Santa Corte Costituzionale

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  1. TheCaptain
     
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    ghghgh
    comunque proprio ieri ho ripensato alle parole di math, quando ho letto la lista delle Università migliori del mondo (era top 200) e non ce ne era una italiana. La prima al mondo che portiamo è Bologna, 215esima
    Insomma...
     
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  3. Simo 0'Rulez
     
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    e se la prima al mondo italiana è Bologna credo che bisogni davvero riflettere...
     
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  4. Merlino620
     
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    ma com'è andata a finire in Italia?
    Sono arrivate novità sui tg per far dimenticare le liti berlusconi vs mondo?
     
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    cosa intendi?
     
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  6. mathley
     
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    baba mi dà sempre ragione <3
     
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  7. Merlino620
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 21/10/2009, 12:55)
    cosa intendi?

    non ho potuto più seguire la vicenda da qua... volevo sapere se gli screzi (chiamiamoli screzi) Berlusca vs csm e berlusca vs Napolitano sono finiti col solito insabbiamento mediatico (cioè parlare d'altro) oppure se ci sono risvolti politici importanti.
     
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    risvolti politici importanti direi di no. Sui giornali di sinistra leggo ancora qualcosa a riguardo, ma più che altro cose del tipo che Napolitano va a fare un convegno e dice a tutti che lui non è comunista e di parte

    come i bambini che vanno dalla mamma a fare la spia :hihi:
     
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    Bocciato il lodo Alfano, a Milano il Tribunale fissa per il 27 novembre il processo a Silvio Berlusconi, accusato di avere corrotto l'avvocato inglese David Mills, condannato a 4 anni e 6 mesi proprio per corruzione.

    A Palermo la Corte di Appello ritiene ''rilevanti'' le parole del pentito Gaspare Spatuzza, che ha accusato il premier di essere il terminale della trattativa tra Stato e mafia nella stagione delle stragi del '93 e ammette in aula la testimonianza del collaboratore di giustizia. Sull'asse Milano-Palermo arrivano due notizie destinate a togliere il sonno al premier e ai suoi legali, preannunciando un autunno assai caldo per Berlusconi, chiamato di nuovo nelle aule giudiziarie per spiegare e difendersi.

    Nel capoluogo lombardo i magistrati bruciano i tempi dopo la pronuncia della Consulta che bocciando il lodo Alfano ha acceso il semaforo verde per il dibattimento che dovrà verificare l'accusa al presidente del Consiglio. E sono proprio i tempi a non lasciare tranquilli i legali del premier: la sua prescrizione dovrebbe arrivare intorno all’estate 2011 ma se tutto resta come ora e Mills venisse condannato definitivamente, la sua sentenza diverrebbe una prova difficile da ignorare nel processo Berlusconi perché di fatto accerterebbe che se c’è un corrotto c’è anche un corruttore.

    Invece a Palermo, dopo avere respinto l'audizione di Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex sindaco mafioso, per il contenuto contraddittorio delle sue rivelazioni, la corte di appello ha ammesso la testimonianza di Gaspare Spatuzza, il killer pentito di Brancaccio, braccio destro dei boss stragisti Filippo e Giuseppe Graviano che in alcuni interrogatori ha sostenuto che i referenti politici della trattativa nel periodo delle stragi del '93 erano Berlusconi e Dell'Utri, quest'ultimo condannato in primo grado a 9 anni per concorso in associazione mafiosa.

    E c'è attesa a Palermo per le nuove rivelazioni che puntano ''in alto'', chiamando in causa direttamente il premier come interlocutore di quella fase della trattativa con Cosa Nostra: non è escluso che la corte, dopo avere ascoltato le parole di Spatuzza, citato dal pm Nino Gatto, possa disporre nuovi accertamenti, tra cui un nuovo interrogatorio di Berlusconi a palazzo Chigi sui suoi presunti rapporti con la mafia. Esperienza non nuova per il premier che venne interrogato sei anni fa, sempre a palazzo Chigi, dal Tribunale presieduto dal giudice Leonardo Guarnotta in trasferta a Roma: in quella occasione si avvalse della facoltà di non rispondere consigliato dai suoi legali. ''Avevamo messo nel conto questa decisione - ha detto ieri l'avvocato Giuseppe Di Peri, legale del senatore - anche se per noi le dichiarazioni di Spatuzza sono assolutamente non provate".

