E’ in Thailandia il parco di Chiang Mai, l’ospizio degli elefanti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Madre, donna, lesbica. What else?

    Group
    Member
    Posts
    19,172
    Location
    Culla Bianconera

    Status
    Offline
    E’ in Thailandia il parco di Chiang Mai, l’ospizio degli elefanti

    elefante-nel-parco-di-Chiang-Mai

    Quando si parla di “cimitero degli elefanti” ci si riferisce al luogo dove i pachidermi andrebbero a morire, quasi guidati da uno strano senso di appartenenza al territorio in cui sono nati.

    In Thailandia invece è stato creato un ospizio appositamente dedicato a loro, dove possono trascorrere serenamente gli anni della vecchiaia, godendosi finalmente il meritato riposo.
    Il parco, situato in prossimità del confine con la Cambogia, è collocato in una zona molto visitata dai turisti per via della presenza dei più bei templi buddhisti.

    E sono tanti i viaggiatori che non si lasciano sfuggire l’occasione di fare una capatina al Thai elephant care center, che ospita decine di esemplari. La decana dei pachidermi si chiama Mae, e conta ben 87 primavere, in ossequio alla loro longevità.

    Nell’ospizio (chiamiamolo così) gli elefanti non fanno una vita particolarmente stressante, diversamente dagli anni precedenti al loro ingresso nel parco di Chiang Mai, quando erano impiegati per i lavori di fatica nelle risaie o per divertire gli spettatori nel corso degli spettacoli.

    Per carità, anche oggi hanno un pubblico, ma notevolmente più rispettoso della loro natura e riservato. Spettatori che si limitano ad osservarli mentre, coccolati dagli inservienti, compiono i gesti che riempiono ritualmente la loro giornata.

    Dopo la notte (in cui hanno riposato liberi nella foresta) i volontari portano gli elefanti al campo per il pasto mattutino, terminato il quale li accompagnano allo stagno dove si cospargono di fango, che si secca dopo due ore di esposizione al sole. Poi il bagnetto, che associato ad un robusto sfregamento con la spazzola, toglie tutta la terra dalla pelle dei pachidermi. Infine, dopo il ritorno al campo, gli elefanti vengono sottoposti ad energici massaggi che sembrano gradire molto.

    Niente male come sistemazione, per questi pensionati con la proboscide che fino a qualche anno fa brancolavano senza meta per la regione, al termine del loro utilizzo nel lavoro nei campi, potenzialmente bersagli dei cacciatori di avorio e di contadini preoccupati per i loro raccolti.
    A loro ora provvedono i “mahout”, gli inservienti che appartengono ad una etnia che da millenni si occupa di allevamento di elefanti, considerati animali sacri.

    Sono convinti di comprendere il linguaggio dei pachidermi e di farsi capire da loro, non prima di averci messo minimo sei mesi per familiarizzare.

    Oltre la memoria, di sviluppato, gli elefanti hanno anche la diffidenza verso gli uomini.
    E non fanno poi nemmeno tanto male a coltivarla.
     
    .
0 replies since 24/12/2014, 14:45   18 views
  Share  
.