il candidato repubblicano alla presidenza. Ed ora vi porto notizie ancora più terribili e sconfortanti: Donald J. Trump vincerà a Novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Forza, pronuciate queste parole perché le ripeterete per i prossimi quattro anni: "PRESIDENTE TRUMP".

    In vita mia non ho mai desiderato così tanto essere smentito.

    Posso vedervi adesso. State scuotendo la testa convinti: "No, Mike, non succederà". Purtroppo, state vivendo in una campana di vetro dotata di camera dell'eco, dove voi ed i vostri amici siete convinti che gli Americani non eleggeranno un idiota come presidente. Passate dall'essere scioccati al ridere di lui per il suo ultimo commento folle o per la sua presa di posizione narcisistica su qualsivoglia questione, come se tutto girasse intorno a lui. Poi ascoltate Hillary e osservate il nostro primo presidente donna, qualcuno che il mondo rispetta, una persona estremamente intelligente che si preoccupa dei nostri ragazzi, che porterà avanti il lascito di Obama perché è questo che vogliono gli Americani! Per altri quattro anni!

    Dovete uscire da quella campana, adesso. Dovete smetterla di vivere nella negazione e guardare in faccia una verità che sapete essere profondamente attuale. Cercate di consolarvi con i numeri "il 77% dell'elettorato è composto da donne, persone di colore, giovani adulti sotto i 35 e Trump non otterrà la loro maggioranza", o con la logica "le persone non voteranno per un buffone o contro i loro interessi": è il modo in cui il cervello cerca di proteggervi dal trauma. Come quando sentite un rumore molto forte in strada e pensate "Oh, è appena scoppiata una ruota" oppure "Chi sta giocando con i petardi?" perché non volete pensare che c'è appena stata una sparatoria. È lo stesso motivo per cui tutte le notizie iniziali e i testimoni oculari dell'undici settembre dicevano "un piccolo areo si è accidentalmente schiantato contro le Torri Gemelle". Vogliamo (ne abbiamo bisogno) sperare per il meglio perché, sinceramente, la vita è già uno schifo ed è piuttosto dura tirare avanti stipendio dopo stipendio. Non possiamo sopportare altre cattive notizie. Quindi la nostra mente attiva "un'impostazione predefinita" quando qualcosa di spaventoso accade davvero.

    Le prime persone falciate da quel camion, a Nizza, hanno passato i loro ultimi momenti sulla terra a fare cenni al conducente, perché pensavano avesse semplicemente perso il controllo del veicolo. Cercavano di dirgli che aveva oltrepassato le recinzione: "Attento", gridavano. "C'è gente sul marciapiede".

    Beh, amici, questo non è un incidente. Sta succedendo. E se pensate che Hillary Clinton batterà Trump con i fatti, l'intelligenza e la logica, be' vi siete persi l'ultimo anno: con 56 primarie e caucus, 16 candidati Repubblicani le hanno provate tutte per fermare Trump ma niente è servito ad arrestare la sua furia devastante. Ad oggi, allo stato attuale, credo che succederà davvero e, per poter affrontare la cosa, ho bisogno che prima ne prendiate coscienza e poi, forse, potremo trovare un modo per uscire dal caos in cui siamo finiti.

    Non fraintendetemi. Nutro grandi speranze per il mio paese. Le cose sono migliorate. La sinistra ha vinto la guerra culturale. I gay e le lesbiche possono sposarsi. La maggioranza degli americani ora adotta posizioni liberali in quasi tutti i quesiti elettorali. Paga uguale per le donne. Legalizzazione dell'aborto. Leggi più severe in materia ambientale. Più controllo sulle armi. Legalizzazione della marijuana. Un enorme cambiamento ha avuto luogo: chiedete ai socialisti, che hanno conquistato 22 paesi quest'anno. E per me non c'è alcun dubbio: se le persone potessero votare dal loro divano, con le loro X-box o Playstation, la vittoria di Hillary sarebbe schiacciante.

