[CineForum 124] Una Pura Formalità

Dal 05.09.11 al 11.09.11

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    IL FILM DELLA SETTIMANA
    PROPOSTO DA
    Sampey


    una-pura-formalita


    Ricordare, ricordare è come un po’ morire
    tu adesso lo sai
    perché tutto ritorna anche se non vuoi
    e scordare,
    e scordare è più difficile
    ora sai che è più difficile
    se vuoi ricominciare
    ricordare, ricordare, come un tuffo in fondo al mare
    ricordare, ricordare, quel che c’è da cancellare
    e scordare, e scordare, è che perdi cose care
    e scordare, e scordare, finiranno gioie rare
    e scordare, e scordare, è che perdi cose care



    Edited by Sampey - 4/9/2011, 22:48
     
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  2. Richard Rahl
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?

    Un noir è un genere che mi piace molto, questo si spinge oltre.

    Come e' passata la visione del film?

    Velocissima.

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?

    La scena del latte, sul momento è proprio incomprensibile.

    Avresti cambiato qualcosa?

    Oh nooo!!

    Come ti e' sembrata la recitazione?

    Beh tralasciando i due giganti Polanski e Depardieu (soprattutto il francese, superbo!) devo fare i miei complimenti al gendarme che sta alla macchina da scrivere(Sergio Rubini), riesce a farsi capire con sguardi e sospiri. Lieta sorpresa

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?

    Molteplici ma mi butto su di un miglior attore protagonista al buon Gerard.

    Commento libero sul film

    Da dove parto? Questo film è eccezionale sotto ogni aspetto.

    Partiamo dalla regia: Tornatore è garanzia di qualità (almeno per quanto riguarda i film che ho già visto ovvero "Nuovo Cinema Paradiso" e "La leggenda del pianista sull'oceano") e dimostra tutta la sua bravura infarcendo, girando e montando una vicenda originale. Ad un quarto d'ora dalla fine ero già estasiato dal film che però col colpo di scena finale prende il volo rendendosi diverso da un qualsiasi noir e raggiungendo lidi poetici e filosofici.

    Tutto il film è girato all'interno di una stazione della polizia che cade a pezzi, il paese in cui ci si trova non si comprende, ma si capisce che la situazione non è delle migliori per il protagonista. Si sa che c'è stato un omicidio perchè lo rivela la scena iniziale e si può capire che l'assassino sia proprio Onoff ma cosa è accaduto veramente? Polanski rende benissimo come commissario appassionato di libri il cui autore preferito è (guarda un po' chi è??? Ma poi si capisce il perchè per fortuna..) Onoff, questo mi faceva un po' storcere il naso, d'altronde quante possibilità ci sono che si trovi ad interrogarti un commissario che adori i tuoi libri? Poche, se non nulle, ma questo non vale lì, non in quella caserma.

    La vicenda è montata splendidamente unendo presente e passato e ad ogni "scatto" si nota qualcosa di più. La vicenda si dipana incollando lo spettatore alla sedia. Chi sarà la vittima? La moglie! No! L'editore! No! E chi? Quando si vede che Onoff sta per crollare la pioggia comincia a scemare e il topo rimane in trappola: da questo momento si scopre tutto e tra le note e le parole di una canzone scritta da morricone e cantata dal "tengo cuore italiano" Depardieu il film ci lascia rivelando anche il suo titolo.

    Che dire? Magnifico!

    Voto Finale : 9+
     
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  3. Nonno Face
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Rientra pienamente tra i generi che ho imparato ad apprezzare e di più con il passare degli anni, film un po' cervellotici, carichi di mistero e componenti oniriche.

    Com'è passata la visione del film?
    Mi ha incollato al divano e fatto spremere le meningi, molto attiva direi.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    La sequenza di apertura, accompagnata con la solita, perfettamente calzante musica del Maestro, direi che è uno degli inizi più dirompenti che mi sia capitato di vedere.

    Avresti cambiato qualcosa?
    Considero questo film di un livello troppo alto per poter anche solo pensare di modificarlo.

    Come ti è sembrava la recitazione?
    Depardieu e Polanski semplicemente fantastici, sia presi singolarmente che come "coppia". Un plauso anche al doppiaggio di Leo Gullotta.

    Se dovessi assegnargli un oscar, quale daresti?
    Direi sceneggiatura originale ad occhi chiusi. Aggiungerei Miglior regia e miglior film straniero.

