[CineForum 178] Umberto D.

Dal 31.12.12 al 06.01.13

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    Il Film della settimana

    Proposto da Sampey


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    Per questo turno vi propongo un film che rappresenta uno dei prodotti più importanti del cinema neorealista.

    La vita di Umberto Domenico Ferrari, un anziano signore come tanti altri, raccontata da Vittorio De Sica.

    Unica nota che mi sento di sottolineare è che l'attore che interpreta Umberto D., ovvero Carlo Battisti
    non è un attore e questo film rimarrà la sua prima e unica esperienza nel cinema.

     
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  2. Torrance
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Solidamente nelle mie corde

    Com'è passata la visione del film?
    Alla grande

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Quasi tutto

    Avresti cambiato qualcosa?
    No

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Reale

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Miglior Regia

    Commento libero:

    Qui siamo davanti al cinema con la C maiuscola.
    Questa perla del 1952 diretta da Vittorio de Sica e sceneggiata da Cesare Zavattini è una delle pietre miliari dell cinematografia mondiale e non a caso.
    Bandiera del neo-realismo cioè di quel movimento culturale espressosi in vari campi tra cui, appunto, il cinema; De Sica insieme a Visconti possono esserne considerati i precursori e i massimi esponenti di questo genere; le caratteristiche peculiari sono l'utilizzo di attori non professionisti e la trattazione di argomenti inerenti alla condizione economica e sociale nell'immediato dopoguerra.
    Umberto D. è senza ombra di dubbio una pellicola potente, una storia vera, un racconto quanto mai reale incentrato su Umberto D., un vecchio pensionato che non riesce a pagare l'affitto, è povero e senza nessuno pronto ad aiutarlo; incontra molte persone nel suo viaggio di vita, mentre cerca di sopravvivere, anche fantomatici amici o vecchi colleghi che però, come può capitare nella vita reale, girano le spalle e continuano la loro vita.
    E' una storia di vita,di povertà e di solitudine; ma badiamo bene una solitudine reale, non esistenziale ,che fiacca fisicamente Umberto D.
    Solo una cosa nessuno può portargli via, nemmeno i debiti, la povertà o la solitudine, e questa cosa è l'orgoglio; intrinseco in lui, non gli sfuggirà mai dalle dita, seppur vacillando, ed è il sentimento più nobile che si possa avere e che lui possa vantare nei confronti del resto del mondo.
    De Sica affianca a Umberto D. un cane, un espediente geniale che fa da perfetto contrappunto al pensionato, distraendolo, facendolo sentire ancora importante e assumendo il ruolo di amico, confidente e deterrente nel momento in cui Umberto D. si è trovato a voler affrontare il gesto più estremo che potesse compiere.
    Nonostante tutto alla fine De Sica ci restituisce una bellissima immagine finale in cui l'emozione greve e triste appena passata del tentato suicidio, ci lascia facendoci abbracciare l'idea che Umberto D. grazie anche al suo cane, correndo lontano dalla camera in un viale alberato, possa aver ritrovato quella consapevolezza per cui lui è indispensabile per qualcuno e automaticamente, seppur incamminato inesorabilmente verso il cammino della vita e quindi verso l'ineluttabile fine, possa trarne giovamento per completare il suo ciclo di vita tenendo sempre con sè le uniche due cose ( e mi ripeto ) che nessuno gli potrà mai togliere: L'orgoglio e la dignità.
    Capolavoro assoluto.

    Voto finale: Senza dubbio 10

    Edited by Torrance - 2/1/2013, 06:49
     
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  3. zideric
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Non è il mio genere abituale.

    Com'è passata la visione del film?
    Scorrevole.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    la scena in cui Umberto porta Flaik alla pensione per cani.

    Avresti cambiato qualcosa?
    No.

    Come ti è sembrata la recitazione?
    A me è piaciuta, sicuramente è un tipo di recitazione di altri tempi, a tratti sembra quasi teatrale comunque per me è un aspetto positivo di questo film.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Oscar alla migliore sceneggiatura originale.

