Il senato approva il decreto sulle carceri

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    Il carcere di Regina Coeli, a Roma, il 6 giugno 2013. (Tony Gentile, Reuters/Contrasto)


    Con 147 sì e 95 no il senato ha approvato, in seconda lettura, il decreto per la riduzione controllata del numero dei detenuti. Il provvedimento, definito dalle opposizioni “svuota carceri” è stato convertito in legge a due giorni dalla sua scadenza. Palazzo Madama ha approvato il provvedimento senza modifiche rispetto al testo della camera.

    Cosa prevede il decreto. Il decreto legge si intitola “Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria” ed è stato approvato dal consiglio dei ministri il 17 dicembre 2013 e poi modificato dalla commissione giustizia.

    Dopo le pressioni del presidente della repubblica, della corte costituzionale e della corte europea dei diritti dell’uomo, il pacchetto di misure ha l’obiettivo di diminuire in maniera selettiva il numero delle persone in carcere, con misure dirette a incidere sia sui flussi di ingresso negli istituti di pena sia su quelli di uscita. Nel testo del provvedimento si provvede anche a rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti delle persone detenute.

    Stupefacenti. Lo spaccio di lieve entità diventa un reato a sé e non una circostanza attenuante: in precedenza il bilanciamento tra attenuanti e aggravanti (per esempio la recidiva) portava a pene sproporzionate. Eliminato il divieto di disporre per più di due volte l’affidamento terapeutico al servizio sociale dei condannati tossicodipendenti o alcolisti. Ai minorenni tossicodipendenti accusati di piccolo spaccio sono applicabili le misure cautelari con invio in comunità.

    L’affidamento in prova. L’affidamento in prova ai servizi sociali è concesso a chi deve scontare una pena, anche residua, non superiore a quattro anni. Sono inoltre rafforzati i poteri d’urgenza del magistrato di sorveglianza nel valutare i presupposti per l’ammissione all’affidamento in prova.

    Liberazione anticipata speciale
    . In via temporanea (fino al 24 dicembre 2015) la detrazione di pena concessa sale da 45 a 75 giorni a semestre, calcolata a partire dal 1 gennaio 2010. Lo sconto è applicato in seguito a valutazione sulla meritevolezza del beneficio e ne sono esclusi i condannati di mafia o per altri gravi delitti (omicidio, violenza sessuale, rapina aggravata, estorsione).

    Detenzione domiciliare e braccialetti elettronici. Acquista carattere permanente la disposizione che consente di scontare presso il domicilio la pena detentiva (anche se residua) non superiore a 18 mesi. Restano le esclusioni già previste per i delitti gravi o per altre particolari circostanze (per esempio, il pericolo di fuga o la necessità di tutelare la vittima). “Nel disporre la detenzione domiciliare, il magistrato o il tribunale di sorveglianza possono prescrivere procedure di controllo anche mediante mezzi elettronici”, cioè i braccialetti.

    Espulsione detenuti stranieri. È ampliato il campo dell’espulsione come misura alternativa alla detenzione: ora riguarda anche chi ha commesso reati previsti dal testo unico sull’immigrazione (a patto che la condanna sia inferiore ai due anni) e chi è condannato per rapina o estorsione aggravate. Viene velocizzata già dall’ingresso in carcere la procedura di identificazione per rendere effettiva l’esecuzione dell’espulsione.

    Garante dei detenuti. Presso il ministero della giustizia è istituito il Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Un collegio di tre membri, scelti tra esperti indipendenti, che resteranno in carica per cinque anni non prorogabili. Compito del garante nazionale è vigilare sul rispetto dei diritti umani nelle carceri, nelle stazioni di polizia e nei Centri di identificazione ed espulsione. Ogni anno il garante trasmette al parlamento una relazione sull’attività svolta.

    Reclami e diritti dei detenuti. Aumentano le figure istituzionali ai cui i detenuti possono sporgere reclamo in caso di sanzioni o inosservanze che pregiudicano i loro diritti. In particolare, è introdotto l’istituto del reclamo giurisdizionale che si aggiunge a quello ordinario e sottrae il giudizio all’amministrazione penitenziaria per metterlo nelle mani del magistrato di sorveglianza.
     
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    Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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    letta così non mi sembra malvagia.
     
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