Serie A stagione 2023-24

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    È Viola l'uomo salvezza: entra e ribalta l'Atalanta, il Cagliari si prende tre punti pesantissimi

    La squadra del Gasp va in vantaggio con Scamacca in avvio di gara, prima dell'intervallo il pari di Augello. Nel finale assist di Luvumbo e colpo di testa del numero dieci di Ranieri

    Inviato a Andrea Elefante
    7 aprile 2024 - CAGLIARI
    Una sconfitta che allontana l’Atalanta dalla Champions, una vittoria che avvicina il Cagliari alla salvezza: migliore inizio del ciclo che ora la metterà di fronte a Inter e Juventus non poteva esserci. Ed è giusto così, perché la squadra di Gasperini, alla decima sconfitta in campionato (più di tutte le prime sette in classifica), domina per una ventina di minuti, ma poi lascia campo all’ottima condizione del Cagliari - solo una sconfitta nelle ultime sette partite - e soprattutto al suo enorme cuore: con i tre di oggi sono 16 i punti recuperati da situazione di svantaggio ed è così che si alimentano le speranze di restare in A.

    LE SCELTE—
    Ranieri cerca equilibrio fra solidità e soluzioni offensive per favorire Shomurodov, preferito a Lapadula come unica punta: dunque Oristanio e Gaetano larghi per accompagnare l’uzbeko, con un trio compatto (Deiola più basso, con Makoumbou e Sulemana) davanti alla difesa, che ha Nandez e non Zappa come laterale destro. Gasperini ripropone Toloi - prima da titolare dopo cinque mesi - assieme a Djimsiti e Kolasinac, con Hateboer e Zappacosta sulle fasce e la stracollaudata coppia centrale De Roon-Ederson. Davanti c’è Koopmeiners da trequartista, dietro la coppia Scamacca-Lookman.

    PRIMO TEMPO— La Dea parte molto aggressiva, si prende il ring, soffoca in pressing qualunque alleggerimento del Cagliari. La prima chance è per Ederson che però mira alto, la seconda per Scamacca che non sbaglia. L’azione scorre da Zappacosta a De Roon per Koopmeiners, con verticalizzazione per Lookman, che da sinistra cerca il centravanti, "abbandonato" da Dossena: tocco dolce, imparabile per Scuffet. Sarebbe il momento per affondare il colpo, ma un paio di volte Lookman e Scamacca non si capiscono e il Cagliari prende coraggio, aumenta aggressività, baricentro e numero di calci d’angolo. Un contrasto in area fra Hateboer e Mina viene giudicato non da rigore dopo controllo Var, ma il Cagliari non perde coraggio, anzi: quando Ranieri cambia anche sistema di gioco, passando a un 5-3-2 con tutti a uomo, soprattutto Sulemana con Koopmeiners, coglie di sorpresa l’Atalanta. Che paga quando una palla recuperata a centrocampo da Gaetano arriva a Shomurodov, che con una sterzata inganna Toloi e trova a sinistra l’accorrente Augello, lasciato libero da Hateboer. L’1-1 a quel punto è meritato e anzi il Cagliari chiude il tempo ancora stabilmente nella metà campo nerazzurra.

    RIPRESA— Gasperini cerca nuove soluzioni offensive con De Ketelaere e Touré, ma lo spartito non cambia granché. Partita molto fisica, ma il Cagliari tiene botta soprattutto sotto quel punto di vista, continuando a non abbassare la guardia nei duelli e nell’intensità. Anzi, alla distanza sono proprio i cambi, perfetti, di Ranieri, a fare la differenza, perché il belga e il maliano (che ha due buone chance, ma le usa malino) non incidono, mentre con Luvumbo il Cagliari trova freschezza e il cross perfetto per il gol vittoria: lo segna di testa Viola, una sentenza da subentrato, infilandosi fra Djimsiti e Toloi e regalando alla Domus Arena un trionfo che fa sperare nella salvezza.
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Verona, brutto passo falso. Gudmundsson firma la rimonta del Genoa

    Hellas avanti con Bonazzoli, ma ribaltata dalle reti di Ekuban e dell'islandese. Annullato il pari di Swiderski per un fuorigioco millimetrico

    Dal nostro inviato Matteo Pierelli
    7 aprile 2024 - VERONA
    Altro che già in vacanza. Il Genoa si regala un’altra serata da ricordare sbancando (2-1) il Bentegodi con una prova maiuscola. Ekuban e Gudmundsson ribaltano una partita che aveva visto il Verona andare in vantaggio con Bonazzoli all’inizio del match. Ma alla squadra di Baroni non è bastato e adesso i gialloblù ritornano a tremare visto che il vantaggio sulla zona retrocessione è di un solo punto e all’orizzonte c’è la sfida a Bergamo contro l’Atalanta. Il Genoa, invece, consolida una classifica scintillante e fa esultare i 1500 tifosi che hanno seguito i rossoblù.