    Commento libero:

    La storia prende forma in una Roma del secondo dopogurra, anni in cui l'Italia è un paese per certi aspetti molto distante da quello attuale. Le prime immagini introducono il protagonista ( o forse è meglio dire i protagonisti): il signor Umberto, Domenico Ferrari, un pensionato solo (forse vedovo) che partecipa ad un corteo per chiedere l'aumento della pensione.

    La povertà e soprattutto la solitudine sono i temi ricorrenti che caratterizzano questa storia, Umberto è un borghese ormai in rovina costretto a vivere in una stanza presa in affitto da una padrona di casa che lo umilia e lo vuole cacciare perche in ritardo con i pagamenti. L'unica persona che sembra provare dell'affetto per lui è la domestica della casa in cui vive, che peraltro ha i suoi bei problemi anche lei.

    De Sica e Zavattini (lo sceneggiatore) hanno come unico obiettivo quello di raccontare questa storia portando allo spettatore uno scorcio di realtà dell'Italia di quegli anni e per questo motivo il film sarà adirittura criticato e in un primo tempo, perlomento in patria, non riscuoterà il dovuto successo, il nostro paese infatti era concentrato ad uscire da un periodo buio e invece di guardare in faccia la realtà preferiva essere intrattenuto da storie avvincenti. Per questo film oltretutto De Sica sarà addirittura criticato di dare un immagine sbagliata del nostro paese.

    Il realismo di questo film è invece in assoluto il suo punto forte, la storia seppur piuttosto semplice è ben costruita e la sceneggiatura rende fino in fondo il senso di verità che gli autori vogliono trasmettere.

    è il primo film di De Sica che vedo e devo dire che mi è piaciuto, non credo sia un caso che questa pellicola sia stata inserita tra le 100 opere del cinema italiano nientemeno che da Time!

    Voto: 8.5
     
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  4. Richard Rahl
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?

    Ne capitano di rado

    Com'è passata la visione del film?

    Non molto veloce.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?

    La scena del canile e il finale.

    Avresti cambiato qualcosa?

    mmm.... mmmm.... Forse qualcosa qua e là... Ma non saprei esattamente cosa.... La recitazione forse? Beh ne parlo dopo dai...

    Come ti è sembrata la recitazione?

    Dopo intendevo nel commento libero :piglia: per ora basti sapere che non mi è piaciuta granchè ma ci poteva stare...

    Quale Oscar gli assegneresti?

    Miglior attore... Scherzo. No, propendo per una migliore sceneggiatura originale.

    Commento libero:


    Ritorno al cineforum e subito mi devo sottomettere alla prova del fuoco del sommo Sampei... Che dire? Beh questo film alla fine della fiera mi è piaciuto molto, il finale mi ha fatto rivalutare tutta la vicenda e apprezzare un film che fino a quel punto mi stava lasciando con l'amaro in bocca... Sono un tipo sensibile :eek: e vedere tutto quello che stava succedendo a questo povero vecchietto mi ha fatto stringere il cuore.... L'indifferenza della gente e dei suoi "vecchi" amici mi ha gelato il sangue.... Vederlo combattere, arrendersi, rialzarsi, soccombere e finalmente ritrovare la forza di guardare avanti grazie ad una pigna e al suo cane beh mi ha commosso e non poco....

    La vicenda per certi versi sembra quasi attuale... Manifestazioni e pensioni troppo basse che riducono allo stremo poveri pensionati (noi ci andremo in pensione?? Io personalmente credo di no pensando a me...), chi più e chi meno; gente che in generale stenta ad arrivare a fine mese e cerca di ovviare in tutti i modi alla situazione risparmiando (il tizio dell'ospedale su tutti...); che dire alla fine si va avanti ma si torna sempre indietro...

    Tornando a parlare del film voglio discutere un po' della recitazione, non mi ha convinto più di tanto, l'epoca era un'altra certo e non discuto l'abilità di recitazione che si è potuta intravedere in molte espressioni (soprattutto quelle di tristezza) ma purtroppo mi ha reso più difficile la visione... A volte sembrava di vedere attori presi a caso, con frasi biascicate e a volte balbettii. Mi sono detto: "Ma De Sica padre non poteva prendere altri attori?", poi ho pensato che forse era tutto voluto per rendere realistica nel migliore dei modi la vicenda. Per questo il buon regista si merita il beneficio del dubbio (almeno da parte mia).

