Serie A: stagione 2017-18

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    Sassuolo: cazzo mi combini :hihi:

    www.orrorea33giri.com/nek-neroverdi-inno-sassuolo-calcio/

    Comunque:

    "Tuttavia mi piace pensare che ci possa essere una qualche utilità nascosta dietro la scoperta di questo brano: magari, chissà, in futuro sarà l’arma segreta per sventare l’attacco degli uomini granchio venuti da un pianeta lontano."

    "Sinceramente quando Nek e il calcio mi si manifestano insieme, aggrovigliati nel medesimo pensiero (la cosa accade sistematicamente durante il terzo plenilunio successivo a una glaciazione completa del globo terrestre), non riesco a fare altro che associare il cantante a quel tipo di persona che si vede per sbaglio ‘na partita ogni due anni, presumibilmente della nazionale italiana ai mondiali o agli europei, commentando a vanvera le specifiche fasi di gioco («perché non tira?», «deve correre più veloce!»)."

    "Di conseguenza passiamo alla seconda e più pressante questione: può un inno somigliante al canto dell’UDEUR di Clemente Mastella far breccia nei cuori dei tifosi?"

    :ride3:
     
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    la cosa singolare è che allo stadio mettono prima "Heroes" di David Bowie, poi "Neroverdi" di Nek e poi "Sweet child o'mine" dei Guns'n'roses. Trovate l'intruso.
    Che poi Nek è milanista, cazzo.
     
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    http://video.gazzetta.it/tavecchio-gaffe-p...video&counter=7

    I progetti di Tavecchio allo stadio :D
     
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    Genoa, Preziosi: "Ho venduto la squadra, in settimana le firme"

    L'annuncio in televisione: "Dalla prossima intervista non sarò più io il presidente"


    10 LUGLIO 2017 - MILANO
    Le voci si rincorrevano ormai da mesi, ma ora ci siamo. Il Genoa è stato venduto, come ha rivelato il presidente Enrico Preziosi. "Ho ceduto la società. Le firme arriveranno entro questa settimana o all'inizio della prossima. Dalla prossima intervista non sarò più il presidente del Genoa". L'annuncio è stato dato in esclusiva all'emittente TeleNord dallo stesso Preziosi.
     
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    dio sia lodato

    a chi lo ha venduto?
     
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  6. TheCaptain
     
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    Sembrerebbe a dei cinesi.
     
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    Genoa, la cessione slitta a settembre dopo il mercato. Cecchini sfuma


    Comunicato ufficiale congiunto di Preziosi e Gallazzi. Intanto sulla vendita sta indagando l'Antimafia. L'attuale proprietà continuerà a occuparsi del mercato, dovrà chiudersi con un attivo di 25 milioni di euro


    Tutto rinviato a settembre. Enrico Preziosi e Giulio Gallazzi hanno deciso di prendersi un altro mese di tempo per definire l'eventuale cessione del Genoa. Lo slittamento era nell'aria da qualche giorno e ieri mattina ha assunto i crismi dell'ufficialità in un comunicato congiunto pubblicato sul sito rossoblù. "Gli studi legali Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e Clifford Chance, su indicazione e per conto rispettivamente di Fingiochi e Sri group, presieduta da Giulio Gallazzi, comunicano che le trattative volte alla cessione del Genoa Cfc proseguono - si legge nella nota -. Le parti, tuttavia, hanno deciso, di comune accordo, di posticipare la possibile definizione dei documenti contrattuali solo successivamente alla chiusura del periodo di calcio mercato estivo, al fine di favorire la positiva conclusione della campagna acquisti/cessioni fissando le poste patrimoniali con migliore precisione e di permettere all'attuale gestione di potersi focalizzare sull'imminente inizio ufficiale della stagione sportiva".


    Porca troia
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    Juventus-Cagliari 3-0: gol di Mandzukic, Dybala e Higuain, Buffon para rigore

    Apre il croato al 13', poi la Joya e il portiere mettono in ghiaccio la partita prima del tris del Pipita. Debuttano Matuidi, Douglas Costa e il 4-3-3

    L'aveva invocata e l'ha subito testata. Gigi Buffon aveva benedetto nella prima intervista della stagione l'avvento della Var per spegnere le polemiche. Così è stato proprio lui, nella prima gara della nuova Serie A, a beccarsi il primo rigore contro. E a pararlo, lanciando la Juventus verso il primo successo stagionale: 3-0 contro un modesto Cagliari e via un po' di scorie e cattivi presagi lasciati dalla Supercoppa persa contro la Lazio.

