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Allora, non voglio il vostro parere da ultraliberisti di minchia, che tanto so già cosa mi direste. Voglio un vostro parere sull'effettiva realizzabilità e sui punti critici di una proposta del genere.
Io credo questo: che i consumi dei cittadini dovrebbervo variare in base al loro reddito. E se questa cosa è vera solo in parte nella realtà (il consumo varia in maniera "meno che proporzionale al reddito": del tipo che se io guadagno 10 e spendo 50 tu che guadagni 100 spendi 30 e non 50) sono dell'idea che lo stato dovrebbe intervenire in qualche maniera.
Ovviamente parlo di maniera non troppo invasive, è anche giusto, per un principio di cui non ricordo il nome, che se io guadagno tot non posso, per intervento dello stato, trovarmi nella situazione economica di chi guadagna meno (sto diventando troppo di destra).
Allora la mia idea era questa: tutti noi dovremmo essere dotati di un tesserino elettronico che attestasse diversi nostri dati, tra cui la nostra situazione economica (cosa tranquillamente fattibile facendo il 730 o simili). In pratica questo tesserino sarebbe da usare per ogni transazione, e dovrebbe determinare una maggiorazione su un prezzo base per le fasce più deboli a seconda degli scaglioni ISEE o simili. Del tipo che se io che non ho soldi pago un pacco di pasta 40 centesimi, tu che guadagni mille euro al mese lo paghi 45, tu che guadagni 2000 euro al mese lo paghi 50 e tu che sei ricco sfondato lo paghi 60.
Ovviamente, sempre perchè sto diventando di destra e sempre perchè lo farei per un concetto di equità e non per dare addosso a qualcuno, la percentuale di aumento sarebbe proporzionata al prezzo del singolo bene e alla qualità (se tu povero ti vai a comprare la Ferrari la paghi come tutti gli altri).
Anche se ammetto che un grande limite pratico di questa operazione è rappresentato da quel sistema di porcilaie chiamato "banche", che per ogni minima transazione vogliono un sacco di soldi.
Ma da quanto ho letto in qualche paese del nord fanno già una cosa del genere (anche se non credo legato al reddito e al consumo), ma dovrei informarmi meglio.
Faccio una postilla, perchè ho avuto questa idea partendo da un argomento in voga nel discorso politico sassolese in questo periodo, che è il gioco d'azzardo.
Una roba del genere potrebbe permettere allo stato di controllare quanti soldi vengono giocati da un singolo soggetto in attività del genere e vincolare chi non ne ha molti a non spenderli tutti li, e quindi controllare meglio un fenomeno che si sta diffondendo in Italia, che è la ludopatia (e spendere anche meno in cure sanitarie). -
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Dovrei studiarmela un po' meglio, ma così su due piedi mi viene da dirti che rischi di sputtanare il sistema dei prezzi, e di riflesso quello dei salari. . -
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sulla storia dei prezzi dovrei essere un po' erudito, dal momento che non so cosa comporterebbe. Ma poi i prezzi base rimarrebbero quelli di ora, ci sarebbero soltanto delle maggiorazioni in maniera ampiamente meno che proporzionale rispetto al reddito (ed anche al consumo). Che poi sarebbe come un aumento di IVA ma che pagherebbero in sostanza più i ricchi che gli stronzi.
Per i salari non saprei, ma non credo. Alla fine si tratterebbe di pagare molto poco in più. Mettiamo che uno che guadagna mille euro al mese debba pagare un 2% in più sui consumi finisce per pagare 20 euro in più (che poi sono molto meno, visto che quei mille euro in parte potrebbero andare risparmiati ed in parte vengon usati per pagare tipi di prestazioni, come affitto, prestito, eda ltre che deovrei immaginare, che esulano dalla mia proposta). -
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Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta
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Senza offesa Baba, è una cagata.
Primo: non tieni presente l'alto tasso di evasione (quindi nel culo sempre ai dipendenti che non possono scapapre)
Secondo: un conto è un reddito singolo, un conto i redditi famigliari e i redditi famigliari atipici (chi convive, per esempio)
Terzo: sarebbe un pochino da grande fratello questa schedatura
Quarto: sul gioco d'azzardo. Ma chissenfrega. Se uno vuole giocarsi tutto tanto lo farebbe alle machcinette, alle bische clandestine o al casinò :buffon:
Io aprirei un casinò in ogni comune soprai 10.000 abitanti, pensa un po'. -
.sulla storia dei prezzi dovrei essere un po' erudito, dal momento che non so cosa comporterebbe. Ma poi i prezzi base rimarrebbero quelli di ora, ci sarebbero soltanto delle maggiorazioni in maniera ampiamente meno che proporzionale rispetto al reddito (ed anche al consumo). Che poi sarebbe come un aumento di IVA ma che pagherebbero in sostanza più i ricchi che gli stronzi.