    Ma non funziona così in America. Le persone devono uscire di casa e fare la fila per votare. E se vivono nei quartieri poveri, neri o ispanici, troveranno una fila più lunga e, perdipiù, si sta facendo di tutto per impedire loro di votare. Nella maggior parte delle elezioni è difficile raggiungere il 50% dell'affluenza ai seggi. E qui sta il problema in vista del prossimo novembre: chi avrà gli elettori più motivati, più convinti, alle urne? Conoscete già la risposta a questa domanda. Chi è il candidato con i sostenitori più rabbiosi? Quali fan impazziti si sveglieranno alle cinque del mattino il giorno delle elezioni, incitando le persone per tutto il giorno finché l'ultimo seggio elettorale non sarà chiuso ed assicurandosi che tutti i Tom, i Dick e gli Harry avranno espresso il loro voto? Già, proprio così. È questo l'estremo pericolo che stiamo correndo. E non ingannatevi: non serviranno i convincenti spot di Hillary, o le sconfitte subite da Trump nei dibattiti, né gli ultraliberali che sottragono voti a Trump a fermare la sua corsa.

    Ecco i cinque motivi per cui Trump vincerà:

    1. La "matematica" del Midwest. Ovvero, benvenuti nella Brexit della Rust Belt. Credo che Trump concentrerà buona parte della sua attenzione sui quattro stati blu della cosiddetta "Rust Belt" a nord dei Grandi Laghi: Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Quattro stati tradizionalmente democratici che hanno eletto governatori repubblicani dal 2010 (solo la Pessylvania, adesso, ha finalmente eletto un democratico). In Michigan, alle primarie di Marzo, sono stati di più i voti per i Repubblicani (1,32 milioni), rispetto a quelli riservati ai Democratici (1,19 milioni). Trump è avanti ad Hillary negli ultimi sondaggi in Pennsylvania mentre ha pareggiato in Ohio. Pareggiato? Come può la corsa essere così ravvicinata dopo tutto quello che Trump ha detto e fatto? Be' forse perché ha detto (correttamente) che il sostegno dei Clinton al NAFTA ha contribuito a distruggere gli stati industriali dell'Upper Midwest.

    Trump colpirà Clinton su questo punto e sul supporto che Hillary ha accordato al TPP e ad altre politiche commerciali che hanno sontuosamente fottuto gli abitanti di questi 4 stati. Durante le primarie in Michigan Trump, all'ombra di una fabbrica Ford, ha minacciato l'azienda che se, avesse portato avanti il piano di chiudere la fabbrica e trasferirla in Messico, lui avrebbe applicato una tariffa del 35% su ogni vettura fabbricata in Messico e rispedita agli Stati Uniti. È stata musica per le orecchie degli operai del Michigan. Inoltre, quando Trump ha minacciato i vertici della Apple che li avrebbe costretti a fermare la produzione di iPhone in China, per trasferirla esclusivamente in America, be' i cuori sono andati in estasi e Donald ne è uscito trionfante, una vittoria che sarebbe dovuta andare al governatore vicino, John Kasich.

    Da Green Bay a Pittsburgh, questa America, amici miei , è come il centro dell'Inghilterra: al verde, depresso, in difficoltà, le ciminiere che punteggiano la campagna con la carcassa di quella che chiamiamo Middle Class. Lavoratori arrabbiati, amareggiati, ingannati dall'effetto a cascata di Reagan ed abbandonati dai Democratici che ancora cercano di predicare bene ma, in realtà, non vedono l'ora di flirtare con un lobbista della Goldman Sachs che firmerà un gran bell'assegno prima di uscire dalla stanza. Quello che è successo nel Regno Unito con la Brexit succederà anche qui. Elmer Gantry rivive nelle vesti di Boris Johnson e dice qualunque cazzata riesca ad inventarsi per convincere le masse che questa è loro occasione! L'occasione per opporsi a tutti loro, quelli che hanno distrutto il loro Sogno Americano! E ora l'Outsider, Donald Trump, è arrivato a dare una ripulita. Non dovete essere d'accordo con lui! Non deve nemmeno piacervi! È la vostra Molotov personale da lanciare ai bastardi che vi hanno fatto questo! Mandate un messaggio ! TRUMP è il vostro messaggero!

    Ed ecco che arriva la matematica. Nel 2012, Mitt Romney è stato sconfitto per 64 voti. Sommate i voti espressi da Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. Fa 64. Tutto quello che Trump deve fare per vincere è conquistare il supporto degli stati tradizionalmente rossi dall'Idaho alla Georgia (che non voteranno mai per la Clinton), poi avrà soltanto bisogno dei quattro stati della Rust Belt. Non ha bisogno della Florida, non ha bisogno del Colorado o della Virginia. Solo Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin. E questo lo farà arrivare in cima. Ecco cosa succederà a Novembre.