    Adesso la corte deciderà il prossimo 6 novembre data e luogo dell'interrogatorio di Spatuzza, dopo avere acquisito e depositato anche i verbali che il collaboratore ha reso alla magistratura di Caltanissetta. I giudici, infine, decideranno solo dopo avere sentito il pentito se citare sul banco dei testimoni, come sollecitato dal pm, i tre capi mafia Giuseppe e Filippo Graviano e Cosimo Lo Nigro, testimoni, secondo Spatuzza, dei colloqui nei quali egli avrebbe appreso del ruolo di Berlusconi e di Dell'Utri. Sono due, infatti, gli incontri a cui avrebbe partecipato anche Lo Nigro, nei quali, prima con Giuseppe e poi con il fratello Filippo, Spatuzza apprese che tra Cosa nostra e lo Stato era in corso una trattativa, che sarebbe durata fino al 2004, e che i referenti politici dei boss erano proprio Dell'Utri e Berlusconi.
     
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    tantoo per rimanere in tema, e visto che l'informazione è TUTTA in mano alla sinistra(cit) (:RIDE 240.000:)

    Minzolini difende il Lodo Alfano
    L'abolizione dell'immunità parlamentare è stata "un vulnus" alla Costituzione, e "c'è da auspicare che sia sanato". Così il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, che all'argomento ha dedicato un editoriale nel corso dell'edizione delle 20 del telegionale prendendo di fatto le difese del Lodo Alfano. Secondo il direttore, la riforma costituzionale del '93 fu "un atto di sottomissione" della politica alla magistratura, confermata dall'elezione di numerosi magistrati in Parlamento, con la conseguenza che "il Parlamento non è riuscito a mettere in cantiere una riforma della giustizia". Pronta la replica del presidente del Pd, Rosy Bindi: "Siamo esterrefatti".

    Spunto per l'editoriale sono le dichiarazioni - di qualche giorno fa - del pm Antonino Ingroia che Minzolini definisce "un programma politico che il magistrato ha giustificato con la difesa della Costituzione. Solo che la Costituzione che Ingroia vuole salvaguardare - afferma Minzolini - almeno su un punto sostanziale non è quella originale. Nella Carta infatti, insieme all'autonomia della magistratura, i padri costituenti, cioè i vari De Gasperi e Togliatti, inserirono l'istituto dell'immunità parlamentare: non lo fecero perché erano dei malandrini ma perché ritenevano quella norma necessaria per evitare che il potere giudiziario arrivasse a condizionare il potere politico".

    Insomma, a giudizio del direttore del Tg1, "l'immunità parlamentare era uno dei fattori di garanzia per assicurare nella nostra Costituzione un equilibrio dei poteri. Non fu certo un'idea stravagante: strumenti diversi ma con lo stesse finalità sono previsti in Germania, in Inghilterra e in Spagna, e di un'immunità beneficiano anche i parlamentari di Strasburgo: D'Alema e Di Pietro ne hanno usufruito recentemente".

    Dal '93 invece, prosegue l'editoriale di Minzolini, "l'immunità è stata cancellata dalla nostra Carta costituzionale. Motivo? In quegli anni la classe politica e i partiti per via di Tangentopoli avevano perso la fiducia della gente e l'abolizione dell'immunità fu un modo per dimostrare che i costumi sarebbero cambiati. Quell'operazione mediatica si trasformo però nei fatti in un atto di sottomissione alla magistratura. Da allora i gruppi parlamentari sono affollati di magistrati e ci sono addirittura partiti fondati da magistrati". Inoltre, "governi di destra e di sinistra sono caduti sull'onda delle inchiesta della magistratura, e il Parlamento non è riuscito a mettere in cantiere una riforma della giustizia. Ma a parte le conseguenze, l'abolizione dell'immunità parlamentare ha provocato un vulnus nella Costituzione, si è rotto l'equilibrio tra i poteri e non se ne è creato un altro. Ora c'è da auspicare che quel vulnus, al di là delle dispute nominali su immunità, lodi e riforme del sistema giudiziario, sia sanato".

    A stretto giro arriva la replica di Rosy Bindi. "Anche questa sera il direttore del Tg1 ha dettato agli italiani la linea sulla giustizia. Siamo esterrefatti - esclama il presidente del Pd - deve smettere di spiegare agli italiani che il presidente del Consiglio ha ragione".

    "Non è questo il ruolo dei giornalisti del servizio pubblico - continua Bindi - men che meno di un direttore di testata. Il Parlamento sarà anche pieno di magistrati ma la Rai è soffocata dai portavoce di Berlusconi. Siamo certi che il presidente della commissione di Vigilanza Rai saprà esercitare il proprio ruolo di garanzia a tutela del diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e a non subire la propaganda del governo", conclude Bindi.
     
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39 replies since 7/10/2009, 17:45   522 views
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