    Commento libero:
    Devo ammettere che come primo film per il mio rientro al cineforum, non potevo chiedere di meglio. Un film che avevo da tempo segnato tra quelli da vedere, non ricordo nemmeno grazie a chi :hihi:.
    Prima di tutto devo dire che per quel che conosco Tornatore (Nuovo cinema paradiso e La leggenda del pianista sull'oceano, ma anche gli altri direi), siamo completamente fuori dai suoi soliti canoni e schemi. Una sceneggiatura, tra l'altro, scritta dallo stesso Tornatore. Anzi se qualcuno conoscesse più dettagli a riguardo mi piacerebbe saperne!
    Già perché siamo di fronte ad un film di genere, che proprio per la sua particolarità forse non è annoverato tra i lavori che rappresentano maggiormente il cinema del regista italiano, ma che secondo me andrebbe comunque ricordato come tentativo, riuscito non bene, di più, di fare qualcosa di diverso e originale.
    Già la sequenza d'apertura è un piccolo capolavoro, tutta in prima persona con questa pistola che punta verso la telecamera (punto di vista dello spettatore, ma anche del protagonista, e notando meglio questo dettaglio forse sarebbe stato più facile farsi un'idea di dove Tornatore sarebbe andato a parare), esplode un colpo con le immagini che si muovono confuse e nevrotiche accompagnate dalle incalzanti melodie degli archi diretti da un Morricone in grande spolvero (e dov'è la novità direte voi :hihi: ).
    Il risultato è una pianosequenza micidiale che trasmette ansia e claustrofobia, immettendo lo spettatore nella condizione ideale per quanto seguirà.

    Un film che a prescindere da tutto appassiona, e si lascia seguire, anzi cattura a tal punto da spingere chi guarda ad osservare con grande attenzione l'interrogatorio del commissario al grande Onoff, dapprima contrapposti, poi figure affini, quasi come se il commissario volesse aiutare Onoff a ricordare prima con le buone, poi di nuovo con le cattive. La contrapposizione dialettica ed espressiva è ciò su cui poggia tutto quanto, aiutati da dialoghi scritti divinamente e resi superlativi dal doppiaggio. Un interrogatorio che il commissario annunciava come una pura formalità, e che invece terrà Onoff sotto torchio tutta la notte, per disperdere la coltre di mistero che aleggia su questo caso...chi è la vittima? Chi l'assassino? Perché Onoff non ricorda nulla? Si potrebbe rispondere con una citazione di un romanzo dello stesso Onoff? "Per non morire di angoscia o di vergogna gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita, e più sono sgradevoli, prima s'apprestano a dimenticarle". Tutto seguito da un crescendo di pathos fino al colpo di scena finale.
    Questa vicenda si svolge in una stazione di polizia in un luogo senza tempo, dove gli orologi non hanno lancette, i telefoni non funzionano e dove l'unica cosa che non molla un attimo è la pioggia (espediente che definirei quasi Lynchano, quando si vede il cadavere di Onoff annegato dalla pioggia stessa, e l'immagine poi si sposta sul tetto grondante d'acqua). Un'altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è stata la trovata del sacco pieno zeppo di fotografie, simboleggianti i ricordi di tutte le persone più o meno importanti che in qualsiasi maniera sono entrate in contatto con il protagonista; ricordi dimenticati, che ritornano, prima di esalare l'ultimo respiro facendo l'eco all'idea secondo cui in punto di morte un uomo vede tutta la vita passargli davanti agli occhi. Sublime.

    La regia di Tornatore è efficacissima per il tipo di visione che vuole offrire, molti primi piani, inquadrature quasi claustrofobiche, giustapposizione dei volti dei protagonisti uno in primo piano e uno sullo sfondo, grande lavoro insomma.

    Penso che sia un film così intimo che ogni spettatore possa trovarci dentro tante cose sulla vita e sulla morte, sul significato che viene attribuito all'una e all'altra un'attimo prima di smettere di esistere.
    "Ricordare è come un po' morire. Tu adesso lo sai perché tutto ritorna anche se non vuoi" canta Depardieu sulle note dell'ennesima splendida melodia composta da Morricone, altro punto di forza di questo film.

    Credo di avere scritto fin troppo, e di avere tralasciato altrettanto, ma devo ammettere sinceramente che questo film mi ha davvero "toccato" e faccio i miei complimenti a Samp per avercelo proposto.

    Piccola chicca. Il trailer internazionale, che tra l'altro spoilera in maniera clamorosa :hihi: descrive in pochissime parole è "Una pura formalità": "Un secondo dopo la vita, un secondo prima della morte. Un mistero al di la dell'immaginazione."

    Voto finale: 9
     
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  4. stellaura;
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Un genere sicuramente impegnativo, che non guardo spesso a causa di difficoltà nel trovare ‘pellicole’ valide.

    Come e' passata la visione del film?
    Velocissima, avevo gli occhi incollati alla televisione ed inoltre è stata molto coinvolgente.

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Scene: mi sono piaciute un sacco le scene dei primi interrogatori, dove ci sono stacchi con l’acqua che cade nel piatto sul pavimento e il vino che viene versato nel bicchiere.
    Frase: ‘’si prova un grande disagio ad essere amati’’. Questa frase (insieme alla scena) è riuscita a trasmettermi in tutto e per tutto il malessere che il protagonista ha provato sia in quel momento, sia durante la sua vita.

