Tutti i dolci di carnevale, regione per regione

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    La ricorrenza delle maschere e degli scherzi è una festa anche per il palato: dal Piemonte alla Sardegna ogni regione custodisce le sue tradizioni dolciarie. Le specialità tipiche si declinano con nomi diversi e piccole varianti della ricetta, ma sono spesso molto simili tra loro. Dal giovedì al martedì grasso, le vere protagoniste della golosità italica sono le frittelle, in tutti i formati: ecco le migliori preparazioni con cui rallegrare i party di Carnevale


    CHIACCHERE
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    Il classico dolce di questo periodo: deliziosi quadratini di pasta sfoglia fritta ricoperti di zucchero a velo. Si preparano in tutta Italia, ma ogni regione le ha ribattezzati a suo modo: sono fiocchetti in Romagna, cenci in Toscana e frappe nel Lazio. E ancora: galani (Veneto), bugie (Liguria), lattughe (nel Bresciano), ciarline (Emilia), frijoli (Sassari), crostoli (Friuli Venezia Giulia) ëncartellate (Calabria), sfrappole (Bologna) e appunto chiacchiere (Sicilia, Piemonte, Lombardia, Campania, Puglia)


    CASTAGNOLE
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    Da assaporare sulle tavole del Friuli, ma anche venete, liguri, marchigiane, laziali, emiliane e umbre. Fritte o al forno, nella forma ricordano piccoli marroni, anche se tra gli ingredienti non figurano le castagne. La loro preparazione risale al Settecento: ottime da gustare calde, ricoperte di zucchero e magari ripiene di cioccolato


    STRUFFOLI
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    All'ombra del Vesuvio il Carnevale ha il sapore di queste ottime palline dolci, fritte e ricoperte di miele e confettini colorati. Talvolta disposte a formare un cerchio, si possono assaggiare anche in altre regioni d'Italia, come la Calabria, col nome di 'cicerchiata'. I siciliani, invece, la conoscono come pignoccata


    ORIGLIETTE
    [IMG]http://static.repubblica.it/speciali/consumi/gallery/galleria_carnevale/demo/img/04.jpg
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    Il più noto dolce di carnevale sardo: anche dette trizzas, assumono varie forme e nomi nelle diverse aree dell'isola. Di solito si presentano come piccole treccine (di semola, uova e strutto) richiuse a cerchio. Dopo la frittura, sono ricoperte di miele. Ma in questo periodo in Sardegna si possono assaggiare frittelle dolci di ogni tipo: catas, brignolos, montegadas, busciaccas del bentu, angelotos


    ZEPPOLE
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    Tipica ricetta partenopea, si preparano tra i vicoli di Napoli sin dall'800. Si possono gustare a carnevale, ma soprattutto il 19 marzo, a San Giuseppe: per festeggiare il santo un tempo i 'frittellari' le preparavano in strada, dando vita a esibizioni folcloristiche. Da leccarsi i baffi anche al forno, con o senza ripieno di crema pasticcera e guarnite con confettura di amarena. Note con diverse varianti in molte regioni: Puglia, Sicilia, Calabria e Molise, Sardegna, Marche e Umbria


    SANGUINACCIO DOLCE
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    Questa crema densa a base di cioccolato fondente con una spruzzata di sangue di maiale, si gusta con i savoiardi. Una specialità tipica lucana, ma si può rintracciare anche nella tradizione culinaria di Calabria, Emilia-Romagna, Campania, Liguria, Marche, Abruzzo


    SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA
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    Il dolce-emblema del capoluogo toscano: detta anche stiacciata, è una torta casereccia soffice, preparata con le uova, originaria della zona del Chianti. Si serve in piccoli quadrotti, con sopra un sottile strato di zucchero a velo. Un tempo era nota come schiacciata unta, poiché veniva usato lo strutto al posto dell'olio extra vergine di oliva e si usava donarla durante il periodo pasquale


    BERLINGOZZO DI LAMPORECCHIO
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    Questo ciambellone carnevalesco inventato in un paese della provincia di Pistoia, è un dolce povero, che trae il nome da 'berlingaccio', termine usato nel Pistoiese per indicare il giovedì grasso. Semplice da preparare e profumato con scorza di limone o arancia


    ROSACATARRE
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    A chi si trova di passaggio da Campobasso, potrebbe capitare di imbattersi in queste frittelle a forma di rosa, preparate con farina, uova e olio e come al solito intinte nel miele bollito. Nel basso Molise si preparano anche a forma di elica e prendono il nome di caragnoli


    KRAPFEN
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    Il carnevale in Alto Adige ha il gusto delle graffe, o krapfen, il famoso dolce austriaco nato nel Seicento nella città di Graz. Si tratta di una palla di pasta lievitata fritta nello strutto e ripiena di marmellata di albicocche o prugne. Servito con uno strato di zucchero a velo, il bombolone, si prepara in tutta Europa e in diverse zone d'Italia. Sull'origine del nome sono diffuse varie teorie: per alcuni deriva dal termine 'krafo', frittella nel tedesco antico, per altri è il cognome del pasticcere che le inventò


    RAVIOLI DOLCI
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    Dulcis in fundo, è il caso di dire, appartengono alla tradizione anche i tortelli o ravioli: scrigni di pasta dolce ripieni di marmellata, ricotta, frutta secca o gocce di cioccolato fondente e fritti nell'olio bollente. Tipici della Toscana e del Lazio, si preparano con la stessa procedura dei ravioli salat
     
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    da noi si chiamano "frappe" comunque
     
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    Da noi le chicchiere le ho sempre sentite chiamare "bugie" :attorno:

    "Rosacatarre" come nome fa un po' schifo. Ma tanto essendo del Molise non esistono
     
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    Solitamente gli struffoli si fanno nel periodo natalizio :azz:, mai sentito del periodo di carnevale.

    "Rosacatarre" mi sa di dolce al muco :hihi:.
     
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    CITAZIONE (Terron Pedro @ 5/3/2014, 01:10) 
    "Rosacatarre" mi sa di dolce al muco :hihi:.

    :quoto:
     
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  6. the.hangman
     
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    anche se non è tipico del carnevale,lamporecchio è più famoso per i brigidini.

    quando arrivai a torino e nel periodo del carnevale mi dissero se volevo le chiacchiere risposi:"è?"
     
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    Dalle mie parti le zeppole hanno sopra la crema al cioccolato.

    zeppole-di-san-giuseppe-nel-salento

    Inoltre gli "struffoli" dalle mie parti sono chiamati "pizzi cunfitti" e si mangiano a natale.

    Insieme alle "carteddhate":

    1e466a1e21df738c00c9da65b3545c99
     
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