Nuovo Sindaco dell'Unione a Messina

Ennesima sconfitta per Berlusconi...

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  1. _Mac_
     
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    Dopo la vittoria alle politiche del 2001, per la Cdl quasi solo delusioni
    L'emorragia di voti alle Europee, l'11-2 delle regionali, i flop alle suppletive
    Centrodestra, cinque anni di sconfitte
    A Messina l'ultima di una lunga serie


    di DARIO OLIVERO

    ROMA - Si fa prima a contare le vittorie: Catania e Taranto, la Lombardia e il Veneto, Bolzano (vinta ma subito ripersa perché il sindaco non è riuscito a mettere insieme una maggioranza e si è tornati a votare), la Provincia di Oristano. Per il resto, solo sconfitte. E' il deludente tabellino di marcia della Casa delle libertà, cominciato all'indomani della vittoria alle elezioni politiche del 2001 che consegnarono il governo del Paese al centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.

    Quel lontano maggio - in cui si concludeva la "traversata del deserto" del Cavaliere - Berlusconi tornava al governo del Paese alla guida di un partito, Forza Italia che viaggiava vicino al 30%. Ma quel risultato è rimasto l'unico segno positivo in una tabella che da allora non ha fatto che precipitare.

    Da quel giorno, ad ogni consultazione elettorale, la Cdl è uscita battuta. A cominciare dall'emorragia (soprattutto per Forza Italia) delle europee del 2004 per arrivare alle regionali e amministrative dello stesso anno e di quello successivo, fino all'ultimo ballottaggio, quello di oggi per il Comune di Messina: l'ennesima sconfitta.

    Non è andata meglio per Berlusconi, che come capo del governo e leader della coalizione ha la responsabilità politica di questo andamento in picchiata, neanche nelle elezioni suppletive: dal 2002 al gennaio di quest'anno si è votato 12 volte per sostituire deputati e senatori, e il Polo non ha mai vinto. Anche Milano ha voltato le spalle al Cavaliere quando nel 2004 è stato eletto uno dei grandi avversari storici: l'odiato ex presidente della Rai di centrosinistra Roberto Zaccaria.

    Le sconfitte più pesanti sono però arrivate nelle ultime elezioni regionali del 5 aprile, quando il Polo è riuscito a tenere soltanto Veneto e Lombardia cedendo al centrosinistra pezzi pregiati come il Piemonte di Enzo Ghigo a Mercedes Bresso, il Lazio di Francesco Storace a Piero Marrazzo e la roccaforte Puglia al comunista Nichi Vendola oltre a Liguria, Abruzzo e Calabria. Una batosta costata a Berlusconi una lunga ed estenuante verifica con gli alleati di governo culminata con una crisi e un governo bis.

    Ma quella era soltanto l'ultima eruzione di una crisi che aveva radici più lontane. Almeno un anno prima si erano già colti i segnali nelle elezioni europee e nelle amministrative: otto Province perse e tre Comuni importanti come Bergamo, Bari e Foggia ceduti agli avversari, la Sardegna consegnata a Renato Soru, senza contare i 16 Comuni non capoluogo sfumati.

    E riguardo al dato proporzionale che emergeva per il Parlamento europeo rispetto a quello del '99, Forza Italia era il partito che pagava di più nell'alleanza perdendo 4 punti percentuali. Che rispetto al dato del proporzionale delle politiche del 2001 diventavano 8,4: da 29,4% a 21.

    Perdere quasi dieci punti, seppure in una consultazione meno sentita dagli elettori come quella europea, era comunque una batosta resa ancora più grave dal fatto che riguardava soprattutto il partito del premier. Ma sono le cifre nude e crude a essere devastanti e testimoni del dissipamento di credito che la Cdl ha operato in una legislatura: sei Regioni, 15 Province, sei Comuni capoluogo, 19 Comuni non capoluogo.

    In questo arco di tempo l'unico sprint che la Cdl e Forza Italia in particolare sono riusciti a compiere è stata l'impresa a Catania di Umberto Scapagnini, amico personale di Berlusconi, che ha conservato il Comune contro Enzo Bianco. Ma è una soddisfazione magra considerando che la Sicilia era il granaio di voti del centrodestra, sancito da un indimenticabile cappotto di 60 circoscrizioni a zero maturato nella marcia trionfale del 2001. E visto il risultato di Messina quella vittoria rischia di essere ancora più preziosa.