    Le due scene che mi hanno colpito di più sono quella del canile e il finale. La prima perchè l'ho trovata molto cruda, pensare a tutte quelle povere bestie uccise in quel modo mi ha fatto stringere il cuore. La seconda perchè me l'aspettavo completamente diversa: ero convinto che il film si chiudesse con il suicidio del povero Umberto e invece ecco che lo sceneggiatore ci stupisce con una chiusura carica di speranza... :inchino:

    Voto: 8+
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Ho visto qualche film neorealista, anche grazie al Cineforum.

    Com'è passata la visione del film?
    Veloce, appassionata.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Spesso e volentieri mi faccio partire il film su Youtube (dove si trova intero) e lo riguardo a pezzetti, tante sono le scene che mi piacciono.
    Comunque su tutte adoro la in cui Umberto lotta tra la necessità e la dignità porgendo la mano per fare le elemosina ma togliendola subito dopo, facendo finta di controllare se piove. Scena dalla potenza emotiva enorme. Poi vabbè quando si va a riprendere Flaik al canile (menzione particolare per la scena in cui non riesce a cambiare mille lire ed è costretto a comprare un bicchiere)

    Avresti cambiato qualcosa?
    No, anzi....

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Come dissi nella presentazione, Carlo Battisti non è un attore, e probabilmente era giusto scegliere un non-attore. Non ho visto una recitazione, ho visto una finestra sulla realtà di un povero anziano solo.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Miglior Film, miglior Regia.

    Commento libero:

    Ho proposto questo film sulla scia de "I Vitelloni" (Fellini 1952, Cineforum 52) e di "Rocco & I Suoi Fratelli" (Visconti 1960, tardo Neorealismo, Cineforum 148) e di altri film che ho visto extra-cineforum.
    Credo però che Umberto D. abbia maggiore capacità nel rappresentare un genere facilmente definibile con alcuni semplici canoni : la rappresentazione molto poco cinematografica, ma più Verista, della realtà italiana post seconda guerra mondiale. Lo si può chiamare cinema verità, e non gli si può di certo attribuire un inizio e una fine precisi (anche se si tende a indicare il periodo 1940-1955) in quanto strettamente legato ad una scelta registica e narrativa che col tempo non è venuta meno. Che poi ad oggi non sia più presa in considerazione è un altro discorso : nessuno prenderebbe dei "non attori" e li metterebbe come prostagonisti un film, a meno che non siano napoletani, in quel caso c'e pieno di film con ottimi attori alla loro prima esperienza (e ne vedremo uno proprio in questo turno). Ma soprattutto ad oggi nessuno ha voglia di raccontare determinate realtà tramite il cinema, si sceglie il documentario, più diretto, più specifico, costa infinitamente meno.

    Credo che durante la visione tutti abbiamo notato che Carlo Battisti sta in scena in maniera un pò difficoltosa. Ma ci siamo mai domandati cosa succederebbe se qualcuno di noi iniziasse a parlare per la strada usando frasi da cinema, o ancor peggio da telenovela? Sarebbe guardato come un pazzo proprio perchè tutti si accorgerebbero che la cadenza della parole, dei suoi sguardi e tutta la mimica fisica non sarebbero naturali. Dietro uno schermo invece nessuno direbbe niente. Idem al contrario, noi non siamo abituati a vedere sullo schermo un "non-attore" che non mette enfasi nelle frasi e nella mimica ma si comporta da normalissima persona.

    Trovo molto azzeccata la scelta del "non-attore". Non so se mi sono affezionato a Umberto D. o a Carlo Battisti ma ho sempre il piacere di riguare alcuni pezzetti del film.
    Quello che mi piace tantissimo è che il soggetto è di una semplicità incredibile
    "La difficile vita di un anziano che rimasto solo e praticamente senza soldi, vive le sue giornate con dignità, cercando di non cedere a debolezze e tentazioni. Attorno a lui, solo il cane Flaik e Maria, la "serva" della casa in cui vive in affitto in una stanzetta"

    De Sica mette in piedi un capolavoro immenso, registicamente sublime, delicatissimo, con musiche dolci o pungenti all'occorrenza. Dialoghi semplici che rimangono impressi nella mente e uno stile recitativo molto distante da quelli a cui siamo abituati.
    Il compito in partenza era difficilissimo. Era difficile non annoiare, non cadere nel banale, nello scontato. Ma il risultato è favoloso.
    E sinceramente a questi livelli di cinema non mi sento di giudicare più di tanto il regista, se non inchinandomi alla maestria.