    BOTTA E RISPOSTA—
    Qualche sorpresa nella formazione iniziale gialloblù: Folorunsho va in panchina, mentre dietro Centonze prende il posto di Tchatchoua e davanti Bonazzoli è confermato titolare, come a Cagliari. Dall’altra parte accanto a Gudmundsson c’è Ekuban, mentre sulla corsia sinistra spazio ad Haps, con Messias mezzala. La partita è subito vivace e piacevole con l’Hellas che dopo soli otto minuti passa in vantaggio grazie a Bonazzoli, che sfrutta un bel lancio di Lazovic, sorprende l’incerto Martinez (uscita sbagliata) e deposita la palla in rete. La rete dà vigore al Verona che appena può cerca di sfruttare la velocità dei suoi attaccanti. I gialloblù ci provano ancora dalla distanza con Noslin ma la difesa del Genoa si salva. La squadra di Gilardino poi comincia a macinare gioco e va vicina al pareggio con Vasquez che di testa, dopo azione da calcio d’angolo, prende la parte superiore della traversa. Poi è Frendrup ad avere una buona chance dal limite, ma spreca calciando malamente. Il gol degli ospiti è nell’aria e arriva al 45’ grazie a una azione fortunata: Lazovic è sfortunato sul rimpallo che permette a Ekuban di battere da due passi Montipò.

    GENOA IN PALLA— Nel secondo tempo Baroni toglie Duda (ammonito) e mette dentro Dani Silva. Il Verona scende in campo meno frizzante rispetto ai primi ai 45 minuti e prende il gol da due passi di Gudmundsson, dopo una bella azione di Vasquez respinta con i piedi da Montipò proprio sui piedi dell’islandese. Il Genoa, giocando spensierato, sfiora anche la terza rete con il neo entrato Thorsby che spreca da buona posizione. Baroni fa un’altra girandola di cambi e arriverebbe anche al pareggio al 70’ con Swiderski, gol annullato per fuorigioco di Mitrovic che gli aveva servito l’assist dalla destra. Il Verona attacca a testa bassa a pieno organico ma è Messias ad avere la palla per chiudere la partita: pallonetto sventato da Montipò. L’ex rossonero si mangia anche il terzo gol appena cominciato il recupero, ma il Verona non ha più la forza di fare male e alla fine si arrende.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    8,150

    Status
    Offline
    Grande Gilardino poggia l’ultimo mattone per la certezza della salvezza!
    Gudmundson segna anche quando è fuori forma come in questo periodo
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Zampata di Gatti, sprechi e sofferenza finale: Juve, vittoria d'oro con la Fiorentina

    Decisivo il gol del difensore al 21'. Nella ripresa la Signora manca più volte il raddoppio, poi Szczesny decisivo su Nico. Per Allegri tre punti fondamentali in chiave Champions

    Filippo Cornacchia
    Giornalista
    7 aprile 2024 - TORINO
    È tornata la Juventus del “corto muso” e delle vittorie firmate dai difensori. Ai bianconeri basta un gol di Federico Gatti nel primo tempo per battere la Fiorentina e ritrovare quel successo in campionato che mancava dal 3-2 all’ultimo minuto contro il Frosinone (25 febbraio). Dopo il successo di martedì in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, ecco tre punti pesanti in chiave Champions per la squadra di Massimiliano Allegri. In un colpo solo la Signora torna a sei punti dal Milan (secondo) e soprattutto guadagna due punti sul Bologna (quarto) e 3 sull’Atalanta (sesta). Invariata la distanza dalla Roma (quinta), sempre a meno 7. La Fiorentina conferma il momento difficile in campionato: i viola, seppur con una partita in meno, restano al decimo posto.