    2. L'ultimo baluardo del furioso uomo bianco
    . La nostra era patriarcale, durata 240 anni, sta arrivando alla fine. Una donna sta per prendere il sopravvento! Com'è successo? Sotto i nostri occhi. Ci sono stati segnali d'allarme, ma li abbiamo ignorati. Nixon, il traditore, che ci ha imposto il Titolo IX, legge che stabilisce pari opportunità nei programmi scolastici sportivi. Poi hanno lasciato che le donne guidassero jet commerciali. Prima che ce ne rendissimo conto, Beyoncé prendeva d'assalto il campo del Super Bowl (il nostro gioco) con un esercito di Donne nere, col pugno alzato, a dichiarare che la nostra supremazia è finita. Ah, l'umanità.

    Questa era una rapida sbirciatina nella mente dell'Uomo Bianco, specie in via di estinzione. C'è la sensazione che il potere gli sia scivolato dalle mani, che il suo modus agendi non sia più seguito. Questo mostro, la "Feminazi", quella che Trump ha definito una "cosa debordante sangue dagli occhi e non solo" ci ha sconfitti. Ed ora dopo aver sopportato per otto anni un uomo nero che ci diceva cosa fare, dovremmo rilassarci e prepararci ad accogliere i prossimi otto anni con una donna a farla da padrone? Dopodiché, per i successivi otto anni ci sarà un gay alla Casa Bianca! Poi toccherà ai transgender! Vedete che piega abbiamo preso. Finiremo col riconoscere i diritti umani anche agli animali ed un fottuto criceto guiderà il paese. Tutto questo deve finire.

    3. Il problema Hillary. Possiamo parlare onestamente, almeno tra noi? E prima di farlo, lasciate che lo dica, mi piace davvero Hillary e credo che le sia stata attribuita una cattiva reputazione che non merita. Ma dopo il voto per la guerra in Iraq, ho promesso che non avrei mai votato per lei un'alra volta. Fino ad oggi, non sono venuto meno alla promessa. Ma, per impedire ad un protofascista di diventare il nostro "comandante supremo" infrangerò la promessa. Putroppo, credo che la Clinton troverà il modo di coinvolgerci in una qualche azione militare. È un falco, alla destra di Obama. Ma il dito da psicopatico di Trump è pronto a premere Il Bottone. Questo è quanto.

    Accettiamo la realtà dei fatti: il nostro problema principale non è Trump, è Hillary. È incredibilmente impopolare: quasi il 70% degli eletteori pensa che sia disonesta e inaffidabile. Rappresentante della vecchia politica, che non crede a niente se non alle cose utili a farsi eleggere. Ecco perché il momento prima si oppone al matrimonio gay e quello dopo ne celebra uno. Tra i suoi principali detrattori ci sono le giovani donne: questo deve far male condiderando i sacrifici e le battaglie che Hillary, e altre donne della sua generazione, hanno sopportato per far sì che le esponenti di questa nuova generazione non fossero più costrette a sentire le Barbara Bush del mondo dire loro di chiudere il becco e andare a sfornare biscotti. Ma i ragazzi non la amano, e non passa giorno senza che un millennial non mi dica che non voterà per lei. Nessun democratico, e di certo nessun indipendente, si sveglierà l'8 Novembre e vorrà precipitarsi a votare per Hillary, come invece hanno fatto il giorno dell'elelezione di Obama o quando Bernie ha corso per le primarie. Non c'è entusiasmo. Dal momento che questa elezione si riduce ad una cosa sola (chi tira più persone fuori di casa e le conduce ai seggi), Trump adesso è in testa.

    4. "Il voto depresso" degli elettori di Sanders. Smettetela di preoccuparvi che i sostenitori di Bernie non voteranno per la Clinton. Voteremo per lei. I sondaggi già mostrano che ci saranno più elettori di Sanders pronti a votare Clinton quest'anno, rispetto al numero degli elettori di Hillary alle primarie del 2008, che allora votarono per Obama. Non è questo il problema. L'allarme dovrebbe scattare perché quando il sostenitore medio di Bernie si recherà alle urne quel giorno per votare, seppur con riluttanza, per Hillary, esprimerà il cosiddetto "voto depresso": significa che l'elettore non porta con sé a votare altre 5 persone. Non svolge attività di volontariato nel mese precedente alle elezioni. Non parla in toni entusiastici quando gli/le chiedono perché voterà per Hillary. Un elettore depresso. Perché, quando sei giovane, la tua tollerenza verso gli ipocriti e le stronzate è pari a zero. Ritornando all'era Clinton/Bush, per loro è come dover improvvisamente pagare per la musica, o usare MySpace o portarsi in giro uno di quei cellulari giganteschi.