    Avresti cambiato qualcosa?
    No, ma siccome lo reputo un bel film, per far sì che fosse alla portata di tutti, avrei aggiunto qualche altro piccolo particolare, per cogliere in maniera più ristretta il significato del finale.
    Comunque, penso sia bello che un regista dia l’opportunità al suo spettatore di interpretare a diverse latitudini un film, ma questo dev’esser fatto dopo averci fornito una guida universale, in modo che il messaggio del film non si disperdi solo in nostre considerazioni.

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Ottima. La coppia Depardieu-Polanski ha portato i suoi ottimi risultati, senza dimenticarci poi di un Sergio Rubini che per quanto silenzioso, con i suoi sguardi ci ha regalato un’interpretazione assolutamente eccellente, senza dimenticare oltretutto l'immensa tenerezza che mi ha fatto nella scena in cui picchiano Onoff e lui è l'unico a soccorrerlo, alla fine.

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Miglior Montaggio assolutamente.

    Commento libero sul film
    Un bosco, degli spari, la pioggia. Uno scenario quasi interminabile apre l’inizio di ‘Una Pura Formalità’, un film avvincente, complesso e ricco di colpi di scena. Del regista Tornatore avevo già visionato ‘Nuovo Cinema Paradiso’ e ‘La Leggenda Del Pianista Sull’Oceano’ quest’ultimo tratto da ‘Novecento’, un libro (precisamente monologo) del mio scrittore preferito: Alessandro Baricco. Devo ammettere che ‘Una Pura Formalità’ è stata una scoperta alquanto positiva , pur non riscontrando questo genere nelle corde del Tornatore rispetto ai suoi film che ho visto.
    Ma passiamo ad ‘Una Pura Formalità’: la storia dello scrittore Onoff, è una storia complessa che apparirà più chiara solo alla fine della vicenda.
    Il tema conduttore della sceneggiatura è senza dubbio il Ricordo. Tutto inizia e finisce con questo Signor Protagonista: i colpi di pistola, gli interrogatori, i flashback, il motivo del suo suicidio e la canzone finale.

    Questo film mi ricorda un po’ la struttura della Divina Commedia Dantesca:

    - L’inizio, che come sappiamo viene presentato con il bosco, ricorda l’introduzione del Poema presentato con i famosi versi ‘’Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita’’. Difatti, proprio come Dante, il protagonista si era smarrito nel cammino per ritrovare se stessi.

    - La vicenda, è un vero e proprio Inferno in cui Dante nel XIIV cerchio inserisce coloro che fecero del male a se stessi: i suicidi e gli scialacquatori.
    Il nostro Onoff, vive la parte centrale del film, esattamente come le anime dannate di Dante, dove gli infiniti interrogatori del Commissario sono la pena da pagare per aver peccato.

    - La parte finale, è il Paradiso. Dante faceva accedere tra i beati solo coloro che erano stati posizionati in Purgatorio, per le anime condannate all’Inferno non c’era speranza di poter arrivare sulla vetta della montagna. Nel Paradiso Dantesco regna la pace e la tranquillità, in virtù di una vita condotta positivamente.
    Ma per Onoff, Tornatore ha scelto un destino diverso. Si sarà accesa in lui la speranza che anche i ‘’più grandi’’ peccatori possano essere assolti? Evidentemente sì.
    Il Ricordo inoltre, è trattato sotto l’aspetto di una vera e propria tortura, tanto da far notare i momenti contrastanti di pura rabbia e tranquillità del protagonista.
    Il Paradiso di Tornatore viene rappresentato in maniera molto reale, dando l’onore a Dio d’esser citato solo una volta. Sarà anch’esso visto come Una Pura Formalità?
    E devo ammettere che il finale ‘ultraterreno’ rappresentato però ‘terreno’ è stato un tocco di classe che mi ha colpito positivamente.

    Il film è ricco di simboli, oserei definirlo nel complesso una grande metafora. Le fotografie che echeggiano nella mente del protagonista ricordi importanti, i telefoni che rimarranno senza linea fin quando Onoff non ritroverà se stesso, i verbali mai scritti, un distretto di polizia mai esistito, delle ombre che 'tradiscono'.
    E infine, finalmente, la consapevolezza di tutto il tempo passato a cercare qualcosa di cui, paradossalmente, parlava sempre nei suoi libri: se stesso.
    E l'incessante pioggia, che finisce esattamente quando Onoff ricorda tutto.

    Passando alla musica, grande stima per l’unione Morricone-Tornatore e soprattutto per il Depardieu ‘franceseggiante’ che non è stato affatto male.