    Torniamo al Neorealismo e parliamoci chiaro : quanti "Umberto" ci sono attorno a noi? Persone anziane, sole, in difficoltà che subiscono le ingiustizie e le indifferenze delle generazioni più giovani che si sono dimenticate che se hanno un presente è solo grazie a chi è venuto prima.
    Sono passati 60 anni dal tempo della vicenda, e quanto è cambiato? Niente, è ancora tutto peggio, al tempo se non altro c'era un paese da rimettere in piedi e non c'era tutta la tecnologia di oggi.

    Umberto D. rimane per me un film attualissimo e immortale. Bisognerebbe farlo vedere nelle scuole per approcciare i problemi della società moderna e dei così detti "Invisibili". Per insegnare a non girare lo sguardo dall'altra parte.

    Inoltre, non facciamoci ingannare dal bellissimo finale, che a musica, emotività e allegria è ben fornito, e forse si contrappone al dramma che stava per consumarsi. Ma da quel momento li in poi, Umberto è un uomo senza casa, praticamente sul lastrico e ha solo Flaik......lieto fine o no? Direi nessun finale, la vita continua.....questo il neorealismo.

    Spero che a molti di voi questo film faccia l'effetto che ha fatto a me, ovvero prendere sempre più valore col passare del tempo.


    Voto finale: 9.25
     
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  6. PANCI
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    diffecilmente guardo film cosi' datati

    Com'è passata la visione del film?
    abbastana bene

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    il momento in cui Umberdo gira la mano per non prendere l ' elemosina

    Avresti cambiato qualcosa?
    No il finale è perfetto

    Come ti è sembrata la recitazione?
    mi è sembrata buona

    Quale Oscar gli assegneresti?
    milgior film

    Commento libero:
    Per tutta la visione ho provato emozioni vere, le stesse del protagonista è stata una rappresentazione veramente realistica.
    L'angoscia di Umberto nel cercare una soluzione alla sua situazione è diventata anche mia.

    La solitudinie e le difficolta' di un uomo in pensione che si scontra con l'indifferenza e la freddezza della società in cui vive sono una tematica ancora oggi molto attuale.
    Il protagonista non si lamenta mai, è mosso a cercare aiuto dalla disperazione, non prova a impietosire, ma cerca in vecchi legami una fratellanza e una solidarietà che non arriva, magari alle stesse persone che per sentirsi con la coscienza un po' piu' pulita danno qualche spiccio di elemonisa al mendincante.

    E' bello vedere che l'amore per il suo cane puo' regalargli la gioia di vivere nonostanze le difficoltà, mi ha veramente emozionato.
    Umberto D. ci mostra un carattere sensibile ma allo stesso tempo forte, capace di mantenere sempre alta la sua dinignità e lottare per sconfiggere un distino ostile, un esempio di dignità e amor proprio che dovrebbe ispirarci nei momenti piu' duri. Nonostanete la sua situazione mantiene sempre la generosità nei confronti del suo fedele amico, non puo' andarsene senza sapere che il cane no ha trovato una giusta sistemazione.

    Il film generale mi è sembrato un pochino lento, ma nel complesso non ho niente da criticare, non amo i film datati perchè sono prevenuta, ma devo dire che sto riscoprendo con piacere questo reportorio.
    Gli ambienti e tutto il contesto mi sono piaciuti molto sono per me una piacevole visione della recente storia della società italiana.
    Il lieto fine per me è fondamentale, mi considerete un scontata e irrealistica, ma mi piace credere che tutto puo' avere una soluzione e andare bene, sono vittima dei cartoni della Disney anni '90.






    Voto finale: 8
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  7. thenameless12
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Fuori dai miei generi.

    Com'è passata la visione del film?
    Lenta.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    La scena dell'elemosina ma anche il finale.