    GATTI GOL—
    Allegri s’affida a Chiesa e Vlahovic in attacco, come in Coppa Italia. Mentre Italiano punta sul trio Kouame-Barak-Nico Gonzalez a supporto del centravanti Belotti. La partenza è tutta della Juventus, che entra in campo con la fame e lo spirito delle giornate migliori. Segnali confermati da un primo tempo chiuso in vantaggio (gol di Gatti) e dominato in lungo e in largo. La Signora sblocca la partita dopo una ventina di minuti grazie a un classico della stagione: il gol da calcio d’angolo. La battuta di Kostic è precisa, lo stacco di Bremer potente. Il palo salva Terracciano, il quale però non può nulla sul tap-in vincente da pochi passi di Gatti. Prima e dopo il timbro del centrale bianconero, è sempre la Juventus a essere pericolosa. Basti pensare ai 3 gol che la squadra di Allegri si vede annullare per fuorigioco. Prima McKennie e Bremer (deviazione fatale sul tocco di Vlahovic) e, dopo l’1-0, anche DV9. Fiorentina poco intensa e praticamente mai velenosa dalle parti di Szczesny. A parte qualche tentativo di strappo di Nico Gonzalez, i viola faticano a trovare spazi e occasioni. Non a caso la prima vera conclusione è di Biraghi e arriva soltanto al 41esimo.

    BRIVIDI VIOLA— Italiano prova a ribaltare la Fiorentina già a inizio ripresa con l’inserimento prima di Maxime Lopez, Sottil e poi subito dopo di Beltran e Nzola. Allegri risponde con Iling e Yildiz, al posto di Chiesa. I viola guadagnano campo e spunto, grazie a un frizzante Sottil, e i bianconeri sono costretti a difendersi maggiormente e a giocare in ripartenza. Vlahovic, imbeccato da Iling, non trova il tempo per battere a rete e segnare il possibile 2-0. E a venti minuti dalla fine serve un super Szczesny ai bianconeri per evitare il pari. Il polacco devia sulla traversa lo splendido tiro a giro di Nico Gonzalez e salva la Signora. Una beffa per la Fiorentina che, negli ultimi minuti, non sfrutta una occasione anche più nitida con Beltran.
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    2,104

    Status
    Offline
    Unica cosa positiva: i tre punti.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Frattesi all'ultimo respiro ribalta l'Udinese: Inter sempre più vicina alla seconda stella

    Friulani in vantaggio con Samardzic al 40', con difesa nerazzurra e Sommer fermi. Il pari su rigore di Calhanoglu in avvio di ripresa. Al 95' la rete della vittoria

    Dal nostro inviato Luca Taidelli
    8 aprile 2024 - UDINE
    La festa in campo al triplice fischio di Piccinini dice tutto sull’elettricità che accompagna l’Inter verso la seconda stella. Frattesi, l’uomo del destino, ha appena segnato il gol che, dopo il gollonzo del promesso sposo mancato Samardzic e il rigore di Calhanoglu, procurato da Thuram, permette alla squadra di Inzaghi di ribaltare l’orgogliosa Udinese e lascia la capolista a +14 sul Milan, con vista su un derby di fuoco che il 22 aprile potrebbe chiudere i conti.

    PRIMO TEMPO—
    Perso Lucca per squalifica, Cioffi parte prudente con Success in panchina e la coppia Pereyra-Samardzic, molto vicino (visite mediche comprese) all’Inter la scorsa estate prima del noto voltafaccia, alle spalle di Thauvin in un 3-4-2-1 con Ehizibue e Kamala a tutta fascia. Inzaghi invece rispetto all’Empoli ritrova Sommer tra i pali, punta su Carlos Augusto per l’infortunato Bastoni e preferisce Dumfries a Darmian (jolly prezioso a gara in corso) sulla corsia di destra. Davanti ci sono Lautaro e Thuram, reduci da un marzo a secco di gol. Gara bloccata, con l’Udinese che aspetta e l’Inter che sembra non avere più il sangue agli occhi dei primi sette mesi di stagione. Vie centrali intasate, i più pericolosi come spesso avviene sono i due quinti, con Dimarco che prova a innescare Thuram e Dumfries aggressivo sulla trequarti ma poco lucido al cross. Eppure Calha avrebbe spazio perché nessuno lo asfissia in avvio d’azione. Quando il turco si accende, l’Inter va vicina al vantaggio. Okoye vola su un destro a giro e poi su una sassata (assist di Lautaro) al termine di un’azione innescata da Mkhitaryan che con una finta di corpo manda al bar Wallace ed Ehizibue. Sull’unica sbavatura dietro (Acerbi in costruzione) Pereyra aveva sballato il destro. Ma al 40’ una leggerezza di Chala innesca il gollonzo che non ti aspetti. Samardzic, proprio lui, dal vertice destro dell’area calcia di sinistro e trova prima la deviazione di Carlos Augusto, poi la dormita colossale di Dumfries e Sommer che guardano la palla rotolare nell’angolino. E che non sia serata lo conferma Okoye, felino sul colpo di testa in avvitamento di Lautaro, innescato da Dimarco.

