Asta da record a New York: trittico di Francis Bacon opera più costosa di sempre

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  1. Ni'
     
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    Mi è venuto in mente un esperimento carino. Se vi va, provate a seguire il ragionamento che propongo, e io dal canto mio cerco di mantenerlo agile ed eliminare tutte le possibili pippe che la “deformazione professionale” mi porterebbe a fare. Dunque:

    picasso_bull_plate_1

    Questa è una litografia del dicembre 1945 ed è abbastanza “leggibile”, giusto? Voglio dire: è chiaro che rappresenti un bel toro abbastanza realistico. Guardandolo bene posso apprezzarne il gradevole chiaroscuro e il modellato grezzo da bozzetto e, in generale, trovare l’immagine graziosa. Mi può piacere tanto perché ricorda il toro della fattoria di mio zio Peppino o perché mi piacciono gli animali o perché mi piace il modo in cui è disegnato. Ma oltre a questo, io che vedo questa stampa per la prima volta, che altro posso dire? Sono in grado di ritenerla un’opera d’arte vera e propria?

    Aggiungo un tassello: l’autore di questa litografia è un certo Pablo Picasso. Basta il suo nome a renderla opera d’arte? Con un po’ di onestà intellettuale mi viene da dire che no, questo toro può essere carino, ma non è che sia granché e probabilmente non merita la fortuna che ha avuto solo perché partorito dalla matita di un “big”.

    Ulteriore elemento: la litografia è una stampa e capita spesso che le stampe vengano prodotte e raccolte in albi “tematici”. Questa specifica opera fa parte di una serie che contiene altre dieci immagini prodotte da Picasso nello stesso anno. Eccole:



    Cosa vedo se scorro attentamente tutte le foto? Vedo che l’artista è partito da un’immagine realistica e ne ha gradualmente sintetizzato le forme (e non parlo di astrazione: checché se ne dica Picasso non è mai astratto). Il toro naturalistico della prima litografia è stato soltanto uno spunto per un esercizio di distillazione disegnativa e concettuale estrema. Tutto Picasso in a nutshell.

    Decido di guardare di nuovo, per benino, il primo toro e adesso mi sembra che abbia molto più senso.

    Questa serie di stampe mi permette di farmi un’idea della lucidità delle operazioni compiute dall’artista quando disegna quelle cose astruse (e non venitemi a dire che apprezzate Picasso perché dipinge cose belle, perché di cose del genere tutto si può dire fuorché che siano belle nel senso letterale del termine), mi fa di apprezzare il suo “cannibalismo” artistico, mi rende consapevole di uno dei grandi interrogativi che l’arte contemporanea si è posta: è proprio necessario portarsi dietro tutte le superfetazioni della figurazione per fare arte?

    Ora, in virtù di tutto questo, ai fini della reale comprensione dell’opera ha ancora importanza che la prima immagine rappresentasse un toro e questo toro fosse facilmente identificabile e “godibile” come tale?

    Ricordiamoci sempre che l’arte parla soprattutto di se stessa. Il suo soggetto, la sua tecnica, il suo significato contano fino a un certo punto.
     
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    Culla Bianconera

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    Ok, il tuo discorso fila, ma se non avessi avuto tutti questi strumenti e informazioni che mi hai dato la prima immagine l'avrei definita banale, anzi, abbastanza mediocre :hihi:
     
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  3. marcodonà
     
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    CITAZIONE (feticistanylon @ 19/11/2013, 08:03) 
    CITAZIONE (Dude @ 18/11/2013, 20:22) 
    Ehm... ho scritto una cosa nemmeno lontanamente simile a quella che mi attribuisci tu.

    Dire che "l'arte non è, per definizione, fruibile da tutti" non equivale a dire che "l'arte è, per definizione, non fruibile da tutti". Sto negando la fruibilità come proprietà distintiva dell'arte, non sto certo affermando la non-fruibilità come proprietà distintiva dell'arte.

    ma che cazzo...è uno scioglilingua...

    no. si chiama "logica". ogni tanto serve.
     
