Cani in affitto

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  1. Thais
     
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    A Londra arriva il cane in affitto

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    Finora gli amici degli animali potevano, al più, affittare un dog-sitter per portare a spasso il cane. Una società americana specializzata, invece, ha superato ogni immaginazione... aprendo a Londra un servizio di affitto dei cani, in modo da dare un amico a chi vuol fare una passeggiata al parco con un animale ma non ce l'ha. L'iniziativa è già stata sperimentata con successo a New York, San Diego e Los Angeles.

    La società è convinta che anche a Londra ci sia spazio per un servizio di "rent a dog": non mancano, infatti, le persone che amano i cani ma per una ragione o per l'altra (come mancanza di spazio in casa, assenza di un giardino, riluttanza a a prendersi un animale domestico su base permanente perché troppo impegnativo) non se la sentono di adottarne uno per tutta la vita.

    La variante dell'affitto, però, non è certo a buon mercato: a Londra per quattro giorni al mese ci vogliono 279 sterline, circa 350 euro, mentre negli Stati Uniti si paga la metà (279,95 dollari). Ad ogni modo, nella capitale britannica la società americana ha aperto in sordina: al momento l'unico "migliore amico dell'uomo" noleggiabile è Gucci, un pomeranian di un anno e mezzo.

    I primi clienti che hanno affittato Gucci sono rimasti comunque soddisfatti.

    Chi non ha gradito l'iniziativa è invece la principale associazione britannica in difesa degli animali, la Rspca: "Quasi di sicuro - ha commentato un portavoce - ci sarà un impatto emotivo negativo per i cani, sballottati da padrone a padrone, da casa a casa. La maggior parte dei cani ha bisogno della sicurezza di un'appropriata routine con un unico padrone. Atrimenti diventano stressati e infelici".


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  2. Lupo Selvaggio
     
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    Che stronzata

    Cani "usa e getta" manco fossero oggetti. Questo la dice lunga sull'egoismo umano e sul rispetto nei confronti degli animali.
     
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  3. Samuel182
     
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    CITAZIONE (Lupo Selvaggio @ 22/4/2008, 21:43)
    Che stronzata

    Cani "usa e getta" manco fossero oggetti. Questo la dice lunga sull'egoismo umano e sul rispetto nei confronti degli animali.

    :quoto:
     
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  4. Babissima O'Riley
     
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    un cane è un impegno, mica è una cosa che si può affittare..
     
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    Invece di fare queste cagate pazzesche, andassero a fare i volontari (anche "part time") ai canili :sbonk:.
     
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  6. Thais
     
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    CITAZIONE (Terron Pedro @ 23/4/2008, 18:46)
    Invece di fare queste cagate pazzesche, andassero a fare i volontari (anche "part time") ai canili :sbonk:.

    :quoto: :quoto: :quoto:
     
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  7. Arioch™
     
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    secondo me l'uomo ha una visione un po troppo antropocentrica
     
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  8. ALez_
     
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    Bel lavoro. Tipo le prostitute.
     
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  9. Lord Corkscrew
     
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    ellallà :hihi:
     
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    Madre, donna, lesbica. What else?

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    App “affitta cani”: l’iniziativa che sta facendo discutere



    In un’era così tecnologica come quella che stiamo vivendo, arriva dall’America un’applicazione per smartphone che permette di affittare un cane per un giorno o solo per qualche ora. Un’iniziativa che sta suscitando non poche polemiche, visto che in questa maniera sembra che gli amici a quattro zampe vengano ridotti a meri beni di consumo.

    L’idea di quest’app è dell’australiano Liam Berkeley, che risiede a Los Angeles. Risale al 2014 la creazione da parte sua del servizio “Bark’n Borrow” che, con una quota che può partire da 4,99 dollari al mese, permette agli utenti di scegliere un cane - sulla base delle informazioni e delle foto inviate dai proprietari - per poi occuparsi di lui, come fosse il proprio, in modo gratuito.

    L’iniziativa è nata per favorire chi un amico a quattro zampe a tempo pieno non può permetterselo ma non vuole, comunque, rinunciare all’idea di averne uno anche solo per alcune ore. Per ovvi motivi, però, l’idea sembra non riscontrare il consenso della maggior parte degli psicologi, educatori e associazioni animaliste. Quest’app, infatti, lederebbe l’immagine che comunamente si ha di Fido, amico fedele ed essere vivente con bisogni ben precisi da soddisfare, per ridurlo a semplice “oggetto” da utilizzare e poi gettare via.

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