    Ne approfitto per fare i miei ossequi per quanto riguarda il montaggio a cui infatti ho dato anche l’Oscar. E’ stata la parte tecnica che mi ha colpito di più.

    Nulla da dire sul doppiaggio e, ovviamente, sulla recitazione che è stata eccellente.

    Concludo le mie osservazioni affermando che ‘Una Pura Formalità’ è una garanzia per chi vuole passarsi una serata o un pomeriggio senza annoiarsi e senza girarsi i pollici.

    Voto Finale: 8/9
     
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    «Non bisognerebbe mai incontrare i propri miti. Visti da vicino ti accorgi che hanno i foruncoli.
    Rischi di scoprire che le grandi opere che ti hanno fatto sognare tanto le hanno pensate stando seduti sul cesso,
    aspettando la scarica di diarrea.»



    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    E' un tipo di film che mi piace, ma devo essere nel "mood" giusto per vederlo; non è un film da guardare tanto per passare due orette.

    Come e' passata la visione del film?
    Ha il giusto "ritmo" considerando la trama e gli sviluppi.

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    I dialoghi tra i due protagonisti sono affascinanti, senza parlare della scena iniziale che mi ha già "urtato".

    Avresti cambiato qualcosa?
    No, assolutamente.

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Ottimo Depardieu ed eccellente Polanski, per una volta non dietro la camera da presa; un applauso a Rubini che pur senza dialoghi eccelsi riesce a trasmettere sensazioni e sentimenti.

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Miglior sceneggiatura, fotografia...

    Commento libero sul film:
    Una pistola viene puntata al centro dello schermo, e parte un colpo.
    La telecamera ci catapulta in mezzo ad un bosco, mentre in sottofondo, i violini targati Sua Maestà Morricone incutono timore; scopriremo che a correre in mezzo agli alberi è "Onoff" (Depardieu), scrittore di successo. Viene fermato da dei poliziotti che, trovandolo senza documenti e senza riconoscerlo, lo portano in caserma per accertamenti.
    Lì l'atmosfera comincia a farsi ancora più pesante, mentre il nostro protagonista, sempre più spaesato, diventa anche più irascibile. All'arrivo del commissario parte un interrogatorio, poiché viene riferito che vicino all'abitazione dello stesso Onoff è stato trovato un cadavere. Il commissario non riconosce subito lo scrittore, nonostante sia probabilmente il suo preferito (tanto da citare paragrafi interi di libri), ma non appena capisce chi si trova davanti appare diventare accomodante.
    La situazione che si è creata smette tuttavia di essere rosea non appena lo scrittore viene interrogato sulle sue ultime 24 ore, che nella descrizione appaiono confuse e contraddittorie.

    Senza girarci troppo attorno, Tornatore ci regala un film magnifico, riuscendo a farmi finire all'interno del film, seguendo con grande interesse le vicende dei protagonisti. Il ritmo cresce man mano che passano i minuti, alla pari con il percorso che affronta Depardieu per uscire da quello scomodo interrogatorio ricco di citazioni colte ma anche di falsità e talune ingenuità. I "pochi" elementi visivi a disposizione - una caserma che pare abbandonata, un paio di stanze, pochissimi personaggi e rari flashback - sono tuttavia parte considerevole della storia, riuscendo a creare una sorta di "teatralità" importantissima per la riuscita della pellicola; i particolari (orologi senza lancette, telefoni che non vanno, trappole per topi) contribuiscono ulteriormente a creare un alone di mistero a questo "giallo" (che poi non è), e soltanto alla fine ne coglieremo a pieno il significato.
    Quando infine quasi tutti i pezzi del puzzle stanno appunto per essere uniti (e quando forse al più "bravo" spettatore comincia a puzzare il naso), ecco che come niente un colpo di scena spiazza tutti e tutto, e non possiamo che rimanere estasiati ed immobili, magari sentendoci un po' presi per i fondelli, chiedendoci che fine farebbe il cinema se ogni tanto non ci regalasse perle come questa.

    Voto Finale: 8,5
     
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  6. Serpico-1989
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Adoro questo tipo di film.


    Come e' passata la visione del film?
    Qualche tratto forse un pò al rallentatore, per il resto è stato piacevole.


    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    La bruttezza di Depardieu :hihi: piedi, mani, pancia e viso sono orrendi.

    Mi è piaciuto molto l'ambiente scelto per il film, dava parecchio il senso di mistero, essendo un misto tra una cantina e a volte agli interni di un vecchio castello.


    Avresti cambiato qualcosa?
    Direi di no, il film è stato spettacolare già così.



    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Questo è stato il primo film con Depardieu e mi è piaciuto molto, Polanski un mezzo gradino sopra.


    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Sceneggiatura.