    Avresti cambiato qualcosa?
    Non saprei neanche, ho solo la sensazione di pesantezza ma non trovo il punto.

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Normale per quanto possa capirne di recitazione degli anni '50.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Penso sceneggiatura originale se devo dargliene uno.

    Commento libero:
    Non sono un gran fan di questo genere di film, saranno troppo pesanti, saranno troppo lenti, non lo so ma c'è qualcosa che non mi convince mai appieno dei film neorealisti (denominazione che ho scoperto ora).
    Forse è il primo film del genere che mi capita nel cineforum, forse a parte "Rocco e i suoi fratelli" dovrei dire e a suo tempo lo apprezzai di più di quello che può essere stato con Umberto D; gli altri per così dire "datati" erano commedie come "Il Grande Dittatore" (ancora più vecchio) oppure "Duck Soup", altrimenti il genere tendeva più verso l'onirico con "Il Processo" di Orson Welles, in questi casi sono rimasto molto stupito e colpito, probabilmente anche solo per il fatto che mi sono più congeniali come genere.
    La storia è abbastanza lineare, infatti si parla di un pensionato che ha come soli amici un cane intelligentissimo e la serva della casa nella quale è in affitto, non ci sono grossi cambiamenti tranne per il fatto che Umberto viene lanciato, si può dire, in una spirale di "sfighe" dove ogni cosa non gli va per il verso giusto: lo sfratto, vecchi amici e colleghi che lo ignorano, la tonsillite e la scomparsa del caro Flaik per arrivare fino allo sfratto al quale non riesce a sfuggire. Mi sembra quasi un climax al contrario, se così si può considerare, e la cosa che mi ha fatto apprezzare un minimo il film è la possibilità di tracciare una connessione tra la sua storia e quella di moltissime persone ai nostri tempi, perciò lo considero anche un pochino attuale.
    Il personaggio di Umberto non mi convince, mi sembra risultare ridicolo in alcune scene (per esempio quando fa casino all'ospedale per salutare il suo cane) o risultare grottesco in altre, infatti mi viene da pensare a quando vuole provare a fare l'elemosina; avrei creato questo personaggio un pò meno esagerato.
    Il finale invece è la cosa che mi ha colpito di più per la ritrovata speranza che qualcosa di buono c'è nella vita di Umberto: Flaik il suo migliore amico, ciò che alla fine lo farà andare avanti.
    Alla fine posso ribadire che non sono un grande fan di questo film ma non posso dire che sia neanche una porcheria, sono i miei gusti che sono diversi e lo prendo come cultura cinematografica sperando in futuro di apprezzare di più.

    Voto: 7.5
     
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  8. Invisible Face
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Il neorealismo italiano rientra nelle mie corde.

    Com'è passata la visione del film?
    Interessata.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    In generale è la vita di 50 e passa anni fa che mi ha colpito. È per questo che secondo me a prescindere dai gusti sono film che vanno visti.
    Mi ha altresì colpito moltissimo la messa in scena del tentativo di suicidio sotto il treno, davvero realizzata in maniera angosciante e, credo, attraverso un preciso gioco di prospettive.

    Avresti cambiato qualcosa?
    Un finale alternativo con lui che si fa veramente investire dal treno sarebbe stato molto forte, ed eccezionalmente drammatico.

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Il fatto che il protagonista non fosse un attore professionista ha aiutato nella percezione che trasmette della sua vicinanza all'uomo comune. Quasi non recita, ma ci mostra la sua struggente vicenda.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Miglior film straniero?

    Commento libero:
    Quando si tratta di valutare un film appartenente a questo filone, mi trovo sempre un po' in difficoltà. Non perché non mi piacciano le produzioni neorealiste, anzi, ma perché spesso il valore culturale intrinseco che gli attribuisco finisce per renderne quasi effimero il valore effettivo.

    Umberto D. ci narra le vicende di un pensionato come tanti dell'Italia del secondo dopoguerra (non è un caso, forse, che il titolo sia volutamente vago, e riferibile a chiunque) che si ritrova a dover sopravvivere con una modestissima pensione, insufficiente per garantire la sussistenza a lui e al suo graziosissimo e tenerissimo cagnolino. La trama è quindi piuttosto semplice da raccontare, ma il film vive di questa semplicità, che non va intesa come banalità.

