Prodi, piano per frenare Veltroni

Intercettazioni, la seconda puntata

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  1. LordBaygon
     
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    Prodi, piano per frenare Veltroni
    Intercettazioni, la seconda puntata

    L’idea era quella di uccidere il bimbo in culla. Il bambino era il Partito Democratico, i sicari l’ex Ulivo di Romano Prodi, stando alle intercettazioni pubblicate oggi da Panorama (seconda puntata). Dai nastri si capisce che Alessandro Ovi, uomo molto vicino all’ex premier già dai tempi dell’Iri, chiedeva il sostegno di Cavazza (industriale farmaceutico) per finanziare un sondaggio che andasse a influenzare le primarie del Pd.

    Ma perché tutto questo? Evidentemente per frenare la corsa di Walter Veltroni alla segreteria del nascituro Pd, per evitare una leadership troppo forte dell’ex sindaco di Roma e per avere ancora un ruolo forte con la corrente prodiana.Romano Prodi dunque avrebbe intentato un piano per evitare la “farsa da plebiscito” delle primarie.

    Le intercettazioni pubblicate dal settimanale diretto da Belpietro sono state sbobinate dalla Procura di Bolzano che indaga per corruzione e riciclaggio sulla vendita dell’Italtel dall’Iri alla Siemens, ai tempi in cui Prodi era ancora presidente del colosso di Stato. Dunque, sbobinature di un’altra natura, che adesso i pm altoatesini hanno girato ai colleghi di Roma ipotizzando il reato di abuso d’ufficio. Ipotizzando, appunto. Ad oggi, infatti, nessuno è indagato.

    La domanda sorge spontanea: perché una industria farmaceutica dovrebbe sponsorizzare un sondaggio pagato profumatamente al professor Mannheimer sulle primarie del Pd? E’ il gioco del do ut des. Il ministro dell’Economia Tremonti, durante i 5 anni del governo, aveva previsto una defiscalizzazione per gli enti no-profit. Dalla lista la Sigma Tau di Cavazza era rimasta fuori. Se Romano Prodi però avesse deciso di inserirla, l’industria farmaceutica avrebbe risparmiato un milione di euro in sgravi fiscali. Il triplo dei soldi spesi per il sondaggio dell’Ulivo.

    L’iniziativa di Romano Prodi sarebbe stata dunque quella di un “deliberative poll”, un “sondaggio informato”, inventato da un professore di Standfort, un certo James Fishkin. Si tratta di invitare mille persone prese a campione a una sorta di convention, fare ascoltare loro i programmi dei candidati e poi farli votare. Un voto “motivato”, non “bulgaro”. Molto simile alle primarie americane. E qui l’attacco del Pdl. “Tutti ricordano – attacca Daniele Capezzone, portavoce di Fi - che Veltroni chiese ed ottenne di non fare mai nessun faccia a faccia con la Bindi, Letta e i suoi altri avversari in quella competizione interna al Pd. Ecco, questi due elementi mostrano la distanza abissale tra le finte primarie del Pd e le vere primarie americane''. Capezzone va oltre: ''Panorama in edicola questa settimana svela l'ennesimo scambio di colpi sotto la cintura tra Prodi e Veltroni. La cosa interessante da notare è che questi veleni veri o presunti andavano di pari passo con primarie finte''.

    Cavazza, intervistato da “Il Giornale”, nega un coinvolgimento. Coinvolgimento che invece i nastri delle registrazioni riportano. Eppure quel sondaggio non si farà mai. Il resto della storia è molto noto. Le primarie saranno bulgare, il governo Prodi candidato ad arrivare nel 2011 cadrà nel 2008 e Veltroni è in sella al nuovo Pd.

    fonte: tgcom

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    E adesso a che serve tirar fuori queste cose?
     
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0 replies since 5/9/2008, 15:04   67 views
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