    Non voteranno per Trump, qualcuno voterà il terzo partito, molti se ne staranno a casa. Hillary Clinton dovrà fare qualcosa per fornire loro una valida ragione per sostenerela: e scegliere un ragazzo bianco, moderato, insipido e centrista come candidato alla vicepresidenza non è proprio la mossa vincente per dire ai millennial che il loro voto è importate. Avere due donne come candidate, quella sarebbe stata un'idea entusiasmante. Ma Hillary ha avuto paura e ha deciso di andare sul sicuro. E questo è solo uno degli esempi del modo in cui si sta alienando il favore dei più giovani.

    5. L'effetto Jesse Ventura. Per non ignorare la capacità dell'elettorato di essere malizioso e non sottovalutare il fatto che milioni di elettori si considerano "ribelli segreti" una volta chiusa la tenda e rimasti soli nella cabina elettorale. È uno dei pochi luoghi della società dove non ci sono telecamere di sicurezza, nessun registratore, non ci sono coniugi, bambini, capi, poliziotti, non c'è neanche un limite di tempo. Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi lì dentro e nessuno può farti nulla. Puoi premere il bottone e votare una linea di partito, oppure scrivere Mickey Mouse e Donald Duck. Non ci sono regole. E per questo, e per la rabbia che molti sentono verso un sistema politico corrotto, milioni di persone voteranno per Trump: non perché siano d'accordo con lui, non perché ne adorino il fanatismo e l'ego, ma solo perché possono farlo.

    Solo perché manderebbe tutto all'aria e farebbe arrabbiare mamma e papà. Un po' come quando osservi le cascate del Niagara e ti chiedi, per un attimo, come sarebbe oltrepassare quel limite. A tantissime persone piacerebbe interpretare il ruolo del burattinaio e "gettarsi nel vuoto" per Trump, solo per vedere cosa potrebbe succedere. Ricordate quando, negli anni '90, gli abitanti del Minnesota hanno eletto come governatore un wrestler professionista? Non l'hanno fatto perché sono stupidi, né perché pensavano che Jesse Ventura fosse un grande statista o un fine intellettuale politico. Lo hanno fatto solo perché potevano.

    Il Minnesota è uno degli stati più intelligenti del paese. È anche pieno di persone con un senso dell'umorismo un po' tetro: votare per Ventura era il loro scherzo ad un sistema politico malato. La stessa cosa succederà con Trump.

    Mentre tornavo in albergo, dopo aver partecipato allo speciale di Bill Maher sulla Convention repubblicana andata in onda sulla HBO, sono stato fermato da un uomo. "Mike", ha detto. "Dobbiamo votare per Trump. Dobbiamo stravolgere un po' le cose". Ed è finita lì. Per lui quella motivazione era sufficiente. "Stravolgere le cose". Il Presidente Trump lo farebbe sul serio. E ad una buona fetta dell'elettorato piacerebbe tanto sedere in tribuna e godersi il reality show.

    fonte (F)HuffingtonPost
     
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    si sono già scatenate le cassandre :hihi:

    Edited by Shagrath82 - 13/6/2023, 22:09
     
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  7. Simo0'Rulez2
     
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    Patetico come la gente italiana "soffra" queste elezioni quando era la Clinton la vera minaccia, la guerrafondaia Clinton, autrice della guerra ib Libia e ub Siria. Trump è un idiota, ma almeno è isolazionista e influenzerà meno il mondo. Le paure radixal chic sono figlie di un modo di far politica fallimentare, fatto di retorica dei diritti, e ribadisco retorica, non pratica. Io sono contentissimo abbia vinto trump. Avrei preferito Sanders, l'ebreo antisionista, ma nin si puo avere tutto
     
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    CITAZIONE (Simo0'Rulez2 @ 12/11/2016, 08:55) 
    Avrei preferito Sanders, l'ebreo antisionista, ma nin si puo avere tutto

    ecco, ti pareva :hihi:
    cmq Sanders era troppo socialista per gli standard americani