    Il regista De Sica ci mostra la solitaria esistenza di quest'uomo, giunto ormai in prossimità del tramonto del suo cammino, senza risparmiarci nessuna emozione, senza introdurre la vicenda o contestualizzare, proprio perché si rivolge direttamente a un pubblico che conosce bene il contesto storico di riferimento. Non ci viene spiegato perché è da solo, perché non ha una famiglia a supportarlo, perché rappresenta uno dei tanti che superata una certa età vengono dimenticati dalla società, come se la loro vita non avesse più valore alcuno perché ormai "agli sgoccioli".
    Tecnicamente il film è su buoni livelli, il montaggio conferisce un ritmo tutto sommato soddisfacente per l'epoca, e che soprattutto immerge nella storia e nei luoghi.

    Fa specie in un epoca come la nostra e in un periodo di crisi, così come è definito il nostro, raffrontare le condizioni di vita di Umberto, con quelle odierne di chi palesa le medesime difficoltà economiche, ma che in realtà conosce veramente il significato della parola benessere. E mi ci metto anche io con la mia generazione dentro.
    È per questo che sostengo l'importanza storica e culturale di produzioni come questa, capaci di aprirci una finestra su un Italia che fu prima del boom, cose che potrebbero raccontarci i nostri nonni, ma che vedere con i nostri occhi fa tutto un altro effetto. E questa importanza, questo valore intrinseco aggiunto si ha a prescindere dal fatto che il film possa essere considerato bello o brutto, che abbia intrattenuto amabilmente oppure annoiato.

    Considerando il film nel dettaglio è commovente il rapporto tra il cane e l'uomo, ormai rimasto senza nessuno, e che vede nel piccolo compagno peloso l'unico senso della sua vita, qualcuno di cui occuparsi, qualcuno da non abbandonare, qualcuno per cui lottare ancora e non mollare anche quando ormai la vita non ha più niente da darti se non disagio. Come ho già detto, e per riaprire una piccola parentesi sulla tecnica registica, mi è piaciuta molto la scena finale del treno, girata con grande capacità e producendo un risultato credibile in un epoca in cui ci si doveva arrangiare senza la CG. Bravissimo De Sica qui.

    Credo sia significativo, infine, nella visione dei rapporti proposta dal regista, che Umberto sia più legato al suo cane che alla tenera Maria, unica persona che il nostro bravo protagonista sembra avere davvero a cuore.

    Voto finale: 7.75
     
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  9. Amexis
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Mi piacciono i film impegnati e realistici come questo, ed il neorealismo è una delle correnti cinematografiche che prediliggo

    Com'è passata la visione del film?
    Direi bene,a tratti commovente

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Indubbiamente la scena del tentativo di richiesta d'elemosina è eccezionale

    Avresti cambiato qualcosa?
    No

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Nonostante gli attori non fossero dei grandi nomi siamo davanti a prove ottime a mio parere.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Miglior Regia