    Commento libero sul film
    Avevo molte aspettative positive su questo film già solo leggendo i nomi dei due protagonisti e anche perchè ormai sampey è una sicurezza quando ne propone uno. Posso subito dire che ne sono uscito più che soddisfatto, bellissimo film, bellissima storia e grandissimi i due protagonisti. Il film parte subito alla grande con Depardieu che scappa stanco e affaticato in mezzo al bosco. Non si fa in tempo a mettersi comodi per guardarlo che già è successo qualcosa, già una nota di mistero apre la storia. Arriviamo alla caserma, strana, misteriosa e insolita, molto bella l'idea di togliere le lanciette dagli orologi. L'arrivo di Polanski lo immaginavo invece leggermente meglio, un pò anonima la sua entrata fino a quando non decide di iniziare seriamente ad interrogare Depardieu. Da quel momento il film comincia veramente ad essere intrigante ma soprattutto bello e interessante da vedere fino al picco del colpo di scena finale che stravolge completamente tutto quello che avevamo visto fino a quel momento dando una nuova spiegazione.
    A mio avviso però non c'è quel salto di qualità che lo fa diventare un film da "vedere assolutamente" , per interderci, per il semplice fatto che per gran parte del tempo la storia rimane in stallo su di una falsa riga per troppo tempo. Lo spettatore resta stupito e sorpreso solo nel finale. Fino ad alcuni minuti prima della fine ritenevo il film di qualità sicuramente e comunque bello, ma niente di più, anzi, stavo quasi rimanendo deluso perchè mi aspettavo veramente un filmone. Solo col finale la mia valutazione è salita. Sarebbe dovuto essere forse più pazzo o comunque il regista doveva magari giocare di più con la psicologia di Depardieu.
    La parte sonora è stata buona ma non eccelsa, non mi entrato nessun motivetto per la testa.
    Per concludere, un film bello che andrebbe visto per passare un paio d'ore veramente bene e da consigliare a chiunque dato che non è neanche difficile da seguire.




    Voto Finale : 8,5
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    E' il mio genere preferito, se possiamo collocarlo nel Mistery (Drama).

    Come e' passata la visione del film?
    Veloce, ma non troppo. Gustabile.

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Sicuramente il finale, IL colpo di scena, quello che dà un senso e chiude il cerchio.

    Avresti cambiato qualcosa?
    Cambiare e' un po' come morire (cit.)

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Adoro Polanski, mi piace proprio come figura. Penso che lui funzioni come presenza, non entrando nel merito di quanto sia valido come attore. Depardieu invece e' un ottimo attore. Una coppia vincente per questo film.

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Molto indeciso. Davvero molto.......direi Sceneggiatura.

    Commento libero sul film
    Giuseppe Tornatore e' uno dei nostri fiori all'occhiello nel campo cinematografico. Un regista ben noto all'estero, acclamato, apprezzato.
    Io personalmente ho sempre avuto un rapporto distaccato, ne riconosco i prodotti, la qualità, non lo reputo un Maestro (quelli con la M maiuscola, che hanno sempre saputo sfornare il massimo anche avendo il minimo). Ma sicuramente lo reputo uno che sà il fatto suo. Uno della serie "avercene".

    Ci portò un Oscar con Nuovo Cinema Paradiso nell'88, lavoro che resta tutt'ora l'elemento più rappresentativo del regista. Per intenderci "Tornatore, quello di Nuovo Cinema Paradiso", penso che spesso si sia sentita questa frase. Io spesso l'ho sentita.

    Non ho visto tutta la filmografia del regista, ma tra un "Malena" (film mediocre, gran colonna sonora, visivamente stupendo, causa Monica Bellucci) e un "La Leggenda Del Pianista Sull'Oceano" (gran lavoro tratto dal favoloso libro "900" di Baricco) passando per il suo ultimo prodotto "Baaria" (Superevocativo, visivamente ottimo, ma dispersivo) e un "Il Camorrista" (Fantastico Mafia-Movie), mi sento di affermare che "Una Pura Formalità" sia il capolavoro segreto di Tornatore.
    Segreto nel senso che per quanto il poker "Tornatore + Morricone + Polanski + Depardieu" sia interessante, il film non ha avuto la distribuzione meritata, e quindi non risulta noto al pubblico. Stateci perchè e' un'assoluta verità.

    Tral'altro il prodotto si distacca assolutamente da ciò che ci si potrebbe aspettare dal buon Giuseppe.
    Voglio dire che questo e' un film se proprio vogliamo "alla Polanski" (vedi L'Inquilino Del Terzo Piano/Repulsion/Rosemary's Baby), o un esperimento casualmente riuscito di un regista che non ha più seguito certi schemi.
    Una Pura Formalità e' un film cupo, noir, tetro, misterioso, claustrofobico, grottesco, buio, e' tutto ciò che poi Tornatore non ha fatto nella sua carriera.
    Non c'e evocazione, non c'e spazio aperto, non c'e fotografia che lascia respiro.