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  4. Ni'
     
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    CITAZIONE (C@te @ 19/11/2013, 14:38) 
    Ok, il tuo discorso fila, ma se non avessi avuto tutti questi strumenti e informazioni che mi hai dato la prima immagine l'avrei definita banale, anzi, abbastanza mediocre :hihi:

    Ma sì, su questo specifico caso sono d'accordo anche io :hihi: però era l'esempio più calzante che ho trovato per dare un esempio della complessità dei processi di formulazione di giudizi estetici!
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 18/11/2013, 21:57) 
    ma quanti artisti hanno prodotto qualcosa e poi hanno cercato di dargli una spiegazione? A parte Vasco, intendo.

    Mi hanno sentito ridere fino in Kansas


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  6. Bottigliå
     
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    CITAZIONE (Baba O'Riley @ 18/11/2013, 21:57) 
    ma quanti artisti hanno prodotto qualcosa e poi hanno cercato di dargli una spiegazione? A parte Vasco, intendo.

    Vasco Brondi
     
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  7. ScreamingBunny
     
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    Ok, quindi, stringi stringi, l'Arte è un qualcosa di sempre più ostico, esclusivo, snob e da addetti ai lavori, che parla sempre meno all'uomo comune ma ad una cerchia sempre più ristretta di pochi intenditori, che per capirla, invece di vederla come un piacevole passatempo, la devono studiare come una sorta di "mestiere"... bella roba anche in questo caso...
     
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    CITAZIONE (ScreamingBunny @ 19/11/2013, 21:15) 
    Ok, quindi, stringi stringi, l'Arte è un qualcosa di sempre più ostico, esclusivo, snob e da addetti ai lavori, che parla sempre meno all'uomo comune ma ad una cerchia sempre più ristretta di pochi intenditori, che per capirla, invece di vederla come un piacevole passatempo, la devono studiare come una sorta di "mestiere"... bella roba anche in questo caso...

    se l'arte la capisci a cosa servono poi i critici
     
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    CITAZIONE (Ni' @ 19/11/2013, 14:05)
    Mi è venuto in mente un esperimento carino. Se vi va, provate a seguire il ragionamento che propongo, e io dal canto mio cerco di mantenerlo agile ed eliminare tutte le possibili pippe che la “deformazione professionale” mi porterebbe a fare. Dunque:

    (IMG:www.artyfactory.com/art_appreciatio...ull_plate_1.jpg)

    Questa è una litografia del dicembre 1945 ed è abbastanza “leggibile”, giusto? Voglio dire: è chiaro che rappresenti un bel toro abbastanza realistico. Guardandolo bene posso apprezzarne il gradevole chiaroscuro e il modellato grezzo da bozzetto e, in generale, trovare l’immagine graziosa. Mi può piacere tanto perché ricorda il toro della fattoria di mio zio Peppino o perché mi piacciono gli animali o perché mi piace il modo in cui è disegnato. Ma oltre a questo, io che vedo questa stampa per la prima volta, che altro posso dire? Sono in grado di ritenerla un’opera d’arte vera e propria?

    Aggiungo un tassello: l’autore di questa litografia è un certo Pablo Picasso. Basta il suo nome a renderla opera d’arte? Con un po’ di onestà intellettuale mi viene da dire che no, questo toro può essere carino, ma non è che sia granché e probabilmente non merita la fortuna che ha avuto solo perché partorito dalla matita di un “big”.

    Ulteriore elemento: la litografia è una stampa e capita spesso che le stampe vengano prodotte e raccolte in albi “tematici”. Questa specifica opera fa parte di una serie che contiene altre dieci immagini prodotte da Picasso nello stesso anno. Eccole:



    Cosa vedo se scorro attentamente tutte le foto? Vedo che l’artista è partito da un’immagine realistica e ne ha gradualmente sintetizzato le forme (e non parlo di astrazione: checché se ne dica Picasso non è mai astratto). Il toro naturalistico della prima litografia è stato soltanto uno spunto per un esercizio di distillazione disegnativa e concettuale estrema. Tutto Picasso in a nutshell.

    Decido di guardare di nuovo, per benino, il primo toro e adesso mi sembra che abbia molto più senso.