    Edited by Shagrath82 - 13/6/2023, 22:09
     
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  9. Simo0'Rulez2
     
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    Non ho detto antisemita, e cmq è ebreo quindi è al di sopra di ogni sospetto di antisemitismo
     
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    Io, sinceramente, mi stupisco delle persone che si stupiscano della vittoria di Trump. Ok, è grezzo, volgare e maschilista, ma dall'altra parte ad affrontarlo c'era la Clinton. La quale avrebbe perso persino contro Mc Cain o un Ted Cruz qualunque. Un personaggio compromesso da vent'anni (almeno) di politica e di scelte discutibilissime fatte in politica estera
     
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    CITAZIONE (Simo0'Rulez2 @ 12/11/2016, 17:13) 
    Non ho detto antisemita, e cmq è ebreo quindi è al di sopra di ogni sospetto di antisemitismo

    Anche Hitler e Ahmadinejad tecnicamente erano ebrei :hihi:

    Non sto parlando di Sanders ma di: è ebreo ecc...

    Ci sono tanti razzisti al contrario eh? XD
     
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  12. Simo0'Rulez2
     
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    Hitler ebreo è una leggenda metropolitana.. che ci fossero tanti nazi scopertisi ebrei invece è vero. Non sto.dicendo che un ebreo non puo essere razzista, guarda la situazione in palestina, srmplicemente non credo esistano ebrei pro-olocausto
     
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    Ah, ho controllato. Probabilmente non lo sapeva di essere ebreo.

    Comunque le prove genetiche lo confermano che era ebreo :hihi:

    E anche sua moglie :hihi:
     
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    Vince The Donald? A Yale via gli esami per calmare gli allievi. A Chicago, psicologi extra. A Penn, voti in più. L’establishment è scosso, ammette il Nyt. Rod Dreher della rivista American Conservative: “Non hanno capito che il risultato elettorale è anche una reazione all'egemonia dei liberal sui campus”

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    Roma. “Establishment is shaken after Trump victory”, “L’establishment è scosso dopo la vittoria di Trump”. Ieri pomeriggio era questo il titolo che campeggiava a caratteri cubitali sul sito web del New York Times. Quella del quotidiano liberal suona come una sorta di ammissione – all’indomani delle elezioni che martedì notte hanno consegnato la Casa Bianca al candidato repubblicano Donald Trump – sotto la quale racchiudere storie diverse ma unite da un senso di smarrimento che spesso sta sfociando in atteggiamenti surreali. Ci sono le parole della candidata Hillary Clinton che, trattenendo le lacrime, due giorni fa ammetteva: “Tutto questo è doloroso, e lo rimarrà per molto tempo”. A leggere gli insider di Politico, lo shock dev’essere contagioso: “La West Wing della Casa Bianca di Obama pensa a un’Apocalisse”, dicono i giornalisti della testata descrivendo il senso di “vero e proprio panico” tra i consiglieri del presidente uscente. Poi ancora: le piazze delle grandi metropoli, come New York City, Boston e Chicago, dove democraticissimi manifestanti rigettano il risultato delle urne e gridano “Not my president!” durante alcuni cortei improvvisati.

    Ma è soprattutto nella culla dell’educazione e della ricerca statunitensi che sta andando in scena lo spettacolo più impressionante. Mercoledì un professore del prestigioso ateneo di Yale ha inviato queta email ai suoi allievi: “Sto ricevendo molti sentiti messaggi da studenti che sono sotto shock per i risultati delle elezioni. Quelli che trovo più gravi sono di coloro che, giustamente o no, temono per le proprie famiglie. Questi studenti mi stanno chiedendo di rimandare un esame che avevo previsto per oggi, nonostante sia sicuro che molti di loro si fossero preparati a dovere per il test. Di conseguenza ho deciso che questo esame di oggi sarà facoltativo”. E’ stato l’inizio di una valanga.