    SECONDO TEMPO— Si riprende senza cambi e con l’Udinese ancora più bassa. Al 48’ Carlos Augusto segna girando in porta da due passi, ma era in fuorigioco. L’onda nerazzurra però monta e stavolta a sbagliare è Okoye, che esce in ritardo su Thuram, cercato da Dimarco, provocando il rigore che l’infallibile Calhanoglu trasforma al 54’ per l’esplosione della metà interista dello stadio. I padroni di casa non riescono più a superare la metà campo e Cioffi corre ai ripari con Ferreira e Lovric per Ehizibue e Samardzic. Thuram di testa non scarta il cioccolatino di Dimarco e poco dopo l’Inter rischia grosso con lo stesso Lovric che pesca nelle praterie Kamara, bravo a servire al centro Thauvin su cui il 35enne Mkhitaryan è prodigioso nel recupero. Poco dopo l’armeno lascia il posto a Frattesi, con Darmian che rileva Dumfries. La vera svolta però Inzaghi la cerca al 74’, puntando sul tridente con Sanchez per Calha e una mediana che piacerebbe a Spalletti: Darmian, Frattesi, Barella e Dimarco. Anche a costo di subire qualche ripartenza, il tecnico vuole i tre punti che sembrano arrivare quando Thuram in fascia scherza Kristensen e trova nel cuore dell’area Frattesi, che però calcia alto. Tikus nel finale lascia il posto ad Arnautovic, ma la gara è ormai un corpo a corpo che sembra produrre tanti falli e poche occasioni. Nei 7’ di recupero i diffidati Pavard e Lautaro si prendono il giallo che farà saltare loro il Cagliari, ma non il derby. Ma all’ultima curva il Toro si ribella al destino, costringe Okoye a un altro miracolo, solo che stavolta il palo interno premia il rapace Frattesi. Lo scudetto è sempre più vicino.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    ☭☭☭☭☭☭☭☭☭☭

    Group
    Administrator
    Posts
    98,550
    Location
    Sassuolo (Mo)

    Status
    Offline
    ok che quest'anno stiamo facendo schifo, ma la partita contro la Salernitana ce l'hanno letteralmente rubata
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Lazio, 3 punti tra i fischi. Doppietta di Felipe Anderson e poker alla Salernitana

    I biancocelesti - contestati a lungo dalla Curva Nord - vanno sul 2-0, Tchaouna accorcia, ma il brasiliano firma il tris e la chiude nel 1° tempo. Nel finale a segno anche Isaksen

    12 aprile - 22:41 - ROMA
    Tre punti per zittire la contestazione. La Lazio supera 4-1 la Salernitana in un Olimpico ostile con la Curva Nord che ha fischiato a lungo, anche dopo i gol, i biancocelesti. A segno Felipe Anderson (doppietta) e Vecino, per i granata Tchaouna che aveva accorciato sul 2-1. Nel finale il poker porta la firma di Isaksen.

    LA PARTITA—
    Al 7' passa già la Lazio, incursione di Felipe Anderson, la difesa si apre come il Mar Rosso e infilare Costil è un gioco da ragazzi. La Nord però fischia, anche all'annuncio del marcatore. Poco dopo è Castellanos a sfiorare il raddoppio. Che arriva poco dopo, al 14': mani in area di Gyomber, l'arbitro attende a fischiare, la palla arriva a Vecino che insacca. Passano 2' e la Salernitana accorcia con un colpo di testa di Tchaouna su cross di Maggiore. E la contestazione degli ultras laziali si fa più veemente. I fischi non si fermano neppure al 35' con Anderson che fa doppietta su assist di Luis Alberto che lo manda in porta con un gran tocco. Ed è proprio Luis Alberto a sfiorare il poker al 60', negatogli da una bella parata di Costil. All'87' il 4-1: Rovella recupera palla in scivolata, Isaksen la cattura, entra in area e con un bel diagonale firma il poker.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Vlahovic e Lazaro sprecano, il Toro è alla pari della Juve: il derby finisce senza gol