Per i salari non saprei, ma non credo. Alla fine si tratterebbe di pagare molto poco in più. Mettiamo che uno che guadagna mille euro al mese debba pagare un 2% in più sui consumi finisce per pagare 20 euro in più (che poi sono molto meno, visto che quei mille euro in parte potrebbero andare risparmiati ed in parte vengon usati per pagare tipi di prestazioni, come affitto, prestito, eda ltre che deovrei immaginare, che esulano dalla mia proposta)
Ma i prezzi base non li puoi mica decidere tu in anticipo, non siamo in Unione Sovietica Probabilmente una misura del genere comporterebbe qualche tipo di distorsione nel meccanismo di formazione dei prezzi. A meno che non intendi dire che la differenza fra il prezzo "di mercato" e quello pagato dal ricco vada allo Stato.
Sui salari intendevo dire che generalmente il salario nel contratto è fissato in base al livello generale dei prezzi. Faccio un discorso ex-ante, non un discorso di salario reale ex-post.. -
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Ma i prezzi base non li puoi mica decidere tu in anticipo, non siamo in Unione Sovietica :
a lui piacerebbe. -
.CITAZIONEPrimo: non tieni presente l'alto tasso di evasione (quindi nel culo sempre ai dipendenti che non possono scapapre)
evasione di che tipo?CITAZIONESecondo: un conto è un reddito singolo, un conto i redditi famigliari e i redditi famigliari atipici (chi convive, per esempio)
l'ISEE tiene conto di questoCITAZIONEQuarto: sul gioco d'azzardo. Ma chissenfrega. Se uno vuole giocarsi tutto tanto lo farebbe alle machcinette, alle bische clandestine o al casinò :buffon:
Io aprirei un casinò in ogni comune soprai 10.000 abitanti, pensa un po'
tanto poi ci pensa mamma sanità pubblica a rimediareCITAZIONEMa i prezzi base non li puoi mica decidere tu in anticipo, non siamo in Unione Sovietica
ma i prezzi base già ci sonoCITAZIONEA meno che non intendi dire che la differenza fra il prezzo "di mercato" e quello pagato dal ricco vada allo Stato.
con la tassazione che abbiamo.... -
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ma vedi Baba tu scrivi CITAZIONEdel tipo che se io guadagno 10 e spendo 50 tu che guadagni 100 spendi 30 e non 50
e pensi cheCITAZIONEsono dell'idea che lo stato dovrebbe intervenire in qualche maniera.
Io invece penso che ognuno debba fare come cazzo vuole.
Lo stato deve impegnarsi a permettere alla gente di trovare lavoro, non far pagare di più i ricchi (che poi vorrei sapere chi sono. Chi guadagna 1.500 € al mese? 2.000?) che già vengono tartassati dalle tasse, balzelli e sciocchezuole del genere.CITAZIONEtanto poi ci pensa mamma sanità pubblica a rimediare
ma quanti soldi incassa lo Stato? O incasserebbero i comuni?
Poi scusa, l'alcool, le sigarette e gli psicofarmaci sì, il gioco d'azzardo no? A me sembra solo ipocrisia. -
.CITAZIONEIo invece penso che ognuno debba fare come cazzo vuole.
ma davvero?
ma infatti io non volevo farne una discussione politica, quanto tecnica. Non volevo il parere se era bella o brutta, volevo solo che mi aiutaste a capire se fosse attuabile.CITAZIONEi ricchi (che poi vorrei sapere chi sono. Chi guadagna 1.500 € al mese? 2.000?)
non è questione di ricco o povero, è questione di capacità consumativa. Se ti guadagni 2.000 euro al mese, con ogni possibilità puoi permetterti di spendere dieci euro in più al mese di chi ne guadagna 1.000. Ora la semplicizzo, ma è chiaro che serve uno strumento di dichiarazione dei redditi/proprietà perfetto, perchè uno che guadagna 2.000 euro al mese e ne spende 1.500 di prestiti non può risultare più ricco di chi ne prende 1.000 ed è mantenuto dai genitori.
