Fascismo dilagante

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  1. Lord Corkscrew
     
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    CITAZIONE (Sebastiano @ 2/6/2008, 18:08)
    però i futuristi una volta che si sono trovati a combattere la guerra per davvero un po' hanno cambiato idea

    i più han cambiato proprio piano di esistenza :hihi:
     
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  2. bukowski
     
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    CITAZIONE (Lord Corkscrew @ 2/6/2008, 18:02)
    perché il declino della sinistra dovrebbe essere un incentivo?

    parlo della sinistra estrema.
    avendo smesso di proporre obbiettivi precisi, chiari e condivisi, ha praticamente smesso di esistere.
    e nelle forme in cui ancora si presenta, non esercita molta attrattiva nel giovane in cerca di identità....di solito si limita a fornire modelli estetici (e a essere ANTIfascista e PROnulla, come ho scritto nella prima pagina di questo topic).
    la destra estrema invece è più ancorata al reale... i suoi obbiettivi sono semplici e attuabil...in poche parole, ha una proposta che qualunque ragazzino può comprendere e accettare, giovandone dal punto di vista della sua identità personale.
     
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  3. Lord Corkscrew
     
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    ah ora ti capisco di più :sisi: e probabilmente un po' hai ragione

    però se ci fosse una sinistra estrema molto forte, sicuramente ci sarebbe più coesione all'interno degli ambienti di "estrema destra" un po' per il principio di azione/reazione (così com'è giò stato)
     
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  4. mathley
     
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    Uova e insulti degli autonomi: una studentessa di destra cacciata dall'università
    MASSIMO NUMA
    TORINO
    Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo».

    «Fascistella, te ne devi andare. Qui non puoi entrare», le urlano. C’è anche uno slogan dedicato e lei: «Le donne di destra non sono liberate, sono solo serve e non emancipate». Le più accanite sono le ragazze. Neanche fosse una questione personale. Augusta è anche protagonista di un fumetto, pubblicato su un sito anarchico. Con una conclusione agghiacciante: «Premi con forza la faccia dell’Augusta per capire che pensa». L’Augusta ha 24 anni, di cognome fa Montaruli. Autonomi e sinistra radicale avevano organizzato il presidio. Immediata la contro-manifestazione dei ragazzi di destra. Lei è un tipo gracile, indossa un trench bianco e resta immobile per ore davanti all’ingresso, circondata dai militanti di An. Di fronte, una ventina di autonomi del collettivo universitario. Nasce così un’interminabile, bizzarra mattinata. Da una parte, verso l’uscita, il gruppetto di antagonisti. In mezzo un robusto cordone di poliziotti, diretti dal capo della Digos di Torino in persona, il vice-questore Giuseppe Petronzi. Ricapitolando: quelli del presidio di An, secondo gli antagonisti (striscione: «Via i nazi-fascisti dall’Università») non dovevano assolutamente uscire dall’ingresso principale, semmai da quello posteriore, tanto da rimarcare una fuga ingloriosa. Gli avversari non hanno ceduto di un millimetro, sino a quando gli appelli non sono finiti. La pazienza dei poliziotti è stata messa a dura a prova. Quando il leader, il dottorando Davide Grasso, ha tentato di aggirare gli agenti del reparto mobile, ed è stato allontanato senza se e senza ma, e quando, al 90’, la polizia è avanzata con decisione, sino a sospingere fuori dai cancelli gli autonomi, fradici di pioggia.

    Cortine di fumogeni, lanci di uova e slogan funerei: «Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero». Poi richiami nostalgici alle fucilazioni di massa delle «camicie nere». Scene di una guerra virtuale, come non accadeva da tempo, e seguite con estrema nonchalance dalla grandissima maggioranza dagli altri studenti. Acqua a dirotto; sotto le tende del chiosco-bar «Il rettore», gelati e coca-cola per ingannare il tempo, in attesa che lo spettacolo finisse. Chissà, magari con uno scontro vero, e non solo a parole. Risate e battute.

    Ezio Pelizzetti, il rettore, non ride affatto. «Non credo assolutamente che sia giustificato questo clima di intolleranza. Tutti hanno il diritto a manifestare le proprie idee. L’università è un luogo di confronto, di scambi di idee e di pensiero. Devo dire che gli studenti torinesi sono 75 mila e solo una piccolissima percentuale ha scelto la strada della violenza. Spiace che le forze dell’ordine siano costrette a intervenire per garantire un clima libero. Noi, d’altra parte, che possiamo fare? Spiace per la studentessa, che ha rinunciato a sostenere l’esame»

    fonte: http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../7211girata.asp
     
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    non capisco come mai sia postato qui. Che ci siano anche degli imbecilli di sinistra è risaputo. Poi sti cazzoni che fanno dell'antifascismo la loro vita e cantano sti slogan mi fan proprio piegare.
     