    Erroraccio del serbo, che in avvio calcia sul palo una clamorosa occasione. Poi domina l'equilibrio, ma le palle-gol latitano. L'ultimo brivido in pieno recupero con l'esterno granata

    Filippo Cornacchia
    Giornalista
    13 aprile 2024 (modifica alle 20:26) - TORINO
    Un tempo per parte e un punto ciascuno. La Juventus è più pericolosa nei primi 45 minuti, il Torino domina la ripresa. Alla fine il derby della Mole finisce in parità e senza gol. Le difese – e i difensori (da Buongiorno a Bremer) – hanno la meglio sugli attacchi. A Zapata viene annullato una rete e Lazaro dopo il novantesimo sfiora il gol vittoria, mentre Vlahovic in avvio di gara spreca due chance nitide (palo e gran parata di Milinkovic). Così, a conti fatti, la Signora rafforza il terzo posto e aggiunge un altro mattoncino sulla via della corsa Champions. Mentre i granata ripartono dopo la sconfitta di Empoli e tengono in vita il sogno europeo.

    VLAHOVIC SPRECA— Juric parte con Vlasic alle spalle della coppia Zapata-Sanabria. Allegri s’affida a Vlahovic e Chiesa, con l’azzurro libero di svariare da sinistra a destra per provare a scardinare i meccanismi del Torino. Il primo tempo è condizionato dal primo caldo stagionale, che influisce sul ritmo e avvantaggia le difese. È la Juventus ad avere le occasioni migliori in avvio, tutte con Vlahovic. Ma prima il serbo spreca l’ottimo cross di Chiesa dalla destra impallinando il palo da pochi metri. E poi, intorno alla mezzora, Dusan si fa neutralizzare dal compagno di nazionale Milinkovic Savic, decisivo con una parata di ginocchio. Scampati i pericoli – in mezzo anche una conclusione alta di Locatelli – il Torino guadagna campo e fiducia soprattutto grazie alla spinta dei due esterni: Vojvoda a sinistra e Bellanova a destra cominciano a rifornire l’area di traversoni. Le torri di Allegri – Gatti, Bremer e Danilo – hanno quasi sempre la meglio nei duelli aerei con Zapata, Sanabria e Vlasic. Ma è proprio quest’ultimo, poco prima dell’intervallo, a trovare l’inserimento giusto in area sorprendendo la difesa bianconera. Il colpo di testa del croato, però, non è preciso.

    BRIVIDO LAZARO— È un altro Toro nella ripresa e il derby diventa più arrembante. La squadra di Juric esce dagli spogliatoi con più coraggio e una spinta importante arriva anche dal pubblico granata. Così, nel giro di pochi minuti, a Zapata viene annullato un gol per un fallo precedente di Bellanova su Kostic, Rodriguez ci prova dalla distanza e Sanabria quasi fa esultare lo stadio. La supremazia, anche fisica, del Torino obbliga Allegri a rivedere la Juventus e a ribaltare l’attacco: fuori Chiesa e Vlahovic, dentro Yildiz e Kean. Finale bollente di derby: Szczesny ha la peggio in un duello aereo con Masina, ma dopo essersi fatto medicare alla testa resta in campo. L’episodio, con il fallo fischiato dall’arbitro Maresca, fa infuriare Juric, che si fa espellere. Il tecnico croato sente dagli spogliatoi il boato della Maratona quando, nel recupero, Lazaro fallisce con un’incornata quello che sarebbe stato un gol pesantissimo.
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Madre, donna, lesbica. What else?

    Group
    Member
    Posts
    19,172
    Location
    Culla Bianconera

    Status
    Offline
    Ho visto tifosi del Toro festeggiare :hihi:
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Il Bologna non segna più: col Monza altro 0-0. Frenata Champions, la Roma può salire a -1

    Dopo quello di Frosinone, altro pari senza gol. Orsolini fermato tre volte da Di Gregorio. Infortunio a un ginocchio per Ferguson

    dal nostro inviato Giulio Saetta
    13 aprile 2024 - BOLOGNA
    Nessun gol al Dall’Ara ma tante occasioni e intensità. Un punto che sta stretto al Bologna, che per la seconda di fila dopo Frosinone non trova il gol, stavolta incartato da un Monza attento e muscolare che doveva muovere la classifica dopo due sconfitte di fila. Mvp della serata Di Gregorio, autore di un miracolo su Orsolini e almeno altri tre grandi interventi. Per il Bologna una grandissima occasione sprecata in chiave Champions, ora la Roma può andare a -1.