    Commento libero:
    Quando a De Sica si rinfacciava di aver fatto film come "Pane Amore e Fantasia", lui rispondeva:"Io sono quello che ha fatto anche Umberto D." Non lo faceva a torto, mai è stato troppo modesto un uomo che si vantava in questo caso.
    Umberto D. è di sicuro un capitolo fondamentale nella storia della cinematografia italiana. E' difficile dire che il neorealismo di De Sica non possa essere arte universalmente accettata, ed è difficile non riconoscere che in ogni suo film il regista abbia davvero messo impegno e talento artistico. Così come Sciuscià, Ladri di Biciclette, L'oro di Napoli e Miracolo a Milano (che si studia anche a scuola), Umberto D. è il succo della capacità realistica di De Sica e del suo sentimentalismo prestato all'arte.
    Il Film è alle prese con una tematica non ancora toccata in quegli anni, quella dei vecchi soli e senza speranze. Le persone anziane non hanno mai avuto tanta importanza nella società e nei film, e lo stesso neorealismo si affaccia con quest'opera in questa tematica.
    La storia di un uomo solo che non ha i soldi per pagare l'affitto della stanza in cui dorme, che deve vendere i suoi libri e l'orologio per cercare di racimolare qualcosa, che mangia alla mensa dei poveri e vive con un cagnolino che ama e che è l'unico essere che gli da affetto.
    Sono tanti gli episodi e le situazioni che devono essere annoverate per parlare di questo film:
    L'angoscia per la vita quotidiana che lo costringe ad uno stato di tristezza e di abbattimento, che lo porta a correre di parte in parte per racimolare i soldi che gli mancano per arrivare a pagare la pigione; i dolori per la paura di aver perso il proprio amico animale; la disperazione e l'orgoglio che si combattono a vicenda nella scena in cui sta per chiedere l'elemosina ma alla fine fa finta di capire se sta piovendo o meno, voltando la mano col dorso il alto per disorientare ed allontanare il casuale benefattore; La scena del tentativo di suicidio che poi non ha luogo e che porta il protagonista a riflettere che dopotutto quello che conta è la propria felicità, il fatto di vivere con il suo cagnolino che gli vuole bene e che può godersi ancora qualche giorno felice, mandando al Diavolo la vita quotidiana e le sue beghe.
    La fotografia, i dialoghi, la recitazione, la regia, tutto è curato nei minimi dettagli, tutto è bello e ben fatto. La precisione artistica di De Sica spiazza ed affascina, questa sua caratura superiore ha fatto di lui un maestro e davanti ad un maestro del Cinema non ci si può che inchinare.

    Voto finale: 9.75
     
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  10. Riolf
     
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    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Di solito evito

    Com'è passata la visione del film?
    In certi frangenti molto lenta

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    La scena in cui Umberto si vergogna di fare la carità è notevole

    Avresti cambiato qualcosa?
    No avrei snaturato tutto probabilmente

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Scadente

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Miglior Regia

    Commento libero:
    Fino ad ora non avevo mai avuto l'occasione di vedere un film neorealista, per paura di rimanere deluso da questo particolare modo di fare cinema, tanto lontano dai miei gusti personali . Umberto D., considerato da tutti uno dei capolavori di questo genere, nonostante i numerosi pregi che il film possiede, mi ha fatto capire che la mia scelta iniziale era quantomai giusta.

    Premetto col dire che, obiettivamente, la pellicola di Vittorio De Sica è artisticamente impecccabile, a tratti emozionante e drammaticamente carichissima. I difetti che ho trovato nel lavoro sono dogmi del cinema neorealista che poco digerisco in generale.

    Primo fra tutti la recitazione scadente. La scelta di utilizzare attori non professionisti per un film non mi è mai andata giù. Esiste gente che fa questo di mestiere, non vedo perchè dover usare per forza gente comune (con risultati mediocri). Perdonatemi la battuta ma in un'ora e mezza di film ho visto recitare bene solo il cane di Umberto.

    Secondo e ultimo difetto che non mi è andato giù è la lunghezza eccessiva di ogni scena, anche la più semplice (per esempio quando Umberto chiama la servetta quattro o cinque volte durante la stessa scena mentre è sdraiato sul letto). Quest'altra particolarità del cinema neorealista ha fatto si che durante la visione mi annoiassi un po', arrivando un po' provato al finale.

    Detto questo sono molti gli aspetti che mi sono piaciuti. Come ho già detto il pathos emozionale è quel giusto equilibrio che piace a me di drammaticità che non sfocia nella disperazione o, peggio, nella ridicolaggine dovuta al cattivo invecchiamento del film, cosa che ho visto molte volte in film così datati. E, sempre confrontando la pellicola con altri lavori della stessa “età”, mi ha colpito molto l'attualità della vicenda, con alcuni pensionati che, purtroppo per loro, non riescono ad arrivare alla fine del mese trovandosi soli senza nessuno che può prendersi cura di loro (diciamo che, vista la società odierna, il film sarebbe molto più attuale oggi che nel 1952).

    Promuovo quindi Umberto D. e Vittorio De Sica, catalogando quest'opera come un capolavoro di neorealismo e ammettendo che non è e non sarà mai (come ogni film di questo genere) un capolavoro per me.

    VOTO: 7/8
     
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  11. Super Burzum
     
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    User deleted


    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?
    Di solito no.