    L’ateneo californiano di Ucla ha deciso di ospitare nella giornata di ieri un evento intitolato “Processo alle elezioni”, aperto a tutta la comunità accademica, studenti inclusi. Ecco l’obiettivo dichiarato con toni solenni: “Questo evento ci offrirà, come comunità, una chance per riunirci, discutere e digerire le elezioni di ieri. Molti di noi sono stati scioccati dai risultati. Per alcuni, questo shock è stato accompagnato da una sincera eccitazione per il nostro nuovo presidente. Per altri, i risultati hanno causato invece profonda ansia e forte stress, una reazione comprensibile alla luce della retorica che nel corso della campagna elettorale ha preso di mira specifiche comunità”. Con una tale presentazione del “processo”, non stupisce che Stephen Bainbridge, giurista di Ucla, abbia commentato così sul suo blog: “Conosco tre degli oratori e il moderatore dell’evento. Sono tutte persone di buona volontà e che rispetto. Ma sono anche tutte persone piuttosto di sinistra. Più precisamente, sarebbe corretto dire che sono molto di sinistra”. Insomma, nel campus californiano con ogni probabilità non ci sarà stato nessuno disposto a confrontarsi con “l’eccitazione” degli sparuti trumpiani. Al punto che Rod Dreher, intellettuale della rivista American Conservative (intervistato oggi su queste stesse colonne), ha commentato così l’evento: “Questi docenti di Ucla non sembrano aver capito che il risultato elettorale è, in non piccola parte, una reazione alla pervasiva egemonia della sinistra liberal sui campus universitari”.

    Alla Northwestern University di Chicago si è optato per le consulenze psicologiche gratuite per i giovani. Per la vice presidente dell’ateneo, Patricia Telles-Irvin, queste elezioni hanno fatto sentire “marginalizzate e in pericolo” molte persone, a causa di un eccesso di “partigianeria” e “dichiarazioni incendiarie”. Da qui è nata l’idea di “curare le ferite” sospendendo invece altre attività meramente ricreative. L’Università del Kansas ha ricordato con una email ad hoc che la pet therapy con cuccioli di cane è aperta a tutti in queste ore. In uno dei dormitori dell’Università della Pennsylvania, gli studenti hanno creato “uno spazio per respirare”, dove ai più sconvolti è stata offerta la possibilità di interagire con un gattino e di colorare delle pagine per “allentare la pressione in uno spazio sicuro e privo di stress”. Mentre nelle aule i professori dell’ateneo annunciavano esami rimandati e voti ritoccati all’insù dopo il martedì elettorale. Il pensiero critico, in certi atenei americani, non sembra più così allenato.

    Ahhh...gli intellettuali liberal, che meraviglia.
     
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  15. Simo0'Rulez2
     
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    Scusa el diablo passami un link attendibile che dice che hitler era ebreo. Girava anche la voce che stalin fosse ebreo, e anche quella era una balla. Cobsidera inoltre che si intendevano ebrei fino ai bisnonni nella germania nazista, avere un avo ebreo non farebbe comunqie di te un ebreo XD

    Io su wikipedia leggo questo:

    "cognome "Hitler", anche nella forma "Hiedler", "Hüttler" o "Huettler", deriverebbe da Hütte "capanna", oppure da hüten "guardia, pastore"[3]; in alternativa potrebbe non avere una origine germanica, bensì slava, assai probabilmente ceca, dal cognome "Hidlar" e "Hidlarček"[3]. Il cognome della nonna paterna di Hitler, "Schicklgruber" ("tagliatore di siepi"), è stato ipotizzato fosse di origine ebraica[4][5] sebbene gli storici abbiano smentito tale pretesa[6][7]. Nondimeno, nell'Europa orientale, soprattutto in Polonia, in Ucraina ed in Lituania esistevano effettivamente famiglie ebree che possedevano cognome "Hiedler" e "Hüttler", sebbene non vi sia una traccia storicamente accertata di una possibile emigrazione in Austria, o – se questa davvero sia avvenuta – di un loro possibile legame di parentela con la nonna del futuro dittatore[8]."

    Comunque, al di la della parentesi hitler, queste elezioni han tirato fuori tutta la merda di cui sono capaci i paladini dei diritti radical shit, ovvero la generazione erasmus in andalusia, ovvero gli indignados, girotondini, vendoliani e insomma tutta quella gente per cui condivido alcune battaglie (matrimoni e adozioni gay, droga libera, ecc) ma son cosi viziati da non accettare piu la sconfitta. Inoltre si credono auperiori per natura solo perche hanno una laurea. Anche io ho una laurea e vi assicuro che furbo non sono
     
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68 replies since 9/11/2016, 09:46   865 views
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