    LE SCELTE—
    Non c’è Calafiori dall’inizio, Motta lo risparmia, in quanto diffidato, per lo "spareggio Champions" con la Roma della prossima settimana; al suo posto, al fianco di Lucumi, c’è Beukema. Per sostituire lo squalificato Saelemaekers la scelta è ricaduta su Urbanski; largo a destra confermato Orsolini. Partner di Ferguson in mezzo, Aebischer. Palladino sceglie la difesa a quattro, che risolve diversi ballottaggi: davanti lo vince Djuric su Colombo, Zerbin confermato largo a sinistra sulla linea di trequarti dopo l’assist al centravanti bosniaco contro il Napoli, con al centro Pessina e a destra Colpani; doppio play muscolare Akpa Akpro-Bondo.

    LA PARTITA— Molto intenso il minuto di silenzio per le vittime della tragedia di Suviana, striscioni nelle due curve: “Lavorare è un diritto, vivere di più” si legge sugli spalti rossoblù. “Monza si unisce al vostro dolore” la risposta biancorossa. Dopo una prima fase di studio, il primo vero squillo del match arriva al 19’ su palla inattiva: Orsolini uncina una punizione da destra costringendo Di Gregorio a un bel riflesso per alzare sopra la traversa; pericolo sui due corner conseguenti battuti perfettamente dal solito Orsolini. Scatenato l’esterno, al 25’ una sua percussione con taglio verso il centro e tiro a giro basso chiama Di Gregorio al miracolo. Risponde a tono il Monza dopo 3’, bella combinazione Pessina-Zerbin sulla sinistra, palla dentro per Djuric e anticipo di Lucumi che costringe Skorupski a una non facile respinta in controtempo. Gara che si innervosisce molto dopo la mezzora, con due gialli, Ferguson e Izzo, e un rosso a un dirigente del Bologna. Padroni di casa ancora vicini al vantaggio nel finale di tempo, sempre sugli sviluppi di corner, con Ferguson che gira fuori di poco col destro.

    CHANCE SPRECATA— Nella ripresa Parte subito forte il Monza che al 3’ sfonda sulla sinistra con Pessina e Zerbin, cross perfetto per Colpani che da pochi passi in mezza girata non trova la porta. Al 17’ Motta è costretto a sostituire il capitano Ferguson che uscendo ha mimato una torsione del ginocchio: dentro Ndoye. Ancora protagonista Di Gregorio al 20’ che chiude bene lo specchio a Orsolini pescato in area da un lancio lungo. Momento di maggior pressione dei rossoblù che collezionano angoli: 10-0 il parziale alla mezzora della ripresa. Ma non c’è solo la reattività del portiere biancorosso a tenere a galla il Monza: Freuler al 31’ si divora il gol davanti a Di Gregorio dopo un’imbucata di Posch. Al 34’ doppio cambio Monza, dentro Maldini e Gagliardini per Zerbin e Akpa Akpro. Prezioso il lavoro dell’ex Inter, servono chili, centimetri ed esperienza per contenere l’assalto del Bologna. Missione compiuta per Palladino, Motta invece mastica amaro.
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    2,104

    Status
    Offline
    Allora Allegri non ha colpe se Vlahovic, colui che andrà a prendere 12 milioni netti all'anno, sbaglia due gol fatti.
    No la colpa è creare solo due occasioni in una partita anziché almeno 5-6.
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    3,620

    Status
    Offline
    È andata ancora bene.
    Conoscendo la nostra dabbenaggine non mi sarei stupito di perdere l'ennesimo derby con gol al 97° minuto
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Milan, difesa horror. Col Sassuolo Okafor salva (ancora una volta) il Diavolo

    I rossoneri vanno sotto 3-1 e riescono a rimontare con i gol di Jovic e il pari del nazionale svizzero. Annullati due gol a Chukwueze per fuorigioco. Il secondo posto resta blindato, ma la squadra di Pioli appare in netta involuzione

    Dalla nostra inviata Alessandra Gozzini
    14 aprile 2024 - REGGIO EMILIA
    Non è un Milan da semifinale di Europa League e nemmeno una versione da derby: da Reggio Emilia Pioli sperava di ricevere la spinta per poi proseguire verso Roma e rientrare a San Siro pronto a fermare l’Inter. Qui invece il Milan non fa un passo avanti ma uno indietro. Forse anche due, o tre come i gol incassati dalla penultima in classifica. Il Sassuolo rimpiange i tre punti persi in ottica salvezza: il pareggio per 3-3 serve a poco.

