Guerra agli Smartshop

Giovanardi alla riscossa...

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  1. Merlino620
     
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    CITAZIONE
    Dopo il sequestro del primo distributore
    è guerra agli 'smart shop' in tutta Italia


    Centocinquantasei perquisizioni in 108 città: questi i numeri della maxi-operazione delle fiamme gialle. Le indagini hanno preso il via dal sequestro di un apparecchio che distribuiva semi di cannabis vicino a una scuola cittadina nel ferrarese. Chiusi 19 siti internet e 79 negozi di 'droghe fai da te'


    Ferrara, 13 novembre 2008 - Da questa mattina sono in corso da parte della guardia di finanza di 108 città italiane le 156 perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria di Ferrara e la notifica delle 62 informazioni di garanzia per il reato di istigazione all’uso illecito di sostanze stupefacenti nei confronti dei gestori dei siti internet, dei negozi e dei distributori automatici di semi e materiali per la produzione della marjiuana e dell’hascisc 'fai da te'.

    Sono stati scoperti 19 siti internet interamente dedicati alla vendita dei semi di cannabis e del materiale per la sua coltivazione e lavorazione e 79 tra negozi e distributori automatici. L’attività investigativa, delegata dalla procura della Repubblica di Ferrara, si è estesa in tutta Italia ad opera della guardia di finanza di Ferrara, che per la prima volta in Italia interviene contro il dilagante fenomeno del commercio dei semi e degli strumenti per la produzione artigianale della marijuana e dell’hascisc.

    Le indagini hanno preso il via da un sequestro di semi di canapa contenuti in un distributore automatico, anche detto 'smart shop', o 'dream shop', collocato a Ferrara e segnalato alle fiamme gialle da un genitore, che non riusciva a capacitarsi della presenza di questa macchinetta per di più collocata nei pressi di una scuola cittadina. Bastava, infatti, una semplice tessera sanitaria che attestasse la maggiore età per rifornirsi facilmente di erbe afrodisiache, o presunte tali, funghi allucinogeni e semi di cannabis, con tanto di corredo per fumare.

    I prodotti, infatti, non essendo inseriti esplicitamente nella tabella imposta dal ministero, erano considerati 'legali'. Ma il proprietario della macchinetta è stato denunciato dalla guardia di finanza e dalla polizia municipale per il reato di istigazione alla coltivazione e uso di canapa indiana.

    L'apparente legalità del commercio di semi di cannabis ha finora sfruttato il fatto che questi sono esclusi dall'elenco delle sostanze stupefacenti vietate, così come non è espressamente vietata la vendita di sistemi di irradiamento termico e idrico e di prodotti che servono a essiccare e ad estrarre principi stupefacenti dalle piante da essi ottenuti. Le fiamme gialle, però, hanno dato una nuova lettura e interpretazione giuridica di questo tipo di commercio, arrivando a qualificarlo come istigazione all'uso illecito di sostanze stupefacenti, reati che possono comportare fino a 12 anni di pena.

    fonte:il resto del carlino

    primo grassettato: Erba afrodisiaca, semini di canapa, corredo per fumatori :ride3: minkia ke bei viaggioni con tutta sta roba :ride3:
    secondo grassettato: Forse non sono inserite nella tabella degli stupefacenti perkè non sono droghe? A questo punto allarmiamoci perchè al supermarket vendono il peperoncino :|


    CITAZIONE
    [...]
    Dieci persone sono finite in manette — accusate di essere veri produttori di droga — a Rimini (2), Modena, Pordenone, Treviso (2), Piacenza, Sassari, Trapani e Torino.
    Ma come si è arrivati a questo quando la vendita, ad esempio del seme di canapa indiana, non è reato, anzi viene definito prodotto da collezione? "Fino ad oggi — spiega il colonnello della Gdf Fulvio Bernabei — si è sfruttato il fatto che questi semi sono esclusi dall’elenco delle sostanze vietate, così come non lo è la commercializzazione dei sistemi di irradiamento termico ed idrico e dei prodotti per l’essiccazione ed estrazione dei principi stupefacenti dalle piante. Abbiamo ovviato a tale legalità attraverso una lettura unitaria dell’impiego illecito cui gli stessi sono destinati, giungendo a qualificare tutto come forma di istigazione all’uso illegale di tali sostanze".
    [...]
    Materiale che si poteva acquistare in ognuno dei distributori sparsi per lo Stivale. Serre con centinaia di piante di marijuana sono state sequestrate a Modena, Carpi, Rimini, Pordenone, laboratori con impianti di ventilazione a Reggio Emilia, Pescara, Sassari e Treviso. A Pordenone e Torino i militari hanno trovato interi panetti di droga. Sul tema è intervenuto anche Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: "Operazione utile a contrastare l’opera di proselitismo alle sostanze stupefacenti svolta dagli smart shop e dai loro gestori".
    [...]
    fonte: informaizone.it

    Quest'ultimo paragrafo è bellissimo.... ti fa credere che gli arresti per i gestori degli smart-shop siano in qualche modo correlati agli arresti di chi coltiva, in scala industriale, la cannabis :ride3:
    Come dire... tutto fa brodo per fare clamore :ride3:




    E' davvero tutto troppo assurdo..... si sta facendo scoppiare un caso dove non c'è nulla...
    I gestori delgi smart-shop non hanno violato nessuna legge, ciò che vendono è permesso nella nostra legislazione quindi tutto questo svanira in una nuvola di fumo...
    Però dal punto di vista mediatico Giovanardi, nel frattempo, fa credere alle vecchiette rincoglionite (che gli doneranno il voto) che LUI è il SALVATORE delle povere anime perdute dei drogati :hihi:
    Che schifo, quanta ipocrisia, quanta falsità, quanta disinformazione.... io metterei in galera certi gironalisti e certi comandanti delle forze dell'ordine che fanno perdere tempo e soldi a cittadini italiani durante il loro servizio.

     
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  2. LordBaygon
     
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    Infatti mi chiedevo con che accusa hanno arrestato chi vendeva quel che si può vendere.
     
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  3. Smokehrbar
     
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    A firenze non hanno chiuso nulla spero
     
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2 replies since 14/11/2008, 15:01   2106 views
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