[RECE] FATES WARNING - A PLEASANT SHADE OF GREY

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  1. Naerior
     
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    Fates Warning
    A Pleasant Shade of Grey

    (1997)

    image
    (scheda dei Fates Warning)


    Tracklist:
    - Part I
    - Part II
    - Part III
    - Part IV
    - Part V
    - Part VI
    - Part VII
    - Part VIII
    - Part IX
    - Part X
    - Part XI
    - Part XII



    Recensione...

    Il primo album venuto in mio possesso di questa band colossale. Precisiamo subito che si tratta di un concept, e precisiamo subito che è mooolto difficile da ascoltare.
    E' un album stranissimo, difficilissimo, bisogna essere in uno stato d'animo particolare per riuscire a capirlo...
    E' estremamente malinconico, estremamente lento, estremamente triste, tanto che se lo si ascolta come si ascolta un album qualsiasi, risulta assolutamente noioso.
    Il problema è appunto la lentezza... La musica si svolge con una calma sovrumana... Se non si entra nello spirito di rilassarsi ascoltando questo disco e seguire il suo ritmo, sarà veramente difficile capirlo e lo si butterà via convinti che i Fates Warning abbiano sprecato minuti e minuti per dire due stronzate...
    Invece pur nella sua lentezza questo disco ha veramente tanto da dire... Non perde assolutamente in densità musicale, pur mancando il brio e la rapidità nello svolgere le soluzioni melodiche solitamente tipici del prog metal.

    Cominciamo a vedere il disco.
    1 Part I. Una traccia molto corta, che però dice già molte molte cose sul disco intero. Anzitutto scaraventa l'ascoltatore nell'atmosfera da serata piovosa e grigia. Poi presenta uno dei temi musicali portanti della lunga canzone divisa in 12 tracce. Poi mostra l'abilità ritmica (pur nella semplicità più assoluta) del drummista. Poi ancora rivela la splendida voce limpida del cantante. Infine introduce la seconda traccia.

    2 Part II. Il tono si anima leggermente, ma sempre con una placidità smisurata. Nella strofa la voce è molto diversa dalla prima traccia: strozzata, effettata... Nel ritornello si spiega, ma sempre senza varcare soglie di agitazione troppo nette.
    La perfezione stilistica di tutti gli strumenti è già lampante, e continuerà ad esserlo per tutto il disco. Armonia perfetta.

    3 Part III. Traccia gemella della precedente. Lievemente più incazzata, inizia con un dialogo tra chitarra e tastiera nel quale la chitarra la fa da padrona, ma subito la tastiera viene sostituita dalla splendida batteria, raggiunta dappresso da una voce straziante e straziata. Questa traccia e la precedente sono forse le più esaltanti ma non le più belle, né tantomeno le più articolate.

    4 Part IV. Pezzo clamorosamente bello e clamorosamente prog. Prog naturalmente sempre nel particolare modo di questo disco, ma è una traccia nella quale si sente di più il sound che siamo abituati a sentire nei dt. Iniziale assolo di tastiera, soverchiata prima dalla chitarra e dalla batteria pronte però a lasciar posto alla voce, cristallina e leggera. Quando la voce ha finito si scatenano le due chitarre e la batteria in linee melodiche sorprendenti ed esaltanti.

    5 Part V. Track che inizia abbastanza vuota, con chitarra a tratti, mentre la voce sostiene tutto, per poi lanciare il secondo tema portante del disco ("Let nothing bleed into nothing, and did nothing at all"). In questo tema si esaurirebbe la portata della canzone, senza l'ingresso del piano con una nuova linea melodica della voce e relativa successiva reazione incazzata della chitarra. La canzone cresce, si sviluppa, si alza di tonalità, e se l'ascoltatore è riuscito ad entrare nello spirito giusto non può non emozionarsi...