    Questa serie di stampe mi permette di farmi un’idea della lucidità delle operazioni compiute dall’artista quando disegna quelle cose astruse (e non venitemi a dire che apprezzate Picasso perché dipinge cose belle, perché di cose del genere tutto si può dire fuorché che siano belle nel senso letterale del termine), mi fa di apprezzare il suo “cannibalismo” artistico, mi rende consapevole di uno dei grandi interrogativi che l’arte contemporanea si è posta: è proprio necessario portarsi dietro tutte le superfetazioni della figurazione per fare arte?

    Ora, in virtù di tutto questo, ai fini della reale comprensione dell’opera ha ancora importanza che la prima immagine rappresentasse un toro e questo toro fosse facilmente identificabile e “godibile” come tale?

    Ricordiamoci sempre che l’arte parla soprattutto di se stessa. Il suo soggetto, la sua tecnica, il suo significato contano fino a un certo punto.

    Molto interessante, ma non posso girare con un'eniclopedia dell'arte per poter dire, parere personale, se un'opera sia bella o meno

    CITAZIONE (marcodonà @ 19/11/2013, 14:44)
    CITAZIONE (feticistanylon @ 19/11/2013, 08:03) 
    ma che cazzo...è uno scioglilingua...

    no. si chiama "logica". ogni tanto serve.

    :patt:
    un po' snob voi amanti dell'arte contemporanea

    CITAZIONE (ScreamingBunny @ 19/11/2013, 21:15)
    Ok, quindi, stringi stringi, l'Arte è un qualcosa di sempre più ostico, esclusivo, snob e da addetti ai lavori, che parla sempre meno all'uomo comune ma ad una cerchia sempre più ristretta di pochi intenditori, che per capirla, invece di vederla come un piacevole passatempo, la devono studiare come una sorta di "mestiere"... bella roba anche in questo caso...

    :quoto:
    Io resto della mia idea: se davanti un'opera mi emoziono, mi piace o disturba significa che ha un valore. Se mi passa il pensiero "questo schifo poteva farlo pure mio nipote" resto della mia idea che sia una cagata :sisi2:
     
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  10. ScreamingBunny
     
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    Quindi è puro tecnicismo, uno sfoggio di tecniche complicate e senza alcun messaggio "per tutti", ma solo per addetti ai lavori.
    A sto punto fan bene quelli che chiudono le opere nei caveau, tanto è solo per pochi eletti.
    Gli altri possono rifarsi con Caravaggio o Gauguin, più "vili" e comprensibili per il popolino.
    Ma l'Arte non doveva mandare messaggi universali una volta?
     
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  11. Ni'
     
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    Un attimo.
    A me non sembra di aver mai detto che l'arte è per pochi eletti, ma solo di aver precisato che una cosa è il - questo lo sottolineo, non sia mai che si creda che noi amanti dell'arte contemporanea aborriamo le opinioni altrui - sacrosanto diritto di esprimere un parere in base al proprio gusto personale e una cosa è sparare una valutazione del tipo "l'arte contemporanea è solo una cagata" senza aver fatto un minimo sforzo concettuale (non è mio interesse farvi girare con nessuna enciclopedia in tasca, ma solo puntare i riflettori sulla complessità del fenomeno, di un qualsiasi fenomeno, artistico) per capire come mai un Fontana qualsiasi abbia deciso a un certo punto di praticare un taglio su una tela.

    Detto questo, ma voi pensate davvero che la Cappella Sistina abbia mai parlato davvero all'uomo comune? Ma poi parlare di che, della creazione di Adamo e delle stirpi di Cristo?

    L'arte non è un dono piovuto dall'alto per volere degli dèi, e i suoi messaggi non sono universali. L'arte la fanno gli artisti e i committenti e sono loro che decidono che cosa (e come) dire.