    TECNOLOGIA E PRODEZZE — La prima vera novità della partita si materializza a pochi minuti dall'intervallo: fallo di Alex Sandro su Cop, l'arbitro Maresca assegna il calcio di rigore dopo aver consultato le immagini. Signori e signore ecco a voi la Var, a lungo attesa e subito in azione. Siamo sull'1-0 per la Juventus, l'episodio potrebbe riaprire la gara, invece Farias si fa respingere il tiro da Buffon. Gol mangiato, gol subito: come nel più classico dei canovacci, pochi minuti dolo Dybala raddoppia con un sinistro niente male, pescato splendidamente da Pjanic; stop e tiro da manuale. Il dieci non gli pesa, almeno non si direbbe dopo i tre gol in due partite. Se la gara era partita subito in discesa però il merito è di Mandzukic, autore dell'1-0 dopo appena 12 minuti: su cross di Lichtsteiner il croato non sbaglia. Il Cagliari fa quello che può: si presenta col 4-4-2, pressa alto e cerca di sfruttare le sue armi. Diventa persino pericoloso poco prima dell'intervento della Var, quando sempre Farias costringe Buffon a salvarsi di respinta. La Juve controlla senza affanni e ancora senza nuovi acquisti tra i titolari: rispetto alla Supercoppa dentro Lichtsteiner e Marchisio, la condizione dopo una settimana non può essere schizzata al top ma non serve andare a mille per vincere una partita così.

    DIECI E MODULI — Basta la buona vena di alcuni, in particolare Dybala, che oltre al gol colpisce una traversa a inizio secondo tempo, sfiora la quaterna a fine match e prima aveva mostrato di avere il piedino caldo anche su punizione. Sicuramente è più tonico di Higuain, che però nonostante il ritardo di condizione partecipa alla festa del gol: Khedira (entrato per Marchisio) per Alex Sandro e sinistro del Pipita per il 3-0. A questo punto c'è spazio anche per Matuidi e per qualche esperimento: 4-3-3 senza Higuain (che esce tra gli applausi, come l'ex Padoin), con il francese in regia, Dybala finto centravanti e Douglas Costa a destra per Cuadrado. La Signora c'è, non è ancora quella dei tempi belli ma ha dato comunque un primo segnale al campionato.
     
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    Napoli, Milik is back! Ecco l'uomo in più di Sarri

    L'ariete polacco torna al gol contro il Verona dopo quasi 4 mesi. Ma il tecnico ha sempre creduto in lui. E ora Arek vuole tornare a essere protagonista. Mertens è avvisato...

    19 AGOSTO 2017 - MILANO
    Milik is back! L'ariete polacco torna al gol in Serie A, contro il Verona al Bentegodi, dopo quasi quattro mesi. Era il 23 aprile scorso, quando Arek a Reggio Emilia (Sassuolo-Napoli), subentra a Jorginho a 9 minuti dalla fine. E firma il 2-2. Un lampo dopo un lungo buio. Ma la gerarchia di Sarri è chiara: il titolare è un certo Dries Mertens, uno capace di rastrellare nella scorsa stagione qualcosa come 34 gol di cui 28 in A. In Champions, contro il Nizza al San Paolo, il belga è andato in gol, e Milik ha fallito, clamorosamente, il tris, mancando un facile tocco sotto porta. Un errore che a Napoli gli ha attirato non poche critiche. In sua difesa è sceso in campo il tecnico degli azzurri: "Ha sbagliato un'0ccasione, ma non è entrato male", commenta il tecnico, "In allenamento si muove benissimo, ha sbagliato un tocco abbastanza semplice ma stasera non è stato il solo". Insomma, Sarri crede in Milik e contro il Verona lo schiera titolare. Non succedeva, in campionato, dal 2 ottobre 2016 (Atalanta-Napoli 1-0), 6 giorni prima di rompersi il crociato con la Polonia contro la Danimarca. Ma quell'incubo ormai è alle spalle.

    ESTATE TRA GOL E MERCATO — L'estate del polacco scorre via in scioltezza. Si allena bene e tanto. Le voci di mercato che lui stesso ha confermato ("sì ho ricevuto delle offerte") non lo turbano: "Io resto". Arek ha in testa solo un obiettivo: ritagliarsi un ruolo da protagonista. Nelle amichevoli precampionato mette a segno 7 reti in tre partite, stesso bottino di Mertens. E con il centro del Bentegodi pareggia il conto anche per quanto riguarda la regular season: 1-1 e palla al centro.

    CHI BEN COMINCIA — Altro dato a favore di Arek. La passata stagione, la prima all'ombra del Vesuvio, era partita fortissimo, con tre gol in due uscite in Champions contro Dinamo Kiev e Benfica e quattro reti in sette gare di A. Prima dell’infortunio, dunque, tre doppiette in nove presenze. Numeri pazzeschi che avevano aiutato i tifosi azzurri ad accelerare l’operazione "dimentichiamo Higuain". E quest'anno, se possibile, è partito ancora meglio andando in gol alla prima in campionato, come non gli succedeva dalla stagione 2012-13, quando giocava con la maglia del Gornik Zabrze (massima serie polacca) segna la rete vittoria sul campo del Piast Gliwice. Insomma, chi ben comincia...
     
