[LIBRO] Mangi, chi può

Luca simonetti

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    Autore:Luca Simonetti
    Genere: Saggio
    Casa Editrice: Mauro Pagliai Editore
    Anno: 2010
    Pagine: 120

    Descrizione

    Attraverso l'esame di un'ampia testimonianza, il volume critica l'ideologia di Slow Food, associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986. Le idee che da più di vent'anni l'associazione propone in materia di alimentazione, cibo e cultura, sono ormai fin troppo diffuse nell'opinione pubblica e tra le forze politiche italiane. Eppure, il fatto che un movimento come Slow Food ideologicamente antiprogressista, antiscientifico, idolatra delle società tradizionali, delle piccole comunità stratificate e perenni, dedite a riti e festività atavici, in cui il posto di ognuno è eternamente fisso e immutabile; incurante e ignaro della storia e della realtà dei rapporti di produzione, e quindi incapace di vedere le contraddizioni inestricabili e le autentiche finzioni storiche di questa visione è intessuta - possa essere oggi considerato, in Italia, "di sinistra", è cosa che dovrebbe generare più di qualche preoccupazione in chiunque. Le posizioni di Slow Food possono essere certamente considerate come uno dei sintomi più singolari dell'inarrestabile e gravissimo degrado della cultura, della politica e della discussione pubblica nel nostro paese. Il volume si propone, perciò, come un contributo a un più ampio studio di questo degrado, delle sue cause e dei possibili rimedi.

    Pareri personali:
    Un pamphlet di cui si aveva assolutamente bisogno, anche se datato (2010).
    Sì perché l'ideologia slow food ha rotto i coglioni. Puoi amare i panini di McDonald o detestarli; ma non puoi venire a vendere il tuo paniere di prodotti di lusso al mercato dicendomi che comprarli è un gesto rivoluzionario, anzi l'unico gesto rivoluzionario possibile, e che con il barolo chinato salverai il mondo. E se non puoi permetterteli perché sei povero sei un mentecatto fascista.
    I buoni prodotti di Slow Food non hanno alcun bisogno di una ferraginosa ideologia d'elite; per di più perché è storicamente ideologia da retroguardia, smaccatamente di destra, che oggi passa tutta a sinistra (l'attaccamento alla terra, i valori della tradizione, il contadino e la campagna visti in una cornice idilliaca pastorale, l'elitarismo, il localismo archeologico e l'altrettanto impossibile recupero delle Origini, la natura come Madre Generosa, un certo misticismo sacerdotale che fa prudere il naso. Li manderei alle quattro del mattino coi trattori nei campi questi radial chic del cazzo).
    Sarebbe il caso di recuperare un pochino di senso critico anche per affrontare i problemi che riguardano il cibo e la produzione agroalimentare, e smetterla di combattere slogan con slogan.

    VOTO: 8
     
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