    6 Part VI. Inizia una delle tracce più lunghe e difficili. Parte con un assolo di chitarra lentissimissimo su un'unica nota costante bassissima di tastiera.
    E' poi il basso a presentare quella che sarà l'ossatura di un tema musicale lunghissimo, in continua costruzione per tutta la canzone, strumento dopo strumento. Dopo un po' entra la chitarra, prima leggerissima, poi in continuo crescendo.
    Quando la chitarra raggiunge in primo piano il basso, si blocca tutto. E sul basso che continua a martellare su un'unica nota, la voce si produce nel suo intermezzo.
    A quel punto riparte il tema dove si era fermato, con in aggiunta la presenza soave della tastiera. Voci si intrecciano in sottofondo, pianti di bimbo, persone al telefono... E quando il crescendo ha raggiunto una tensione emotiva non più sopportaile (parlo sempre per l'ascoltatore che si è lasciato prendere dallo spirito giusto) tutti gli strumenti esplodono nel poco tempo di disco che racchiude una forza emozionale spaventosa...
    La voce si lancia, con un testo meraviglioso, su melodie trascinantissime. L'intensità è quasi insopportabile, è quasi un miracolo che in questa atmosfera si raggiungano questi livelli di pienezza musicale. E poi parte il mio assolo prefererito in assoluto di chitarra... Tecnica meravigliosa, ma niente sbruffonaggini alla petrucci, anzi linea melodica elementare. La voce ripete il suo exploit e poi la canzone si spegne. A questo punto è necessario fare il punto della situazione. e quindi negli ultimi secondi si ripete il tema cantato nella prima traccia.

    7 Part VII. E' la tastiera ad iniziare questo pezzo, raggiunta dalla chitarra che esplora il tema della prima traccia. Si entra nel vivo solo con la partenza seria delle chitarre. Il pezzo è duro ma non esageratamente. Nel proseguo si rivela la traccia gemella della Part V, priva però dello splendido crescendo dell'altro pezzo. Tutto sommato non aggiunge niente al disco.


    8 Part VIII. Traccia MERAVIGLIOSA. Veramente stupenda. Strumentale. Inizia totalmente prog, chitarre e tastiera, molto classica. Ma poi... Assolone di piano "old fashioned" veramente spettacolare, senza neanche l'ombra di un altro strumento ad accompagnare. Forse ogni tanto chitarra acustica ma non ne sono sicuro. 2:03 di assolo fino a chiudere il pezzo. Fenomenale...

    9 Part IX. La ballatona non poteva naturalmente mancare, ed è veramente stupenda...
    Poco altro da dire... Io le ballate le adoro, e quindi ritengo questo uno dei pezzi migliori del disco... Chi ritiene veritiera l'equazione ballata = commerciale, forse avrà qualche difficoltà ad apprezzarlo...

    10 Part X. Pezzo totalmente di intermezzo... Sperimentale e stranissimo... Onestamente non ho idea di cosa produca questo suono martellante di sottofondo... Sembra tipo uno sturalavandini saltellante su una superficie piana, ma naturalmente non è così.... Boh... Comunque in primo piano l'ennesima variazione del tema della prima traccia.

    11 Part XI. Penultima traccia... Forse la più incazzata, sicuramente la più prog, e la più familiare agli amanti dei dt... Chitarre e batteria scatenate, voce spiegata... Abbastanza classica, esaltante, suonata da DIO, come tutto il disco...

    12 Part XII. Pezzo di chiusura... La tastiera la fa da padrona, accompagnando la voce nella traccia più angosciata e claustrofobica, molto in sordina, all'ascoltatore preso dall'atmosfera del disco provocherà sensazioni molto simili ad un lento inizio di risveglio amaro in una stanza semiilluminata.
    Il tema musicale della strofa si ripete, con in aggiunta delle chitarre graffianti ed ossessive, l'angoscia cresce (testo meraviglioso). La voce sempre più inquieta, in crescendo, io a questo punto mi sento quasi in affanno (ma io sono un caso clinico :attorno: )
    A 5:30 il crescendo termina, ma non con un esplosione, bensì rilasciando tutta la tensione, e ritornando alla sensazione di lento risveglio.
    La musica si chiude con una nota di tastiera continua ed ossessiva, ed uno scroscio di pioggia... Il tutto lentamente sfumante... Siamo a 7:30... Eppure la traccia dura 9:08. Un minuto e 10 di silenzio, e poi una sveglia suona per 20 secondi decretando la fine del lungo sogno.