    E' un film che spiega e non spiega. E' presente un messaggio? Inferno Paradiso oppure Ateismo al 100%? Direi quest'ultima, insomma non mi sembra che il nostro protagonista sia finito in Paradiso o all'Inferno. E' finito "da qualche parte", dopo il suo suicidio. Una visione assolutamente personale dell' aldilà. Originale, apprezzabile non riconducibile ad altri film (che io ricordi, in nessun'altro film un'anima viene caricata su un camioncino della polizia e portata via tra le colline di qualche entroterra sovrannaturale).

    Quello che mi sorprende e' il Tornatore cupo, che adotta una fotografia stretta sui dettagli, sui volti, un luogo statico, buio. Riprese in esterna momentanee, spesso confuse, comunque notturne, per poi tornare subito negli interni. Il prodotto riesce, comunica, eppure il regista non riproverà questo stile. Il prodotto resterà l'unico caso della sua carriera.

    Per il resto, sulla trama mi sembra sia stato detto tutto dai precedenti commenti, non vorrei risoffermarmi sull'originalità della storia, sulla pioggia battente che infastidisce lo spettatore facendo risultare comunque il contesto assolutamente assurdo (Commissariato diroccato praticamente distutto nel bel mezzo di una bosco?!?!?), su Sergio Rubini che seppur marginale dà il suo apporto al film. Sui significati nascosti, sulle frasi e sugli indizi che alla fine della visione assumono un significato completamente diverso. A partire dal nome del nostro scrittore (ONOFF = ON (Acceso), OFF (Spento). Sarà un caso?)

    Questo e' una fetta della torta del cinema che adoro : Non troppo raffinato, non troppo tecnico, ma sicuramente di livello. Cinema che "gioca" con lo spettatore richiedendo un certo impegno, che sorprende senza esagerare con le carte in tavola. Anche perchè troppe carte in tavola, alla fine vanno girate e se le giri tutte assieme stravolgendo ciò che lo spettatore ha visto e pensato, allora non va' bene (Vedi Shutter Island di Scorsese)

    Menzione al maestro Morricone che "esegue il compito" senza entrarci prepotentemente nelle orecchie, anche se, ci regala una perla come "Ricordare" (che possiamo ascoltare nei titoli di coda cantata da Depardieu)

    In conclusione : caso, culo o bravura? Non lo sapremo mai, Tornatore non riproporrà mai più un prodotto simile. Fatto stà che al suo unico tentativo nel genere, e' riuscito pienamente sformando un "semi-capolavoro"

    Voto Finale : 9
     
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  8. cozzaG
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    I noir, se ben fatti, li guardo volentieri

    Come e' passata la visione del film?
    Adeguata. Certo non è velocissimo però non viene mai in mente di lamentarsene durante la visione

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Polansky attore rappresentò una novità per me all'epoca in cui lo guardai

    Avresti cambiato qualcosa?
    Perchè mai?

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Sorprendente, come dicevo, Polansky... Depardieu pare inutlie stare a ritesserne le lodi

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Perchè non miglior film straniero?

    Commento libero sul film:
    Tornatore nel realizzare questo film vuole giocare con lo spettatore, ammaliandolo, coinvolgendolo per finire spiazzandolo proprio quando credeva di avere la situazione quasi in pugno.
    Con la storia di Onoff e con il lungo interrogatorio al centro del film, il regista dà vita al confrontarsi di due personaggi maiuscoli, capaci di battute ficcanti prese come scampoli di una sceneggiatura di primissimo livello.
    Racconta una storia che vuole apparire, ben riuscendoci, avvolta nel mistero, in quell'alone nebbioso che dice e non dice, che crea e disfa, che racconta tutto e il contrario di tutto. Facendo ciò però il regista parla di attualità, di relazioni umane, di rapporti tra l'uomo e il proprio mito.

    La scena è in mano a due attori sublimi, un polansky bravo almeno quanto lo è da regista e un Depardieu il cui fisico gigantesco riesc a stento a contenere l'abilità e l'immedesimazione che sfrutta nel rappresentare il proprio personaggio.

    Il tutto è condito da una fotografia dove il nero la fa si da padrone, però riesce a non essere mai indigesto o eccessivo e da una colonna sonora dove il maestro Morricone non dà forse uno sfoggio così immediato della propria arte come quando veniva chiamato per musicare gli western di Leone, però crea una tela musicale in grado di adagiarsi millimetricamente sulla storia narrata e rappresentata.