    DIFESA E LEAO—
    Se l’atteggiamento con cui il Milan pensa di entrare in campo giovedì all’Olimpico è quello del pomeriggio con il Sassuolo, le chance di rimonta si azzerano. Dopo poco più di dieci minuti i rossoneri sono sotto di due, svogliati, slegati, fuori fase. Agli avversari bastano due affondi per il doppio vantaggio: Kjaer e Thiaw fragilissimi in entrambe le occasioni. La prima dopo appena 3’: spunto di Volpato sulla destra e palla in mezzo per Pinamonti, un ex nerazzurro che beffa Sportiello al primo tentativo. Otto minuti per il raddoppio: l’azione si sviluppa stavolta sulla sinistra, con Laurientè che parte e conclude. Milan troppo, troppo distratto: un errore che in avvio si ripete spesso. Non è questione di titolari o riserve: Pioli si presenta con Theo, Loftus-Cheek e Leao, tre titolarissimi. Sono distrazioni collettive e solo dopo che la svegliata è suonata due volte, il Milan si riattiva. Lo fa con tutti i suoi uomini: Thiaw è il primo a impegnare Consigli, Chukwueze colpisce ma è in fuorigioco. Ci vuole allora un super Leao: Rafa salta due uomini nello stretto e mette all’angolo con il destro. Una giocata individuale che restituisce vigore alla squadra e allo stesso Leao: Pioli lo aveva confermato nell’undici proprio per allontanare la tristezza del post Roma. La difesa continua a ballare (quando Laurienté parte è un pericolo) e l’attacco ci prova, senza pungere: Chukwu e Theo spingono ma sono imprecisi nelle scelte, Musah si inserisce ma sbatte sulla difesa avversaria, Jovic resta isolato.

    AFFONDATO— Se perseverare è diabolico, il Milan lo sa meglio di chiunque altro: nel secondo tempo, invece che ripartire dalla reazione finale dei primi 45’, i rossoneri vanno di nuovo giù. A fondo? No. Laurienté approfitta di un nuovo dello sbandamento difensivo del Milan, riuscendo a pungere al secondo errore in disimpegno dei centrali rossoneri. E’ il 3-1. Pioli corre ai ripari con Gabbia (è Kjaer a chiedere il cambio per infortunio e andare dritto negli spogliatoi: prestazione pessima), Reijnders e Giroud. Come nel primo tempo succede che sia una magia di Leao a riportare a galla il Milan: sullo spunto di Rafa, c’è Jovic al centro pronto al 3-2 sulla ribattuta di Consigli. E ancora una volta sono solo i colpi avversari a chiamare la reazione rossonera: la testa di Giroud, il secondo (bellissimo) gol annullato a Chukwueze per fuorigioco, Pulisic che spara su Consigli l’invito di Aldi. E infine Okafor, appena entrato, a trovare il pari su azione d’angolo. Il Milan chiude all’assalto: Jovic mediano, Pulisic, Giroud (altro errore sotto porta) e Okafor davanti. Ma l’ultima notizia arriva ancora dalla barcollante difesa: Thiaw chiude zoppicante e già ammonito, che da diffidato significa la squalifica nel derby. Prima però la Roma e se Pioli e il Milan pensano di ribaltarla, devono prima cambiare se stessi.
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

    Group
    Administrator
    Posts
    73,844
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    L'Inter scappa due volte, il Cagliari non molla e firma il 2-2: contro il Milan servirà vincere

    A San Siro il gol di Thuram e il rigore di Calhanoglu lanciano i nerazzurri prima dei pareggi di Shomurodov e Viola: lunedì 22 aprile il match point scudetto nel derby

    Andrea Ramazzotti
    Giornalista
    14 aprile 2024 - MILANO
    Per vincere lo scudetto nel derby di lunedì 22 all'Inter servirà una vittoria. I nerazzurri sprecano l'assist pomeridiano del Sassuolo (che ferma il Milan sul 3-3) non andando oltre il 2-2 contro il Cagliari. Colpa di una difesa che concede più del solito, ma merito anche dei sardi che recuperano due volte lo svantaggio e portano a casa un pari (meritato) che li fa andare a +5 sulla terzultima. Per Inzaghi, che non può più superare il record della Juventus 2013-14 (102 punti), una mezza delusione: il tricolore della seconda stella arriverà comunque, ma festeggiare potendo contare su due risultati su tre nella stracittadina sarebbe stato sicuramente più semplice. Ecco perché all'uscita dal campo gli unici a sorridere sono i rossoblù, quasi salvi.