Però occhio, esiste quel principio di cui non ricordo il nome, che è molto bello. Se tu guadagni 2.000 euro al mese, io stato, con la mia pressione fiscale non posso farti diventare più povero di chi guadagna 1.900 euro. Se a te tolgo 150 euro a lui ne devo togliere almeno 51, e questo mi piace.CITAZIONEma quanti soldi incassa lo Stato? O incasserebbero i comuni?
non ho capito, riformulami la domandaCITAZIONEPoi scusa, l'alcool, le sigarette e gli psicofarmaci sì, il gioco d'azzardo no? A me sembra solo ipocrisia
a livello teorico è come dici tu, a livello pratico un po' più difficile. Sai, con l'alcol fai una fatica boia a mettere in campo un provvedimento del genere. Il tuo amico compra un boccione di vino da due litri, poi te lo bevi tu. Anche perchè quando tu compri una bottiglia di vino da due litri poi qualcuno deve dimostrare che te la bevi. Stessa cosa con le sigarette. Con le sigarette si usa già il codice fiscale, ma credo sia solo per l'età. La trovo una cosa giustissima, anche se si può evitare di essere beccati.
Tieni conto che se dovessero legalizzare le droghe io sarei favorevolissimo ad uan riduzione personale: tutti hanno l'accesso all'acquisto delle droghe, ma la vendita (monopolio di stato) è registata persona per persona, ma tu oltre un tot non ne compri. Perchè io sono liberalissimo in queste cose, ma possibilità di accedere a sostanze che possono causare dipendenza è un conto, ma lo stato non può permettersi (sia in termini etici che economici) che i propri cittadini si rovinino la vita per delle stronzate del genere. Essere proibizionisti peggiora le cose, ma essere lassisti e passivi anche.. -
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CITAZIONEnon ho capito, riformulami la domanda
ora ho sonno. domani mi studio un topic a cazzo duro e lo apro.CITAZIONEvolevo solo che mi aiutaste a capire se fosse attuabile.
ah, ok.
No. -
ScreamingBunny.
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Un sistema in cui ogni cittadino paga le spese della collettività proporzionalmente alle proprie capacità già esiste e si chiama TASSE.
Io lavorerei su quelle, ridurrei l'evasione (ad esempio permettendo di scaricare gli scontrini), ma non aumenterei le imposte indirette.
Potresti ottenere due spiacevoli effetti collaterali:
- riduzione dei consumi, cui seguirebbe una devastante deflazione
- nullatenenti che comprano l'impossibile conto terzi (e qui tu mi dirai che basta controllare se chi compra può permetterselo, ma ti prevengo subito ricordandoti che fatta una legge si trova subito un inganno, è matematico).
Il tutto senza parlare di privacy.. -
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il principio per cui è meglio non fare una legge per paura che i cittadini possano infrangerla mi pare meraviglioso CITAZIONEIl tutto senza parlare di privacy
non è che quando uno va a pagare al supermercato col buono comunale sia diverso. Non è che quando uno va alla mensa dell'università a gratis o vive nella casa dello studente. La storia della privacy lascia il tempo che trova. Soprattutto in un periodo come ora che i pagamenti per cassa automatica sono una realtà. Non voglio far sapere i cazzi miei? Vado alla cassa automatica.CITAZIONEUn sistema in cui ogni cittadino paga le spese della collettività proporzionalmente alle proprie capacità già esiste e si chiama TASSE
ah si? Le tasse aeroportuali tu le paghi a seconda della tua capacità contributiva?. -
ScreamingBunny.
User deleted
Le imposte indirette esistono, ma non sono legate al reddito, bensì al consumo.
Non è che non voglio fare una legge perché ho paura che la si possa infrangere, è che i modi per sfuggire ai controlli, in questo caso, sono infiniti.
Posso fare una legge che dice "se sei stato cattivo, a Natale dona i tuoi regali a chi è buono", ma ovviamente non verrà rispettata, come diavolo fai a controllare?. -
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beh oddio, ci sono molte più leggi rischiose di questa cosa che vorrei fare io, sinceramente.
Basterebbe che la tessera fosse collegata ad un documento di identità, o meglio ancora, al bancomat. Perchè tu se sei un mio amico mi puoi prestare la tua tessera (sempre che l'esercente non ti chieda il documento) ma il bancomat, con tanto di codice da digitare, non me lo presti.
Una cosa del genere è molto più sicura di una dichiarazione dei redditi, per dire. Soprattutto gli ISEE familiari, dove vivono in trenta sotto la stessa casa e poi hanno diciotto redisenze diverse per pagare meno.CITAZIONELe imposte indirette esistono, ma non sono legate al reddito, bensì al consumo.
si, ma in maniera lineare. L'accisa sulla benzina è una di queste, ma non è che tu la paghi diversamente a seconda che tu sia ricco o povero. Tra l'altro scopro che le benzine italiane costano 50 centesimi al litro in più per le accise.. -
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CITAZIONELe tasse aeroportuali tu le paghi a seconda della tua capacità contributiva?CITAZIONEL'accisa sulla benzina è una di queste, ma non è che tu la paghi diversamente a seconda che tu sia ricco o povero
il povero non prende l'aereo e userà i mezzi pubblici.