    Voto Finale: 8,5
     
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  9. Riolf
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Apprezzo molto i noir

    Come e' passata la visione del film?
    Veloce

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    La stupenda scena iniziale in soggettiva

    Avresti cambiato qualcosa?
    Direi di no

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Perfetta da parte dei due protagonisti, ottima anche quella di Rubini

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Miglior sceneggiatura e regia

    Commento libero sul film
    Il film inizia con una folgorante scena iniziale: una corsa a perdifiato in un bosco iniziata con uno sparo e accompagnata dai titoli di testa e dai violini impazziti del grande Morricone. Ho trovato questo inizio perfetto per tecnica e bellezza. Il proseguo del film, pur non raggiungendo i picchi della scena iniziale, riesce ad attestarsi su livelli di qualità molto alti.

    Questo è dovuto principalmente ai due bravissimi protagonisti: mentre riguardo Depardieu conosciamo tutti le sue immense qualità attoriali, mi ha stupito la bravura di Polanski. Il regista ha rischiato sicuramente a scegliere per il ruolo centrale del commissario uno che è più regista che attore ma, visto il risultato finale, ho trovato questa scelta quanto mai azzeccata. Visti i due mostri sacri sempre presenti al centro dello schermo, era scontato che il film si basasse quasi esclusivamente sui dialoghi tra questi due, mai scontati e sempre interessanti, alternati da scene al cardiopalma in ciu Onoff cerca di ricordare quello che ha fatto.

    A caldo, dopo la visione, non ho molto apprezzato il finale "mistico", forse perchè, pensando fosse un normale noir, mi sarei aspettato una spiegazione terrena di quello che è successo. Ripensandoci però a freddo, difficilmente tutti i tasselli sarebbero andati al loro posto e il film sarebbe risultato sicuramente meno interessante. Senza contare tralaltro che la soluzione ce l'abbiamo già al primo fotogramma del film, con lo sparo diretto proprio contro la telecamera (che in quel frangente era anche la soggettiva di Onoff).

    Riguardo il resto del comparto tecnico c'è poco da dire. Morricone è molto bravo però purtroppo non c'è quel tema musicale che entra nell'immaginario collettivo (non raro in film in cui lui ha curato le musiche). La fotografia cupa rende benissimo gli ambienti tenebrosi con cui Onoff deve fare i conti. Perfetto a mio parere il montaggio, i ricordi che scorrono nella mente del protagonista danno proprio l'idea di essere dei pensieri che passano nella mente, sia per la loro velocità che per la confusione con cui vengono trasposti.

    Tesssendo quindi le lodi di questo film sotto ogni aspetto, con Tornatore che con ogni suo film ha sempre tirato su discreti successi nazionali e internazionali, con due stelle internazionali a reggere le redini del gioco e con una qualità sicuramente sopra la media, l'unica domanda che a fine film mi sono posto è stata: perchè quest'opera non ha avuto il successo che si meritava?

    Visto che non so rispondere passo direttamente al voto finale.

    Voto Finale : 8/9
     
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  10. Amexis
     
    .

    User deleted


    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Mi piacciono i film onirici come questo.

    Come e' passata la visione del film?
    molto veloce

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Il topo che era stato acchiappato, ma non era in gabbia

    Avresti cambiato qualcosa?
    Il sangue sulla camicia?

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Depardieu e Polansky sopra tutti, ma la recitazione è stata molto buona nel complesso.

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Miglior Sceneggiatura

    Commento libero sul film:
    Giusto ieri ascoltavo sulla Valigia dei Sogni a la 7 una intervista di Tornatore che parlava di questo film come di un grande fallimento al botteghino e con la critica. Un film che non è stato capito e che comunque non ha dato quanto sperato. Tanto che subito dopo il regista si è messo a lavorare sodo per portare a compimento un altro film, l'uomo delle stelle, che diede molto più successo a Tornatore ed a Cecchi Gori.
    Detto questo non so dove il film abbia davvero fallito, o meglio fallito più di altri film simili...
    E' sicuro che in questa pellicola Polansky e Depardieu, grassissimo, se la cavano molto bene e portano in scena due personaggi capaci di fare quasi tutto da soli.
    La scena curata molto bene negli arredi e nelle inquadrature è davvero una cornice esemplare con una location quasi unica e particolare.
    Sergio Rubini è molto bravo nel suo ruolo, così come il solito Tano Cimarosa, recentemente scomparso (a cui bisognerebbe dedicare un applauso). Gli altri attori fanno bene il loro ruolo da semicomparse.
    Onoff, o meglio Biagio Febbraio, si trova a dover parlare di se stesso alla fine, della sua vita e delle sue esperienze.
    Si parla della vita di un uomo, facendolo passare per un commissariato, dove, tra risse, fughe e ricordi sbiaditi, lo scrittore incriminato per un omicidio si ritrova a dover rendere conto di se stesso e delle sue opere, oltre che dei rapporti con gli altri.
    Sembra che ci troviamo davanti ad un sogno o ad un incubo, e sembra che questa sensazione di sogno non si possa mai chiarire.
    Forse questa realtà non è del tutto onirica o forse il sogno è molto reale. Però alla fine chi è morto davvero? E' stato un suicidio o è stato un colpo di pistola metaforico volto a cancellare una parte della propria vita che non rispecchiava più lo scrittore?
    E' stato un taglio netto a tutto?
    Credo che sia un film da vedere più volte, ma che vada apprezzato, soprattutto perchè è un'opera meravigliosa.
    Complimenti a Tornatore, un po' meno a chi ha stroncato questo lavoro facendolo passare in secondo piano e dimenticandosi del suo grande valore.
    Un'ultima cosa...... i fogli bianchi, il topo catturato assente dalla gabbia, il sacco con la salma che ospita invece ricordi e documenti dello scrittore hanno un valore psicologico, per quanto riguarda l'interpretazione.
    A mio modesto (ma quando mai lo sono stato)parere, significano che l'uomo che è passato per la sua coscienza e si è chiesto se ha colpe per la sua vita passata, per i ricordi che non vuole riportare alla mente, per le persone che si è dimenticato di ringraziare per quello che hanno fatto nella sua vita, per il tempo che è passato e non è stato calcolato, quest'uomo si è assolto ed è uscito contento di averlo fatto. Può portare con se i suoi ricordi e non avere paura di danneggiarli perchè ha capito benissimo che si può guardare finalmente in faccia senza paura di aver buttato la sua vita.