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    Atalanta-Roma 0-1: decide Kolarov su punizione

    Il serbo calcia sotto la barriera e trova l'angolo lontano: i giallorossi vincono una gara complicatissima. Nel finale Ilicic prende il palo da un metro

    20 AGOSTO 2017 - MILANO
    Un gol di Kolarov su punizione, basta il minimo sindacale alla Roma per espugnare Bergamo e riportare d'incanto un po' di serenità in più intorno alla squadra. Partita tutto sommato brutta, non certo scintillante come si poteva immaginare da due squadre costruite per giocare bene al calcio e divertire. Ma se la Roma è ancora un cantiere aperto, lo è anche l'Atalanta. E non è un caso che a decidere sia stata un episodio e cioè una punizione neanche poi calciata benissimo. Per la Roma una bella iniezione di fiducia, per l'Atalanta un piccolo stop ai sogni di gloria.

    LA GARA A SCACCHI — Gasperini, come previsto, è senza Spinazzola (solo che il terzino non è neanche in panchina, ma addirittura a casa in attesa della Juventus), mentre Di Francesco lancia Juan Jesus al centro della difesa, al fianco di Manolas. Dei sei acquisti estivi dei giallorossi (Karsdorp escluso, out per infortunio) in campo ci sono solo Kolarov e Defrel, gli altri tutti in panchina. Stessa sorte in casa Atalanta per De Roon, Orsolini, Cornelius e Ilicic, con Gasperini che deve rinunciare anche a Caldara e si affida ad un 3-4-3 che diventa 3-4-2-1 quando Kurtic a destra e Gomez a sinistra vengono a giocare più dentro il campo. Ne viene fuori una partita vissuta più sugli errori che sugli spunti, più sulle sbavature che sulle magie. Nella Roma De Rossi e Manolas sbagliano qualcosa in fase d'impostazione, dall'altra parte Cristante e Freuler non valgono la coppia Gagliardini-Kessie. Così è ovvio che il gioco stenti a decollare e i palloni per le punte si vedano di rado. I brividi iniziali li regalano Gomez (piattone parato da Alisson), Dzeko (stop e tiro al lato in corsa) e Petagna, che non riesce a concretizzare una bella iniziativa di Gosens. Poi la partita cala e si riaccende solo con una ripartenza di Bruno Peres che Defrel spreca al lato e un assist di Gomez sul rimorchio di Kurtic, con la conclusione dello sloveno però da dimenticare. Così il gol arriva al 31' con una punizione di Kolarov apparentemente innocua, ma efficace perché passa sotto la barriera che si alza. Poi niente più fino all'intervallo, se non una punizione lenta di Gomez su cui Alisson non ha difficoltà.

    ERRORI E FORCING — La ripresa si apre con Petagna che dopo appena 4' ha la palla buona per pareggiare, ma gli capita sul destro e dal dischetto del rigore l'appoggia tra le braccia di Alisson. Poi è Defrel ad avere la palla del 2-0 al limite dell'area piccola di rigore, ma non riesce a chiudere il tap-in. Allora Gasperini decide di cambiare davanti un po' tutto, togliendo gli evanescenti Petagna e Kurtic ed inserendo Cornelius e Ilicic. E proprio il gigante danese al 18' si rende pericoloso di testa, con Kolarov che sbroglia quasi sulla linea di porta una situazione pericolosissima. La ripresa, per alcuni versi, è anche più brutta del primo tempo. Costruzione di gioco ridotta al minimo, fluidità di manovra quasi inesistente e tante interruzioni da ambo le parti. Insomma, si gioca a sprazzi, ma Roma e Atalanta sono ancora lontane dal prototipo di squadra scintillante che promettono di essere. Poi si fa male Bruno Peres e Di Francesco è costretto a mandare dentro Fazio, con Manolas che chiude da terzino destro. Al 42', però, l'Atalanta va ad un soffio dal pari e non si sa neanche come abbia fatto a non realizzarlo: cross di Gomez, Freuler corregge di testa e Ilicic di piatto spedisce sul palo a mezzo metro dalla porta. Il finale è tutta una mischia nell'area di rigore, ma il risultato non cambia più.
     