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  6. Lord Corkscrew
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 6/6/2008, 10:06)
    Poi sti cazzoni che fanno dell'antifascismo la loro vita e cantano sti slogan mi fan proprio piegare.

    per fortuna che non sono l'unico :inchino:

    la maggior parte di essi potrebbe tranquillamente gridare altro ma magari non le piace il balòne.

    (che bel nome Augusta :sisi: )
     
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  7. mathley
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 6/6/2008, 10:06)
    non capisco come mai sia postato qui...

    per far capire che, come dici tu, i minchioni non hanno parte
     
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    beh, ma quello penso che lo diamo per scontato tutti. Dicevo solo che secondo me non azzecca molto col topic (inteso come: il fatto che anche a sinistra ci siano sti coglioni non cambia niente di ciò che è stato detto fino ad ora)
     
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  9. RobyMC
     
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    CITAZIONE (mathley @ 6/6/2008, 09:12)
    Uova e insulti degli autonomi: una studentessa di destra cacciata dall'università
    MASSIMO NUMA
    TORINO
    Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo».

    «Fascistella, te ne devi andare. Qui non puoi entrare», le urlano. C’è anche uno slogan dedicato e lei: «Le donne di destra non sono liberate, sono solo serve e non emancipate». Le più accanite sono le ragazze. Neanche fosse una questione personale. Augusta è anche protagonista di un fumetto, pubblicato su un sito anarchico. Con una conclusione agghiacciante: «Premi con forza la faccia dell’Augusta per capire che pensa». L’Augusta ha 24 anni, di cognome fa Montaruli. Autonomi e sinistra radicale avevano organizzato il presidio. Immediata la contro-manifestazione dei ragazzi di destra. Lei è un tipo gracile, indossa un trench bianco e resta immobile per ore davanti all’ingresso, circondata dai militanti di An. Di fronte, una ventina di autonomi del collettivo universitario. Nasce così un’interminabile, bizzarra mattinata. Da una parte, verso l’uscita, il gruppetto di antagonisti. In mezzo un robusto cordone di poliziotti, diretti dal capo della Digos di Torino in persona, il vice-questore Giuseppe Petronzi. Ricapitolando: quelli del presidio di An, secondo gli antagonisti (striscione: «Via i nazi-fascisti dall’Università») non dovevano assolutamente uscire dall’ingresso principale, semmai da quello posteriore, tanto da rimarcare una fuga ingloriosa. Gli avversari non hanno ceduto di un millimetro, sino a quando gli appelli non sono finiti. La pazienza dei poliziotti è stata messa a dura a prova. Quando il leader, il dottorando Davide Grasso, ha tentato di aggirare gli agenti del reparto mobile, ed è stato allontanato senza se e senza ma, e quando, al 90’, la polizia è avanzata con decisione, sino a sospingere fuori dai cancelli gli autonomi, fradici di pioggia.

    Cortine di fumogeni, lanci di uova e slogan funerei: «Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero». Poi richiami nostalgici alle fucilazioni di massa delle «camicie nere». Scene di una guerra virtuale, come non accadeva da tempo, e seguite con estrema nonchalance dalla grandissima maggioranza dagli altri studenti. Acqua a dirotto; sotto le tende del chiosco-bar «Il rettore», gelati e coca-cola per ingannare il tempo, in attesa che lo spettacolo finisse. Chissà, magari con uno scontro vero, e non solo a parole. Risate e battute.

    Ezio Pelizzetti, il rettore, non ride affatto. «Non credo assolutamente che sia giustificato questo clima di intolleranza. Tutti hanno il diritto a manifestare le proprie idee. L’università è un luogo di confronto, di scambi di idee e di pensiero. Devo dire che gli studenti torinesi sono 75 mila e solo una piccolissima percentuale ha scelto la strada della violenza. Spiace che le forze dell’ordine siano costrette a intervenire per garantire un clima libero. Noi, d’altra parte, che possiamo fare? Spiace per la studentessa, che ha rinunciato a sostenere l’esame»

    fonte: http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../7211girata.asp

    i soliti estremisti di merda di sinistra che non hanno nulla da invidiare agli estremisti di destra :sisi: :sisi: :sisi:


     
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    Povere teste di cazzo.
     
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  11. Lord Corkscrew
     
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    CITAZIONE (Creeping Death @ 8/6/2008, 10:20)
    Povere teste di cazzo.

    poi prendersela con una donna :sbonk:
     
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55 replies since 29/5/2008, 00:18   707 views
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