    Film sorprendente

    Voto Finale: 9
     
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  11. albyolo
     
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    User deleted


    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    é il genere che prediligo purchè sia di qualità


    Come e' passata la visione del film?
    Equilibrata

    C'e qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    "Lui non sa niente?". "Nessuno sa niente quando arriva qui"

    Avresti cambiato qualcosa?
    No no, per carità

    Come ti e' sembrata la recitazione?
    Polanski mi è sempre piaciuto, e qui è bravissimo.Depardieu invece non ha mai fatto impazzire ma qui lo apprezzato molto, moltissimo.

    Se dovessi assegnargli un solo oscar, quale daresti?
    Fotografia e sceneggiatura

    Commento libero sul film
    Ho visto questo film molto tempo fa per caso, piano piano mi sono reso conto che era bellissimo...
    Piano piano, come ritornano i ricordi, mi saliva la stima per questa pellicola che riesce a danzare sinuosa nell'animo dello spettatore.
    Film tribolato...pieno di noir e mistero.
    Io di tornatore ho visto poco, per carità apprezzato tutto ma mi è sempre rimasto quell'amaro in bocca che non mi faceva gustare a pieno i suoi lavori. Questo film invece mi ha stupito perchè lo reputo perfetto, come pochi film. Sarà il genere che prediligo ma anche oggettivamente non ha difetti. Sceneggiatura, regia, fotografia,recitazione, ambientazione tutto. Tutto mi è piaciuto, mi sono piaciuti i cambi di ritmo tra interrogatorio e ricordo/confusione, ho apprezzto incredibilmente l'altalenante atteggiamento del commissario Leonardo da Vinci.
    La fotografia è stata incantevole, un continuo susseguirsi di immagini studiate, pensate e riprodotte con delicatezza. Quando gli versa il vino che rumoroso scende mentre i suoi occhi ripassano, attraverso il rosso rubino nel bicchiere, i ricordi della sua mente.
    La climax ascendente del pensiero di Onoff poi l'ho trovata tempisticamente perfetta...arrivare piano piano alla piena consapevolezza. Bellissimo.
    MI ripeterò ma la regia era veramente geniale, le inquadrature erano a mio avviso scelte con un gusto ed una tecnica tipica dei migliori; pensiamo solamente all'effetto che ha dato l'inquadratura dal water, quando getta il frammento di camicia sporco di sangue, oppure l'incombere dei tasti della macchina da scrivere sulla visuale dello spettatore. Avrei bisogno di un corso di critica cinematografica per poter mettere in linguaggio appropriato le mie sensazioni dopo la visione di film del genere. Mi manca il parlarne con il cozza sul terrazzo al Disi....quello che non riuscivo a scrivere qua glielo dicevo con un caffè e una sigaretta!
    Che bello, l'ho rivisto con una gioia infinita...e lo rivedrei ancora per apprezzarne ancora i dettagli.
    Grazie Sampey, credo che questo sia il film più di gusto e arte che il cineforum ci abbia proposto.



    Voto Finale : 9.5 (Non gli do 10 perchè 10 non si da a nessuno)

    M sono dimenticato una finezza: L'inquadratura della pistola che spara e poi il prima persona avrebbero dovuto far brillare gli occhi ai più astuti, una finezza registica unica...

    Edited by Sampey - 12/9/2011, 08:33
     
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10 replies since 2/9/2011, 10:53   1276 views
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