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    Crotone-Milan 0-3: apre Kessié, poi Cutrone e Suso completano la festa

    Partita chiusa già nel primo tempo: rossoneri avanti al 4' grazie a un rigore dell'ivoriano, decretato con la Var, che lascia i calabresi in 10. Poi a segno la giovane punta e lo spagnolo

    20 AGOSTO 2017 - CROTONE
    Il Milan festeggia il tris a Crotone e l'inizio della stagione rossonera in campionato, come già in Europa, ha il segno più davanti. Partita subito senza storia nonostante il turnover di Montella: come annunciato dentro Locatelli regista, Calhanoglu mezzala mancina e Cutrone centravanti. La partita del Crotone di Nicola, che aveva chiuso l'anno con un ritmo da Champions e sperava in una ripartenza più o meno simile, è difficilmente giudicabile: l'allenatore aveva perso Tonev poche ore prima della partita (dentro Trotta) e lanciato Mandragora per Izco. A indirizzare la partita già dopo pochissimi minuti è però un rigore causato da Ceccherini per fallo su Cutrone, che l'arbitro assegna ancora prima di avvalersi della Var. La tecnologia semmai lo assiste sui dettagli dell'episodio che tanto dettagli per il Crotone non sono: Ceccherini prima ammonito, viene espulso dall'arbitro una volta visto il caso alla moviola. Sul dischetto va Kessié, promosso rigorista da Montella, che segna il vantaggio rossonero dopo 6'. Poco dopo il quarto d'ora il Milan raddoppia con il primo gol in A del suo centravanti: Cutrone anticipa di testa la difesa avversaria e gira convinto alle spalle di Cordaz. Due a zero rossonero e Patrick che esulta con l'abbraccio ai compagni e a Montella, l'allenatore che lo ha lanciato. L'azione era stata avviata in verticale da Musaccho e rifinita benissimo da Suso. Jesus prima in versione assist man diventa poi finalizzatore nel tris milanista con un preciso diagonale: i ruoli si invertono e a servirlo con un passaggio all'indietro è ora Cutrone. Partita chiusa già a metà primo tempo. Nella cronaca finisce comunque il sinistro di Budimir e la pronta respinta in volo di Donnarumma. Nella squadra di Montella funziona tutto benissimo.

    C'È SILVA — Nel secondo tempo Donnarumma smanaccia su Dussenne e Cutrone ci prova ancora servito da Kessié: ma i primi minuti stavolta trascorrono senza gol. Montella, forse ingolosito dal poker, lancia anche André Silva, che rileva Cutrone. Musacchio chiude bene su Budimir: il gruppo di Montella punge davanti e tiene dietro. I ritmi non sono ovviamente quelli forsennati del primo tempo e anche André Silva, alla prima conclusione, spara alto. Molto più preciso è poco dopo di testa su azione d'angolo: è bravo Cordaz a evitare in quarto gol milanista. Su un numero del 10 Calhanoglu il portoghese arriva di nuovo alla conclusione ma stavolta è troppo centrale. Nel Milan si rivede José Mauri, motivo di curiosità nel finale a velocità rallentata: l'ex giocatore del Parma impegna subito il portiere avversario con un tiro potente. Anche Donnarumma cerca altra gloria: alza bene sulla punizione di Barberis nel finale. Il Milan si diverte e soprattutto è concreto: il suo campionato inizia con tre gol e altrettanti punti.
     
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    contro il Sassuolo avremmo meritato la vittoria, anche se si è trattato di una partita orrenda, un'antispot per il calcio italiano :hihi:
     
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    Sassuolo (Mo)

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    mamma mia, non dico che la vedo grigia quest'anno perchè c'è chi sta messo peggio di noi, ma l'inizio non è incoraggiante. Ma siamo una società seria, Buchi lavorerà in pace.
    Prime impressioni di ieri: il Napoli ha colmato il gap con la Juve ma rimane il problema della gestione del risultato. Molto bene le milanesi, al di là dello scarso valore delle avversarie (prevedo brutta annata della viola). Mi ha deluso un pochino la Lazio, ma nel complesso la vedo bene, subito dietro Torino e le altre provinciali.
    Faticheranno Cagliari, Crotone, Benevento.
    Prevedo un campionato al di sotto delle aspettative per Sassuolo, Genoa, Fiorentina, Udinese
    L'Atalanta può fare un campionato tranquillo, il Chievo come sempre si salverà dopo il girone d'andata e poi farà dieci punti nel ritorno :hihi:
     
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    Prevedo un campionato al di sotto delle aspettative per Sassuolo, Genoa, Fiorentina, Udinese

    Baba, per il Genoa al di sotto delle aspettative significa retrocedere :hihi:
     
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  15. Simo0'Rulez2
     
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    Mi sembra che la Juve stia diventando Dybala-dipendente, a giudicare anche dal fatto che il punto di forza non sembra più essere la difesa, per quanto si parli sempre della migliore italiana
     
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