    Com'è passata la visione del film?
    In alcune parti più lento di altri.

    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?
    Il portantino che chiudendo la porta e da romano verace conclude con un “vattela a pigiar inter... gioca il cane”

    Avresti cambiato qualcosa?
    Qualche scena troppo ferma avrei fatto si di renderla meno insistente.

    Come ti è sembrata la recitazione?
    Non penso sia la cosa più importante del film ma in generale buona.

    Quale Oscar gli assegneresti?
    Al cane sicuramente (a un certo punto del film lo descrive come un bastardino con occhi marroni in realtà è un jack russel terrier che sono cani molto intelligenti intuitivi empatici e facili da addestrare con ottimi risultati)

    Commento libero:
    Umberto Domenico, pensionato che non potendo permettersi una casa ne un affitto vero e proprio vive , dorme per meglio dire, in una stanza presa al soldo da una padrona di casa che non vede l'ora di liberasi della sua presenza. Il film tratta argomenti drammatici in primo luogo la solitudine di questo pensionato che trova un po di conforto nella compagnia del suo cane Flaik, a cui è molto legato, e di una giovane ragazza in stato interessante al servizio della padrona di casa, che lui vorrebbe proteggere come una figlia. In secondo luogo porta agli occhi dello spettatore la situazione economica affrontata da un pensionato che non riesce ad arrivare realmente alla fine del mese costretto a vendere l'orologio alla mensa per i poveri (argomento ancora del tutto attuale, che fa pensare che dal 52 a oggi sia cambiato veramente poco) .per poter pagare l'affitto della stanza. La trama del film è lineare e semplice ma a ogni cambio scena mostra sempre nuovi aspetti legati a una vita difficile contornata da persone meschine (come la coppia a cui si rivolge per affidare il cane) valorizzata però da momenti e da piccole cose come l'amore per un animale e il tempo trascorso che induce anche un' uomo portato allo stremo a cercare di guardare avanti e non arrendersi.

    Belle, tra virgolette nel senso che mi hanno colpito molto, sono state le scene dell'ospedale delle suore e la scena del canile anche perché mostrano i due aspetti contrapposti del' essere umano: la freddezza degli accalappiacani e quello che dovrebbe essere sempre la generosità senza secondo fine delle suore e dei volontari.

    Purtroppo non riesco a valutarlo un vero e proprio capolavoro, come quasi tutto il neorealismo, interessante si ma niente di più.

    Voto finale: 7+
     
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  12. A|b1
     
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    User deleted


    Come collochi questo film rispetto ai generi che di solito guardi?

    Non un genere a cui mi rivolgo di frequente.


    Com'è passata la visione del film?

    Scorrevole il giusto.


    C'è stata qualche scena o qualche frase che ti ha particolarmente colpito?

    La scena in cui tenta di chiedere l'elemosina.


    Avresti cambiato qualcosa?

    No.


    Come ti è sembrata la recitazione?

    Realistica. Il protagonista non è attore e non ha fatto nulla per esserlo.


    Quale Oscar gli assegneresti?

    Miglior Sceneggiatura.


    Commento libero:

    Il buon vecchio De Sica ci regala un fine spaccato del secondo dopo guerra italiano, afflitto dall'inflazione e dai molti disagi post-bellici "allegeriti" da un nuovo futuro pieno di promesse.

    Promesse che han poco significato per una persona ormai anziana e sola, che si trova a lottare con le mille difficoltà di una pensione da 18000 Lire.

    Questo film mi ha mostrato una storia che in quel tempo era di molti, ma lo fa con approccio realistico che ha reso in maniera davvero efficace. Dopotutto si tratta, con evidente merito, di uno dei maggiori esempi di cinema neorealistico italiano.

    Ho trovato ottima, appunto per la sua spontaneità scevra da velleità tecniche, l'interpretazione di Battisti. Emozionante e molto coraggiosa.

    Merito anche alla sceneggiatura che, come ho già detto, non narra una storia originale ma ci fa vivere il disagio di un tempo che sembra ormai lontano, e da noi giovani mai vissuto, ma che trova ultimamente rinnovata attualità


    Voto finale: 8
     
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11 replies since 26/12/2012, 17:45   221 views
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