    (12 dicembre 2005)

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    Al ballottaggio exploit del candidato del centrosinistra: 54,56%
    Ribaltato il risultato del primo turno, con Ragno (An) che era in testa
    L'Unione strappa Messina al Polo
    Genovese: "Sarò sindaco di tutti"

    Romano Prodi esulta: "La nostra primavera si avvicina"
    Berlusconi: "Mancata l'affluenza da parte degli elettori della Cdl"

    MESSINA - "Sarò il sindaco di tutta la città, invito tutti al dialogo e ad avere come priorità il bene di Messina". Il candidato dell'Unione, Francantonio Genovese, ha vinto il ballottaggio contro Luigi Ragno di An. Ha ottenuto il 54,56% delle preferenze (64 mila 760 voti) contro il 45,44% di Ragno. "Da oggi la Sicilia non è più la cassaforte dei voti della Casa delle Libertà - esulta Romano Prodi - la nostra primavera si avvicina". Di tutt'altro avviso, com'è naturale, Marco Follini che parla dell'"ennesimo campanello d'allarme": "Occorrerà interrogarsi a fondo sulle ragioni della nostra difficoltà. Non sono tra quanti danno per scontata la vittoria del centrosinistra, ma se si vuole contrastare questo scenario occorre puntare al cambiamento''.

    L'affluenza si è attestata al 59,29%. Al primo turno aveva votato il 78,15% degli aventi diritto (159.893). Alle amministrative del 2003, alla chiusura definitiva delle operazioni di voto, il dato dell'affluenza era del 77,68% (159.339). Al primo turno, due settimane fa, Ragno, esponente di An, aveva conquistato il 45,98 per cento dei suffragi (67.833 voti) mentre Genovese, della Margherita, aveva raccolto il 45,73 per cento (67.466): una differenza di appena 367 voti.

    "Massima apertura nei confronti di tutte le forze politiche, eliminando le lacerazioni per il bene della città": Genovese traccia in sintesi le sue linee guida, dopo una vittoria in controtendenza in una città che appena due settimane fa ha dato la maggioranza alla Cdl in consiglio comunale, con 26 consiglieri contro i 17 ottenuti dal centrosinistra e i due dal Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo. Un gap che il neosindaco punta a superare "con un confronto sulle esigenze reali della città", anche perché "il consiglio comunale sarà certamente dalla parte dei cittadini". "Io da parte mia - annuncia - sarò il sindaco di tutta la città". Per Genovese "il voto è una svolta, il segnale che il dialogo con la città ha dato i suoi frutti e deve continuare in un clima rasserenato".

    Per Romano Prodi, il risultato rappresenta "prima di tutto un segnale di speranza per Messina, città umiliata dalla destra che da oggi può finalmente voltare pagina. Per l'Unione è un risultato straordinario e una responsabilità molto forte. Con il loro voto - continua il leader dell'Unione - gli elettori hanno premiato la nostra compattezza, la serietà di Genovese e la credibilità di un programma che impegna tutta la nostra coalizione a lavorare per il futuro della città. Non abbiamo fatto trucchi, non ci siamo inventati promesse dell'ultima ora. Abbiamo, invece, affrontato la sfida elettorale con umiltà, dedizione e spirito di unità".

    Quello di Messina è "un bellissimo successo elettorale" secondo Piero Fassino, un risultato che "conferma la possibilità di vittoria del centrosinistra in Sicilia". Mentre per Rita Borsellino, candidata dell'Unione alle prossime regionali nell'isola, commenta che "con la vittoria di Genovese si apre una nuova stagione della politica siciliana: il risultato testimonia la forte voglia di cambiamento che c'è tra i siciliani". Mentre Luigi Ragno, lo sfidante sconfitto, rende onore a Genovese: "Auguri di buon lavoro. Messina ha bisogno di un sindaco, non abbiamo avuto il tempo di spiegare il nostro progetto alla città".

    Il commento del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, è arrivato in serata nel discorso fatto alla cena milanese di Forza Italia per la raccolta fondi per la campagna elettorale. Il premier ha sottolineato il suo disappunto per la scarsa affluenza alle urne. "C'è stata una affluenza del 50% degli elettori - ha detto Berlusconi, secondo quanto ha riferito chi era in sala - La distanza di dieci punti è anche per la mancata affluenza alle urne da parte degli elettori del centrodestra".