    :saluto:
     
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  12. ScreamingBunny
     
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    Allora chiedo se i seguenti possono definirsi pezzi d'Arte:
    un CD con n tracce da un minuto di silenzio per ricordare n vittime di qualcosa di molto simbolico
    un film di sola "nebbia" da radiazione di fondo (quella che compariva nelle TV analogiche) per simboleggiare l'antichità del cosmo
    il tizio che, dopo essersi già inchiodato la lingua, si è inchiodato le palle nella Piazza Rossa per protesta

    Giungono tutte da un percorso ed hanno tutte un significato forte. E non sono immediatamente comprensibili. Inoltre liberano dalla necessità della "sostanza" (melodia e ritmo per la musica, immagini e storia per il film ad esempio)
     
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  13. Ni'
     
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    Tutte queste cose possono essere arte (ho visto - non necessariamente apprezzato - in qualche museo cose più paradossali di queste che tu proponi), se inserite nel loro circuito. Perché l'arte è anche un sistema, fatto di cose, persone, compravendite e pubblico. Poi sulla loro eventuale validità ai posteri l'ardua sentenza.

    Ma stai girando attorno al mio punto: a me non interessa convincere chicchessia di cosa sia arte e cosa no quanto far riflettere sulla complessità dell'arte - Bacon, Caravaggio, Renoir e Giotto - e su quanto possano essere semplicistici certi approcci.

    Inoltre io non sto dicendo che un'opera valida non possa essere anche immediatamente comprensibile: la figurazione non è mica morta. Ma non la si può leggere soltanto in base a quello che si vede. E questo vale oggi come nel Seicento.
     
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  14. Dude
     
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    CITAZIONE (ScreamingBunny @ 18/11/2013, 20:57) 
    Poi non vedo perché sprecare altro tempo sui gusti, tanto ognuno è giustamente libero di pensarla come gli pare.

    Per me va bene, tanto più che se ti rileggi i miei post non ho mai parlato di gusti né ho inteso metterli in discussione. Certo mi pare un po' comodo definire qualcosa che non si riesce a capire come una "stronzata" e poi ritirarsi dietro lo scudo del gusto personale, ma tant'è.

    Comunque ti autodefinisci nel considerare l'arte come un "piacevole passatempo" e una cosa non meritevole di essere studiata. Poi che vuol dire la considerazione sul "mestiere"? Bisogna forse vergognarsi a fare di mestiere i critici d'arte anziché i fisici o gli ingegneri? Ti risulta troppo assurdo ammettere che anche in questo campo ci possa essere una specializzazione e ci possano essere persone che hanno più strumenti di te, o del tuo amato "uomo comune", per capire e valutare l'arte? Non c'è nulla di male ad essere ignoranti in un determinato campo, però se io ignoro la meccanica quantistica, o il melodramma del '700, o la filosofia neoplatonica, non mi permetto di giudicarne l'utilità o la validità. (Ti prego di non tirare in mezzo il gusto personale perché, di nuovo, non c'entra nulla con quel che sto dicendo.)

    (nota sul tuo ultimo reply: sulla comprensibilità di Gauguin avrei dei dubbi ma credo li conserverò per me :hihi: ma poi a parlare di tecniche non eri stato tu per quanto riguarda Caravaggio e gli impressionisti? No, perché Nicoletta ha chiuso il suo (bellissimo) messaggio con la seguente frase: "Il suo soggetto, la sua tecnica, il suo significato contano fino a un certo punto.")

    CITAZIONE (Ni' @ 20/11/2013, 11:03) 
    Inoltre io non sto dicendo che un'opera valida non possa essere anche immediatamente comprensibile: la figurazione non è mica morta. Ma non la si può leggere soltanto in base a quello che si vede. E questo vale oggi come nel Seicento.

    è che la figuratività è il mezzo più semplice tramite cui "l'uomo comune" si convince di aver capito l'opera d'arte. E allora sì che è bella. Poi magari ti passano davanti Millet e Gauguin e li butti nello stesso calderone del "bello", ma le pippe mentali le fanno solo i critici, si sa...
    No, errata corrige: le fanno anche gli artisti per giustificare la merda che producono :hihi:
     
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  15. ScreamingBunny
     
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    Non ce l'ho con gli addetti ai lavori, dico solo che fare cricca e lasciar fuori il resto del mondo non è la mia idea di arte
     
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86 replies since 13/11/2013, 23:21   932 views
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