    ZAMPATA THURAM—
    Inzaghi, privo degli squalificati Pavard e Lautaro, sceglie Bisseck per completare la difesa a tre e Sanchez in attacco al fianco di Thuram. Niente panchina, con vista derby, per il diffidato Mkhitaryan. Ranieri, che deve rinunciare agli squalificati Nandez e Deiola, punta su un 3-4-3 che ha Luvumbo e Jankto nel tridente, ai lati di Shomurodov, ma in realtà i rossoblù sono spesso costretti a difendersi con un 5-4-1 nel quale Sulemana e Makoumbou provano a tenere botta in mezzo. Due le sorprese: Hatzidiakos preferito a Zappa e Obert in campo al posto di Dossena. Spinta dalla sua gente, l'Inter inizia forte, con un tiro di Barella parato da Scuffet. I sardi si difendono con due linee strette, ma la capolista dopo 12' le buca a destra, con Darmian che innesca Sanchez, il cui cross dal fondo viene deviato in rete da Thuram. Il francese, che esulta come Lautaro, si sblocca dopo quasi due mesi visto che l'ultima rete l'aveva segnata il 16 febbraio. La formazione di Ranieri subisce il possesso degli avversari, ma non lo fa passivamente e prima Luvumbo poi Shomurodov impegnano Sommer. Il raddoppio di Barella, servito da Dimarco, viene annullato per fuorigioco e il tecnico rossoblù, prima della mezzora, decide di intervenire provando a dare più equilibrio con Prati al posto di Jankto (che non la prende bene) e il 3-5-2. La gara è gradevole, con l'Inter che costruisce bene (molto attivo Sanchez), ma finisce spesso in fuorigioco, mentre il Cagliari punge appena ne ha l'occasione. E così all'intervallo il possesso palla è nerazzurro (64%), ma nei tiri gli ospiti sono addirittura avanti (5-4).

    SUPER VIOLA— Nella ripresa il ritmo si abbassa e l'Inter prova a gestire concedendo poco. Dimarco esalta Scuffet, costretto al grande intervento, mentre Sommer para facilmente un destro di Obert. Ci prova anche Calhanoglu su punizione, ma il numero 22 sardo mette in angolo e poi blocca sul tentativo di Sanchez. La prima sostituzione della seconda frazione la fa Inzaghi con Frattesi al posto di Mkhitaryan, ma pochi istanti dopo l'ingresso dell'ex Sassuolo il Cagliari pareggia con un bel lancio di Obert, la sponda di Luvumbo per la conclusione vincente di Shomurodov. Per il Meazza è un doccia gelata, ma l'Inter non si disunisce e, su cross di Barella, il colpo di testa di Frattesi diretto verso la porta viene intercettato dal braccio largo di Mina: è calcio di rigore che Calhanoglu trasforma con il destro. Per il turco, 16 penalty trasformati su 16 da quando indossa la maglia nerazzurra, è l'undicesimo gol in campionato, eguagliato il suo record in carriera (Amburgo 2013-14). Inzaghi, che già lo aveva preparato prima del 2-1, fa un triplice cambio (fuori Sanchez, Darmian e Dimarco per Arnautovic, Dumfries e Carlos Augusto), ma il Meazza, che canta per il centrocampista ex Milan, quasi non se ne accorge. Anche Ranieri prova la "rivoluzione" con Lapadula per Shomurodov, Zappa per Di Pardo e Viola per Luvumbo tutti insieme e la scelta gli dà ragione perché Lapadula, con un tocco di braccio non ritenuto punibile, serve a Viola il pallone del 2-2. Lo stesso Viola sfiora il 3-2 con una botta da fuori e Inzaghi si gioca pure la carta Buchanan per Bastoni (Carlos Augusto arretra in difesa). L'Inter chiude con Acerbi centravanti, ma è il Cagliari a divorarsi con il solito Viola, servito da Lapadula, il gol della vittoria. Stavolta per Barella e compagni niente impresa nel recupero come a Udine: Ranieri non avrebbe meritato il ko.
     
    .
350 replies since 20/8/2023, 07:29   992 views
  Share  
.