    (12 dicembre 2005)
     
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  2. _Albe_
     
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    Mi fa piacere come vittoria, però penso che delle elezioni comunali non possano avere riscontri politici a livello nazionale (se non nel caso di grandi città come Milano, Roma, ecc.)
     
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  3. Simo O'Rulez
     
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    un presagio per le prossime elezioni, no?
     
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  4. Kadrin O'Riley
     
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    CITAZIONE (Simo O'Rulez @ 13/12/2005, 15:45)
    un presagio per le prossime elezioni, no?

    Ma speriamo di si :O
    Personalmente sono molto contento del risultato. Certo, non ho la massima fiducia in Genovese, perchè lo vedo comunque come uno dei massimi azionisti della famiglia Franza, che attualmente detiene il potere economico della città, però penso che possa dare una svolta in positivo rispetto ai governi di destra palesemente corrotti che si sono susseguiti nella nostra città. Adesso toccherà a noi vigilare e "farlo rigare dritto" senza abbassare mai la guardia.
     
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  5. _Mac_
     
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    Che anche la Sicilia stia aprendo gli occhi?
     
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  6. Kadrin O'Riley
     
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    CITAZIONE (_Mac_ @ 13/12/2005, 23:24)
    Che anche la Sicilia stia aprendo gli occhi?

    Mah, magari qualche argomento trainante (ponte sullo stretto) ci sta portando a riflettere maggiormente sulle nostre scelte.
     
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  7. _Mac_
     
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    CITAZIONE (Kadrin O'Riley @ 13/12/2005, 23:35)
    CITAZIONE (_Mac_ @ 13/12/2005, 23:24)
    Che anche la Sicilia stia aprendo gli occhi?

    Mah, magari qualche argomento trainante (ponte sullo stretto) ci sta portando a riflettere maggiormente sulle nostre scelte.

    Ne sono davvero felice!
     
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    CITAZIONE (Kadrin O'Riley @ 13/12/2005, 22:03)
    Certo, non ho la massima fiducia in Genovese, perchè lo vedo comunque come uno dei massimi azionisti della famiglia Franza, che attualmente detiene il potere economico della città,

    ah eccolo lì
    comunque è un buon segnale, anche tenendo conto che ha ribaltato il risultato del primo turno..
     
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  9. Kadrin O'Riley
     
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    CITAZIONE (Sergio O'Riley @ 14/12/2005, 13:13)
    CITAZIONE (Kadrin O'Riley @ 13/12/2005, 22:03)
    Certo, non ho la massima fiducia in Genovese, perchè lo vedo comunque come uno dei massimi azionisti della famiglia Franza, che attualmente detiene il potere economico della città,

    ah eccolo lì
    comunque è un buon segnale, anche tenendo conto che ha ribaltato il risultato del primo turno..

    Infatti viene da chiedersi il perchè della sua avversità nei confronti del ponte... (Ricordiamo che la suddetta famiglia Franza possiede la principale ditta di traghetti di Messina :O)
     
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    chissà perchè è contrario allora tongue.gif

    (beh dai, ha anche ragione, vuoi mettere l'impatto negativo sull'occupazione che avrebbe?)
     
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  11. Azygos
     
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    non è un leggerissimo conflitto d'interessi?
    vabbè che in Italia ognuno fa il cazzo che gli pare, però...
     
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  12. _Mac_
     
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    Prima bisognerebbe risolvere i conflitti d'interessi più mastodontici, non credi?
     
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  13. Azygos
     
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    mica per niente ho sottolineato che in Italia ognuno fa il cazzo che gli pare, a partire da Berlusconi per finire con il proprietario di un'azienda di traghetti che diventa sindaco di Messina... qui ci vorrebbe un altro mani pulite mi sa...
     
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  14. Kadrin O'Riley
     
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    CITAZIONE (Azygos @ 17/12/2005, 14:21)
    mica per niente ho sottolineato che in Italia ognuno fa il cazzo che gli pare, a partire da Berlusconi per finire con il proprietario di un'azienda di traghetti che diventa sindaco di Messina... qui ci vorrebbe un altro mani pulite mi sa...

    No, aspetta, mica è il proprietario :O E' solamente uno dei più grandi azionisti di quest'azienda
     
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  15. Azygos
     
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    ebbeh...
     
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22 replies since 13/12/2005, 03:40   207 views
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