    Canzoni consigliate: Part III, Part IV, Part VI, part VIII, Part IX, ma separare tra loro le tracce di questo disco è criminale.

    Il concept: E' difficile da descrivere... Non è una vera e propria storia, è più che altro un lungo e trascinante viaggio onirico... Leggetevi un po' i testi e fatevi la vostra idea personale...

    Cheers,
    Naerior

    Edited by Lord Corkscrew - 5/5/2007, 22:01
     
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  2. Ch®istian
     
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    CITAZIONE (Naerior @ 3/8/2004, 14:47)
    E' estremamente malinconico, estremamente lento, estremamente triste

    Poi allora me lo passerai su messenger...
     
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  3. Naerior
     
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    E' un po' dura perché ho una 56k, però effettivamente a te lo straconsiglio...

    Col rischio che poi ti suicidi, però...

    Cheers,
    Naerior
     
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  4. Merlino620
     
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    del gruppo scaricai un album ke nn m piacque x nulla... questa recensione xò mi ha incuriosito... lo scarico.
     
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    CITAZIONE (Naerior @ 3/8/2004, 14:47)
    Siamo a 7:30... Eppure la traccia dura 9:08. Un minuto e 10 di silenzio, e poi una sveglia suona per 20 secondi decretando la fine del lungo sogno.

    ma daiiiiiiiiii anche Scenes From a Memory finisce cosi'!!!
     
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  6. Naerior
     
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    No veramente scenes finisce con lo statico di un vinile dopo che l'ipnoterapeuta ha seccato Nicholas

    Cheers,
    Naerior
     
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  7. Awake84
     
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    io ce l'ho questo disco,e devo dire ke è davvero bello!lo consiglio ank io a tutti,ma nn c'è paragone con SFAM
     
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  8. Naerior
     
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    Naa, son troppo diversi per paragonarli...
    Non puoi dire meglio uno meglio l'altro... Son due capolavori... Molto diversi..

    Cheers,
    naerior
     
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  9. Naerior
     
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    CITAZIONE
    Il concept: E' difficile da descrivere... Non è una vera e propria storia, è più che altro un lungo e trascinante viaggio onirico... Leggetevi un po' i testi e fatevi la vostra idea personale...

    Questo lo credevi tu, ingenuaccio!

    Stasera me lo sono ascoltato coi testi seriamente sotto e leggendoli attentamente.
    Aiutandomi con dei suggerimenti trovati in rete ho capito PIU' O MENO di cosa tratta.

    Un uomo, in una mattina piovosa, mentre è nel letto, ascolta il rumore della pioggia.
    Quel rumore, quell'atmosfera, il dormiveglia, e tutto quanto lo fanno pensare.
    E pensa alla sua vita, a quello che ha fatto e non avrebbe dovuto fare, a quello che ha detto e non avrebbe dovuto dire, ma soprattutto a quello che NON ha fatto e NON ha detto. Sì, ho raggiunto la conclusione che quest'uomo pensi essenzialmente a come la sua vita sarebbe potuta essere se fosse stato meno vigliacco, meno apatico, se avesse avuto la forza di imbrigliare la sua vita e dare di sperone, portandola dove voleva lui.
    E pensa ad una donna. Quella che ha a fianco nel letto. Pensa a come la loro relazione sia sempre più "capitata" che altro, a tutte le cose che ancora non le ha mai detto, a come siano diventati distanti.

    Ma tutto ciò è solo una parentesi. Una parentesi piovosa di una mattina in una vita che comunque continua, una vita che ormai va così, che ormai non si può più cambiare, e allora tanto vale accettarla, magari pensando ogni tanto, tra la pioggia e il magone, a cosa sarebbe bello che fosse, a cosa sarebbe potuto essere, e a quant'è bello ascoltare le gocce che tengono il tempo, nella piacevolezza di quel grigio che a volte prende il petto, quando ti senti in colpa di tutto, senti nostalgia di tutto e ti sembra di aver perso qualcosa di grande e bellissimo, ma allo stesso tempo non sei triste. Solo un po'. Come quando di pomeriggio filtra la luce.

    Cheers,
    Naerior
     
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    È un discone
     
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